Il 14 Febbraio sono ufficialmente ripartite le Fashion Week nelle quattro capitali internazionali della moda. E come ogni anno, il “fashion month” è stato inaugurato a New York: a sfilare (soprattutto virtualmente, data l’ emergenza sanitaria) sono le collezioni Autunno Inverno 2021/22, che vanno in scena anche a Londra, Milano e Parigi. L’ era del Covid, però, ha provocato degli stravolgimenti notevoli nelle modalità di presentazione e nella cronologia degli show. Sfilate a porte chiuse e lookbook diffusi via web sono stati pressochè la regola, nella Grande Mela, ma si è verificato un fenomeno ulteriore: la defezione di svariati brand dal calendario ufficiale. Non sono pochi, infatti, i marchi che hanno deciso di svelare autonomamente le proprie collezioni. In gran parte con l’ ausilio del social, dal momento che ormai rivestono un ruolo fondamentale. Differenziare le date e la prassi delle sfilate rappresenta un modo per svincolarsi dalla “maratona” modaiola e, al tempo stesso, per dirottare l’ interesse mediatico su una singola griffe, su un singolo evento. La Fashion Week newyorchese ha annoverato dei grandi assenti: top names del calibro di Michael Kors, Marc Jacobs, Tommy Hilfiger, Ralph Lauren, Proenza Schouler, Jonathan Cohen, Alexander Wang e Tory Burch presenteranno (o hanno già presentato, come Proenza Schouler) le loro creazioni in altre date, alcune di gran lunga posteriori a quelle – comprese tra il 14 e il 17 Febbraio – della Settimana della Moda. Se questo nuovo approccio, da un lato, permette una maggior libertà nel gestire il lancio delle collezioni, dall’ altro (almeno a mio parere) rischia di risultare un po’ caotico e di non ricevere il meritato risalto, vista la molteplicità delle informazioni in epoca pandemica. Tom Ford, Presidente del CFDA (Council of Fashion Designers of America), ha prontamente ribattezzato il calendario “The American Collections Calendar”, sottolineando l’ intento dell’ associazione di “aiutare a promuovere e supportare la moda americana” a prescindere dalla tempistica degli show. Lo stesso Tom Ford, peraltro, ha scelto di posticipare al 26 Febbraio la presentazione della sua collezione. Tra i brand presenti nelle date “standard” della NYFW spiccano quelli di Gabriela Hearst, Jason Wu, Collina Strada, Coach, Carolina Herrera, Oscar De La Renta, Victoria Beckham, Zimmermann, Prabal Gurung e Anna Sui, per citarne solo alcuni. VALIUM, come ogni anno, fa scalo nelle quattro capitali del fashion per mostrarvi una serie di flash tratti dalle collezioni. Ecco la selezione relativa alle sfil…Pardon, ai lookbook di New York.
Adam Lippes 1
Colore, comfort e knitwear in abbondanza sono i cardini della collezione di Adam Lippes, che sceglie di coniugare portabilità e leggerezza (anche nei tessuti) per riportare un alito di gioia nella cupa era del Covid. Si fanno notare gli eleganti cappotti con orli rasoterra, i maxi fiocchi al collo e gli affusolati, ma fluidi, outfit in lana. Tra le cromie risaltano il lilla, il giallo e il rosa pastello, il marrone, il nero, il panna, il rosso. In particolare, conquista il blu Klein magnetico di un paio di pantaloni con piega abbinati a una giacca strutturata ma priva di maniche.
Adam Lippes 2
Adam Lippes 3
Victoria Beckham 1
Abiti pratici e portabili senza trascurare l’eleganza, denim e maglieria affiancati al tulle impalpabile e a creazioni che rielaborano lo stile militare: per Victoria Beckham l’ Autunno Inverno 2021/22 è all’ insegna della libertà. La sua collezione combina una sartorialità impeccabile con accessori sfavillanti di brio (come gli stivali, pressochè onnipresenti, cosparsi di glitter argentati). Cappotti e giacche giocano un ruolo chiave. La palette decreta il trionfo del nero e del blu notte alternandoli al rosso, al rosa pastello e a un beige luminoso che a volte sconfina nel nude.
Victoria Beckham 2
Victoria Beckham 4
3.1 Phillip Lim 1
Il comfort, un vero e proprio leitmotiv della New York Fashion Week, viene celebrato anche da 3.1 Phillip Lim. Il designer crea la sua collezione pensando alla quotidianità del post-lockdown, al ripristino di una vita in movimento e al ritorno in ufficio dopo lo smart working dilagante. Di conseguenza, propone outfit ad hoc: aleggia un mood anni ’70 e predomina la struttura ricercata, quasi scultorea dei capi; risaltano iconici colli alti in maglia che diventano accessori e dolcevita tempestati di ampi fori. Cromaticamente, ricorrono nuance neutre ravvivate da pennellate di giallo oro, celeste e blu oltremare.
3.1 Phillip Lim 2
3.1 Phillip Lim 3
Prabal Gurung 1
Gurung ha ideato la sua collezione la scorsa estate, e si nota: il temporaneo calo nei contagi aveva riportato in auge il glamour e la voglia di abiti “flamboyant”. Il designer ha elevato questo mood alla massima potenza, costellando le creazioni di pois, fiocchi, stampe floreali ed adornandole di strascichi, ruches, ampissimi orli a zampa e ricchi tessuti piumati. I colori? Una palette decisa composta dal rosso, dal bianco e nero e da un rosa ultra carico.
Prabal Gurung 2
Prabal Gurung 3
Zimmermann 1
Anche Nicky Zimmermann pensa all’ estate, ma alla prossima. La immagina come un periodo che porterà con sè un forte desiderio di rinascita, di divertirsi, di spensieratezza, tutti elementi che non ci abbandoneranno al ritorno della stagione fredda. Lo stile della collezione si rifà agli anni ’70 e ’80: alterna ampi pantaloni a vita alta, lunghi cappotti e abiti in stile New Romantic. Maniche a doppio sbuffo, frange adornate di coriandoli e colli alti ricamati impreziosiscono lo “Zimmermann signature dress”; la palette cromatica spazia dal burgundy al rosa pesca, dal senape al nero passando per svariate tonalità di blu e di marrone.
Zimmermann 2
Zimmermann 3
Y/Project 1
La collaborazione con il brand Canada Goose dona un vago tocco sporty ai look sperimentali di Glenn Martens. Asimmetrie, sovrapposizioni, arricciature che definiscono scolli o forgiano la silhouette dell’ abito…e poi, ancora, squarci strategici, colli alti e polsini da attaccare e staccare a proprio piacimento: fanno tutti da fil rouge ad outfit sorprendenti. I capi nascono con l’ intento di assumere nuove forme a seconda dei movimenti di chi li indossa; colpiscono un abito-mongolfiera color lilla (una delle top nuance di stagione), un ensemble burgundy composto da una lunga tunica con due “oblò” aperti sulle tasche dei pantaloni sottostanti, una mantella rasoterra in total black che sembra fondersi con l’abito nella stessa tonalità.
Y/Project 2
Y/Project 3