La luce di Venezia al crepuscolo esalta le incantevoli cromie degli abiti di Valentino. Le avvolge in un bagliore soffuso, le intensifica con i suoi riverberi sull’ acqua. Attendevamo questo evento da tempo, e Pierpaolo Piccioli non ci ha deluso: la sfilata veneziana di Valentino Des Ateliers, la linea di Haute Couture della Maison, è stata spettacolare. Per presentare la collezione Autunno Inverno 2021/22, Piccioli ha scelto la strepitosa cornice delle Gaggiandre dell’ Arsenale. Su una passerella che si snoda sotto le antiche arcate, le modelle e i modelli sembrano avanzare a pelo d’acqua, mentre la voce “soul” di Cosima accompagnata al pianoforte ipnotizza l’ audience. Il risultato? Uno scenario mozzafiato che impreziosisce il dialogo tra moda e arte contemporanea pensato da Pierpaolo Piccioli. Selezionato da Gianluigi Recuperati, un gruppo di artisti ha partecipato al making of della collezione instaurando un connubio tra “segno” e artigianalità sartoriale. A collaborare con l’ atelier Valentino sono nomi del calibro di Guglielmo Castelli, Benni Bosetto, Luca Coser, Kerstin Brätsch, Alessandro Teoldi, Danilo Correale, Joel S. Allen, Francis Offman, Jamie Nares, Wu Rui e Anastasia Bay, per citarne solo alcuni. La scelta di Venezia come location è parte integrante di questo emozionante “pas de deux”: l’ omaggio di Piccioli alla perla lagunare non poteva prescindere dalla sua arte, dalla sua storia, dal suo essere unica su scala globale. Ecco quindi che arte e moda hanno iniziato a conversare amabilmente, consapevoli che le loro rispettive differenze apportano un inestimabile valore aggiunto. La moda è funzionale, l’arte la si ammira, la si vive “dal di dentro”. Ma se è vero che l’ Haute Couture può essere considerata sperimentazione artistica, le divergenze si attenuano. E il contributo dei pittori lascia una traccia inconfondibile, indelebile su ogni creazione; anima gli abiti, rielabora le superfici originando stupefacenti virtuosismi tridimensionali.
La collezione diviene una sorta di opera corale, dove l’ “a tu per tu” con l’ outfit coinvolge allo stesso modo l’artista, il designer e il sarto innescando una sinergia costante tra diversi tipi di creatività. Ad aprire la sfilata è una mise dagli orli micro in total rosso Valentino. Sarà perchè siamo nel cuore della laguna, ma le lunghe piume che fluttuano sul cappello della modella rievocano le movenze di una creatura acquatica. Lo stesso maestoso cappello fa da leitmotiv a look impostati sul binomio “gambe al vento – guanti che oltrepassano il gomito”: miniabiti dalle forme fascianti e mantelle che sfiorano i fianchi ne costituiscono la base. Tutto il womenswear alterna i più squisiti stilemi di Valentino. Risaltano asimmetrie armoniche, drappeggi avvolti fluidamente intorno al corpo, vaporose forme balloon che definiscono maniche, mantelle e miniskirt. Le piume spopolano, plasmano sorprendenti gonne ad anfora e capispalla egg shaped, i grafismi irrompono in un trionfo di geometriche sovrapposizioni, ruches simili a petali compongono abiti interi; non passa inosservata la mantella che copre anche il capo e si apre sul volto come un oblò. Poi, in chiusura del défilé, ecco apparire una serie di ballgown voluminosi, sfarzosi, dalle nuance sbalorditive che rimandano a quelle della palette cromatica della collezione: il rosa carico, il lime, il viola, il senape, l’oro, il rosso, l’ottanio…Sono momenti d’incanto, la celebrazione di una bellezza estrema. Sulle Gaggiandre cala il crepuscolo, i modelli e le modelle si dispongono sul catwalk l’uno di fianco all’altra quasi come in un tableau vivant. I colori degli abiti si stagliano, vibranti, sul cielo indaco della sera. L’ atmosfera si impregna di magia: una magia che fonde la meraviglia di Venezia con lo straordinario savoir faire di Valentino e li rende un tutt’uno sublime.