La collezione Resort 2024 di Alberta Ferretti sfila a Rimini in una location da sogno, omaggia Fellini e tende la mano agli alluvionati

 

Nata a Gradara ma cresciuta a Cattolica, Alberta Ferretti è una romagnola a tutti gli effetti. A Cattolica ha aperto la sua prima boutique, e sempre in provincia di Rimini, in società con il fratello Massimo, ha fondato il Gruppo Aeffe. Oggi, dopo il tragico alluvione che si è abbattuto sulla Romagna, la stilista ha fortissimamente voluto ambientare a Rimini la sfilata della collezione Resort 2024. Venerdì 26 Maggio, al calar del crepuscolo, le sue creazioni sono state presentate in una location mozzafiato: Castel Sismondo, la residenza-fortezza di Sigismondo Pandolfo Malatesta costruita a partire dal 1437. Il Castello, che dal 2021 ospita il Fellini Museum, si è rivelato il luogo ideale – suggestivo e onirico all’ ennesima potenza – per l’ omaggio al cinema di Federico Fellini e alla Romagna pensato dalla Ferretti. Ne è scaturito uno straordinario tributo, un’ode alla resilienza e alla capacità di rimboccarsi le maniche del popolo romagnolo e, al tempo stesso, al genio del grande Maestro riminese.

 

Castel Sismondo, la fortezza malatestiana nel cuore di Rimini

Il nesso tra moda e cinema è potente. Sono due discipline diverse, certo, ma unite da un denominatore comune: quello dell’ immaginazione. “Nulla si sa, tutto si immagina”, diceva Fellini; un’affermazione che ha fatto da fil rouge ad ognuno dei suoi film. La celebrazione della fantasia, del sogno, la loro concretizzazione grazie a un fattivo lavoro di squadra, uniscono l’arte del vestire e la settima arte in un connubio indissolubile. Entrambe si nutrono di ispirazione, di creatività. Lo stilista, così come il regista, si impegnano affinchè l’immaginazione prenda vita e si traduca in realtà.

 

 

La collezione Resort 2024 di Alberta Ferretti nasce per ribadire questo concetto, configurando contemporaneamente un fascinoso emblema di “romagnolità”. Non è un caso che Castel Sismondo faccia da leitmotiv sotto forma di stampa: lo ritroviamo, ondeggiante, sui tessuti diafani degli abiti, dei pantaloni e dei trench; ma anche la palette cromatica dei look inneggia alla fortezza. Al marrone dei mattoni del Castello si alternano il beige della sabbia, l’acquamarina dello specchio d’acqua che rievoca l’antico fossato, il verde del prato che circonda il monumento, il blu del cielo notturno, lo scintillio di volta in volta dorato, bronzeo o argentato che riproduce i riflessi del sole sulla superficie acquosa. Ci sono degli indizi felliniani, in questa collezione? Sì, alcuni: più che altro il mood etereo, evanescente che permea la sua visione onirica. Il glamour dei look è evidente, potrebbe rimandare in parte a quello – notturno e sfavillante – de “La dolce vita”, ma non risulta altrettanto sgargiante. Una mise in denim metallizato, composta da giubbotto biker e pantaloni a vita bassa, ricorda il gruppo di motociclisti che in “Roma” sfrecciano nella scena conclusiva del film. Ogni creazione esprime, innanzitutto, la concezione che Alberta Ferretti associa al femminile: il contrasto tra forza e soavità, il mistero, una seduttività “lunare” che si svela con poetica raffinatezza.

 

 

I tessuti incarnano il dualismo che fa da perno alla collezione, con una prevalenza di materiali fluttuanti e incorporei: lo chiffon, la seta lavata, il taffetà, l’ envers satin contrappongono la loro impalpabilità alla “matericità” del suede e del denim metallizzato. La femminilità imperante viene intervallata da capi che guardano alla sartoria maschile, sebbene i trench, i gilet e i tailleur pantalone mantengano sempre una squisita morbidezza delle linee. Le creazioni sono sognanti, ariose, intrise di bagliori, ma rigorosamente all’ insegna della portabilità. I look “notturni”, poi, lasciano letteralmente senza fiato. E’ qui che il glamour di Alberta Ferretti si manifesta in modo quasi cinematografico: volumi ampi e svolazzanti si alternano a silhouette fascianti in un tripudio di trasparenze, ricami scintillanti, paillettes liquide, cangianti giochi di luci e ombre. Le forme valorizzano sapientemente il corpo femminile, il luccichio è una costante. Emerge un lusso maestoso in quanto a sofisticatezza, mai a pomposità. E il mistero di questa donna eterea, ma profondamente seducente, si palesa nelle iconiche mantelle con cappuccio che punteggiano l’intera collezione: lunghe fino a sfiorare il pavimento, in raso lucido o completamente ricoperte di paillettes, sono il capo che rispecchia appieno il mood della Resort 2024. Potremmo aggiungere che sprigionano vaghe suggestioni casanoviane, dove con questo aggettivo ci si riferisce al “Casanova di Federico Fellini”. Poesia, magia e mistero si fondono in un mix onirico di grand’ effetto, proprio come avviene nel film. Sono sufficienti due termini per descrivere le impressioni evocate dalla collezione Cruise di Alberta Ferretti: pura meraviglia.

 

 

Tanta bellezza, naturalmente, non deve far dimenticare lo scopo benefico di questa sfilata. Il Gruppo Aeffe si prefigge di offrire un aiuto concreto alla popolazione colpita dall’ alluvione: tra le iniziative adottate dall’ azienda figurano una donazione alle associazioni che si impegnano attivamente sul territorio, un’ asta che includerà degli iconici capi d’archivio, la devoluzione in beneficenza della somma corrispondente a un’ora di lavoro da parte dei dipendenti e dell’azienda stessa. Alberta Ferretti, inoltre, ha lanciato proprio a Rimini la felpa blu che riporta la scritta “Io ci sono”; i ricavati delle vendite saranno interamente destinati al supporto degli alluvionati.

 

 

 

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