Haute Couture AI 2022/23: flash dalle sfilate di Parigi (parte 2)

 

Seconda tranche dell’articolo dedicato alle sfilate parigine di Haute Couture. Con la selezione delle collezioni Autunno Inverno 2022/23 che commento qui di seguito, si conclude il mio breve excursus. Continuate a leggere per scoprire quali sono le Maison che oggi approfondiremo insieme.

 

GIAMBATTISTA VALLI

 

Apre la sfilata un tripudio di abiti da sera in total white con rifiniture argento. L’ eleganza rievoca quella del cigno, sofisticatissima e aggraziata: fiocchi, ruches, piume e cristalli ornamentali si alternano a un tessuto a rete che forgia intriganti “vedo non vedo”. Sullo sfondo, palloncini a miriadi celebrano la gioiosità dell’ istante. Ricomincia la festa, la voglia di esibire look ultra chic, ma di grande effetto; non è un caso che l’ ispirazione della collezione, battezzata “L’Instant” da Giambattista Valli, attinga allo Studio 54 e ai suoi aficionados. I look inneggiano a una femminilità “lunare”. Il bianco e l’argento la esaltano anche tramite un gran numero di spacchi, trasparenze, maniche a sbuffo e filamenti di cristalli che vanno a formare abiti e top. Poi irrompe il colore: il verde mela dà vita a uno straordinario coat di piume; il menta e il rosa, l’arancio e il giallo fluo risaltano su lunghi abiti a sirena in tulle o con gonna svasatissima. Il rosa, una tonalità signature della Maison, trionfa in ogni sua sfumatura, declinandosi in ensemble monocromo che abbinano i minidress a capispalla ammantati da un’esplosione di rose in tulle. Sempre a proposito di tulle, non mancano gli iconici, maestosi abiti-nuvola con uno smisurato strascico di ruches. Colpisce un modello composto da una lunga gonna bianca e da un corpetto interamente rivestito di fiori nei toni del viola.

 

JEAN-PAUL GAULTIER

 

II progetto che prevede la rilettura dello stile Gaultier da parte di un designer diverso ogni stagione, vede stavolta protagonista Olivier Rousteing. Il direttore creativo di Balmain ha concepito una collezione co-ed semplicemente spettacolare: esordisce con una serie di mise maschili che mixano suggestioni tribali, righe marinare e riferimenti ai tattoo della collezione del 1994 dell’ “enfant terrible”, proseguendo con un womenswear ad alto tasso di iconicità. Si ispira ai famosi barattoli di latta dei profumi Gaultier proponendo look che li riproducono, rivisita il bustino con seni conici di Madonna in un tripudio esagerato di lacci da corsetto, manda in scena guepière sagomate sul corpo (un torso d’ uomo e la pancia di una donna in gravidanza, per fare solo un paio di esempi) e abiti ornati da mammelle trompe-l’oeil. Il denim viene movimentato da piume sparate in verticale e da guanti ascellari con ditali sulla punta delle dita, le spalline si appuntiscono diventando aliene, i drappeggi e le frange trionfano. Un look è composto da un top “puntaspilli” a forma di cuore e da una gonna-metro da sarta che si avvolge attorno alle gambe, un altro sfoggia una raggiera frontale in simil-paglia con un cuore annerito al centro. Ed è sempre un cuore ad adornare una mise in total white, dove delinea una struttura che lo confonde con le ali di un angelo. La collezione, un tributo impregnato di amore e genialità creativa, ha lasciato senza fiato Jean-Paul Gaultier.

 

MAISON MARGIELA

 

La sfilata di Artisanal è una vera e propria performance artistica multidisciplinare. “Cinema Inferno”, questo il suo titolo, è un connubio di forme espressive quali il cinema, il teatro, la moda. Non a caso, viene rappresentata al Palais de Chaillot sia sul palco che su grandi schermi cinematografici. John Galliano si è ispirato al “Dracula” della compagnia teatrale itinerante britannica Imitating the Dog ed ha mandato in scena uno psicodramma ambientato nel deserto dell’ Arizona. La trama? Una giovane coppia è costantemente in fuga dai “cowboy spettrali”, personaggi che incarnano i mali della società (ma anche i demoni interiori) secondo Galliano. Il gruppo di persecutori, ossessionato dai due ragazzi, ogni volta che li raggiunge punta loro le armi addosso. Ma questa storia tragica, a metà tra l’incubo e la fiaba horror, è ricca di incredibili tesori: gli abiti sono in stile anni ’50, strutturati su silhouette svasate e preziosamente sartoriali. Non è raro che si tratti di look ricavati da più abiti, in linea con la filosofia del riciclo creativo che John Galliano abbraccia da tempo. Il womenswear privilegia il tulle, impreziosendolo di balze, ruches e straordinarie lavorazioni. Il riferimento è il prom dress nelle più disparate versioni, ma immancabilmente abbinato a cuffie da nuoto colorate. Risaltano poi i cappotti, ampi, a trapezio, sempre di pura matrice anni ’50, e se la palette cromatica contiene una discreta quantità di rosso sangue, la maggioranza dei colori alterna le tonalità pastello a nuance vibranti; predominano il verde menta, il giallo ocra, l’azzurro, il fucsia, il rosa, il blu polvere, il petrolio. Senza dimenticare il bianco e il nero: nella pièce appare persino un Pierrot.

 

FENDI COUTURE

 

Una collezione, quella ideata da Kim Jones, preziosa nel suo minimalismo, intrisa di materiali pregiati e riferimenti esotici. Le linee sono essenziali, fluide, la sartorialità rigorosa. La palette cromatica sancisce il predominio del cipria, del tortora, del blu polvere, affiancati alle tonalità ricorrenti in una serie di look monocromo: marrone, giallo, verde menta, blu, panna, rosa pastello. Abiti e soprabiti scivolano sul corpo, sottolineano i fianchi grazie a una sorta di fusciacca annodata lateralmente. Finissimi ricami floreali si alternano a grafismi Déco, arabeschi e ghirigori impreziosicono dei tailleur-pigiama, l’argento viene squarciato da un intrico di ruches colorate. Tra i materiali risaltano la vigogna, la pelle, la seta patchwork dei sinuosi vestiti in stile Oriente realizzata appositamente a Kyoto. Le trasparenze la fanno da padrona: uno chiffon impalpabile plasma long dress disseminati di fiori da indossare sopra al body, ma a trionfare è un audacissimo tessuto a rete tempestato di perline; completamente see-through, fa da leitmotiv ad abiti a canotta dalle cromie oniriche che il luccichio rende cangianti. Ne scaturisce un nude look raffinatissimo e decisamente mozzafiato, da sovrapporre solo a un paio di culotte. Potremmo definirlo il tocco glamour di una collezione che combina il comfort con la linearità e l’eleganza pura.

 

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