La Luna sopra la città

 

“— La Terra è troppo più forte: finirà per spostare Luna dalla sua orbita e farla girare attorno a sé. Avremo un satellite. L’angoscia che provavo mi guardai bene dall’esprimerla. (…) – Ma non ci sarà pericolo, per noi? – do­mandai. Sibyl tese le labbra nella sua espressione che meno ama­vo. – Noi siamo sulla Terra, la Terra ha una forza che può tenersi intorno dei pianeti per conto suo, come il Sole. Co­sa può contrapporre, Luna, come massa, campo gravitazio­nale, tenuta d’orbita, consistenza? Vuoi mica metterla a confronto? Luna è molle molle, la Terra è dura, solida, la Terra tiene. — E la Luna, se non tiene? – Oh, sarà la forza della Terra a farla stare a posto. Aspettai che Sibyl finisse il suo turno all’Osservatorio per accompagnarla a casa. Appena fuori della città c’è quel nodo in cui le autostrade si diramano gettandosi su ponti che si scavalcano l’un l’altro con percorsi tutti a spirale te­nuti alti da pilastri di cemento di diverse altezze e non si sa mai in che direzione si sta girando nel seguire le frecce bian­che verniciate sull’asfalto, e a tratti la città che ti stai lascian­do alle spalle te la trovi di fronte che s’avvicina quadrettata di luci tra i pilastri e le volute della spirale. C’era la Luna proprio sopra: e la città mi parve fragile, sospesa come una ragnatela, con tutti i suoi vetrini tintinnanti, i suoi filifor­mi ricami di luce, sotto quell’escrescenza che gonfiava il cielo. “

 

Italo Calvino, da “Ti con Zero”

 

 

 

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