Haute Couture PE 2022: flash dalle sfilate di Parigi (parte 1)

 

VALIUM non si è certo dimenticato delle sfilate parigine di Haute Couture. In programma dal 24 al 27 Gennaio, le collezioni di Alta Moda Primavera Estate 2022 sono andate in scena sia in presenza che in formato digitale. Nell’ impossibilità di esaminarle tutte, come ogni anno ne posterò una selezione. In ordine rigorosamente cronologico (ossia in base al calendario delle sfilate), qui di seguito troverete alcune foto ed un commento delle collezioni firmate Schiaparelli, Ulyana Sergeenko, Valentino e Christian Dior. Nella seconda parte di questo articolo, in uscita a brevissimo, appariranno invece i look di Jean-Paul Gaultier, Rahul Mishra, Charles de Vilmorin e Yanina Couture. Cominciate a sognare, e….enjoy the shows!

 

SCHIAPARELLI

 

 

Nero, bianco e oro per ritornare alla quintessenza, ad uno stile che “minimalizza” i volumi coniugandoli con accenti di sontuosità sacrale. La musa della collezione “An age of discipline” è una dea/sacerdotessa che indossa abiti dalle forme fascianti e spigolose al tempo stesso e mixa il Surrealismo all’ Empireo. I look sono arricchiti da vere e proprie sculture in oro, che non di rado li plasmano in toto. In foglia d’oro 24k, si tratta di un oro dalla tonalità creata specificamente per la Maison. E’ un componente basilare della collezione: forgia accessori, si inerpica sul corpo declinandosi in elaboratissimi arabeschi, “sgorga” a cascata dai long dress, modella bustini adornati da vistosi virtuosismi plastici. Tra i decori a cui dà vita risaltano elementi signature di Schiaparelli quali i lucchetti, l’occhio, le parti del corpo, l’aragosta. Colpisce un abito completamente realizzato in ghirigori oro e tempestato di pietre preziose: a prima vista sembra un tripudio di raggi di sole, in realtà è un maestoso mix di colombe, mani, radici arboree e particolari che si rifanno al mondo naturale.  .

 

 

ULYANA SERGEENKO

 

Anni ’20, sport e arte costruttivista: Ulyana Sergeenko imposta la sua collezione su questi tre cardini ispirativi. Abiti longuette fascianti, corsetti in pizzo stile lingerie e miniabiti simili a divise da tennis si alternano a cappotti svasati ricoperti di paillettes e a tailleur pantalone ampi e squadrati, ma adornati di ricami; a fare da leitmotiv, il fiore dell’ ortensia (che trionfa su cuffie da nuoto dal sapore d’antan) e le opere della pittrice sovietica Lyubov Popova, riprodotte parzialmente sui capi. Così come il Costruttivismo rifiutava il concetto di “arte per l’arte” finalizzandola a scopi funzionali, i look coniugano la femminilità e la bellezza, dei topoi della Maison, con un gusto sporty che guarda ai Roaring Twenties: la pochette diamantata che riproduce una racchetta da tennis, i preziosi orecchini a forma di fischietto e le scarpe che rievocano gli stivaletti per il pattinaggio su ghiaccio non passano inosservati. A regnare su tutto è uno scintillio raffinatissimo e costante; spazia dall’ headpiece in fili di strass di ispirazione “flapper” alle lavorazioni esclusive che, affiancando pregiati cristalli e sottili nastri di seta, pervadono le mise di lucentezza. Con la stagione Primavera Estate 2022, debutta la collezione di Ulyana Sergeenko dedicata all’ Uomo.

 

 

VALENTINO

 

Pierpaolo Piccioli approfondisce ulteriormente il suo concetto di inclusività, di bellezza nella diversità, e manda in passerella modelle di taglie, età, etnie molteplici. La Couture di Valentino abbraccia la varietà e abbandona la silhouette canonica a cui le sartorie fanno riferimento: la collezione diventa un lavoro corale, il risultato di un’ accurata ricerca sulla vestibilità rivolta a tipi fisici e a generazioni differenti. Ciò, naturalmente, non implica un decremento del “bello”, bensì ne moltiplica le accezioni. Va da sè che i look presentati siano variegati ed eterogenei. Tra i motivi predominanti risalta l’ introduzione delle minilunghezze: abitini perlescenti, look monocromi che sono un mix di geometrie e di plissè, blouson barocchi ornati di dorate fantasie floreali si accompagnano immancabilmente a delle calze nere autoreggenti. Non mancano le iconiche mantelle, voluminose ed iper increspate; i tailleur pantalone sono ampi, scintillanti di cristalli; gli abiti da sera alternano modelli monospalla in materiali impalpabili e fluttuanti a creazioni più strutturate, con gonna svasata in tessuto rigido o tempestate di piume. I colori, sempre vividi, spaziano dal fucsia al viola, dal rosa confetto al cobalto, dal verde pistacchio al giallo limone.

 

DIOR

 

 

La Couture come sperimentazione, come ricerca, come scambio di saperi: è così che la concepisce Maria Grazia Chiuri. Il linguaggio della Couture è vivo, magico e in continua evoluzione; il savoir faire artigianale è lo strumento con cui l’arte del “fatto a mano” prende vita attraverso il corpo. La collezione viene incentrata sul valore del ricamo, un valore che esula dalle sue virtù decorative per privilegiare quelle materiche, di interazione con l’ ambiente circostante. Le calze ricamate, un leitmotiv della linea, simbolizzano questo concetto e si abbinano a look dalle forme pure e lineari. Solo quattro colori, per esaltare l’ essenza delle creazioni: bianco, nero, nude e un grigio che si fa anche argento. I materiali flirtano con l’aria e con il corpo, fluttuando nella prima e assecondando la silhouette del secondo. Cappotti e giacche sono a doppiopetto ed esibiscono linee nette, ma che accarezzano la vita. Le mantelle sono color nero pece o di un bianco abbagliante, gli abiti hanno la fluidità dei pepli, il plissé forgia ensemble “danzanti”. I trouser suit sfoggiano pantaloni con la piega, corti alla caviglia, mentre i tailleur si accompagnano a gonne corte, che sfiorano il ginocchio, evidenziando una allure vagamente anni ’60. La sera è incantata: ai ricami e ai cristalli che donano corposità ad impalpabili tessuti a rete si alternano jacquard metallici e argentati che ondeggiano a ogni passo.

 

 

 

 

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