Il focus

 

Voglia di colore, di rompere le regole, di sperimentare stili senza barriere. Il caftano, in questo senso, diventa un capo che oltrepassa i confini del beachwear per approdare in città: lo fa tingendosi di cromie sgargianti come l’ arancio e il fucsia declinati in un tie dye molto 60s style. Motivo di punta della Primavera Estate 2021, il tie dye è pronto a rivangare i vecchi (ma indimenticati) fasti, a riaffermare il suo status di “must” dell’ epoca Hippie e del Grunge anni ’90. Nel caso del caftano di Tom Ford che vi propongo, però, sono più propensa ad associarlo al flower power: originaria di continenti quali l’ Africa e l’ Asia, la tintura a riserva iniziò a spopolare a cavallo tra i ’60 e i ’70 per l’ effetto psichedelico che evocavano i suoi cromatismi. Qualcuno addirittura li paragonò ad un “viaggio”, un caleidoscopio lisergico in perfetta sintonia con le teorie dell’ espansione della coscienza abbracciate dagli Hippie. E se a Janis Joplin spetta il titolo di paladina del tie dye, questa tecnica di tintura ebbe il suo momento di gloria nel 1969, a Woodstock, durante il leggendario Festival. Tom Ford instaura un connubio significativo tra tie dye e caftano, capo emblema – anch’esso – della Hippie generation poichè concentra in sè tutto il gusto per l’esotico e per l’ etnico che ostentava il movimento. Ford lo reinterpreta creando un modello in crêpe di seta dalle forme oversize e dall’ orlo rasoterra; il collo è a V, le aperture laterali sono ornate da lunghe frange. Il tye die che combina, sfuma, sovrappone l’arancio e il fucsia è vibrante, cattura l’ occhio con un’ autentica sferzata di colore. Non è un caso, in effetti, che dopo le chiusure del lockdown il caftano assuma una potente valenza simbolica. Rappresenta la libertà, la gioia di vivere, inneggia all’ Estate e alla possibilità di ricominciare a muoversi, a viaggiare…a scoprire nuovi orizzonti. Anche se dovremo limitarci più che altro ai paesi europei e saremo costretti ad accantonare, per il momento, le orientaleggianti mete dell’ “Hippie trail”.

 

 

 

P. M. N. 3: MSGM celebra i suoi capi iconici con una capsule in full color

 

Il suo nome è P.M. N. 3 ed è la capsule tramite cui MSGM celebra i capi iconici del suo archivio reinterpretandoli con un twist iper contemporaneo. All’ insegna del puro glam si alternano felpe con stampe-logo, t-shirt, maglie crop in cromie multicolor, pantaloni sia in versione slim che con leggera svasatura, gonne plissettate, abiti patchwork o in floral print, e non mancano camicie con polsini a contrasto o pervase di pattern stripes. Lo chic serale si declina in total pink e prende la forma di un tuxedo con pantalone in coordinato. In questo tripudio in full color sono inclusi anche gli accessori: foulard  che ostentano palette di nuance con i relativi codici si fanno ancor più sorprendenti affiancandosi a variopinti bouquet floreali. E’ il trionfo di uno stile vibrante, che a una allure vagamente sporty coniuga forme movimentate da un mix and match di pattern, shade cangianti e plissé scultorei. Da P.M.N.3 ho selezionato 5 + 1 capi: la mia personale sintesi di una capsule che è già un must per tutti i fan di MSGM, e non solo.

 

 

Alla giacca tuxedo in jersey (vedi foto sotto il titolo) mi piace abbinare – in modo niente affatto scontato – i pantaloni slim nell’ identica nuance di rosa. In doppio crepe cady, sono adornati da tasche frontali all’ americana e da una tasca piatta posizionata sul retro.

 

 

L’ abito nero in viscosa, sleeveless e lungo fino a metà polpaccio, viene ravvivato da una miriade di plissé multicolor.

 

 

Senza maniche, in misto lana, la maglia crop è una vera e propria scacchiera di colori sul davanti, mentre il retro è in plain pink. Le bordadure a costine creano un contrasto giocoso di toni, “sigillato” dalla lettera M in bella vista sul fondo del top.

 

 

E’ impreziosito da una scia di piume, il mini abito patchwork che riassume i punti cardine di P. M. N.3: scolpito da una miriade di pieghe, alterna check in technicolor e pattern floral a un bianco candido prima di declinarsi nel fascinoso rosa confetto del plumage. La linea ad A rievoca decise reminescenze Sixties.

 

 

Ancora rosa, fortissimamente rosa: ma questa volta si tratta di una preziosa nuance di rosa antico. La longuette plissé è in poliestere interamente ricoperto di paillettes, e “danza” intorno al corpo con soavità leggera. Abbinata ad una delle felpe sporty della capsule, acquista subito un’ irresistibile allure fondata sull’ antitesi di stili.

 

 

L’ accessorio che ci piace

 

Coup de foudre! E’ amore a prima vista tra VALIUM e i nuovissimi Joplin booties griffati Saint Laurent. Almeno per oggi, accantoniamo le collezioni estive e andiamo alla scoperta di uno degli accessori più “rock & glam” della prossima stagione fredda: vi garantisco che ne vale la pena. Nel pieno dei festeggiamenti per il 50mo del ’68, lo stile dell’epoca incarna un punto di riferimento fisso per l’ universo fashion. E Saint Laurent, che con il periodo a cavallo tra i Sixties e i Seventies possiede un feeling innato, non poteva che rivisitarlo rasentando l’eccellenza: lo stivaletto Joplin ne evoca le atmosfere sin dal nome, un omaggio a una leggenda del rock – Janis Joplin, appunto – che in una voce uscita dalle viscere  racchiudeva il grido di una generazione intera. Alto a metà polpaccio, slanciato, Joplin sfoggia un tacco 10 a parallelepipedo e si allaccia alla caviglia con una vistosa fibbia. L’ anima rock di Saint Laurent riaffiora, si traduce in un design che viaggia a ritroso nel tempo pur esprimendo una contemporaneità squisita. Non è un caso che a far da testimonial al bootie sia una Kaia Gerber più che mai calata in un mood hippie dalle molteplici venature glam: i pantaloni di velluto, l’ ampia blusa leopard e il cappello-turbante la fanno somigliare a una rockstar o a una delle affascinanti muse di Monsieur Yves. Ai piedi di Kaia, un paio di Joplin in versione bohémienne,  scamosciati e in nuance cammello.

 

 

Di questi stilosissimi stivaletti esistono infatti altre due declinazioni, interamente in pelle di vitello come la prima: i Joplin si tingono di nero e ostentano un esotico pattern leopardato, ma non variano dettagli come la suola in cuoio, la zip laterale e la preziosa fibbia in bronzo anticato che porta inciso il logo Saint Laurent Paris. Io non nascondo di avere un debole per il modello color mou, che trovo di un’ iconicità assoluta. E voi, in quale variante li preferite?

 

 

 

 

Miu Miu on the beach: la cuffia 60s come accessorio clou

 

Costumi one-piece, bikini formati da culotte e reggiseno e balconcino, accappatoi che diventano minicoat e viceversa: le “bellezze al bagno” di Miu Miu strizzano l’ occhio agli anni ’60 e donano glamour al look da spiaggia. Il mood rétro è evidente, amplificato da stampe floral in abbondanza e in varie dimensioni: lo stile è grafico, la palette alterna il nero a colori luminosi ma delicati. Gonnelline annodate sul davanti, spolverini impalpabili e pudiche jumpsuit in versione mini si abbinano a ciabattine rasoterra in plastica, cinture in vernice e maxizeppe con tacco scultura. Ma a fare da leitmotiv è un accessorio direttamente tratto dallo swimwear 60s:  la cuffia colorata in gomma adornata di maxi fiori. Autentico pezzo forte della collezione, si declina in giallo, bianco, verde, nero, rosso, fucsia e dona un twist speciale ad ogni mise. Talmente speciale da potersi permettere di abbandonare gli scenari vacanzieri per tramutarsi in copricapo vero e proprio.

Il backstage beauty & hair Versace FW 2016/17: iconico urban glam

Look vibranti, energici, decisamente urban ma con glam: è quanto propone la collezione FW 2016/17 di Versace. Ad esaltarla, non potevano essere che due guru del make up e dell’ hairstyle come Pat McGrath e Guido Palau, Direttore Creativo Globale per Redken. Il beauty look che ha sfilato in passerella punta i riflettori sullo sguardo, intenso e audace. Pat McGrath ha utilizzato l’ eyeliner sia per il contorno occhi che lungo la rima palpebrale interna, sbavandolo ad hoc per evocare un vago effetto smokey eye. Dosi massicce di mascara sopra e sotto hanno completato l’ opera, rendendo il resto del make up pressochè superfluo: le labbra sono state “mimetizzate” grazie al concealer, mentre sul viso è stato applicato un fondotinta leggero. Un tocco di illuminante sugli zigomi, infine, ha donato ai lineamenti il dovuto risalto.

Per sottolineare l’ allure metropolitana, Guido Palau ha inserito un dettaglio in apparente contrasto: una sottilissima fascia elastica nera che, a prima vista, evoca suggestioni tipicamente Sixties o associate a un rock festival. Ma la parvenza bohemienne non deve trarre in inganno. L’ elastico nero attorno alla fronte, al contrario, è l’ elemento che incarna il mood urban nella quintessenza: iconico, d’effetto, si abbina con nonchalance alle mise e ne diviene parte integrante. Anche i capelli evidenziano un twist casual. Palau li ha lasciati asciugare all’ aria e si è poi avvalso di Redken Windblown Spray per creare un hairstyle naturale, come appena scompigliato dal vento.

Lo sfizio

Oro: un classico di cui a Natale è davvero difficile fare a meno. Perchè è sontuoso, regale, e concentra la quintessenza di un luxury ricco di sfavillanti bagliori. Per gli Egizi d’ oro era il sole, e la polvere dorata che si spargevano sul capo gli imperatori romani ne ribadiva la supremazia. Gli antichi Greci consideravano l’ oro “figlio di Zeus“, mentre il Cristianesimo lo include tra i doni portati dai Magi a Gesù. Iconico e prezioso, l’ oro viene da sempre glorificato dai fashion trends per l’ appeal senza tempo e mai “out”, spaziando dal luccichio di glitter e  paillettes a quello dei tessuti metal. Roberto Cavalli lo declina in un miniabito dal sapore rock di decisa ispirazione Sixties: le maniche svasate e la linea dritta tipiche dell’ epoca si coniugano ad una ricercatezza in full gold che le impreziosisce e movimenta. Inserti in paillettes, bordature a ruches, lamè a profusione acquistano un tocco bohemien grazie al pizzo adottato dalla miniskirt. Gli accessori sono altrettanto ad hoc, e giocano sul contrasto nell’ abbinamento con una lunga sciarpa in chiffon argento. Ai piedi, stivali in rettile issati su alti platform si tingono di smeraldo distaccandosi dallo scintillio generale del look. Il risultato è uno stile iperglamour e sensuale, uno chic che ricorda da vicino icone come Marianne Faithfull, Anita Pallenberg o Jane Birkin: passato e presente si fondono in un connubio che esalta l’ heritage del brand con finissime lavorazioni e in cui “è tutto oro quel che luccica”. Senza ombra di dubbio.

Gucci preview Fw 2016-17: il fascino discreto del monocolor in total look

 

Manca appena un mese all’ equinozio d’Estate ma pioggia, nubi e grigiore non sembrano avere intenzione di lasciar spazio al sole. Una preview sulle collezioni Autunno/Inverno risulta, quindi, tutto fuorchè singolare: specie se il focus include la palette cromatica nelle sue declinazioni più impattanti. Come i total look monocolor che Alessandro Michele ha pensato per Gucci, straordinarie “chicche” dalle reminescenze rétro in cui spicca il leitmotiv dei collant in tonalità vibranti che pervade l’ intera collezione. Opaci, coprenti quel tanto che basta per rinvigorire la nuance di base, riportano la mente agli anni della Swingin’ London e di Mary Quant: cromie come non se ne vedevano da tempo, in gradazioni vivaci o in uno stiloso ton sur ton. E’ quest’ ultima opzione a dare un tocco speciale a tre mise – in un’ unica sfumatura dalla testa ai piedi – coniugate nei toni del rosa confetto, del turchese e del giallo strong. Il total look pink risalta per un mood, al tempo stesso, raffinato e sognante. Come un tipico look “Swinging” evidenzia le gambe grazie a un capospalla dagli orli minimi, una pelliccia pop valorizzata da dettagli ad hoc: una grande rosa sul collo, guanti in pelle impreziositi di perle, stiletto sandals metallizzati. E ancora, portata a tracolla, l’iconica Marmont bag che il design trapuntato rende sommamente chic.

Ritroviamo la borsa della doppia G abbinata a un abitino adornato da una lunga abbottonatura frontale. Le maniche a tre quarti sono svasate, l’ effetto bonton è accentuato da un tripudio di rose sullo scollo e dal cappello con maxicupola: il tutto in un turchese talmente intenso da virare vagamente al giada.

E’ il total yellow a trionfare, sgargiante, nel look dai toni Seventies che vede protagonista una scenografica pelliccia a pelo lungo. Gli accessori hanno, come sempre, un ruolo rilevante: la fascia-turbante, gli occhiali con la montatura a goccia, gli immancabili sandali metal abbinati alla Marmont bag ne definiscono mirabilmente il mood. A decorare le dita, anelli che spaziano dal pollice all’ indice. Il design bohemien e le dimensioni importanti dei bijoux riconducono a uno stile divenuto ormai l’ iconico, supremo trademark del suo promotore: Alessandro Michele.

Lo sfizio

 

Un ice pink che si ammanta di sofisticata luminosità, vita alta e linee Sixties esibite con incedere regale: evidenzia una allure preziosamente originale questo look della collezione Autunno/Inverno firmata Prada. Colori pastello ad accentuare una femminilità girly, lunghi guanti in pelle, scintillanti bijoux dal gusto pop che si alternano a fiocchi piatti nel decor degli outfit rappresentano i leitmotiv di un mood rétro aggiornato ad una “non conforme” contemporaneità. Miuccia Prada prosegue la sua ricerca nella continua sovversione del “classico” dando un nuovo volto, e nuova linfa, ai capisaldi dell’ eleganza tradizionale: pantaloni leggermente svasati in fondo e sleeveless top in stile impero, la sua musa sembra uscita da un cocktail party dei Sixties ad alta densità di glamour. Ma spetta ai dettagli donare spunti che conducono ad un’inedita rilettura della visione d’insieme. Come, ad esempio, la texture rigida e ben sostenuta che “modella” la silhouette, le forme essenziali, due pinces laterali a conferire al top una vaga struttura balloon. Il vistoso motivo di fiori stilizzati e di cristalli, al tempo stesso giocoso e ornamentale. E poi, ancora, le spalline rivestite di due maxifiocchi piatti, in ton sur ton con l’ outfit e – anzichè mero orpello – parte integrante della sua identità strutturale. Anche gli accessori contribuiscono a definire e sottolineare intuizioni geniali: i guanti oltre il gomito “flirtano” con un cotè ladylike che di questa modern princess esalta la raffinatezza estetica, mentre le classiche Mary Jane affilano la punta declinandosi in vernice e in un rosso flamboyant. La ponytail di ispirazione anni 60 viene realizzata altissima e impreziosita da accessori gioiello che la fissano di lato. Non sorprende che sia stata proprio Miuccia Prada ad essere insignita, il 5 novembre scorso, del riconoscimento WSJ. Magazine Fashion Innovator of the Year: il suo contributo nella moda è stato evidenziato in un articolo di Josh Levine e in un servizio realizzato dal fotografo Craig McDean, pubblicati entrambi nel numero di Novembre del magazine.  A consegnarle il premio – assegnato ai talenti visionari nei settori Arte, Brand, Design, Entertainment, Moda, Letteratura e Tecnologia – l’ artista Francesco Vezzoli. Per la designer milanese, un’ ennesima onorificenza che va a sancire un percorso di elevata e ininterrotta sperimentazione creativa.