La magia della Luna Fredda, l’ultimo plenilunio dell’ anno

 

Oggi il cielo ci regala uno spettacolo imperdibile: la Luna Fredda, l’ultimo plenilunio di Dicembre. Sarà una luna piena luminosissima, quasi abbagliante, nettamente distinguibile. Per 24 ore splenderà incontrastata nella volta celeste, dando vita a uno scenario di pura magia. Il suo fulgore sarà tale da neutralizzare persino quello di Marte. Il “pianeta rosso”, che attualmente si trova nella Costellazione del Toro, risulterà osservabile per tutto il dodicesimo mese dell’ anno. In questo periodo raggiunge la minima distanza dal nostro pianeta (a dispetto di quanto si possa pensare, tra Marte e il globo terrestre intercorrono “solo” 81,5 milioni di chilometri) e l’apice della luminescenza, ma stamattina è accaduto qualcosa di molto particolare: la Luna Fredda, piena dalle 23.08 del 7 Dicembre, ha occultato Marte con i suoi bagliori mentre quest’ ultimo si trovava in opposizione al Sole.Il fenomeno ha avuto inizio tra le 6.09 e le 6.21, quando il satellite e il pianeta si sono situati in prossimità l’uno dell’altro. I primi albori hanno permesso di osservare l’occultazione con discreta chiarezza, finchè, intorno alle 7.10, Marte ha fatto capolino dalla Luna Fredda per tornare visibile di lì a poco.

 

 

“Occultamento” del pianeta rosso a parte, la Luna Fredda è imperdibile per svariati motivi. L’ ultimo plenilunio dell’ anno, infatti, si manifesta durante una delle notti interminabili che precedono il Solstizio d’Inverno: ciò significa che, in confronto alle altre lune piene, sovrasta l’orizzonte per un notevole lasso di tempo. Si ha quindi l’ impressione che la sua luminosità sia sfolgorante e che troneggi nel cielo pressochè incessantemente. Un’ ulteriore particolarità della Luna Fredda riguarda il suo nome. A battezzarla con questo appellativo furono i nativi americani, che la ricollegarono così al primo mese dell’ Inverno. Il loro auspicio era che l’ ultima luna piena dell’ anno risplendesse dal tramonto all’ alba, per chiudere un ciclo in bellezza e propiziarsi la fortuna nei dodici mesi successivi. Altri nomi che identificavano la Luna Fredda erano “Luna della Notte Lunga”, perchè brillava nelle notti prossime al Solstizio, “Luna dello Sgombero”, perchè si riteneva che spazzasse via gli influssi negativi, e “Luna della Brina Lucente”, in quanto il chiarore lunare accendeva i bagliori della brina. Anche se vi siete persi il fenomeno dell’ occultazione, avete tutto il tempo per ammirare la Luna Fredda: puntate gli occhi verso il cielo, stanotte, e lasciatevi ammaliare dal plenilunio che preannuncia le incantate atmosfere di Yule.

 

 

Il Regalario

 

Vi presento “Il Regalario”, una nuova rubrica: in occasione del Natale, ogni settimana includerà una lista di 15 spunti e idee-regalo. Per doni da fare al partner, alla famiglia, agli amici, ai colleghi, alle persone speciali…ma anche a voi stesse. Appuntamento tra sette giorni, dunque, con la prossima tranche di proposte. Perchè, come dice Jo in “Piccole Donne”di Louisa May Alcott, “Natale non sarà Natale senza regali”.

 

MARNI – Borsa a mano Relativity color oro rosa metallizzato

BLUMARINE – Blusa a maniche lunghe con volants

NARS COSMETICS NARS Stargaze Eyeshadow Palette

STELLA MCCARTNEY – Stivali vegani in velluto effetto arricciato

DIOR – Orecchini D-Renaissance con finitura dorata, pavé di cristalli e perle d’acqua dolce

MOSCHINO – Clutch Pierced Heart

ZARA – Gilet in velluto con paillettes

GIAMBATTISTA VALLI – Sandali argentati in PVC con cristalli

SPORTMAX – Maglia a lupetto in cashmere

JACQUEMUS – cappello Le Bob Neve

A.BOCCA – Pumps Two For Love laminate oro

VALENTINO – Miniabito Illusione con piume e paillettes

MAX MARA– Giaccone bianco in tessuto Teddy

PINKO – Baby purse Aika effetto specchiato

ALBERTA FERRETTI – Maglione in mohair crochet con color block

 

 

Tendenze AI 2022/23 – Gonne che più lunghe non si può

Altuzarra

Lunghe, lunghissime, decisamente rasoterra: le gonne di tendenza dell’ Autunno Inverno2022/23 hanno orli che sfiorano il suolo od oltrepassano, comunque, la caviglia. Niente mezze misure, il maxi si impone con fierezza. E sorprendentemente va di pari passo con il trend opposto, la lunghezza micro (che esploreremo prossimamente): alternateli a seconda del vostro mood per inneggiare all’ eclettismo e scongiurare la monotonia.

 

Dior

Max Mara

Philosophy di Lorenzo Serafini

Valentino

Alessandra Rich

Rick Owens

Erdem

Emporio Armani

Acne Studios

 

 

VALIUM accende le luminarie

 

 

“Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita.”

(Gesù di Nazareth)

Così dice Gesù nel Vangelo secondo Giovanni. E ogni anno, a Natale, le città si adornano di luci per commemorare la sua nascita. Oggi anche VALIUM accende le luminarie: un tripudio di bagliori che risplendono nel buio e tramutano in pura magia la realtà. Renne, stelle, fiocchi di neve, maestosi alberi di Natale vestono a festa il blog dando vita ad atmosfere suggestive e trascinando in un vortice di fulgori ipnotici. L’ oro e l’argento predominano, diffondendo un sontuoso alone di regalità. Godetevi la photogallery per immergervi in scenari sublimemente fatati, dove anche gli angoli più bui si ammantano  di un’ incantevole luminosità.

 

 

 

Il libro di fiabe

 

” Quando la mamma tira fuori l’ultimo pacchetto dalla cesta, capisco dalla forma che si tratta di un libro. Ma non è per me. Devono evidentemente aver deciso che questa volta mi tocca farne senza. E invece il pacchetto è proprio destinato a me e, quando lo prendo in mano, ho l’assoluta certezza che si tratti di un libro. Divento rossa di gioia e lancio quasi un grido nell’impazienza di farmi passare le forbici e tagliare i nastri. Strappo la carta con foga ed eccomi davanti agli occhi il più bel libro del mondo, un libro di fiabe. È quello che arrivo a capire dalla figura della copertina. Sento che tutti intorno al tavolo mi guardano. Sanno benissimo che questo è il mio più bel regalo, l’unico che mi rende davvero felice. “Che libro hai ricevuto?” chiede Daniel allungandosi verso di me. Lo apro e resto lì a fissare il frontespizio a bocca aperta. Non capisco una parola. “Fammi vedere!” dice, e legge: “Nouveaux contes de fées pour les petits enfants par Madame la Comtesse de Ségur.” Daniel chiude il libro e me lo restituisce. “È un libro di fiabe in francese”, commenta. “Avrai di che divertirti.” Ho preso lezioni di francese da Aline Laurell per sei mesi, ma sfogliando le pagine del libro mi rendo conto che non capisco niente. Ricevere un libro in francese è quasi peggio che non riceverne neanche uno. Faccio fatica trattenere le lacrime. Ma per fortuna mi cade l’occhio su una delle figure. La più incantevole principessina del mondo viaggia in una carrozza tirata da due struzzi e, a cavallo di uno dei due struzzi, c’è un paggetto in alta livrea con lo stemma ricamato e le piume sul cappello. La principessina ha le maniche a sbuffo e una sontuosa gorgiera. Gli struzzi hanno in testa alti pennacchi e le redini sono ornate di grosse catene d’oro. Non si può immaginare niente di più bello. Man mano che sfoglio, trovo un vero e proprio tesoro di illustrazioni, altere principesse, re maestosi, nobili cavalieri, fate raggianti, orribili streghe, meravigliosi castelli fatati. No, non è un libro per cui piangere, anche se è in francese. Per tutta la notte di Natale me ne sto sdraiata a guardare le figure, soprattutto la prima, con gli struzzi. Mi basta quella per passarci ore. Il giorno di Natale, dopo la messa di primo mattino, tiro fuori un dizionario di francese e mi lancio nella lettura. È difficile. L’ho studiato solo con il metodo Grönlund. (…) Il libro inizia così: Il y avait un roi. Cosa mai vorrà dire? Mi ci vuole quasi un’ora per arrivare a capire che va tradotto: “C’era una volta un re.” Ma le figure mi affascinano. Devo capire cosa rappresentano. Provo a indovinare, cerco nel dizionario e, riga per riga, vado avanti. E alla fine delle vacanze di Natale, quel meraviglioso libretto mi ha insegnato più francese di quanto ne avrei mai potuto imparare in tanti anni di metodo Aline Laurell e Grönlund. “

Selma Lagerlof, da “Il libro di Natale”

 

 

Dicembre

Dior

 

“Il freddo dicembre porta il nevischio, il fuoco ardente e il regalo di Natale.”
(Sara Coleridge)

 

Arriva Dicembre e l’Inverno entra in pompa magna. E’ il mese più magico dell’anno, fitto di ricorrenze: l’8 celebreremo l’ Immacolata Concezione, il 13 Santa Lucia, il 21 il Solstizio d’Inverno…per poi finire in bellezza con la notte di vigilia, Natale e Capodanno. A Dicembre anche le città si vestono a festa. Le luminarie scintillano nelle vie, nelle piazze affollate di mercatini natalizi. Le suggestive atmosfere dell’ Avvento alleggeriscono l’animo e risvegliano lo stupore. Cade la prima neve, il mondo si trasforma: tutto sembra più bello, quel manto candido trasforma ogni scenario in un’autentica fiaba. Dove ci piace pensare che i sogni diventino realtà mentre sorseggiamo una cioccolata calda davanti al focolare. Dicembre, dal latino “decem”(dieci), per il calendario romano – che faceva iniziare l’anno a Marzo – era il decimo mese. Le suggestioni a cui si associa sono molteplici, tutte affascinanti. Il buio avanza e predomina, lo sottolineano gli antichi proverbi: “Santa Lucia, il giorno più corto che ci sia”. Eppure, anche quel buio viene acceso dalle luci del Natale e di miriadi di candele, basti pensare a come viene celebrata la Santa protettrice della vista in terra svedese. Il Solstizio d’Inverno è una data fondamentale. L’ oscurità la fa da padrona, ma dal 21 Dicembre le ore di luce aumentano progressivamente. Il Sole, dopo aver sostato allo zenit del Tropico del Capricorno, prosegue il suo percorso verso l’Equatore (che raggiungerà all’ Equinozio di Primavera). La rinascita del Sole, festeggiata anticamente da molti popoli del Nord Europa, viene associata al rosso dalla notte dei tempi; oggi, non a caso, è il colore del Natale, una ricorrenza ricca di elementi simbolici. L’ abete addobbato affonda le radici nella tradizione celtica: essendo un sempreverde, resisteva ai rigori dell’ Inverno ed era considerato un emblema di lunga vita. Con l’arrivo della stagione fredda, i Celti adornavano gli abeti di campanelle e fiaccole per conquistarsi la benevolenza degli spiriti. Nel Cristianesimo l’abete rappresenta la vita, il Cristo stesso. Il primo presepe, invece, fu realizzato nel 1223 da San Francesco in una grotta di Greccio. Da allora, la rappresentazione della nascita di Gesù ha dato origine a dei veri e propri capolavori artistici e artigianali. Oltre ad essere il mese della “festa di tutte le feste”, Dicembre si conclude tra la baldoria dei balli, dei fuochi d’artificio e dei brindisi di Capodanno, quando le speranze e i desideri affidati all’anno nuovo si incrociano con i saluti di commiato del dodicesimo mese.

Il look del mese. Dicembre è il mese delle fiabe: non è un caso che io abbia scelto un prezioso abito rosso da dama Rinascimentale. Lo firma Maria Grazia Chiuri per Dior, ha maniche a palloncino che arrivano al polso e una lunga gonna plissettata e fluttuante.

L’ accessorio del mese. Optare ancora per Dior è stato naturale, data l’estrema raffinatezza della linea D-Renaissance: queste creazioni di alta gioielleria mozzano letteralmente il fiato. E se fiaba dev’essere, che fiaba fino in fondo sia. Vi propongo una meravigliosa collana a colletto, frutto del savoir faire artigianale più squisito. Avvolge il collo ricreando la soavità del pizzo tramite una rigida struttura dorata, così finemente lavorata da sembrare filigrana. Un tripudio di perline in resina e di strass (applicati a mano uno ad uno) esalta la sua superba pregiatezza.

 

Dior, dalla collezione di alta gioielleria D-Renaissance