Punk London: i 40 anni del Punk tra celebrazioni…e falò

Alexander Wang

Mancano solo due giorni alla data clou di Punk London, l’ intero anno di festeggiamenti che – tra tributi e una lunga serie di iniziative – Londra dedica al 40mo anniversario del Punk: il 26 Novembre del 1976 usciva infatti Anarchy in the UK, il singolo d’esordio dei Sex Pistols. All’ epoca, la band capitanata da Johnny Rotten e prodotta da Malcolm McLaren esplose come una bomba e marcò l’ inizio di un’ era all’ insegna della ribellione in cui sound, look e attitude veicolavano, con la stessa forza impattante, un messaggio provocatorio e irriverente. Suoni grezzi, borchie, chiodo, creste colorate, spille a balia, cuoio ed elementi fetish a profusione ci riportano, come brevi flashback, ad anni in cui Londra si riappropriò del ruolo di capitale di movimenti innovativi sfociati, in questo caso, in un nichilismo in lotta contro società ed istituzioni, ma anche contro tutta la musica antecedente al Punk. Quarant’ anni dopo, è ancora il 26 Novembre  la data scelta da Joe Corré, figlio di Vivienne Westwood e Malcolm McLaren oltre che fondatore del brand Agent Provocateur, per l’ evento che lo vedrà protagonista di un gesto di rottura: il rogo di memorabilia Punk del valore di 5 milioni di sterline. Una ribellione alla “ribellione istituzionalizzata”, la sua, un j’accuse contro la benedizione del Punk da parte dell’ establishment che rischia di tramutare, secondo Corré, una subculture in “pezzo da museo” privandola di tutta la sua carica sovversiva. Al grido di “Burn Punk London”, il falò distruggerà simbolicamente i cimeli che il figlio dei guru del Punk ha collezionato finora, non ultimi svariati abiti venduti dalla boutique Seditionaries: è impensabile trascurare la valenza rivoluzionaria che il movimento apportò nella moda. Ne sono prova le innumerevoli citazioni, rivisitazioni e letture proposte tuttora dai fashion brand. Perchè, sdoganato dalle istituzioni o meno, un dato di fatto rimane innegabile: il Punk ha fatto storia.

Moschino

Valentino

Undercover

N.21

Philipp Plein

(I look sono tratti dalle collezioni FW 2016/17)

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