Scandi Blonde, il biondo ghiaccio di tendenza per l’inverno

 

Il biondo dell’Autunno Inverno 2023/24? E’ chiarissimo, glaciale, scandinavo. Non è un caso che sia stato battezzato Scandi Blonde: il caratteristico biondo freddo delle chiome del Nord Europa. I capelli vengono decolorati, anche più di una volta, per ottenere una schiaritura DOC. La tonalità finale si presenta altamente luminosa, biondissima dalla radice alla punta del capello, ma per mantenere la capigliatura sana è essenziale nutrirla di frequente con creme e balsami specifici. Lo Scandi Blonde è una tinta dal forte appeal, molto scenografica. Per replicare il vero biondo scandinavo, com’è ovvio, bisogna avere i colori adatti: occhi e carnagione chiari, “nordici”. Se invece questa nuance attira per il suo fascino potente, perchè non passa inosservata, va valutato quanto si accorda con i colori e i lineamenti di chi la sceglie. Tenete presente che il biondo freddo evidenzia i tratti del viso, che se sono irregolari risaltano maggiormente. Per evitare l’effetto slavato, inoltre, sarebbe meglio non fare mai a meno di un tocco di make up. Con l’Inverno che si avvicina ogni giorno che passa, comunque, una cosa è certa: puntando sullo Scandi Blonde, il look “regina delle nevi” è assicurato!

 

Schiatzy Chen

Dior Haute Couture

Philosophy di Lorenzo Serafini

Zimmermann

Sacai

Menchen Thomas

Del Core

Gucci

Zimmermann

Antonio Marras

Courrèges

Giambattista Valli Haute Couture

Lanvin

Menchen Thomas

 

L’ accessorio che ci piace

 

Le discoteche dovrebbero riaprire il 1 Febbraio: uso il condizionale un po’ per scaramanzia, un po’ per prevenire gli eventuali e improvvisi cambi di rotta tipici dell’ emergenza sanitaria. Se tutto andrà bene, scatenarsi sul dancefloor indossando le iconiche Medusa Aevitas di Versace è tassativo. Seducenti, audaci, vibranti, queste platform dai colori pop sono già sold out. Le celebrities le adorano: Beyoncé, Dua Lipa e Ariana Grande (per citarne solo alcune) le hanno esibite con stupefacenti look prontamente postati su Instagram. Tutte le vogliono, perchè sprigionano glamour in dosi massicce. Le cromie vivaci e il design che rimanda agli anni ’70 dello Studio 54 rappresentano i loro punti di forza. E poi, sono inconfondibili: interamente in satin, sfoggiano un doppio plateau di 6,5 cm e un tacco massiccio che raggiunge i 9 cm. Questa altezza vertiginosa viene esaltata da un design raffinatissimo; il cinturino alla caviglia è tempestato di cristalli e decorato con un ciondolo Medusa color oro, la punta è squadrata, la manifattura rigorosamente Made in Italy.

 

 

Il ciondolo Medusa è una chicca deliziosa, un dettaglio che sancisce il DNA di Versace attraverso il suo emblema più caratteristico. Le nuance in cui le Aevitas si declinano potenziano ulteriormente il loro appeal: rosso, lilla, nero, un giallo e un fucsia che virano vagamente al fluo accentuano l’ allure “bold & glam” di queste décolleté mozzafiato. Io le scelte in fucsia. E voi, quale colore preferite?

 

Gloss Bomb Heat by Fenty Beauty: Rihanna lancia il gloss più hot dell’estate

 

Da oggi, 28 Giugno, via le mascherine nei luoghi all’ aperto! (ma sempre con cautela e tenendole, comunque, a portata di mano). Questo nuovo step nell’ allentamento delle restrizioni mi induce ad affrontare un argomento che non trattavo da tempo: i rossetti di tendenza, praticamente invisibili nell’ era dei “parabocca” chirurgici. L’ opportunità, ghiotta sotto vari aspetti e tra poco scopriremo il perchè, me la offre Fenty Beauty di Rihanna . Il marchio (al 100 per cento cruelty free) ha appena lanciato una versione “caliente” e super estiva del suo iconico Gloss Bomb,  ed è la stessa popstar barbadiana a presentare la new edition in vari scatti. Gloss Bomb Heat è talmente lucido, volumizzante e rimpolpante da essere paragonato a una succosissima ciliegia, frutto di stagione per eccellenza. Persino la sua tinta, appena un tocco di colore per non scalfire la brillantezza del gloss, rimanda al rosso giocoso e invitante delle ciliegie appena colte: è stata battezzata non a caso “Hot Cherry”, e nel sito di Fenty Beauty viene definita uno “sheer red”.

 

 

Rihanna descrive Gloss Bomb Heat come un must per chiunque ami “un look sexy e le labbra carnose”. I suoi punti di forza? Un sensualissimo effetto bagnato e l’ innovativa formula Plump Job Complex che rende subito le labbra più piene, polpose e intriganti: per ottenerla sono stati utilizzati ingredienti come l’ estratto dei frutti di capsico, l’ olio di radice di zenzero, la vitamina E e il burro di karitè, che coniugando le sue virtù nutrienti con il wet look donato dal prodotto ne esalta straordinariamente la lucentezza. In più, Gloss Bomb Heat è “hot” sotto tutti gli aspetti. Appena viene steso sulle labbra le leviga e le avvolge in una seducente sensazione di calore, caricandole di una allure a dir poco magnetica. Glitter o luccichii non servono, per accentuare l’ appeal scaturito dal connubio tra la brillantezza e una punta di colore:  lussuoso e ricco, il nuovo bestseller di Rihanna cattura gli sguardi senza bisogno di effetti speciali.

 

 

La sua versatilità estrema fa sì che Gloss Bomb Heat possa essere indossato da solo, sopra il rossetto o abbinato a una matita per labbra nella stessa nuance. Un ulteriore aggettivo per definirlo? Goloso…proprio come una ciliegia.

 

 

 

 

Gucci Aria, la collezione che celebra il 100simo del brand fiorentino

 

Gucci: compie 100 anni: è passato un secolo da quando Guccio Gucci, durante un’ esperienza lavorativa all’ Hotel Savoy di Londra, rimase talmente colpito dai lussuosi bagagli degli avventori da decidere di tornare a Firenze per aprire un negozio di guanti, valigie e articoli di pelletteria. Da allora, il marchio fiorentino è diventato uno dei più celebri al mondo e un’ icona indiscussa del Made in Italy. Alessandro Michele, l’ attuale direttore creativo del brand, ne ripercorre la storia in occasione di questo specialissimo anniversario: la collezione Autunno Inverno 2021/22, “Aria”, rappresenta un pregnante excursus sul percorso della Maison e sul suo heritage. Michele approfondisce svariate tappe, le più iconiche, associate all’ evoluzione di Gucci; il designer se ne appropria, le reinterpreta, le rielabora attraverso un mix and match denso di contaminazioni. La sua cifra eccentrica e inconfondibile funge da leitmotiv a look e a stili che rivisita senza un preciso ordine cronologico. E’ il concetto di “appeal” a governare questa rilettura, una sorta di indagine sulle suggestioni sprigionate da certi cult, su un’ estetica irresistibile che si è saldamente imposta nell’ immaginario collettivo. Alessandro Michele riflette sul centenario successo di Gucci e sui suoi “perchè”. Le risposte sorgono immediate: Gucci è un marchio che esercita un’ attrazione potente, un fascino quasi di tipo erotico sulle persone. Da queste considerazioni scaturiscono le rielaborazioni operate dal designer. Se dovessimo rintracciarne un fil rouge, potrebbe essere l’ iconicità: quella del passato e quella del futuro, declinata in capi, stampe, stili e accessori che hanno fatto la storia, e che continueranno a farla, in un moto inarrestabile. E’ un omaggio e un intento al tempo stesso, quello che Michele attua nei confronti di Gucci. L’ intento, concretizzatosi sin dal suo debutto alla direzione creativa, riguarda la prosecuzione del percorso che ha fatto proprio dell’iconicità uno dei punti di forza della Maison. “Aria” lo dimostra rivisitando ampiamente il tema equestre, supremo emblema dell’ heritage di Gucci, che acquista un tocco fetish (per riallacciarsi, forse, al concetto di “appeal erotico”) arricchito com’è da cinghie, frustini sadomaso, imbracature in pelle. Sui cappelli da fantino appare la scritta “Savoy Club”: un richiamo all’ Hotel Savoy, dove il brand fu “concepito”, che viene declinato in una location più squisitamente contemporanea.

 

 

I look di “Aria” sfilano in un tripudio di citazioni (anche inerenti alla cifra stilistica dello stesso Michele): piume di marabù, “luccicanza” a profusione, colletti appuntiti e inamidati, stampe iconiche come la Flora e la GG Supreme, bustier in bella vista, sensuali abiti in rete da cui traspare un’ altrettanto sensuale lingerie, e poi mantelle, capi cult di Balenciaga (uno su tutti? I leggins della Primavera Estate 2017) per celebrare il recente ingresso del brand nel gruppo Kering, il tailleur in velluto rosso con camicia sbottonata sfoggiato da Gwyneth Paltrow alcuni anni fa insieme ad ulteriori, numerosi tributi all’ estetica di Tom Ford rivisitati in stile Michele; risaltano, tra queste riletture, le spalline amplificate e i choker fetish con catena. La sartorialità è ricercatissima, la portabilità marcata; un cappotto doppiopetto color Blue Klein con cappello nella stessa nuance è uno dei look passe-partout per ogni occasione. Ma Gucci, oggi, è anche un marchio che ha nutrito la cultura pop, e proprio a questo si riferiscono le lyrics con cui lo omaggiano note hit impresse su una gran quantità di capi ed accessori.

 

 

Già, gli accessori. Ne spicca uno, una minaudière che riproduce un cuore anatomico completamente rivestito di cristalli, dalla forte valenza simbolica: sprigiona luce ed è simbolo di vita, di amore, di emozioni pulsanti. E’ un accessorio-feticcio che concentra in sè due emblemi fondamentali, la luce e, appunto, il cuore. Perchè grazie ad entrambi la mitologia di Gucci rinasce a nuova vita, instaurando un fil rouge tra la sua leggendaria fondazione, la luminosità dell’ oggi che perpetua la storia del brand, e l’ amore: il motivo conduttore che l’ha accompagnato, con successo, lungo il centenario percorso commemorato da “Aria”.

 

 

Per presentare la collezione, Alessandro Michele si è avvalso di un corto che ha co-diretto con la regista e fotografa Floria Sigismondi. La prima sequenza,  in esterno notte, evidenzia un tipico scenario metropolitano: ci troviamo all’ ingresso di un locale su cui lampeggia la scritta al neon “Savoy Club”. Uno dopo l’altro, i modelli e le modelle accedono al suo interno ed è lì che ha inizio la sfilata. La passerella è un lungo corridoio di un bianco abbagliante, pieno di vecchi strumenti di ripresa attaccati ai muri. I modelli si avvicendano, flash e obiettivi puntati addosso come su un red carpet, prima di raggiungere una dark room dove piombano nel buio per alcuni minuti. Poi qualcuno apre una porta, e…con meraviglia unanime, un sorprendente giardino incantato si para davanti ai loro occhi. E’ immerso nella natura e popolato da cavalli, pavoni, conigli, cacatua, tutti rigorosamente bianchi. Dal buio alla luce, allo splendore, alla rinascita. Nel giardino, la luminosità naturale del sole si sostituisce a quella artificiale del club. Spira una brezza che propaga serenità e leggerezza: una levità tale da spronare i modelli a saltare, a piroettare, a librare il proprio corpo nell’ aria fin quasi a spiccare il volo. Non sfuggono i riferimenti al periodo della pandemia, il desiderio di tornare a respirare dopo il lockdown, di intrecciare un nuovo rapporto con la natura. Di riscoprire l’ aria, la libertà, il valore delle relazioni. Non è un caso che il corto si concluda con il lancio verso il cielo della sfavillante minaudière a forma di cuore. In un tripudio di luce, il cuore galleggia nell’ aria prima di raggiungere il cosmo: possiamo immaginarlo mentre sovrasta le terre e i popoli del nostro pianeta veicolando il suo potente inno alla vita, all’ inclusività….all’ amore.

 

 

 

 

La colazione di oggi: un assaggio di San Valentino a base di frutti di bosco

 

La colazione di oggi è un dolcissimo “assaggio” di San Valentino: una torta completamente rivestita di glassa rosa e circondata da macarons che alternano la stessa tinta a un bianco candido, il colore della neve. A decorarla è un tripudio monocromo di frutti di bosco, more e mirtilli di un profondo viola. Cospargono la superficie della torta donandole un aspetto genuino, invitante, che rievoca spensierate spedizioni alla ricerca di bacche. I benefici che apportano questi frutti selvatici sono innumerevoli: abbondano di vitamina C e A, di sali minerali e fibre, ma non di zuccheri, il che esalta le loro virtù diuretiche e depurative. La presenza dei flavonodi, insieme a quella degli antociani, li rende dei potenti antiossidanti. Hanno una spiccata proprietà antinfiammatoria, prevengono le patologie cardiovascolari, sono un toccasana per l’ intestino e per le arterie . C’è qualcos’altro, però, che dota le more e i mirtilli di un appeal incomparabile: le leggende che li circondano. La mora, in particolare, ha una “reputazione” ambivalente. Gli antichi romani la consideravano sacra e la associavano a Saturno, i poeti ornavano il Paradiso di rovi nei loro versi, mentre gli agricoltori a tutt’oggi la detestano perchè si diffonde ovunque con rapidità estrema. Inoltre, la mora non tiene conto della location al momento di crescere: basta una posizione assolata, tutto il resto (panorami desolanti, case diroccate, squallore) è irrilevante. Secondo una leggenda, quando il Diavolo venne cacciato dal Paradiso piombò in un groviglio di rovi. L’ episodio lo fece talmente infuriare che, da allora, ogni 11 Ottobre (il giorno della sua caduta) emerge dall’ Inferno per maledire il cespuglio di more e le sue spine. Dopo quella data, pare che i frutti del rovo comincino a marcire lentamente. Il mirtillo, da parte sua, è legato a una leggenda tutto fuorchè cruenta: si narra che tre giovani fratelli fuggirono di casa e che finirono in luoghi sperduti e lontani. Un giorno, cibandosi dei frutti di tre mirtilli che trovarono lungo il cammino, ritrovarono la saggezza. Tornarono immediatamente dai loro genitori, con cui vissero all’ insegna di una nuova armonia. Ecco perchè il mirtillo viene considerato il frutto-emblema di un buon rapporto tra genitori e figli. Ma è anche ricco di significati ulteriori: essendo uno dei primi alimenti di cui si è nutrito l’uomo, simbolizza la cura, il sostentamento, connettendosi alla dimensione del femminile. Si dice, poi,  che sia miracoloso per la vista, che abbia il potere di farla riacquistare a chi l’ ha perduta. Non è un caso che lo si associ alla pratica della divinazione. La colazione di oggi, in conclusione, ha un sapore unico e speciale: ostenta un fascino antico, profondamente intrigante, che affonda le radici nel primordiale.

 

 

Glamour after dark e mistero: “La Notte”, Limited Edition AI 2020/21 di Alberta Ferretti

 

” E se è tutto un sogno, che importa. Mi piace e voglio continuare a sognare.”

(Luis Sepùlveda)

Quest’ anno, durante il periodo natalizio, VALIUM ha tralasciato il consueto post dedicato agli abiti di Haute Couture. Quella parentesi che esaltava il sogno, la fiaba, la quintessenza del savoir faire sartoriale, nel 2020 rischiava di stridere troppo con la realtà delle feste vissute in casa, senza party nè occasioni in cui sfoggiare look così spettacolari. Ma poi ci ho riflettuto su, e ho deciso di cambiare idea. Perchè se l’ Haute Couture è sogno, immaginazione senza confini, che male c’è nel lasciarsi trasportare sulle ali di quel sogno ed evadere con la fantasia? In occasione del “gran finale” delle festività, l’ Epifania, ecco quindi una selezione dalla Limited Edition AI 2020/21 di Alberta Ferretti: una collezione battezzata “La Notte” e che alla notte si ispira. Il mistero, il fascino, il romanticismo, la sensualità, sono i cardini di ogni creazione. Abiti scenografici e perfettamente armoniosi, dal vago sapore rétro, si declinano in mikado e chiffon e sbalordiscono grazie all’ abbinamento con preziosi accessori in cristallo. Linee fluide si alternano a forme più scultoree per evocare le atmosfere di un noir d’altri tempi, quando alle soirées si andava in abito lungo ed esibendo il glamour di vere dee. Nessun orpello, nessuna ostentazione, nessun dettaglio sopra le righe: solo un appeal irresistibile, quello che “La Notte” emana.

 

 

 

 

Colazione di fine Novembre

 

Spremute di agrumi per fare il pieno di vitamina C (e rafforzare le difese immunitarie, un must in tempi di Coronavirus), crostatine alla crema e un’ invitante bottiglia di bollicine con cui passare la serata: è una colazione eterogenea, quella che contraddistingue queste ultime giornate di Novembre. Ancor più perchè viene consumata tra le pigne argentate, le sfere in total gold e i fiocchi di neve, simili a merletti, che andranno ad adornare l’ albero di Natale. Ma il mix ornamental-culinario di cui sopra è tutto fuorchè scoordinato: rappresenta i variegati tasselli del puzzle che compone lo scenario pre-natalizio, mai privo di un magnetico appeal.

 

 

Nude is the new Beige

Valentino

Esistono colori che all’ improvviso spopolano, per poi cadere in poco tempo nel dimenticatoio. Non è il caso del nude, ormai un classico della palette modaiola: cool tutto l’anno, perfetto da mattina a sera, si coniuga con qualsiasi stile mantenendo la sua allure sognante e raffinata. Affascina perchè è versatile, sfaccettato. Più che una nuance ben precisa, potremmo definirlo un seducente mix di beige, cipria, rosa chiaro e color carne che evidenzia, di volta in volta, l’ una o l’altra sfumatura. Talora predominano i toni del rosa, talora quelli del beige, una caratteristica che favorisce gli abbinamenti più disparati ed amplifica l’ appeal del nude. Proprio il fatto che non sia facile incasellarlo in una shade specifica, infatti, lo rende altamente seduttivo: un colore passe-partout che ha già soppiantato il beige tra gli evergreen del guardaroba. Questo articolo è una vera e propria ode al nude in tutte le sue declinazioni, sia relative alle collezioni Autunno Inverno 2020/2021 che al make up e agli accessori.

 

 

Self Portrait

Gucci

 

Bulla Babies by Nodaleto in Spanish Beige

Fendi

Dior Backstage Eye Palette

 

Chloé, Marcie Bag

Bottega Veneta

N.21

Max Mara

 

Proenza Schouler

Celine, 16 bag

Tom Ford, Lip Color 01 Spanish Pink

 

 

Gucci

Jill Sander

 

Chanel, smalto Egérie

 

Dolce & Gabbana, Devotion minibag

Stephen Jones, It’s About Time collection, modello 732 Magdelena

Christopher Kane

 

Valentino Garavani Atelier Bag 03 Rose Edition

Elisabetta Franchi

 

Narciso Rodriguez, Narciso Eau de Parfum Ambrée

 

Sally Lapointe

Max Mara, Whitney Bag

Two for Love pumps, A. Bocca

 

 

Vivienne Westwood

Red Valentino

Bottega Veneta, BV Handle bag

 

Dior, slingback J’Adior

Fenty Beauty, Snap Shadows Mix & Match Eyeshadow Palette in True Neutrals

 

 

 

 

Arcobaleni

CHRISTIAN SIRIANO

Solo un paio di mesi fa ha cessato di rappresentare esclusivamente il pride  LGBT diventando un simbolo di buon auspicio nella lotta contro il Coronavirus, ma le collezioni Primavera/Estate 2020 lo hanno già adottato in innumerevoli versioni: l’arcobaleno splende ovunque, tra abiti e accessori. I suoi colori esercitano un appeal atavico, fiabesco, dove fantasia e realtà si intrecciano nella zona franca del sogno. Non stupisce che, qualunque sia la nostra età,  l’ iride ci ammali e ci ipnotizzi con l’ intensità di un potente incantesimo.

 

BOBBY ABLEY

AGATHA RUIZ DE LA PRADA

 

CONG TRI

 

KURT GEIGER

 

DOLCE & GABBANA

JONATHAN COHEN

AQUAZZURA

 

BENETTON

DIOR

ALEXANDER BIRMAN

 

ICEBERG

DUNE LONDON

DOLCE & GABBANA

 

 

Tendenze PE 2020 – Il rosa, un fascino senza tempo

BALMAIN

Il rosa si riconferma colore della Primavera per antonomasia e fa la sua rentrée declinandosi in una miriade di nuance: spazia dal rosa confetto al rosa blush, dal rosa caldo alle gradazioni sorbetto con il fascino che da sempre lo contraddistingue. E’ una tonalità senza tempo che, nel tempo, mantiene un appeal irresistibile; grazie al suo tocco magico, qualsiasi look si tinge di incanto. Le collezioni Primavera/Estate 2020, ribadendo questo assioma, interpretano il rosa in chiave cool e sommamente chic.

 

JACQUEMUS

PHILOSOPHY DI LORENZO SERAFINI

ANGEL CHEN

BORA AKSU

ERMANNO SCERVINO

DOLCE & GABBANA

RALPH & RUSSO

BLUMARINE

MAX MARA