Milano Fashion Week: flash dalle sfilate delle collezioni PE 2021 (parte 2)

1.LAURA BIAGIOTTI

E’ una sfilata spettacolare quella di LAURA BIAGIOTTI, che manda in scena la sua collezione a Roma nella maestosa Piazza del Campidoglio (della quale ha restaurato la Scala Cordonata di Michelangelo e i due Dioscuri): il tramonto fa da sfondo al fashion show rendendolo ancora più suggestivo man mano che sfuma nel crepuscolo. Da sempre dire Biagiotti equivale a dire “classe” e “charme”, ma anche a dire “bianco”. Ai tempi del Covid, questo bianco si tramuta in un foglio candido su cui disegnare il futuro, delineare una nuova concezione del mondo e dello stile. Non è un caso che la collezione abbia il titolo di “Roman Renaissance”. Le parole d’ordine sono “luminosità” e “durevolezza”, declinate in capi chic ma disinvolti che resistono alla sfida del tempo. Biagiotti propone linee asciutte e tuttavia femminili, come quelle delle tuniche sleeveless che accarezzano il corpo, e non lesina gli omaggi alla Città Eterna, con la quale intrattiene da sempre un legame speciale: esalta la classicità tramite il plissè, le stampe di antichi profili romani, riproduce su un abito lo storico disegno a intreccio di Piazza del Campidoglio. Nelle creazioni ricorre il luccichio dei cristalli Swarovski, il bianco viene intervallato da pattern floreali e vivaci color block, ma soprattutto da un verde mela (anche in total look) che riflette l’anima green del brand. La tonalità signature di Biagiotti fa il suo ritorno con l’abito da sposa immacolato indossato dalla top Anna Cleveland: fluttuante, impalpabile e dotato di un velo che sembra donargli ali per librarlo metaforicamente in volo.

 

2.LAURA BIAGIOTTI

3.LAURA BIAGIOTTI

 

1.DOLCE & GABBANA

La Primavera Estate 2021 di DOLCE & GABBANA è all’ insegna del patchwork: tessuti e pattern tratti dall’ archivio del duo tornano prepotentemente alla ribalta e si mixano in look travolgenti. La riflessione di Domenico Dolce e Stefano Gabbana sull’ era della pandemia guarda al passato e lo riporta in auge attraverso un presente dove la mescolanza,  la fusione, l’ assemblaggio si fanno emblematici e veicolano il messaggio di “L’unione fa la forza”. Non è una considerazione scontata. Stilisticamente, il brand inneggia alla Sicilia e a tutto quanto l’ ha ispirato nel tempo: ritroviamo motivi come l’ animalier, i pois, le rose, i broccati, le righe, gli scacchi optical, i pattern ispirati alle ceramiche di Caltagirone e quelli barocchi, tutti amalgamati in un connubio che coinvolge ogni look. Molto belli i lunghi cappotti con collo a scialle e maniche con risvolto, intriganti e contemporanee le ampie giacche squadrate abbinate soltanto a una camicia e a un paio di stivali. Il denim è parte integrante del patchwork, sia sotto forma di jeans che di tessuto inserito nel mix and match. Gli outfit sono quelli che hanno fatto la storia di Dolce & Gabbana: abiti ad anfora, mini dress a palloncino, boleri da torero, coat caftano e tailleur sagomati, accompagnati a miriadi di fiori tra i capelli o a sofisticati turbanti. Se l’epoca attuale è grigia, il duo del Made in Italy per antonomasia non rinuncia alla vivace sensualità che è ormai il suo trademark.

 

2.DOLCE & GABBANA

3.DOLCE & GABBANA

 

1.FENDI

“Gruppo di famiglia in un interno”, riprendendo il titolo di un noto film di Visconti: così potrebbe essere stata battezzata la collezione Primavera Estate 2021 di FENDI, ispirata alle caratteristiche riunioni familiari tra le quattro mura che mettono a confronto più generazioni. La casa, i ricordi, il mobilio, la biancheria, l’ home decor rappresentano il fulcro di ogni look. Il che non è casuale, anche perchè proprio la casa, durante i mesi del lockdown, è diventata lo scenario principale delle nostre vite. Silvia Venturini Fendi la celebra con genialità e inventiva, proponendo mise accuratissime nei dettagli: i ricami degli abiti rievocano quelli delle tovaglie più preziose, le profilature riproducono gli ornamenti degli armadi déco attraverso il trompe-l’oeil, ricercatissime lavorazioni crochet rimandano alle bordature di tende sontuose, sagome arboree stampate su una lunga canotta sovrapposta all’outfit e su un soprabito see-through fanno pensare ad un giardino. Le silhouette delle creazioni, in linea con l’incontro generazionale, riflettono diverse epoche storiche; prevalgono gli anni ’40, “raccontati” tramite sinuosi pencil dress e cappotti con maniche svasate. Le trasparenze e il pizzo abbondano, impreziosendo una collezione solo apparentemente minimal. La palette cromatica, di forte impatto visivo, punta sui look monocromo e alterna colori neutri come il beige, il nero e il total white, ma osa anche un rosso vivo che viene favolosamente abbinato al celeste. Declinato in un vibrante arancio, poi, spicca un dolcevita con maniche-guanto: il capo forse più iconico dell’intera collezione.

 

2.FENDI

3.FENDI

 

1.ALBERTA FERRETTI

Anche ALBERTA FERRETTI ha elaborato un antidoto contro questo periodo difficile e turbolento: la gentilezza. Manda in scena quindi una collezione romantica, femminile, ma pratica e contraddistinta da un vago tocco sporty. A proposito di femminilità, la designer ridefinisce i cardini di alcune tipologie di abbigliamento donna. Per esempio la lingerie, molto presente nei look in versione rivisitata e corretta: i reggiseni e le bralette si indossano in bella vista, però abbandonano i merletti a favore di un tessuto lucido ed elasticizzato. Dal canto suo, il pizzo Sangallo adorna capi all’ insegna della funzionalità. Lo ritroviamo su bluse con grandi maniche a sbuffo, abbinate per contrasto a minishort o a culotte stretch, o su deliziosi miniabiti da bambola. Oppure, ancora, sulle iconiche mantelline incorporate alle t-shirt, ma anche sui pantaloni ad anfora. Il denim in colori pastello fa da leimotiv declinandosi in jeans, giacchini e minigonne, le jumpsuit non mancano. La chiusura della sfilata, tuttavia, vede protagonisti i long dress signature di Alberta Ferretti, plasmati su tessuti impalpabili e ondeggianti: in passerella sfila una dea romantica che la palette di nude (nuance clou della collezione insieme al bianco), oro e un menta in degradé valorizza ulteriormente.

 

2.ALBERTA FERRETTI

3.ALBERTA FERRETTI

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *