Parigi Fashion Week: 10 flash dalle sfilate Primavera Estate 2023

 

Stamattina voliamo a Parigi per il quarto ed ultimo appuntamento con la rassegna dedicata alle Fashion Week delle collezioni Primavera Estate 2023. Nella Ville Lumière, dopo gli stravolgimenti dovuti al Covid, le grandi griffe sono tornate tutte in passerella, nessuna esclusa. Dal 27 Settembre al 4 Ottobre hanno sfilato top names della moda quali Dior, Saint Laurent, Comme des Garçons, Balmain, Chloé, Vivienne Westwood, Balenciaga, Valentino, Givenchy, Chanel, Miu Miu e molti altri ancora. Anche la lista di debutti sul catwalk parigino include brand eccellenti: Victoria Beckham, The Row, A.W.A.K.E. MODE e Zimmermann hanno scelto la capitale francese per presentare le loro nuove collezioni. Sempre a Parigi è andato in scena il primo défilé che ha fatto seguito alla scomparsa di Issey Miyake, il cui marchio si avvale della direzione creativa di Satoshi Kondo già dal 2020. Come di consueto, tutti gli show sono stati trasmessi in streaming sia nei siti che nei social dei vari brand e dalla Fédération de la Haute Couture et de la Mode, l’ente che presiede alla Fashion Week parigina. Andiamo a scoprire subito le 10 collezioni che ho scelto di commentare brevemente.

 

1. Dior

 

Un’ antica mappa di Parigi che adorna un foulard dell’ archivio Dior  viene riprodotta su un gran numero di capi e costituisce il motivo ispiratore della collezione: Avenue Montaigne è al centro della stampa, ma nei paraggi spicca il Jardin des Tuileries che Caterina de’ Medici fece realizzare nel 1564. La figura della nobildonna stimola una riflessione sul rapporto tra donna e potere che sottolinea l’influenza esercitata dalla regina consorte di Francia sia sulla vita politica che sulla moda del paese. A corte Caterina de’ Medici introduce il busto, i tacchi, i preziosi merletti di Burano, tutti elementi a cui Maria Grazia Chiuri fa riferimento nelle sue creazioni. Una palette di tre colori, il nero, il bianco e il beige, caratterizza una collezione che inneggia al femminile in tutta la sua sontuosità: alte bordure ricamate, pizzo a profusione, guepière squadrate alternate alla bralette, capispalla con strascico, gonne a cupola voluminose declinate in mini e in maxi lunghezze sono solo alcuni dei capi ricorrenti nei look. A fare da leitmotiv è un iconico modello di scarpa con platform vertiginoso e lacci che si intrecciano sopra ai gambaletti in rete.

 

2. Saint Laurent

 

Il focus è sul corpo: le sue forme, la sua fisicità, le sue potenzialità. L’ispirazione, non a caso, guarda a Martha Graham, paladina della body consciousness riferita alla danza. La celebrazione del fisico accomuna la grande danzatrice e coreografa e Anthony Vaccarello, che in questa collezione evidenzia a tutto tondo la silhouette. Lo fa coniugando la sua concezione di “corpo” con quella associata all’heritage della Maison: privilegia linee affusolate, sviluppate in verticale, per esaltare una corporatura slanciata e sinuosa al tempo stesso. Gli abiti, rigorosamente fascianti, sono arricchiti da drappeggi e da un cappuccio in puro stile YSL. Il jersey è il tessuto predominante, in quanto si incolla al corpo dando vita a silhouette tubolari.  Le texture in cui viene declinato sono due: la prima è spessa e opaca, la seconda audacemente see-through. Per contrasto, i look iper-attillati si accompagnano a capispalla lunghi e “importanti”, dalle enormi spalle squadrate. I colori sono intensi, quasi autunnali: prevalgono il prugna, il marrone, il senape, il vinaccia, il verde bosco, il blu e il nero.

 

3. Cecilie Bahnsen

 

La collezione si intitola We are water e celebra l’uguaglianza nella diversità. Tra i look, spiccano tessuti e lavorazioni ricchi di increspature che rievocano le ondulazioni di una superficie liquida, alternati a materiali fluttuanti e impalpabili e a bagliori argentei. Lo stile è quello signature della Bahnsen, vestiti eterei impreziositi da balze, dettagli a punto smock, forme e maniche a palloncino. Per la Primavera Estate 2023 la designer introduce dei pantaloni morbidi a vita alta, elabora abiti dotati di scolli asimmetrici sovrapponendoli ad attillatissimi top velati e avvolge le mise in evanescenti involucri di chiffon. La palette cromatica sancisce la prevalenza del bianco, affiancato a nuance come il lilla, l’argento, il celeste, il verde mela, il nero e il blu elettrico.

 

4. Chloé

 

La collezione ruota attorno al concetto di “energia a fusione”, un tipo di energia che potremmo definire cosmica: attinge a fonti come le stelle e l’universo. I dispositivi utilizzati per produrla sono chiamati “tokamak”, hanno dimensioni enormi e una forma tonda. Il tokamak, di conseguenza, diviene un autentico leitmotiv: i cerchi si tramutano in oblò, fori di un tessuto a rete, borchie che adornano gli outfit, paillettes gigantesche e motivi ornamentali. Ogni look è rigorosamente eco-friendly; predominano materiali come il cashmere riciclato, il lino (poichè privo di pesticidi durante la raccolta), la rete laminata, il cotone riciclato effetto denim, la lana delle pecore Merinos che Gabriela Hearst ospita nella sua fattoria uruguaiana. Risalta un portentoso mix di texture e trame, forme lineari ma fluide, comfort e disinvoltura che fa da fil rouge all’ intera collezione.

 

5. Rick Owens

 

Edfu, questo il suo nome (un nome ispirato a un tempio affacciato sul Nilo), è una collezione eclettica e di forte impatto. Combina soavi drappeggi con forme scultoree, l’ impalpabilità del tulle con la futuribile lucentezza di materiali come il denim laccato e la pelle spalmata di glicerina naturale. Il mood è avantgarde, i cuissardes con plateau altissimo fanno da leitmotiv a ogni look. Le spalle arrotondate, ricorrenti in velatissimi blouson con zip, si alternano alle spalline appuntite e rivolte verso l’alto. Gli abiti fasciano il corpo grazie ad asimmetrie e drappeggi oppure sono corti, svasati e svolazzanti. Una fluttuante mantella con cappuccio si contrappone alla voluminosità degli iridescenti bomber con zip che rimandano alla carapace degli scarabei: questo dettaglio concentra in sé l’ispirazione Egitto che dà il nome alla collezione. Prima di una serie di look molto strong, in denim laccato total black, si effonde la soavità principesca di lunghi e vaporosissimi abiti in tulle con mega strascico. La palette esalta cromie come l’écru, il rosa carico, l’ amaranto, il giallo e il nero.

 

6. Giambattista Valli

 

Valli si ispira all’ aristocrazia della Città Eterna, al glamour e al mood cosmopolita che la contraddistinguevano negli anni ’60. Il lusso si intreccia con suggestioni nomadi, dettagli esotici o ispirati alla secolare storia di Roma, i colori alternano le tonalità pastello (su cui troneggia il rosa) al bianco, al nero e soprattutto all’ oro. Le lunghezze non hanno mezze misure, sono o maxi o mini. I look evidenziano un tripudio di passamanerie, frange, ruches scolpite, tessuti a rete, trasparenze ornate di ricami floreali, drappeggi e arricciature, fiocchi che esaltano la linea dell’abito. Un motivo trompe l’oeil rimanda alla bergère, tipica poltrona francese del ‘700, e appare su su svariati capi. Gli accessori sono fondamentali per definire il look. Spiccano i turbanti, i vistosi orecchini con pendenti, gli occhiali cat-eye. I sandali alla schiava tempestati di gioielli trionfano: sono un rimando all’ antica Roma e il supremo emblema della sua opulenza.

 

7. Victoria Beckham

 

Per il suo debutto parigino Victoria Beckham manda in scena un tripudio di look decostruiti, assemblati in un mix di elementi e texture e strutturalmente elaborati. I tailleur pantalone sembrano ancora in fase di lavorazione, gli abiti sono tagliati in vita e uniti al top da involti di stoffa. Le asimmetrie proliferano, stivali-calze in lattice diventano parte integrante di una serie di look. Anche le borse sono molto particolari: somigliano a parrucche di lunghe chiome che la modella tiene in mano. In quello stesso materiale si declinano, a effetto frangia, top e minigonne indossati con abitini e tute incollati al corpo. Le trasparenze abbondano, ornate di pois, pizzi, volant e stampe floreali. In tal senso colpisce un completo giacca pantalone rosso, squadrato e dalle forme comode ma completamente see-through.

 

8. Balenciaga

 

Se la scorsa stagione i modelli hanno sfilato in una tempesta di neve, ora sfilano nel fango. La neve si è sciolta, tramutandosi in una pozza di melma invasa dai crateri delle bombe esplose: Demna Gvasalia non ha mai dimenticato la sua esperienza di profugo dalla Georgia. Oggi, si professa angosciato rispetto al mondo in cui viviamo. Tutto questo, in passerella, si riflette in un’atmosfera apocalittica e sinistramente buia. La sfilata co-ed si apre con il menswear per poi concludersi con un womenswear più votato all’ ottimismo; se all’ inizio predominano pantaloni cargo e jeans strappati, felpe con cappuccio e bomber massicci (abbinati spesso a una sciarpa di peluche in colori fluo che si srotola dal collo come un lungo serpente), i look donna evidenziano una serie di long dress plissettati, sagomati e drappeggiati sul corpo. Le ultime uscite accentuano il mood glamour-chic. Gli abiti si cospargono di piume, cristalli e jais prima del gran finale: un vestito interamente composto da ritagli della borsa Balenciaga Lariat. E’ una critica al consumismo smodato tipico della nostra epoca.

 

9. Valentino

 

Al posto dell’iconico fucsia della collezione Autunno Inverno 2022/23, stavolta prevalgono cromie come il nude, il cipria, il marrone, il nero, il giallo e il rosso. A metà sfilata appaiono, però, anche un verde smeraldo, un blu elettrico e un viola sfavillanti: un colpo di scena che non passa inosservato. In realtà, il vero protagonista è il logo. La V di Valentino si moltiplica sugli outfit con mantella incorporata, sui lunghi abiti con maniche a campana, sugli ensemble di blusa + fuseaux. Invade persino il viso, le mani e le braccia, grazie al make up mozzafiato di Pat McGrath. I rimanenti look sono all’ insegna della fluidità e del minimalismo chic, alternando forme che sottolineano morbidamente il corpo a leitmotiv come le piume e le mantelle svolazzanti. Le mise di chiusura inneggiano al plissè, che esplode a raggiera sui cappotti e sugli abiti-cappa tempestati di glitter. E se le ultime uscite esaltano la raffinatezza di un total black fatto di scolli monospalla, volumi amplificati sul fondo e giacche da smoking che diventano long dress, il lilla luccicante di un abito-mantella completamente plissettato, con orlo rasoterra, conquista all’istante.

 

10. Stella McCartney

 

Stella McCartney riparte dal passato per definire il proprio futuro: compie un viaggio nel suo archivio anni ’90 e del primo decennio del 2000 rivisitandone e attualizzandone i capi più iconici, come il top composto da una catena dorata che creò per Chloé. La moda di quell’ epoca è ormai diventata un cult anche per i giovanissimi. Stella McCartney la ripropone nei pantaloni a vita bassa con squarci circondati di strass sui fianchi, nei gilet che sostituiscono il top, nelle jumpsuit senza spalline, nei fuseaux e nei jeans grunge con strappi, alternandoli a gonne e abiti asimmetrici e a squadratissime giacche oversize. I colori si declinano nella loro nuance più vivace: il giallo, il rosso, il turchese si accendono di sfumature squillanti attenuate da un sognante verde acqua. Fondamentale è la scelta dei materiali, sempre il linea con i valori sostenibili del brand; la designer dà ampio spazio all’ ecopelle ottenuta dalle bucce d’uva, agli strass composti da elementi cruelty-free e alla pelle ricavata dal micelio dei funghi.

 

 

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