Glitter People

 

” Non faccio mai niente che non sia naturale per me. Mi sveglio la mattina e so cosa mettermi – è il mio sesto senso, davvero. “

Poppy Delevingne

L’ accessorio che ci piace

La Peekaboo creata da Adele

 

Chi non conosce Peekaboo? L’ iconica It Bag firmata Fendi, nata nel 2009, è inconfondibile e indimenticabile sin dal nome. Espressione di un contemporaneo connubio tra sofisticatezza e praticità, incarna il dualismo tipico dello stile Fendi nella sua quintessenza: l’ artigianalità eccellente si coniuga ad un must have caratterizzato da interni eclettici e quasi personalizzati, mentre l’ esterno evidenzia una preziosa alternanza di texture a contrasto che includono materiali inediti e pelli pregiate. Con Peekaboo originalità ed eleganza si fondono in un amalgama di lusso discreto, che all’ ostentazione sostituisce una ricercatezza unica e mai sopra le righe. Oggi, la borsa è legata ad un progetto lanciato in occasione dell’ apertura – il 1* maggio scorso – del nuovo flagship store Fendi a Londra, una palazzina su tre piani al 141 di New Bond Street che racchiude lo spirito di un Made in Italy squisitamente creato nella Città Eterna: 10 iconic bags made by 10 iconic women, questo il nome del Peekaboo Project, è associato ad un’ iniziativa charity ideata da Fendi in collaborazione con Sotheby’s al fine di raccogliere fondi per Kids Company, un’organizzazione che dal 1996 fornisce supporto e sostentamento ai bambini poveri inglesi. L’ iniziativa ha coinvolto dieci celebs, dieci nomi femminili contraddistintisi per la loro creatività e influenza nei settori dell’ arte, della moda, della musica, del cinema e del design britannici attuali, alle quali è stato chiesto di disegnare, individualmente, una personalissima versione della Peekaboo: Cara Delevingne, Jerry Hall, Georgia May Jagger, Gwyneth Paltrow, Adele, Tracey Emin, Zaha Hadid, Naomie Harris, Tanya Ling e Kate Adie hanno entusiasticamente aderito al progetto reinterpretando la it bag con un estro tutto speciale. Esposte nella boutique di New Bond Street, le Peekaboo delle star – ognuna, prodotta in soli due esemplari: uno destinato all’ asta, l’ altro alla sua creatrice – potranno essere acquistate fino al 30 maggio tramite un’ asta on line aperta nel sito fendi.com. Tutto il ricavato verrà devoluto a favore di Kids Company che, capitanata da Camilla Batmanghelidjh, nel 2013 ha realizzato più di 36.000 interventi di sostegno ai bambini in difficoltà: “Questa non sarà soltanto una boutique, ma anche una sorta di quartier generale. “, ha commentato Silvia Venturini Fendi. ” E ci sembrava giusto fare qualcosa anche per la città. Camilla è veramente una donna speciale. E il progetto ha poi coinvolto altre dieci donne di successo rappresentative del British style e pronte senza problemi a ridare qualcosa indietro di quel tanto che hanno avuto. “

 

Le Peekaboo di  (dall’alto a sinistra):   Adele, Georgia May Jagger, Jerry Hall, Gwyneth Paltrow, Cara Delevingne, Kate Adie.

 

 

 

 

 

Milan Fashion Week: mi è piaciuto…Vol. 11

 

STELLA JEAN. Come  per la collezione Primavera/Estate 2014 i leit motiv sono quelli del colore, delle stampe etniche, delle sovrapposizioni, fuse in un amalgama che sfida felicemente ogni regola preconcetta. Le culture di Paesi di tutto il mondo si riflettono ed alternano in un’ operazione che coinvolge non solo il mix di pattern o di colori, bensì le forme, i volumi, i materiali, combinando la più squisita artigianalità italiana a silhouette e a dettami di stile tipicamente “esotici” (non è un caso, che alcune lavoranti del Burkina Faso siano le artefici della manifattura di svariati capi della collezione). Appaiono così lunghi kimono in alpaca ricamati a mano, simboli tratti dall’ iconografia giapponese, stampe wax africane, tutti declinati in una palette sgargiante che include sovente toni smorzati più caratteristici della stagione fredda come il grigio, il verde bosco, il burgundy, il blu e il marrone. Ma non è raro che agli etnicismi strong succedano outfit dal sapore classico realizzati in seta, come le romantiche e sobrie bluse con fiocco. Le décolleté e gli ankle boots, appositamente creati per il fashion show da Christian Louboutin, riprendono i pattern “rutilanti” e multicolor dei look potenziandone l’ impatto . L’ outfit che ho selezionato cita alcuni leit motiv della collezione: il lungo kimono in stile jap riporta, nel suo ampio manto, una serie di grafismi ed accenni paesaggistici ” a tutto campo”. La giacca blu rigata a scacchi, stretta in vita da una cintura, evidenzia un netto, voluto  contrasto con il pattern della blusa sottostante e dei pantaloni. La cinta, in cuoio intarsiato con fibbia dorata, accentua l’ ethnic mood ricordando gli accessori in pelle lavorati artigianalmente dai Pellirosse. Il fiocco della blusa dona all’ insieme un prezioso tocco di raffinatezza.

 

 

JOHN RICHMOND. Un autunno/inverno interamente dedicato a Nico, la celebre cantante dei Velvet Underground, quello ideato da John Richmond. A cominciare dai capelli: le modelle hanno infatti esibito l’ iconica lunga chioma dalla frangia geometrica caratteristica dell’ affascinante modella tedesca lanciata nel music business da Andy Warhol. Il suo volto appare costantemente anche nei completi in felpa e in neoprene dai colori vibranti, sdoppiandosi come in un gioco di specchi sui blouson con cappuccio e zip e sulle miniskirt. Il resto della collezione celebra il Nico style identificandolo con chiari riferimenti glam rock o con reminescenze dal sapore anni ’80 in cui trionfano bomber, giacche strutturate con cravatta, chiodo borchiato in pelle nera e tailleur pantalone, declinati in una palette cromatica che sancisce il trionfo del nero affiancato da tonalità vivide come l’ arancio, il turchese, il giallo e il fucsia. I cuissardes in vernice sono una costante che va ad accentuare il coté sexy rappresentato da abiti e abitini in trasparenze optical, dagli spacchi vertiginosi e dai long e minidress modellati sul corpo. La sera si veste di chiffon ed alterna il nero a grandi stampe di teschi sul tessuto impalpabile e svolazzante. Del look che ho scelto ho amato la sofisticata semplicità e le linee pulite unite ad un twist grintoso con sobrietà: il minitailleur si abbina al top velato  che ne potenzia la seduttività, lasciando agli ankle boot con cinturino borchiato il compito di aggiungere un tocco rock alla mise.

 

 

KRISTINA TI. Fantasiosa, colorata, femminile: la collezione di Kristina Ti sembra trasportarci in un Paese delle Meraviglie dalle suggestioni bohemiennes. Le nuance pastello – il rosa confetto, il giallo, un delicato verde acqua, l’ albicocca – affiancate a tonalità più decise come il marrone, il grigio e il verde bottiglia, si illuminano di bagliori metal e dorati che donano agli outfit un tocco di incanto accentuato dalla pelliccia declinata in stole, soffici cappucci  che scendono sulle spalle, ampi colli o attillati corpetti adornati da maniche in chiffon. “Sfiziosità” sembra essere la parola d’ordine: i pantaloni, mai oltrepassanti la caviglia, si impreziosiscono di bretelle in lurex o scintillano di paillettes, i minidress a trapezio si alternano a gonnelline “danzanti”, i numerosi stampati floreali si abbinano a fantasie a pois in un amalgama di materiali in cui trionfano tessuti impalpabili o fluidi come le forme degli outfit. Le parigine in lycra colorata scese al ginocchio costituiscono un leit motiv che accentua ulteriormente il mood vagamente girlysh dell’ intera collezione. Questo look ne è rappresentativo: il minicoat rosa confetto, dalle linee minimal ma adornato da ricami argento, è abbinato ad un soffice e voluminoso collo in pelliccia in un giallo pastello di forte impatto. Le parigine, in bicolore beige ton sur ton e lurex, sono indossate con scarpe marroni impreziosite da un dettaglio in pelliccia nella medesima tonalità di giallo dell’ ampio collo.

 

 

 

 

 

Rodolfo Paglialunga nuovo Direttore Creativo di Jil Sander

 

 

Nato a Tolentino, nelle Marche, Rodolfo Paglialunga – detto Rudy – è l’ uomo del momento, negli ambienti del fashion-biz. Il suo Curriculum è ricco e variegato: il trasferimento a Milano per studiare all’ Istituto Marangoni, le esperienze professionali dapprima nell’ atelier Romeo Gigli, poi come design director delle collezioni womenswear di Prada (dove rimane per dieci anni)  fino all’ approdo, su richiesta di Matteo Marzotto, alla Maison Vionnet della quale è artefice del rilancio. Oggi un nuovo, importante incarico si prepara a donare ulteriore prestigio al suo percorso: la nomina a Direttore Creativo di Jil Sander , alla quale subentrerà nel brand da lei fondato nel 1973. “Sono profondamente onorato di avere l’ opportunità di assumere questo ruolo”, ha dichiarato Paglialunga. “Ho un’ ammirazione sconfinata per il brand, poichè credo fermamente nella sua visione pura e nei suoi valori. Mio obiettivo è quello di portare avanti la fusione tra raffinatezza, lusso e innovazione e condurre la Maison ad un livello successivo di evuluzione.” Per lo stilista la nomina incarna un onore ed una nuova sfida da affrontare, con la consapevolezza di introdurre un gusto ed una genialità creativa puramente Made in Italy in creazioni caratterizzate da uno stile notoriamente minimal e all’ insegna di un sofisticato e sobrio ‘Less is more’. “La prima collezione firmata da Paglialunga sarà quella dedicata alla Primavera/Estate 2015.  Alessandro Cremonesi, amministratore delegato del gruppo, ha così espresso il suo entusiasmo: ” Siamo molto fiduciosi di questa decisione. Abbiamo individuato il giusto talento che, con un equilibrio di personalità ed esperienza, sarà in grado di rilanciare la nostra eccellenza creativa e di raggiungere nuovi traguardi nel nostro settore. Confidiamo che l’ approccio raffinato e cosmopolita di Rodolfo Paglialunga sarà determinante per rafforzare i nostri valori fondamentali e continuare a guidare l’ innovazione e la modernità, parte integrante del patrimonio del marchio. “ Per Jil Sander e per il designer marchigiano si accinge dunque ad iniziare un nuovo corso, che si  preannuncia – senza alcun dubbio – altamente proficuo e stimolante.

Il close-up della settimana

 

Labbra polpose e imbronciate, una fessura tra gli incisivi che la rende sommamente attraente, megacerchi dorati come orecchini e una salopette indossata sulla pelle nuda; oppure chiodo borchiato, megacerchi  e minigonna: quando interpretò il ruolo di Betty in 37°2 Le matin di Jean-Jacques Beineix nel 1986, Béatrice Dalle si tramutò in una vera e propria icona. Bella e sfrontata, vagamente maudite, l’identificazione con il personaggio che interpretava sembrava naturale. Forse non fu un caso che, due anni dopo, Marco Bellocchio la volle come protagonista de La visione del Sabba nei panni di una giovane donna sospettata di stregoneria dalla Santa Inquisizione. A quel film ne seguirono molti altri:  quasi cinquanta pellicole – a tutt’oggi –  per un’ attrice che compirà mezzo secolo il prossimo 19 dicembre, è decisamente un bel traguardo. Tra i registi che l’ hanno diretta  appaiono i migliori nomi della cinematografia francese ed internazionale. Qualche esempio? Jim Jarmusch (che la scelse per Taxisti di notte, 1991, con cui debuttò nel cinema stelle a strisce), Claude Lelouch, Claire Denis, Abel Ferrara, Diane Kurys, Virginie Despentes e Yann Gonzales, con cui ha recitato in Les rencontres d’après minuit (2013) presentato a Cannes. Il 2014 sarà però,  per Béatrice, l’ anno di una svolta: fedele al suo personaggio sensuale e “sauvage”la vedremo calcare il palcoscenico nel ruolo di una Lucrezia Borgia incisiva e non banale. Sarà David Bobée a dirigerla nella pièce ispirata al dramma che Victor Hugo scrisse sulla nobildonna: la tournée teatrale, dopo un esordio a Grignan, debutterà il prossimo autunno a Parigi alla Maison des Arts de Creteil prima di raggiungere i maggiori palcoscenici mondiali. L’ ex Betty Blue, intanto, si confessa in una lunga intervista per Vanity Fair e parla a ruota libera dei suoi “padroni” (i registi che l’hanno diretta) dei quali si è innamorata in toto, della sua adorazione per Papa Benedetto XVI (“Benedetto, je t’aime!”), ma anche della sua ‘dieta’ a base di zucchero filato, patatine fritte e hamburger‘ incapace di intaccare, tuttavia,  una pelle diafana e perennemente bianco latte (“Sono troppo pudica per mettermi in costume da bagno in spiaggia”). Una Béatrice diversa da come l’avevamo sempre conosciuta? In realtà, messi da parte gli eccessi, la sua vita ha cambiato bruscamente rotta anche in virtù di un’ esperienza forte e lacerante: il divorzio dal marito Guenael Meziani, sposato in carcere, sarà l’ ultimo atto di una liason in cui amore e violenza si alternavano in parti uguali. “E’ molto difficile reagire alla violenza coinugale – spiega l’attrice a Vanity Fair – non è uno sconosciuto che ti massacra, ma l’ uomo che ami, pronto a chiederti mille volte perdono”. E lei, Meziani, dichiara di averlo amato moltissimo. Ma la forza di troncare si è rivelata un passaggio obbligato: “Lo senti benissimo che il prossimo pugno in faccia può ucciderti. Evitarlo è un dovere.” Adesso, più in forma che mai, l’ iconica Dalle si prepara ad iniziare un  capitolo della sua vita tutto nuovo: possiamo forse contraddirla, quando afferma che – soprattutto per le donne –  “La vita comincia a 50 anni”?

Non fa una piega: tutte le declinazioni del plissè

Proenza Schouler

 

Plissè è una delle parole d’ordine che ricorrono nelle collezioni della Primavera/Estate 2014: pieghe, tante pieghe che modellano, movimentano e donano plasticità ad abiti, gonne ed ai capi più svariati. Molto fitte o più ampie, impreziosiscono gli outfit con un tocco di ariosa femminilità. Sono un classico dello stile, ma ciascun designer ha saputo reinterpretarle con innovativa versatilità e creatività spiccata senza renderle mai ovvie nè scontate. Chi pensava che ormai fossero rétro dovrà ricredersi: perchè è proprio con il plissè che si identifica il nuovo, imprescindibile must della bella stagione.

 

 

Antipodium

Alexander Wang

Christopher Kane

Sonia Rykiel

Jenny Packham

Chloé

Mario Schwab

Zac Posen

Michael Kors

 

Glitter People

 

” Sono stata la musa di Versace, sono stata la musa di Valentino, sono stata la musa di Alaia, la musa di Lancetti, di Calvin Klein, di Halston. E potrei andare avanti all’ infinito…”

Janice Dickinson

L’ accessorio che ci piace

 

Dopo l’ eccezionale evento all’ Arsenale di Venezia datato 3 aprile scorso, dove è stata presentata la prima collezione firmata da Nicola Formichetti ad un anno esatto dal suo ingresso in azienda, Diesel è decisamente, in questi giorni, “il brand di cui si parla”. L ‘omaggio alla Serenissima è stato dettato non solo dalla qualità scenografica o dalla vicinanza della città lagunare agli headquarters vicentini della griffe del vulcanico Renzo Rosso,  ma anche da un coinvolgimento concreto dello stesso Rosso nel tutelarne le meraviglie storico-artistiche: il restauro del Ponte di Rialto, per il quale pare siano messi in campo un totale di 5 milioni di euro, ne rappresenta un significativo esempio. Il Fashion Show veneziano, durante il quale hanno sfilato le creazioni della collezione Autunno/Inverno 2014/15, ha registrato la partecipazione di circa 300 ospiti. Presenti, tra gli altri, grandi nomi del cinema e del rock del calibro di Courtney Love, Asia Argento, Elisa e Cristiana Capotondi, mentre il Direttore di Vogue Italia Franca Sozzani, la rapper stelle a strisce Brooke Candy e le blogger Suzie Bubble e Chiara Ferragni -“friends and family ambassador di Diesel” – hanno ricoperto il ruolo di special guest dell’ evento. Tre, le tendenze proposte da Formichetti:  un rock style profuso di elementi biker e tanta pelle grintosa nei toni del rosso e del nero, la rivisitazione del denim “in chiave Diesel” e un look militare impreziosito da elementi innovativi e futuribili. Il tutto, all’ insegna di una riflessione sull’ identità più fortemente caratterizzante del brand e dei suoi capi iconici al fine di impostarne una traiettoria futura e un’ eventuale evoluzione. “Questo è un momento davvero speciale nella storia di Diesel – ha spiegato Renzo Rosso 35 anni di spirito alternativo, grandi successi e molto divertimento. Oggi mi sto godendo l’ opportunità di sposare l’ heritage dell’ azienda, il mio personale know-how e la visione di Nicola, al fine di creare il futuro del marchio. Con questa collezione e questo evento stiamo impostando il punto di inizio della nostra nuova direzione. “ L’ accessorio della settimana, in onore ad uno dei brand più dinamici e notoriamente “giovani” del Made in Italy, è tratto dalla collezione Diesel Primavera/Estate: un ankle boot in Pcv – materiale al top della stagione calda – dai tratti vagamente boyish, con fibbia argentata laterale dal sottile retrogusto western e suola a carrarmato. Il colore fucsia, ormai da anni un must dell’ estate, sottolinea ed accentua la grinta dello stivaletto donandogli un tocco di femminilità decisa e sfrontata. Il tacco basso e la forma confortevole lo rendono perfetto per una daily life sempre in movimento, ma l’ abbinamento con un outfit ad hoc “cambia le carte in tavola” tramutandolo nell’ accessorio ideale per una serata speciale: una versatilità indicativa dello spirito di un brand che di una geniale ed eclettica creatività a tutto tondo ha fatto, da ben 35 anni, il suo trademark.

Dior Vernis Trianon: unghie confetto in chiave chic-pop

 

Dior Trianon: il nome della nuova collezione make up firmata Dior è un chiaro omaggio all’ ultima Regina di Francia ed alla sua tenuta privata. Evoca istantaneamente la figura di una Marie Antoinette in chiave pop, così simile all’ interpretazione cinematografica che ne diede Sofia Coppola, fashion icon deliziosamente raffinata e innamorata dei colori bon bon: quelle stesse nuance che caratterizzano i decori interni del suo boudoir in un tripudio di toni cipriati, pastello e confetto. L’estetica del XVIII secolo – fortemente amata da Christian Dior –  rivive nei continui riferimenti ai belletti delle dame, al fiocco Fontanges, alle tonalità dei fiori in boccio disseminati nel parco della giovane sovrana, un paradiso di spensieratezza e di relax impreziosito da miriadi di rose. La tavolozza squisitamente primaverile proposta da Dior Trianon si estende anche agli smalti, un set di quattro lacche per unghie in nuance confetto o perlescenti: come nel caso di Dior Vernis Trianon Perlé, dal ricercato effetto brina che regala iridescenze inaspettate e vira a un lilla delicato. Note più marcatamente floreali contraddistinguono il color pesca di Bouquet, il fucsia vibrante di Bloom e il celeste myosotis di Porcelaine, che tingono le unghie di tonalità sofisticate e seducenti avvalendosi di un finish opaco effetto bon bon.