Glitter People

 

” La mia più grande forza è il senso comune. Sono davvero un marchio standard – come la zuppa di pomodoro Campbell o il cioccolato Baker.”

Katharine Hepburn

 

Lo sfizio

Lasciarsi ispirare dal nuovo look sfoggiato da Cara Delenvigne nella advertising campaign del pre-fall Chanel: immortalata da Karl Lagerfeld in un prezioso outfit della collezione Métiers d’Art. la top abbina  pizzi, volants e applicazioni dorate di una sontuosità quasi barocca a un beauty look inedito. Labbra color prugna, sguardo evidenziato da uno smokey eye appena accennato, sopracciglia folte e ben scolpite incorniciate da un hairstyle ondulato, con la chioma che ricade completamente a un lato. Artefice della pettinatura – che nel popolo dei social ha suscitato frequenti reminescenze di Alice Dellal – il celebrato hairstylist Sam McKnight. che in occasione della sfilata Chanel Métiers d’Art a Salisburgo ha creato capigliature “Princess Sissi oriented” aggiornate alla contemporaietà tramite un vago twist Bardottiano dei primi anni ’70.  Perfettamente in linea con la ricchezza degli abiti ispirati alla tradizione austriaca,  della Baviera e tirolese, la chioma ad onde di Cara aggiunge un tocco di sfrontata modernità grazie alla pettinatura spostata a un lato; ma anche il biondo caldo, color miele, dai toni naturali e così distante dal “platinato a oltranza”del momento, dona una sofisticatezza “rock” all’ insieme.A far da pendant alle labbra unghie smaltate in ton sur ton, mentre il cotè ribelle incanala la sua espressione in un leone tatuato sull’ indice della mano destra.

 

 

La campagna pubblicitaria, della quale Delevingne è protagonista insieme a Pharrell Williams, sottolinea mirabilmente un mood che in un tripudio di preziosismi, ricercatezza del dettaglio e minuziose decorazioni prende le distanze dal minimal a favore di una femminilità dal sapore d’ antan, ma tutt’ altro che rétro. E se ai novelli fashion-conscious il “new look” di Cara rievoca vagamente la splendida e indomita Alice Dellal, per noi, svezzati dal rutilante sfavillio degli anni ’80, riaffiorano potenti suggestioni che Herr Lagerfeld ha saputo magicamente rievocare: quelle di uno stile New Romantic del quale, estasiata, rinvengo tracce eteree e raffinate. Come in un déjà vu intriso di contemporanea sfiziosità e magnificato da una immensa caratura sartoriale.

Photos by Karl Lagerfeld

Il close-up della settimana

 

“E’ nata una stella”: il titolo della celebre pellicola che nel suo secondo remake vide protagonista una superlativa Barbra Streisand descrive alla perfezione il fenomeno (e di vero e proprio fenomeno si tratta) Lucky Blue Smith, star assoluta della kermesse Milano Moda Uomo appena conclusa. Il nuovo idolo, la somma’icona delle passerelle milanesi, il più acclamato da designer, fashion people e da uno sciame di teen urlanti non è stato che lui, il top model diciassettenne dalla chioma platinata e dallo sguardo ceruleo come il cielo della California. Ed è proprio da Los Angeles che il venerato enfant prodige del fashion system ha mosso i primi passi di quella che è già divenuta una sfolgorante carriera: scoperto  a 12 anni dalla Next Models LA, Lucky Blue – che è Lucky Blue anche all’ anagrafe – viveva ancora nello Utah con la sua famiglia mormona, ed era un adolescente “in boccio” con una marcia in più. Anni dopo, l’ intera famiglia Smith si è trasferita nella Città degli Angeli dove hanno intrapreso la carriera di modelle anche due delle tre sorelle del nostro eroe.  Il boom Lucky Blue è prontamente esploso, complici gli occhi di ghiaccio e il biondo quasi albino che ha cancellato ogni traccia del suo castano naturale a favore di un look edgy e dall’ impatto strong. Morale della favola: a soli 15 anni, il quotatissimo modello posava già per l’advertising campaign di GAP e poneva le basi per una carriera che avrebbe incluso nel cuo Curriculum i prestigiosi nomi di Philipp Plein, Tom Ford, Fendi, Jeremy Scott, Etro, Versace e Bottega Veneta (tra gli altri) oltre che le copertine di fashion magazine tra i più autorevoli quali L’Officiel Hommes e Harper’s Bazaar. Social network addicted come la quasi totalità dei teen mondiali, Lucky Blue possiede account su Instagram, Facebook e Twitter che registrano followers in cifre astronomiche: oltre un milione su Instagram, 139.000 su Twitter e 104.000 su Facebook, ma aggiungere “allo stato attuale” è d’obbligo. Come ha spiegato infatti Lucky Blue,  è ormai norma che il numero dei suoi fans lieviti in una media di mille-duemila al giorno. Un boom strepitoso che a Milano, nei giorni scorsi, è esploso in occasione delle sue sfilate per Etro e per Versace: esterni delle location presi d’assalto da una folla di ragazzine in estasi, urla e gridolini, iPhone pronti all’ uso per un selfie insieme o uno scatto rubato, tifo sfegatato per il bel platinato come fosse una rockstar. Impassibile, sorridente, costantemente down-to-earth, lui  scrollava le spalle e rilasciava al Corriere della Sera commenti come “Non capisco, mi  seguono ovunque ma è divertente” niente affatto infastidito. Forse, anzi, un filino compiaciuto. Ma come vive, e quali progetti ha il divo dagli occhi di ghiaccio che ha stregato pubblico e designer in un sol colpo? Nelle interviste ha confessato di andar pazzo per la musica e di aver fondato una band insieme alle sue sorelle, The Atomics, dove suona la batteria e si dedica a un  groovy sound di ispirazione Black Keys. Lo sport ha avuto un ruolo importante nel suo passato: ex atleta di ginnastica, oggi punta però sulla musica e sul cinema, aspirando a una carriera recitativa senza abbandonare le passerelle. E come poteva, con un tale carisma, non riuscire nel suo intento? E’ infatti in procinto di uscire nelle sale Love Everlasting, un film indie diretto da Rob Smith che lo vede protagonista. Eclettico,  estroverso, pieno di energia, l’ iconico top model sembra toccare il cielo con un dito ed ha deciso di vivere appieno tutte le straordinarie occasioni che la vita gli sta offrendo. Lo studio può aspettare: dopotutto, non capita a tutti un nome profetico come Lucky Blue!

Nella foto: Lucky Blue Smith nella adv campaign di Ksubi FW 2015/16 scattata da Steven Khan

Il ritorno del jumpsuit: ed è ancora 70s style

Trussardi

 

L’ ispirazione Seventies, nelle collezioni Primavera/Estate 2015, è quanto mai massiccia e variegata. Ed ecco che insieme alla tendenza disco, suede, jet set e hippy de luxe rifà la sua comparsa un outfit (ma allora si sarebbe chiamato “capo”) decisamente rappresentativo del decennio contrassegnato – tra l’altro – dal boom di un locale iconico come lo Studio 54 di New York.: la tuta (o jumpsuit) è un leit motiv costante dello stile epocale, pratica e sfiziosa, sexy e sbarazzina, compendio di eleganza e femminilità che si declinerà ben presto nelle celebri salopette in denim del New Hippy. La stagione calda è un tripudio di jumpsuit, e designer quali Sonia Rykiel dedicano a questo cult del guardaroba quasi l’ intera collezione. Scopriamo insieme alcune proposte a tema viste sulle passerelle italiane ed internazionali.

 

 

Tess Giberson

 

 

Just Cavalli

 

 

Céline

 

 

Porsche

 

 

Kenzo

 

 

Balmain

 

 

Sonia Rykiel

 

 

Balenciaga

 

 

Giulietta

 

 

Roberto Cavalli

 

 

Elie Saab

 

 

Wes Gordon

 

 

Greta Constantine

 

 

Tod’s

Glitter People

 

” Forse non ero tagliata per fare l’ attrice. Non ero preparata ad affrontare quella carriera, il successo, la popolarità, quell’ ambiente, con le illusioni e le delusioni. Sono sempre stata una persona semplice, timida, attaccata ai valori della famiglia.”

 

Ricordando Laura Antonelli

L’ accessorio che ci piace

 

Prendete una buona dose di piume – elemento ricorrente nella collezione Primavera/Estate 2015 Dsquared2 – e spargetele in abbondanza e con dovizia di glamour su una borsa. Declinate poi il tutto in colori estivi, vibranti e decisi quali il giallo, il verde, il nero e voilà una maxi clutch, come quella firmata dai gemelli Caten, che risalta per vivida sfiziosità. In nappa, dotata di tracolla removibile in ayer, la clutch Dsquared2 ci accompagna come un must irrinunciabile che tinge di pennellate brillanti le nostre giornate, e serate, della stagione calda. Ci piace soprattutto da portare a mano, nella nuance di giallo cult del momento, scenografica e favolosa, espressione di un’ eleganza sofisticata e dégagèe al tempo stesso: è l’accessorio perfetto per tutte le girls che amano essere al centro dell’ attenzione con stile e originalità, al top in un’ ipotetica classifica dell’ estrosità più scoppiettante. Non tardiamo dunque ad inserirla nella nostra personale e già ricca wishlist del solstizio d’estate. Con la certezza che il mood fantasioso e vivace che la contraddistingue sia di più che buon auspicio.

Dolce & Gabbana e le “couture dolls”

 

Le abbiamo viste sfilare sul catwalk all’ interno di grandi scatole con manico rette dalle modelle come fossero preziose handbag, immortalate nella advertising campaign Primavera/Estate 2015 insieme a “nonne” sicule di nero vestite,  splendidamente agghindate nel più puro stile sensual-mediterraneo del brand: le bambole di Dolce & Gabbana hanno nomi come Immacolata, Addolorata, Concetta e riproducono minuziosamente lineamenti e fattezze delle muse ispiratrici del celeberrimo duo creativo del Made in Italy. Rigorosamente more, slanciate ma curvilinee, gli abiti ed i tailleur neri che avrebbero potuto essere indossati dalla Stefania Sandrelli di Sedotta e abbandonata, le dolls rappresentano al tempo stesso un compendio e un omaggio al look che, come una sorta di trademark, viene maggiormente associato al brandImmacolata, Addolorata e Concetta sono alte 29 cm, portano i capelli raccolti e sono prodotte in ceramica accuratamente dipinta a mano. Seduttive come la Bellucci, sofisticate, rétro quel tanto che basta per esaltare una mediterraneità mitizzata, adorano un’ eleganza fatta di linee sinuose, lunghezze midi, morigeratezze apparenti che ai centimetri di pelle nuda preferiscono silhouette che evidenziano le curve del corpo. Pizzi, ricami, materiali ricercati rappresentano – insieme alle guèpiere, al tailleur aderente, ai gambaletti e ai collant 40 denari – il loro cavallo di battaglia. Gli accessori rivestono un’ importanza fondamentale: rosari al collo, grandi cerchi dorati come orecchini, foulard sul capo e l’ immancabile Sicily bag al braccio sottolineano la quintessenza di uno stile che esalta, sopra ogni altra cosa, la femminilità tradizionale e profonda associata a terre roventi non soltanto a causa del sole. La perfetta riproduzione su scala  dei look e dei bijoux inclusi nella collezione dedicata alla stagione calda è la costante che denota queste singolarissime couture dolls, che esprimono un ulteriore tocco di alta ricercatezza nel pack che le contiene: scatole/valigette alte quasi mezzo metro, con manico in ayers e la superficie completamente rivestita di motivi, dipinti a mano, ispirati a quelli delle rinomate maioliche siciliane. All’ interno, una soffice fodera in velluto di svariati colori garantisce a ciascuna doll una permanenza iperconfortevole. Se Dolce & Gabbana hanno fatto del preziosismo del dettaglio un punto forte, non si può negare che abbiano tradotto il loro atout nella raffinatezza estrema di queste bambole da collezione.

Il close-up della settimana

 

 

Anche le Marche a Pitti Immagine: il 16 giugno, nel contesto delle fiere estive 2015, Cariaggi – l’ azienda di Cagli (PU) leader nella produzione di filati pregiati – ha inaugurato infatti a Firenze, a Palazzo Vecchio, la mostra Tinctoria – La civiltà dei colori, un excursus interamente dedicato al colore ed alla sua evoluzione storica. Affondando le proprie radici agli albori della preistoria, l’ esposizione mira a evidenziare e raccontare l’uso dei colori dai tempi più remoti fino a giungere all’ innovazione sostenibile dei colori vegetali,  ultima frontiera del settore tessile e tra i maggiori fattori che ne incrementano l’ impulso. Il brand marchigiano, fondato a Cagli nel 1958 da Aurelio Cariaggi, ha conosciuto un ininterrotto sviluppo a partire dagli anni ’70, quando Piergiorgio Cariaggi – figlio di Aurelio – iniziò a dare il la ad un costante rinnovamento sfociato in iniziative imprenditoriali inedite, come l’ introduzione del filato biologico, ecologico e naturale. Tinctoria, organizzata da Cariaggi e patrocinata dal Comune di Firenze, si avvale della collaborazione dell’ Opificio delle Pietre Dure di Firenze, del progetto Distretto Culturale Evoluto della Regione Marche, della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio delle Marche, della Banca dell’ Adriatico e di Oasicolori, ed è suddivisa in un percorso di otto sezioni all’ interno della suggestiva location del Laboratorio di Restauro degli Arazzi dell’ Opificio delle Pietre Dure, situato nella torre che si staglia su Palazzo Vecchio con fascino imponente. Le sezioni si snodano attraverso una traiettoria cronologica che sottolinea tutto l’ incanto dell’ ancestrale rapporto tra colore e società, colore e storia, colore e l’ immenso patrimonio artistico al quale è indissolubilmente associato.  Arricchito da proiezioni di video, dall’ introduzione di immagini, musiche e oggetti significativi, il percorso espositivo esordisce rievocando l’uso del colore nell’ era preistorica per approdare alle prime tinte sintetiche del XX secolo, soffermandosi in seguito sull’ importanza delle erbe con l’ ausilio di erbari e di tavole botaniche epocali. Un approfondimento sulla storia del blu di Guado non poteva mancare, evidenziata da una vasta produzione artistico/artigianale e corredata da testimonianze quali volumi sull’ arte tintoria (provenienti dalla Biblioteca maceratese Bozzi-Giorgetti) e tovaglie d’altare impreziosite dal Guado. Dopo un approfondimento sull’ Arazzo fiammingo, del quale viene risaltato l’accurato processo di restauro ad opera dell’ Opificio delle Pietre Dure, il tragitto si tinge ancora di blu esplorando tutte le declinazioni dell’ uso del Guado e dell’ indaco indiano intersecandoli alla storia del jeans, in tempi più recenti tinti in indaco sintetico. Le sezioni finali della mostra sono dedicate invece alla contemporaneità e, in particolare, agli atout rappresentati dai colori vegetali rispetto a fattori come la rinnovabilità e la sostenibilità. A conclusione del percorso, Cariaggi diffonde la propria filosofia aziendale imperniata su un solido mix di tradizione, artigianalità e innovazione industriale, dando vita all’ eccellenza della filatura marchigiana. Ma il brand ha ulteriori progetti: pare infatti che la mostra, una volta conclusa l’ esperienza fiorentina, possa trasferirsi nel Palazzo Ducale di Urbino. Un’ iniziativa doppiamente interessante, dunque, che unisce alla straordinaria bellezza dei colori tutto il fascino del loro utilizzo in un excursus storico altamente coinvolgente e ricco di spunti.

 

TINCTORIA -LA CIVILTA’ DEI COLORI

Dal 16 Giugno al 3 Luglio

a Firenze, Palazzo Vecchio,

Laboratorio di Restauro degli Arazzi, Sala delle Bandiere

Tendenza leather: l’estate si fa strong

Givenchy

 

Leather, cuoio: è uno dei leit motiv della Spring/Summer 2015, pronto a declinarsi nei più svariati look e ad assumere le più cangianti sfaccettature. Grintoso, sexy, deciso, viene proposto in un nero basic o in vibranti colori, in pelle opaca o lucente di iridescenti bagliori. Per una stagione calda che a uno stile cool & strong non vuol rinunciare.

 

 

Gucci

 

 

Tom Ford

 

 

Altuzarra

 

 

Saint Laurent

 

 

Sonia Rykiel

 

 

Louis Vuitton

 

 

Prada

 

 

Gabriele Colangelo

 

 

Anthony Vaccarello

 

 

Calvin Klein

 

 

Marques Almeida

 

 

Trussardi

 

 

Diesel Back Gold

 

 

Dsquared2