“Potranno recidere tutti i fiori, ma non fermeranno mai la primavera.”
(Pablo Neruda)
Marzo è arrivato in punta di piedi, quasi non ce ne siamo accorti. Il conflitto tra Russia e Ucraina ci tiene con il fiato sospeso dal 24 Febbraio: è pressochè impossibile associare quel tragico scenario al pensiero della Primavera imminente. Eppure, all’ Equinozio mancano poco più di due settimane. Il tema della rinascita, favorito anche da un miglioramento della situazione pandemica, quest’ anno avrebbe dovuto essere cruciale. Ci troviamo invece calati in una realtà drammatica che coinvolge gli equilibri internazionali, una realtà a cui va dedicata la massima attenzione. Tuttavia, non di certo con l’ intenzione di minimizzarne la gravità, per iniziare il mese di Marzo ho scelto un look che parla da sé: un tripudio impalpabile di fiori, pizzo e tulle, un’ode al rosa (colore del risveglio per eccellenza) e alla leggerezza. Perchè, dopo due anni di pandemia e di restrizioni, è proprio quello di cui avremmo bisogno. Risorgere, ricominciare. Ripartire con una nuova consapevolezza, ponendo le basi per un futuro costruito (anche) sugli apprendimenti del passato. Il designer turco Bora Aksu esprime questo mood alla perfezione: la sua collezione Primavera Estate 2022 si ispira, non a caso, a Mathilde Willink, l’iconica ed eccentrica moglie del pittore olandese Carel Willink (uno dei massimi esponenti del Realismo magico del ‘900). La mise che vi presento coniuga la soavità più pura con una miriade di applicazioni floreali. L’ abito, color rosa pastello, è tempestato di finissimi ricami e fiori in 3D; sfoggia un orlo plissettato che fa pendant con quello dei pantaloni giallo oro a cui si sovrappone. Le maniche sono strutturate a parte, delle vere e proprie ali aranciate cosparse di stelle e petali. Un solo materiale per definire l’ allure eterea del look: il tulle. Gli ankle boots, sempre nei toni del rosa, sono anch’essi adornati di fiori. Questo trionfo floreale rimanda a una valenza duplice: da un lato, inneggia platealmente alla rinascita primaverile; dall’ altro, rievoca echi del “Flower Power” anni ’60/’70 sia nello stile, che mixa fiori, fantasie e colori, sia nel riferimento alla tematica pacifista a cui aderiva il movimento. E’ un look, quello concepito da Bora Aksu, che trovo particolarmente emblematico. Soprattutto in un Marzo così peculiare.
Anelare al rosa, a una manciata di giorni dall’ Equinozio di Primavera, è più che legittimo. La borsa a spalla Locò di Valentino Garavani è un concentrato di “Pink Positivity” dal design accattivante su cui campeggia l’iconico VLogo Signature in metallo dorato. Locò, interamente in pelle di vitello, si avvale di finiture in ottone anticato e di una chiusura magnetica frontale. Poteta indossarla a spalla con l’ apposita catena oro, oppure a mano. Sia la tracolla a catena che il manico sono rimovibili, per adattare perfettamente la borsa all’ una e all’ altra versione. Locò è foderata in nappa ed include una tasca piatta interna. La forma rettangolare rende la nuova bag di Valentino estremamente sofisticata. E’ una borsa versatile e raffinata che si adatta a svariati look e svariati stili: un autentico must primaverile.