Pasquetta vittoriana: la Primavera nelle cartoline d’epoca

 

Il gusto per il gotico sarà anche stato potente, durante l’età vittoriana, ma con l’arrivo della Primavera un tripudio di fiori, colori e cherubini si tramutava nell’ iconografia di punta. Prova ne sono queste cartoline d’epoca, alcune di esse rielaborate sotto forma di collage, che tra seducenti dame e bimbette gioiose danno un colpo di spugna alle atmosfere macabre tanto vagheggiate. 

 

 

Immagini via Pixabay

Marc Jacobs lancia Perfect, la fragranza che ha come motto “I am perfect as I am”

 

“I am perfect as I am”, sono perfetto così come sono: uno slogan che per Marc Jacobs è diventato un vero e proprio mantra. Non stupisce, dunque, che sia proprio Perfect il nome della sua nuovissima fragranza, un’ eau de parfum giocosa e “scoppiettante”. L’originalità, l’unicità, la diversità rappresentano dei valori supremi, legati a doppio filo con l’ accettazione di sè e con l’ autostima. Marc Jacobs ha voluto celebrarli attraverso un’ essenza mozzafiato a partire dal suo pack: il flacone dalle linee arrotondate, tinto di un rosa che si irradia dall’ interno, sfoggia un tappo sormontato un tripudio di charms, selezionati ad uno ad uno dal designer stesso. Multicolor e eterogenei, questi oggetti in miniatura (un fiocco, una stella, una buccia di banana, una tessera del domino, una mini scarpa) danno vita a un pot-pourri pieno di stile. La confezione è altrettanto sorprendente, decorata com’è con il disegno di un flacone di Perfect sul palmo di una mano e con il nome manoscritto del profumo  affiancato da una manciata di stelle: un’ illustrazione dell’ artista Jacky Blue che emana brio, spensieratezza ed eleganza al tempo stesso.

 

 

Dopo aver esaminato l’involucro, eccoci arrivati al jus. Che è luminoso e iper femminile, ma assolutamente sui generis. Perfect esordisce con fresche note floreali di narciso e di rabarbaro, mentre il suo cuore è ricolmo di soffice latte di mandorla. Il fondo, intenso, combina avvolgenti accordi di cashmeran e legno di cedro. L’ imprinting olfattivo della nuova fragranza di Marc Jacobs riflette alla perfezione i valori a cui si associa. La valorizzazione della propria unicità, il distacco da qualsiasi standard estetico o interiore, l’ accettarsi per come si è sono dei temi che evidenzia anche la advertising campaign di Perfect: inneggianti alle nuance pastello, le immagini alternano 42 individui diversissimi tra loro nell’ aspetto, nel genere, nell’ etnia. Li accomunano la forte personalità e una bellezza del tutto unconventional, che non passa inosservata, ma soprattutto la gioiosa consapevolezza dell’ essere “one of a kind”. Il top photographer Juergen Teller immortala i testimonial in un collage vivace dove ognuno di loro si esprime a ruota libera,  senza inibizioni. Il cast annovera modelle del calibro di Alek Wek, Lila Moss (sorella minore di Kate), Mei Kawajiri, Akon Changkou, Margo e Madelyn Whitley, oltre che molti volti nuovi “arruolati” tramite una selezione via Instagram.

Perfect di Marc Jacobs è disponibile in versione eau de parfum nei formati da 50 e 100 ml.

 

 

Alcuni scatti tratti dalla adv campaign del profumo. Di seguito, i credits.

Foto: Juergen Teller
Direzione Creativa e styling:  Katie Grand
Casting: Anita Bitton at The Establishment
Hair: Gary Gill
Makeup: Diane Kendal
Unghie: Mei Kawajiri

 

 

Il close-up della settimana

Dain, “If the shoe fit”

 

Si è conclusa ieri, 16 luglio, la XXVesima edizione della kermesse capitolina Altamoda Altaroma presieduta da Silvia Venturini Fendi. Una rassegna più che mai all’ insegna del connubio Arte e Moda, discipline che intersecano e fondono simili iter di ricerca creativa caratterizzando una dimensione socio-temporale, un’era. Ampio risalto è stato dedicato agli eventi espositivi dislocati tra il Museo Nazionale Etrusco, la galleria d’ Arte Contemporanea Giacomo Guidi e la location storica del Complesso Monumentale di Santo Spirito in Sassia: è proprio in quest’ ultimo edificio, maestoso e quattrocentesco, che è stata celebrata l’ opera artistica di Dain, uno dei più interessanti e talentuosi street artist della scena newyorchese. La mostra a lui dedicata, Dain Tribute to R0me Special Project, è stata allestita a cavallo tra il 13 ed il 16 luglio ed ha permesso agli avventori di ammirarne la particolarissima cifra stilistica che unisce e sovrappone espressioni artistiche quali il ritratto, il collage ed i graffiti,  primo step nell’ excursus dell’ artista americano. Figura enigmatica, di Dain si conoscono unicamente le origini calabresi ed il distretto della Grande Mela dove pare che risieda, Brooklyn. Ma le sue opere parlano in sua vece e sono disseminate, sotto forma di ritratti urbani,  sulle cassette postali, sui portoni, sui muri e sulle insegne segnaletiche dell’ intera New York. La città eterna lo ha ospitato per la prima volta, rappresentando la tappa più recente di un iter espositivo che ha toccato metropoli internazionali quali New York, Parigi, Londra e poi ancora Chicago, Montreal. Miami e Portland: un evento di rilievo tale da far sì che proprio una sua opera, If the shoe fit, fosse raffigurata sul manifesto di AltaRoma 2014. Nucleo base della produzione artistica di Dain è il “ritratto urbano”, un assemblaggio – sotto forma di collage – dei volti delle dive più iconiche della Old Hollywood e della Hollywood contemporanea, delle quali lo street artist è un appassionato cultore. E’ così che nelle sue opere si rinvengono particolari del volto dell’ una o dell’ altra star accuratamente mescolati, scomposti e ricomposti a creare un nuovo volto, nuove forme, in collages impreziositi da grafismi dai vibranti colori pop che culminano nella classica firma dell’ artista: un cerchio attorno a un occhio della diva, un monocolo versione graffiti “a tinte strong“. Un lavoro fondato sul contrasto, quello di Dain: frappone la femminilità dei ritratti all’ intervento “distruttivo” dei graffiti, che infieriscono sul ‘bello’ accentuando la frammentarietà del collage con un incisivo “segno” della contemporaneità. Le  muse di cui “ruba” i volti hanno i nomi di – solo per citarne alcuni – Audrey Hepburn, Grace Kelly, Kate Moss, Angelina Jolie e danno vita al suo personalissimo mondo creativo. La mostra romana, curata da Valentina Ciarallo, ha incluso dieci opere inedite che Dain ha creato in esclusiva per l’ evento, evidenziando il fil rouge che unisce discipline artistiche e moda attraverso i ritratti “composti” di icone del calibro di Twiggy e Sophia Loren. “E’ un mix di immagini- ha dichiarato lo street artist – Ci sono volti di grandi donne come Sophia Loren, Liz Taylor, Twiggy e nuove iconografie da scoprire.” E sebbene lo sfondo dei ritratti capitolini sia costituito da pennellate multicolor e “in libertà” dalle reminescenze graffiti, manca in queste opere la firma d’autore realizzata come un cerchio attorno all’ occhio. Un dettaglio, si presuppone, che traduce la volontà di instaurare una pregnante armonia architettonica con il Complesso monumentale di Santo Spirito in Sassia e di favorire  – attraverso modalità innovative – un dialogo il più possibile ravvicinato con un nuovo interlocutore:  la moda.