Aprile

Marni

 

Aprile mette uno spirito di gioventù in ogni cosa.”
(William Shakespeare)

 

Benvenuto ad Aprile, il primo mese dell’anno interamente primaverile. Le origini del suo nome sono controverse: c’è chi lo fa risalire al latino “aperire”, riferito al periodo in cui i fiori schiudono i loro boccioli, e chi afferma che derivi da “Apro”, un termine etrusco ispirato ad Afrodite: anticamente, questo mese era consacrato alla dea greca della bellezza e dell’amore. Per il calendario romano, che iniziava a Marzo, Aprile era il secondo mese dell’anno. Veniva associato alla rinascita, al risveglio della natura, e celebrava la rinnovata fertilità della terra in svariate occasioni. In Italia, oggi, ad Aprile si festeggiano due ricorrenze basilari: la Santa Pasqua, che cade la domenica successiva al primo plenilunio di Primavera, e il 25 Aprile, la festa della liberazione dal nazifascismo. Un’altra data significativa è rappresentata dal 21 Aprile, il compleanno di Roma. La Città Eterna, infatti, fu fondata da Romolo il 21 Aprile del 753 a.C. Lo Zodiaco collega questo mese ai segni dell’Ariete e del Toro. Il colore di Aprile è il bianco, che si rifà nello specifico alla Pasqua: simboleggia la luce, la purezza, la gloria, la risurrezione di Gesù Cristo. Bianchi sono anche i paramenti sacri che i sacerdoti indossano quando officiano la messa pasquale. La pietra portafortuna connessa al quarto mese dell’ anno è il diamante, luminoso e cristallino; un emblema di forza, amore e prosperità.

Il look del mese

Prendendo spunto dal colore-simbolo di Aprile, ho scelto un look firmato Marni in total white: pantaloni palazzo a vita bassa e pull dalla texture “differenziata” che gioca con la trama e con il filato. L’ effetto d’insieme è grintoso, raffinato e avantgarde al tempo stesso (vedi foto di copertina).

L’ accessorio del mese

The Moonlight Capture Earrings di Alighieri sono orecchini che coniugano il fascino candido delle perle d’acqua dolce con la magia cangiante delle pietre di luna. Incastonati in bronzo riciclato placcato oro 24 carati, risultano perfetti per il mese di Aprile: anche in questo caso è presente il bianco, colore del periodo, che accresce il suo incanto grazie all’ abbinamento con delle pietre il cui nome è tutto un programma. Le pietre di luna, in effetti, sembrano riflettere il chiarore lunare in un tripudio di bagliori iridescenti che inneggia ai pleniluni primaverili.

 

 

 

Valentino Born in Roma Coral Fantasy: l’irresistibile fascino di un tramonto romano concentrato in una fragranza

 

Un tramonto di Primavera a Roma: il cielo si tinge di una nuance corallo che a poco a poco acquista intensità, come se persino il calar del sole riflettesse l’ esuberanza della Città Eterna. Striature di rosa, viola e indaco impreziosiscono il suggestivo spettacolo, unico nel suo genere in quanto a bellezza e a maestosità. Non è un caso che il tramonto della Capitale sia considerato, da sempre, una delle sue molteplici attrattive; sembra instaurare un contatto con il cosmo, inglobare l’anima nell’ infinito. La Maison Valentino, che intrattiene un legame molto forte con le sue radici romane, ha omaggiato quegli attimi d’incanto con la nuova edizione dell’ iconica fragranza Born in Roma: Born in Roma Coral Fantasy è un’ Eau de Parfum floreal-fruttata imperniata su un connubio di kiwi oro rosa e una super infusione di gelsomino. Il kiwi, luminoso e vibrante, introduce il jus con accenti di straordinaria radiosità. Le note di cuore, che abbinano la super infusione di gelsomino indiano ad accordi di rosa, danno vita a un bouquet sontuoso al pari dell’ Haute Couture di Valentino. L’ impronta olfattiva del fondo si avvale di una magnetica combinazione di muschi ed assoluta di semi di ambretta: è morbida, ipnotica, avvolgente.

 

 

Anche Coral Fantasy, come tutte le edizioni di Born in Roma, è racchiuso in un flacone che riproduce il pattern Rockstud; il tipico motivo scolpito sui palazzi storici è diventato un ornamento signature di Valentino e ribadisce il suo senso di appartenenza alla Città Eterna. Un tripudio di borchie piramidali adorna il flacone completamente tinto di corallo: corallo come i tramonti di Roma, corallo come l’ incanto, l’ energia, l’ armonia cosmica che si instaura nei magici momenti che precedono il crepuscolo e seguono la “golden hour”.

 

 

Il packaging del profumo, sulla falsariga del flacone, è in total color corallo salvo un’ etichetta nera che riporta il nome della Maison. Born in Roma Coral Fantasy si declina in una doppia versione, For Her e For Him. Nella variante dedicata all’Uomo spicca un accordo agrumato-speziato di bergamotto ed essenza di cardamomo.

 

 

La advertising campaign della fragranza vede protagonisti i celebri testimonial di Born in Roma, Adut Akech e Anwar Hadid. Entrambi incarnano la quintessenza degli Aristopunk: il termine, coniato da Pierpaolo Piccioli, identifica i giovani romani che subiscono il fascino di una città imponente, sontuosa, grondante di storia, ma al tempo stesso esprimono un pensiero innovativo che valorizza le differenze e inneggia alla libertà. Negli Aristopunk, riverenza e irriverenza collidono per poi incastrarsi a vicenda. Rappresentano due facce della stessa medaglia, l’ amore per Roma, che combina la magnificenza secolare con l’ emancipazione, l’audacia, l’apertura mentale associate alla contemporaneità. Adut Akech e Anwar Hadid, nella campagna pubblicitaria di Born in Roma Coral Fantasy, si incontrano al tramonto davanti alla fontana dell’ Acqua Paola (il famoso “fontanone” citato da Antonello Venditti in “Roma Capoccia”). Lei arriva in moto, indossando un vaporoso abito color corallo di Valentino Haute Couture, lui la aspetta accanto al monumento. Tra i due inizia un gioco di sguardi; flirtano lanciandosi occhiate ammiccanti, intrecciano una danza di gesti intorno alle antiche statue. L’ atmosfera che si respira è solenne, ma profondamente intrigante. La sensualità è palpabile, travolgente e raffinata a un tempo. Sorprende, rapisce, mozza il fiato…sprigionando un alone di mistero irresistibile. Proprio come Roma. Proprio come un tramonto romano.

Born in Roma Coral Fantasy è disponibile nei formati da 30, 50 e 100 ml

 

Una giornata d’ estate a Roma, tra realtà e percezione: la campagna pubblicitaria PE 2020 di Fendi

 

” Ci sono pittori che trasformano il sole in una macchia gialla, ma ce ne sono altri che, con l’aiuto della loro arte e intelligenza, trasformano una macchia gialla nel sole. “
(Pablo Picasso)

La frase del Maestro di Malaga, icona assoluta della pittura, coglie l’essenza della campagna pubblicitaria Primavera/Estate 2020 di Fendi realizzata da Nick Knight. Come location è stata scelta la Città Eterna, e ce lo anticipa un video dal vago sapore felliniano. Ma se pensate che negli scatti vedrete maestosi scorci della capitale, vi sbagliate: gli scenari rievocano le sue atmosfere senza mostrarla neppure una volta. Tra l’altro – ed era fuor di dubbio, data la  maestria di Knight– riuscendoci in pieno.  Osservando le immagini, percepiamo che sull’ Urbe è appena spuntata l’alba e che si preannuncia una splendida giornata d’ estate; a “raccontarcelo” sono i pannelli in plexiglas dalle forme geometriche e nette che, avvicendando le loro cromie, fanno da fondale. Nuance pastello come il rosa, il lilla, il celeste e l’arancio ci invitano a immaginare l’aurora pur non vedendola direttamente. Un pannello turchese insinuatosi nei primi scatti, subito dopo campeggia accanto a un giallo brillante. Tanto per dire che a Roma, ormai, il sole svetta alto nel cielo terso. E’ il momento di godersi l’ estate all’ insegna di un “urban mood” luminoso e rigenerante: la terrazza di un palazzo patrizio diventa il luogo ideale dove assaporare qualche istante di relax. Chi direbbe che siamo nello studio londinese di Nick Knight? Il grande fotografo ricrea un’ ambientazione outdoor che riusciamo a decifrare solo attraverso indizi che stimolano la nostra immaginazione. Ecco allora la lunga sdraia un po’ rétro su cui prendere il sole, le sedie da giardino e il dondolo con tappezzeria floreale, in pendant con gli abiti. A fare da leitmotiv agli scatti, un technicolor armonioso che li rende sommamente originali.

 

 

Protagonista di questa afosa estate romana è un trio di modelle d’eccezione: Adut Akech, Jing Wen e Rianne Van Rompaey sprigionano una allure cosmopolita e inneggiano all’ inclusività, valore portante di Fendi. I look che le tre top esibiscono evidenziano uno chic “urbano”, disinvolto e sensuale, dove i capi matelassé (long dress, giacche, shorts) si alternano a tessuti check lucidissimi e a morbidi cardigan. Un dettaglio iconico? Le scarpe con tacco massiccio abbinate a gambaletti che reinterpretano il classico calzino da tennis. Accessori cult come la Peekaboo e la Baguette bag appaiono in svariate rivisitazioni e, oltre all’ eyewear, risaltano gli orecchini in plexiglas FF con il logo del brand, supercool soprattutto quando si declinano in full color. Tornando agli scatti di Nick Knight, la loro potenza evocativa si dirama in più direzioni: le suggestioni floreali profuse negli abiti e nella tappezzeria richiamano un lussureggiante giardino pensile, o quantomeno dei decorativi vasi di piante e fiori. Questo continuo gioco di rimandi, il suggerire anzichè il mostrare, l’ inesauribile intreccio tra realtà e percezione, costituiscono i punti di forza della campagna e accentuano il suo straordinario impatto visivo.

 

 

 

 

 

 

CREDITS

Fashion Design: Silvia Venturini Fendi

Photos: Nick Knight

Fashion Editor: Charlotte Stockdale

Hair: Sam McKnight

Make Up: Val Garland

Casting Director: Piergiorgio Del Moro

Set Design: Andrew Tomlinson

 

 

Valentino Born in Roma, la fragranza che racchiude l’anima eclettica della Città Eterna

 

Se la Città Eterna avesse un profumo, sarebbe Born in Roma di Valentino: lo vaporizzi e sembrano avvolgerti il voluttuoso spirito e la maestosa bellezza che, sin dalla notte dei tempi, sono un tutt’uno con l’Urbe. E’ la solennità della storia a riaffiorare in ogni angolo di questo museo a cielo aperto; una solennità che ricorda le creazioni Haute Couture di Valentino, la loro sontuosa sartorialità, l’ amore per il bello. E quando si parla di amore, a Roma, non si può fare a meno di parlarne nella sua accezione più ampia: scorci romantici e tramonti spettacolari sono i proverbiali fondali di una città il cui anagramma, non a caso, è “amor” (e vorrà pur dire qualcosa). La sensualità si respira nell’aria, veicolata da un’ esuberanza che nel gioco della seduzione trova una delle sue espressioni massime, i colori sono vividi ma eleganti, in linea con l’antico splendore della Città Eterna, la magnificenza abbraccia la mente e il cuore. Born in Roma Donna, la nuova fragranza femminile di Valentino, traduce tutto questo in un’ affascinante alchimia olfattiva:  gelsomino, vaniglia Bourbon e pepe rosa sono i suoi ingredienti base, coadiuvati da note di testa di bergamotto e ribes Nero e da un fondo che esalta l’ esotismo del cashmeran e del legno di Guaiaco.

 

 

Il flacone è altrettanto intrigante, un omaggio “in rosa” alle borchie della linea Rockstud, e il colore non è scelto a caso. Dell’ identica nuance di rosa, infatti, è lo splendido abito di Haute Couture indossato dalla top Adut Akech nello spot della fragranza. Ecco, lo spot (guardatelo a questo link): proprio nelle scene magistralmente dirette da Harmony Corine emerge la filosofia di Born in Roma. I due protagonisti, Adut Akech e Amwar Hadid (fratello di Bella e Gigi), si incontrano nel cuore della città per poi dirigersi, in moto, a un party nella fiabesca Villa Aldobrandini di Frascati. Notiamo innanzitutto che è Adut a mettersi alla guida, noncurante dell’ evening dress e delle scarpe con tacco alto che indossa. Successivamente, in Villa, la coppia si scatena nelle danze prima di essere coinvolta in una “foto di gruppo” in esterni di tutti gli ospiti della festa: con il sontuoso Teatro delle Acque sullo sfondo, si conclude un corto che incastona la contemporaneità in una scenografia stupendamente antica. E quell’ amore di cui parlavamo prima, l’amore che – nella finzione scenica – lega  la sudanese Adut Akech a Amwar Hadid, è il simbolo stesso dell’ inclusività che Pierpaolo Piccioli annovera tra i suoi valori cardine. La love story del duo si inserisce perfettamente nel nuovo scenario cosmopolita della capitale, che celebra l’ unione delle differenze e di individualità ben definite. E’ così che un mood fresco, moderno e gioiosamente irriverente va a fondersi con la riverenza ispirata dalla Città Eterna e dal suo maestoso patrimonio.

Born in Roma è disponibile in versione eau de parfum nei formati da 30, 50 e 100 ml.

 

Adut Akech e Anwar Hadid nello spot della fragranza

 

 

 

 

“The Dawn of Romanity”, lo straordinario tributo di Fendi a Karl Lagerfeld

 

Il 19 Luglio scorso, ricorrevano cinque mesi dalla scomparsa di Karl Lagerfeld. In suo ricordo, ed in omaggio dei 54 anni di collaborazione che hanno legato il leggendario designer alla Maison Fendi, il brand capitanato da Silvia Venturini Fendi ha organizzato una sfilata di haute couture AI 2019/20 potentemente suggestiva. La collezione, dal significativo titolo di “The Dawn of Romanity” (“l’alba della Romanità”), include in tutto 54 look – ognuno a celebrare il connubio tra Herr Lagerfeld e la Maison – ed è stata presentata il 4 Luglio in un’ incantevole location di Roma, il Colle Palatino, con la splendida visuale del Tempio di Venere, del Colosseo e dei Fori Imperiali. Siamo nella culla della Città Eterna, esattamente nei pressi di uno dei templi più estesi dell’ Urbe; sorse in onore delle dee Venus Felix e Roma Aeterna, e Fendi si è avvalsa del suo imponente scenario per far sfilare silhouette inneggianti alle creazioni d’archivio di Karl Lagerfeld ed al periodo storico che entrambi hanno condiviso. Risaltano gli anni ’70, così fervidi e ricchi di creatività innovativa, ma l’ ispirazione spazia ad ampio spettro: dalla magnificenza dei marmi romani agli accenti mitologici, dagli artisti della secessione viennese a “Gruppo di famiglia in un interno”, il film che Luchino Visconti ambientò in un sontuoso palazzo patrizio di Roma e che vede come protagonista una Silvana Mangano in total look Fendi. Ma torniamo al défilé al Tempio di Venere. Mentre la luna effonde la sua luminosità in un cielo sempre più buio, l’ evento ha inizio. Apre la sfilata un suit pantalone bianco dalla sartorialità ineccepibile; spalline squadrate, ampi rever, maniche a sbuffo chiuse da eleganti polsini: l’allure è più che mai Seventies, il glamour ricorda Bianca Jagger. Ad hoc anche la scelta di acconciare la chioma delle modelle nel tipico caschetto dell’ epoca, con tanto di frangia e punte arrotondate all’ insotto, declinandolo in svariati colori.

 

 

Ogni mise che appare in passerella è un’ ode al savoir faire più squisito. Abbondano le pelliccie (anche in versione “alternativa”), fantasie marmoree ornano long dress e suit amalgamandosi a geometrie moderniste oppure agli ornamenti della Roma antica. Trasparenze, tessuti translucidi o marcatamente scultorei si alternano, sfoggiando di volta in volta una florealità bucolica ricca di spighe, intagli, grafismi klimtiani o pattern che rievocano stilizzati decorativismi d’antan. Gli abiti somigliano a preziose opere di architettura, dove l’effetto marmo, per contrasto, si affianca all’ impalpabilità del tulle; nell’ insieme, tuttavia, la collezione ostenta un’ allure – seppur soave, iper femminile e fluida  – altamente strutturale. La palette la esalta con toni in cui predominano il beige, il panna e il grigio, ma anche il nero, sobrie tonalità pastello e un oro “liquido” non passano inosservati. Una serie di vestiti impalpabili, con lunghe maniche a sbuffo ed adornati di spighe e fiori, accentua il mood idilliaco che fa da trait d’union tra il mondo antico e l’ audace modernità. La spettacolarità della location rientra inoltre nel grande progetto di restauro che Fendi dedica, dal 2013, alle meraviglie romane: dopo la Fontana di Trevi, il Palazzo della Civiltà Italiana e Fendi for Fountains ( l’iniziativa di “restyling” destinata alle fontane del Gianicolo, del Mosè, del Ninfeo e del Peschiera), la Maison devolverà 2 milioni e mezzo di euro al restauro del Tempio di Venere. L’ amore di Fendi per Roma è ormai sancito a pieno titolo, ed è un amore ricambiato. Gli scenari unici, i monumenti arcaici, i preziosi reperti della capitale  rappresentano lo sfondo perfetto per evidenziare e raccontare, a un tempo, le radici e lo straordinario savoir faire della casa di moda fondata da Adele Casagrande e da Edoardo Fendi nel 1925.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Foto del Tempio di Venere di Anthony Majanlahti via Flickr, CC BY 2.0

 

 

Il close-up della settimana

 

Métiers d’Art, la collezione-emblema della preziosa perizia artigianale degli atelier Chanel, fa tappa a Roma. Una Roma riproposta nei leggendari fasti di “Capitale del Cinema”, nelle vesti di quella “Hollywood sul Tevere” che fece da sfondo a La dolce vita. Dopo centri come Salisburgo, Dallas, Londra, Shangai, Parigi e Tokyo Karl Lagerfeld ha infatti optato per la Città Eterna, e precisamente per i teatri di posa di Cinecittà, come location nella quale sfilerà la collezione Métiers d’Art 2015/16. Paris-Rome, in programma il 1 Dicembre prossimo, avrà infatti la prestigiosa cornice del Teatro N. 5 tanto caro a Federico Fellini:  un dettaglio che, oltre a rappresentare un tributo nei confronti del cinema italiano e del Maestro che raccontò al mondo una “nuova” Roma, non può che richiamare alla mente il profumo – Chanel N.5, appunto – forse più iconico della Maison. Per l’ occasione, sempre negli Studios romani verrà proiettato Once and Forever, il nuovo cortometraggio dedicato da Karl Lagerfeld a M.lle Coco. Sarà Kristen Stewart ad interpretare una giovane attrice in procinto di impersonare Gabrielle Chanel: un debutto in grande stile per la musa del designer tedesco (nota al pubblico per il ruolo della fascinosa Bella Swan di Twilight), mentre Géraldine Chaplin vestirà per la quarta volta i panni di Mademoiselle in età avanzata. Già testimonial della collezione Métiers d’Arts Paris-Dallas 2013/14 e dell’ advertising campaign borse del Marzo scorso Kristen Stewart ha incarnato, inoltre, l’ “esprit Chanel” in occasione del défilè Haute Couture Autunno Inverno 2015/16 e si accinge a diventare il volto dell’ imminente campagna pubblicitaria Paris-Rome. Lo short movie diretto da Karl Lagerfeld annovera nel cast anche i nomi di Amanda Harlech, Baptiste Giabiconi, Jake Davies, Laura Brown, Jamie Bochert e François Marthouret: non ci resta che attendere la fatidica data del 1 dicembre per scoprire le meraviglie che ci riserveranno le nuove, splendide creazioni di Métiers d’Art e il prossimo corto incentrato sulla mitica figura di Coco Chanel.

 

Nella foto: Kristen Stewart nell’ advertising campaign Chanel Métiers d’Art Paris-Dallas 2013/14