Tendenze Estate 2023 – 15 flash a tema

L’abito color del mare di ALBERTA FERRETTI

Ultima tranche dei flash sulle tendenze dell’estate 2023: all’ inizio della nuova stagione manca poco più di un mese e presto ci dedicheremo alle collezioni dell’Autunno Inverno 2023/24. Intanto, il focus si concentra su look, singoli capi, beauty/hair e accessori riferiti alle torride, soleggiate e spensierate giornate post-ferragostane, per molti un periodo ancora vacanziero. Scopriteli nella gallery che includo in questo post.

 

Il denim giocoso di VIVETTA

Il nude + total pink di ERMANNO SCERVINO

I sandali alla schiava e il corallo ton sur ton di GIAMBATTISTA VALLI

I sandali con vertiginose zeppe di Ports 1961

Il bikini crochet floreale di MARCO RAMBALDI

I capelli sciolti sulle spalle di SPORTMAX

La gonna salopette di PHILOSOPHY di LORENZO SERAFINI

Il top ethno di ETRO

Il wet look e i bagliori di LUDOVIC DE SAINT SERNIN

I sandali eco-flat di STELLA MCCARTNEY

La t-shirt lunare di ECKHAUS LATTA

Le trasparenze fluttuanti di COLLINA STRADA

Le perline arcobaleno di VIVIENNE TAM

La Fendigraphy in versione mini da portare al polso di FENDI

 

 

Tendenze Estate 2023 – 10 flash a tema

L’abito tramonto di AVELLANEDA

 

10 tendenze che ci piacciono dell’estate 2023: dal look agli accessori, dall’hairstyle al beauty. Per giorni e notti torride all’insegna di una moda personalizzabile che racconti il nostro mood.

 

La camicia bianca di VALENTINO

La cintura con nodi da lupo di mare di PILAR DALBAT

L’ ensemble in toni acquatici di EIKO AI

Il bustier in rafia di ELISABETTA FRANCHI

Gli occhiali da sole con lenti colorate di ENFANTS RICHES DEPRIMES

Le 1000 sfumature di beige di FEDERICO CINA

La gonna con i nodi di GOODPTION

Il look in total tangerine di HERMES

Il choker a catena di JIL SANDER

 

 

Rimandi tribali nell’hairstyle estivo

 

Le terre tropicali, i rimandi esotici, l’aspetto più “selvaggio” dell’estate sono da sempre associati all’ iconografia e allo stile di questa stagione: un concetto che, anno dopo anno, coinvolge soprattutto l’hairstyle. Trecce, treccine e tipiche acconciature tribali tornano alla ribalta non appena iniziano i mesi caldi, ma per l’estate 2023 si rinnovano e presentano sostanziali differenze rispetto a quelle che impazzavano un anno fa. Svariati brand le hanno riproposte in passerella, reinterpretandole con massicce dosi di estro e di genialità creativa. Alla base, ovviamente, c’è la treccia, declinata in innumerevoli versioni. Qui di seguito vi mostro alcuni esempi, tutti tratti dalle sfilate delle collezioni Primavera Estate 2023.

 

Jawara Alleyne

KNWLS

Bronx and Banco

Laruicci

Etro

Eenk

Naeem Khan

Akris

Etro

 

Foto di copertina di Bherbery Andres Balanta Bocanegra via Pexels

 

Il Focus

 

Giallo come il sole, luminoso come la sua luce e maestoso come il suo splendore: questo abito, incluso nella collezione di Alta Moda Primavera Estate 2023 di Georges Hobeika, sembra inneggiare all’astro infuocato. Il décolleté viene esaltato dalla profonda scollatura a V di un top sceso sulle spalle, pervaso di drappeggi come il nodo che lo unisce ad una gonna lunga ed impalpabile. Una cascata di decori, a metà tra le lingue di fuoco e gli ornamenti floreali in 3D, ricade sulle braccia della modella dando l’illusione che si tratti di piume. Il look è monocromo: le decollété in raso con cinturino ostentano lo stesso color “sole” dell’abito e gli orecchini, i cui pendenti sono lunghi fino a sfiorare il seno, scintillano di aurei bagliori.

 

 

Appartenente alla collezione Small Talks, un’ode alle relazioni (siano esse familiari o amichevoli) che tengono in piedi la nostra vita, questa creazione lascia senza fiato. Celebra la collaborazione tra Georges Hobeika e suo figlio Jad, fortemente ispirati dagli archivi della Maison, evidenziando una magnificenza cromatica e un savoir faire senza pari. Ciò che affascina è il potere evocativo del look, coniugato con un’allure seducente e un’opulenza decorativa mai ridondante, bensì sinonimo di fascino puro: nonostante il caldo spossante di questi giorni, mai un abito era riuscito a farci tanto amare il sole.

 

 

 

Tendenze PE 2023 – Il maxi blazer che coniuga comfort e stile

Dries Van Noten

Il blazer della Primavera Estate 2023? Ha volumi ampi, rigorosamente extrasize. E’ il diktat imprescindibile delle giacche della stagione calda, il denominatore comune di ogni modello. Alle maxi dimensioni si accompagna un altro must: gli orli si allungano, compresi quelli delle maniche. Il comfort diventa prioritario e si coniuga con qualsiasi stile, dando vita a contrasti oltremodo cool.

 

Max Mara

Sportmax

Michael Kors

Stella McCartney

Coach

Khaite

David Koma

Miu Miu

Acne Studios

 

 

Tendenze PE 2023 – Frange come non le avete mai viste

Versace

Le frange invadono la moda della Primavera Estate 2023. Sono copiose, fittissime, vere e proprie cascate che impreziosiscono i look. Niente a che vedere con i riferimenti allo stile hippie: danno corpo ai capi, scintillano. Assumono le sembianze di piume, si fanno scultoree e originano suggestioni in 3D. La loro texture si avvale dei più disparati materiali. Coinvolgono gli abiti così come gli accessori: Victoria Beckham, ad esempio, ha creato una serie di borse en pendant con le frange ricorrenti nella sua collezione. Le frange della bella stagione, insomma, sono frange come non le avete mai viste. Date un’occhiata alla gallery e fate le vostre considerazioni.

 

Bronx and Banco

Jill Sander

Bottega Veneta

Jason Wu

Victoria Beckham

Aliette, Givenchy

Giorgio Armani, Luisa Spagnoli

Jonathan Simkhai

Paco Rabanne

Proenza Schouler

Sportmax

Acne Studios, Michael Kors

 

 

Tendenze PE 2023 – I pantaloni cargo, un ritorno in grande stile

The Attico

Sono i pantaloni di tendenza della Primavera Estate 2023: il modello cargo, dopo aver furoreggiato nei primi anni del terzo millennio, fa il suo grande ritorno. Creati nel 1938 per l’esercito del Regno Unito, i cargo pants sfoggiano capienti tasche lungo la gamba e un gran numero di fibbie e cinture. Il loro punto di forza è il comfort, o meglio la funzionalità. E se queste caratteristiche permangono, le rivisitazioni guardano alla contemporaneità: si coniugano con materiali inediti (Fendi punta sul raso, mentre Act N.1 opta per il tulle) e abbracciano molteplici lunghezze, ampiezze, stili. I cargo diventano di volta in volta glamour, chic, eterei, grunge…Givenchy, che li assurge a filo conduttore della propria collezione, propone un modello a vita bassa e corto al ginocchio  che rievoca i bermuda, una lunghezza adottata anche da Tom Ford.

 

Fendi

LaQuan Smith

Versace

Tom Ford

Gestuz

Tibi

Act N.1

Brandon Maxwell

Isabel Marant

Givenchy

 

 

Parigi Fashion Week: 10 flash dalle sfilate Primavera Estate 2023

 

Stamattina voliamo a Parigi per il quarto ed ultimo appuntamento con la rassegna dedicata alle Fashion Week delle collezioni Primavera Estate 2023. Nella Ville Lumière, dopo gli stravolgimenti dovuti al Covid, le grandi griffe sono tornate tutte in passerella, nessuna esclusa. Dal 27 Settembre al 4 Ottobre hanno sfilato top names della moda quali Dior, Saint Laurent, Comme des Garçons, Balmain, Chloé, Vivienne Westwood, Balenciaga, Valentino, Givenchy, Chanel, Miu Miu e molti altri ancora. Anche la lista di debutti sul catwalk parigino include brand eccellenti: Victoria Beckham, The Row, A.W.A.K.E. MODE e Zimmermann hanno scelto la capitale francese per presentare le loro nuove collezioni. Sempre a Parigi è andato in scena il primo défilé che ha fatto seguito alla scomparsa di Issey Miyake, il cui marchio si avvale della direzione creativa di Satoshi Kondo già dal 2020. Come di consueto, tutti gli show sono stati trasmessi in streaming sia nei siti che nei social dei vari brand e dalla Fédération de la Haute Couture et de la Mode, l’ente che presiede alla Fashion Week parigina. Andiamo a scoprire subito le 10 collezioni che ho scelto di commentare brevemente.

 

1. Dior

 

Un’ antica mappa di Parigi che adorna un foulard dell’ archivio Dior  viene riprodotta su un gran numero di capi e costituisce il motivo ispiratore della collezione: Avenue Montaigne è al centro della stampa, ma nei paraggi spicca il Jardin des Tuileries che Caterina de’ Medici fece realizzare nel 1564. La figura della nobildonna stimola una riflessione sul rapporto tra donna e potere che sottolinea l’influenza esercitata dalla regina consorte di Francia sia sulla vita politica che sulla moda del paese. A corte Caterina de’ Medici introduce il busto, i tacchi, i preziosi merletti di Burano, tutti elementi a cui Maria Grazia Chiuri fa riferimento nelle sue creazioni. Una palette di tre colori, il nero, il bianco e il beige, caratterizza una collezione che inneggia al femminile in tutta la sua sontuosità: alte bordure ricamate, pizzo a profusione, guepière squadrate alternate alla bralette, capispalla con strascico, gonne a cupola voluminose declinate in mini e in maxi lunghezze sono solo alcuni dei capi ricorrenti nei look. A fare da leitmotiv è un iconico modello di scarpa con platform vertiginoso e lacci che si intrecciano sopra ai gambaletti in rete.

 

2. Saint Laurent

 

Il focus è sul corpo: le sue forme, la sua fisicità, le sue potenzialità. L’ispirazione, non a caso, guarda a Martha Graham, paladina della body consciousness riferita alla danza. La celebrazione del fisico accomuna la grande danzatrice e coreografa e Anthony Vaccarello, che in questa collezione evidenzia a tutto tondo la silhouette. Lo fa coniugando la sua concezione di “corpo” con quella associata all’heritage della Maison: privilegia linee affusolate, sviluppate in verticale, per esaltare una corporatura slanciata e sinuosa al tempo stesso. Gli abiti, rigorosamente fascianti, sono arricchiti da drappeggi e da un cappuccio in puro stile YSL. Il jersey è il tessuto predominante, in quanto si incolla al corpo dando vita a silhouette tubolari.  Le texture in cui viene declinato sono due: la prima è spessa e opaca, la seconda audacemente see-through. Per contrasto, i look iper-attillati si accompagnano a capispalla lunghi e “importanti”, dalle enormi spalle squadrate. I colori sono intensi, quasi autunnali: prevalgono il prugna, il marrone, il senape, il vinaccia, il verde bosco, il blu e il nero.

 

3. Cecilie Bahnsen

 

La collezione si intitola We are water e celebra l’uguaglianza nella diversità. Tra i look, spiccano tessuti e lavorazioni ricchi di increspature che rievocano le ondulazioni di una superficie liquida, alternati a materiali fluttuanti e impalpabili e a bagliori argentei. Lo stile è quello signature della Bahnsen, vestiti eterei impreziositi da balze, dettagli a punto smock, forme e maniche a palloncino. Per la Primavera Estate 2023 la designer introduce dei pantaloni morbidi a vita alta, elabora abiti dotati di scolli asimmetrici sovrapponendoli ad attillatissimi top velati e avvolge le mise in evanescenti involucri di chiffon. La palette cromatica sancisce la prevalenza del bianco, affiancato a nuance come il lilla, l’argento, il celeste, il verde mela, il nero e il blu elettrico.

 

4. Chloé

 

La collezione ruota attorno al concetto di “energia a fusione”, un tipo di energia che potremmo definire cosmica: attinge a fonti come le stelle e l’universo. I dispositivi utilizzati per produrla sono chiamati “tokamak”, hanno dimensioni enormi e una forma tonda. Il tokamak, di conseguenza, diviene un autentico leitmotiv: i cerchi si tramutano in oblò, fori di un tessuto a rete, borchie che adornano gli outfit, paillettes gigantesche e motivi ornamentali. Ogni look è rigorosamente eco-friendly; predominano materiali come il cashmere riciclato, il lino (poichè privo di pesticidi durante la raccolta), la rete laminata, il cotone riciclato effetto denim, la lana delle pecore Merinos che Gabriela Hearst ospita nella sua fattoria uruguaiana. Risalta un portentoso mix di texture e trame, forme lineari ma fluide, comfort e disinvoltura che fa da fil rouge all’ intera collezione.

 

5. Rick Owens

 

Edfu, questo il suo nome (un nome ispirato a un tempio affacciato sul Nilo), è una collezione eclettica e di forte impatto. Combina soavi drappeggi con forme scultoree, l’ impalpabilità del tulle con la futuribile lucentezza di materiali come il denim laccato e la pelle spalmata di glicerina naturale. Il mood è avantgarde, i cuissardes con plateau altissimo fanno da leitmotiv a ogni look. Le spalle arrotondate, ricorrenti in velatissimi blouson con zip, si alternano alle spalline appuntite e rivolte verso l’alto. Gli abiti fasciano il corpo grazie ad asimmetrie e drappeggi oppure sono corti, svasati e svolazzanti. Una fluttuante mantella con cappuccio si contrappone alla voluminosità degli iridescenti bomber con zip che rimandano alla carapace degli scarabei: questo dettaglio concentra in sé l’ispirazione Egitto che dà il nome alla collezione. Prima di una serie di look molto strong, in denim laccato total black, si effonde la soavità principesca di lunghi e vaporosissimi abiti in tulle con mega strascico. La palette esalta cromie come l’écru, il rosa carico, l’ amaranto, il giallo e il nero.

 

6. Giambattista Valli

 

Valli si ispira all’ aristocrazia della Città Eterna, al glamour e al mood cosmopolita che la contraddistinguevano negli anni ’60. Il lusso si intreccia con suggestioni nomadi, dettagli esotici o ispirati alla secolare storia di Roma, i colori alternano le tonalità pastello (su cui troneggia il rosa) al bianco, al nero e soprattutto all’ oro. Le lunghezze non hanno mezze misure, sono o maxi o mini. I look evidenziano un tripudio di passamanerie, frange, ruches scolpite, tessuti a rete, trasparenze ornate di ricami floreali, drappeggi e arricciature, fiocchi che esaltano la linea dell’abito. Un motivo trompe l’oeil rimanda alla bergère, tipica poltrona francese del ‘700, e appare su su svariati capi. Gli accessori sono fondamentali per definire il look. Spiccano i turbanti, i vistosi orecchini con pendenti, gli occhiali cat-eye. I sandali alla schiava tempestati di gioielli trionfano: sono un rimando all’ antica Roma e il supremo emblema della sua opulenza.

 

7. Victoria Beckham

 

Per il suo debutto parigino Victoria Beckham manda in scena un tripudio di look decostruiti, assemblati in un mix di elementi e texture e strutturalmente elaborati. I tailleur pantalone sembrano ancora in fase di lavorazione, gli abiti sono tagliati in vita e uniti al top da involti di stoffa. Le asimmetrie proliferano, stivali-calze in lattice diventano parte integrante di una serie di look. Anche le borse sono molto particolari: somigliano a parrucche di lunghe chiome che la modella tiene in mano. In quello stesso materiale si declinano, a effetto frangia, top e minigonne indossati con abitini e tute incollati al corpo. Le trasparenze abbondano, ornate di pois, pizzi, volant e stampe floreali. In tal senso colpisce un completo giacca pantalone rosso, squadrato e dalle forme comode ma completamente see-through.

 

8. Balenciaga

 

Se la scorsa stagione i modelli hanno sfilato in una tempesta di neve, ora sfilano nel fango. La neve si è sciolta, tramutandosi in una pozza di melma invasa dai crateri delle bombe esplose: Demna Gvasalia non ha mai dimenticato la sua esperienza di profugo dalla Georgia. Oggi, si professa angosciato rispetto al mondo in cui viviamo. Tutto questo, in passerella, si riflette in un’atmosfera apocalittica e sinistramente buia. La sfilata co-ed si apre con il menswear per poi concludersi con un womenswear più votato all’ ottimismo; se all’ inizio predominano pantaloni cargo e jeans strappati, felpe con cappuccio e bomber massicci (abbinati spesso a una sciarpa di peluche in colori fluo che si srotola dal collo come un lungo serpente), i look donna evidenziano una serie di long dress plissettati, sagomati e drappeggiati sul corpo. Le ultime uscite accentuano il mood glamour-chic. Gli abiti si cospargono di piume, cristalli e jais prima del gran finale: un vestito interamente composto da ritagli della borsa Balenciaga Lariat. E’ una critica al consumismo smodato tipico della nostra epoca.

 

9. Valentino

 

Al posto dell’iconico fucsia della collezione Autunno Inverno 2022/23, stavolta prevalgono cromie come il nude, il cipria, il marrone, il nero, il giallo e il rosso. A metà sfilata appaiono, però, anche un verde smeraldo, un blu elettrico e un viola sfavillanti: un colpo di scena che non passa inosservato. In realtà, il vero protagonista è il logo. La V di Valentino si moltiplica sugli outfit con mantella incorporata, sui lunghi abiti con maniche a campana, sugli ensemble di blusa + fuseaux. Invade persino il viso, le mani e le braccia, grazie al make up mozzafiato di Pat McGrath. I rimanenti look sono all’ insegna della fluidità e del minimalismo chic, alternando forme che sottolineano morbidamente il corpo a leitmotiv come le piume e le mantelle svolazzanti. Le mise di chiusura inneggiano al plissè, che esplode a raggiera sui cappotti e sugli abiti-cappa tempestati di glitter. E se le ultime uscite esaltano la raffinatezza di un total black fatto di scolli monospalla, volumi amplificati sul fondo e giacche da smoking che diventano long dress, il lilla luccicante di un abito-mantella completamente plissettato, con orlo rasoterra, conquista all’istante.

 

10. Stella McCartney

 

Stella McCartney riparte dal passato per definire il proprio futuro: compie un viaggio nel suo archivio anni ’90 e del primo decennio del 2000 rivisitandone e attualizzandone i capi più iconici, come il top composto da una catena dorata che creò per Chloé. La moda di quell’ epoca è ormai diventata un cult anche per i giovanissimi. Stella McCartney la ripropone nei pantaloni a vita bassa con squarci circondati di strass sui fianchi, nei gilet che sostituiscono il top, nelle jumpsuit senza spalline, nei fuseaux e nei jeans grunge con strappi, alternandoli a gonne e abiti asimmetrici e a squadratissime giacche oversize. I colori si declinano nella loro nuance più vivace: il giallo, il rosso, il turchese si accendono di sfumature squillanti attenuate da un sognante verde acqua. Fondamentale è la scelta dei materiali, sempre il linea con i valori sostenibili del brand; la designer dà ampio spazio all’ ecopelle ottenuta dalle bucce d’uva, agli strass composti da elementi cruelty-free e alla pelle ricavata dal micelio dei funghi.

 

 

Milano Fashion Week: 10 flash dalle sfilate Primavera Estate 2023

 

Il nostro excursus sulle Fashion Week delle sfilate Primavera Estate 2023 continua. A Milano, i brand hanno svelato le loro collezioni dal 20 al 26 Settembre. 68 i défilé complessivi, di cui solo 7 in digitale, a cui si sono aggiunte 104 presentazioni e una trentina di eventi: sono numeri importanti, indicativi di una netta ripresa dopo lo stand by dovuto al Covid. In passerella, i “big” c’erano tutti; marchi del calibro di Gucci, Salvatore Ferragamo, Antonio Marras, Vivetta e Stella Jean (per fare solo qualche nome) sono tornati a calcare i catwalk meneghini. Non vanno poi tralasciati debutti milanesi eccellenti come quelli di Matty Bovan (coadiuvato da Dolce & Gabbana) e Act N.1, che Pierpaolo Piccioli ha divulgato tramite i social di Valentino. Max Mara e Lily Aldrdidge, invece, hanno mostrato il frutto della loro partnership con una presentazione. Anche Benetton ha esordito con una bella novità: ad andare in scena è stata la collezione firmata da Andrea Incontri, il nuovo direttore creativo del brand. Anche quest’ anno, alla sua ottava edizione, Milano Moda Graduate ha dato spazio agli studenti delle fashion school nazionali, mentre i CNMI Sustanaible Fashion Awards hanno concluso la kermesse. L’ evento che celebra la sostenibilità nella moda, tenutosi al Teatro La Scala, è stato condotto dall’ attrice  Rossy De Palma e ha decretato vincitori, fra gli altri, il Gruppo Prada (The Oceans Award), Gucci (The Climate Action Award), Giorgio Armani (The Visionary Award), Ermenegildo Zegna (The Biodiversity Conservation Award), Franco e Giacomo Loro Piana (The Woolmark Company Award for Innovation). E adesso, andiamo subito a esaminare le dieci collezioni da me selezionate.

 

1. Fendi

 

Linee minimal ma fluide, trasparenze e una vena profondamente pop: tre motivi che fanno da protagonisti in questa collezione. Il colore è altrettanto importante, incentrato com’è su varie nuance di verde e di marrone accanto al grigio, al ruggine, al tortora, al bianco, al corallo e al blu polvere. Kim Jones rivisita elementi dell’heritage Fendi più recente e li inserisce in una serie di look contemporanei esaltati dalla strepitosa lucentezza dei tessuti. Ricorrono pantaloni cargo, abiti fascianti come qipao cinesi, maglioncini e top in shearling traforato, il tutto abbinato a stivali e “zatteroni” in vernice con zeppa incorporata.

 

2. Del Core

 

Uno stile di matrice couture, dove la sartorialità si coniuga con la sontuosità delle linee, dei tessuti e delle decorazioni. La collezione, tuttavia, è un inno alla portabilità: drappeggi e plissè realizzati a mano impreziosiscono silhouette affusolate ma non troppo, fluidamente avvolte attorno al corpo. Gli abiti lunghi predominano, di frequente abbinati a guanti che oltrepassano il gomito, i tailleur pantalone ricorrono, anche in pelle effetto rettile; top-imbracature di stampo fetish completano svariati look. Le uscite finali risaltano un long dress in total oro che per impatto e volumi rievoca una splendida creazione di alta moda.

 

3.AC9

 

“Stereotipi” è il titolo di una collezione che alterna cinque colori ben precisi: il bianco, il nero, il rosa, l’argento e il rosso. Il mood è avantgarde, vagamente punk. Gli outfit esibiscono drappeggi, asimmetrie e volumi che suscitano un effetto di costante movimento. Il tulle, il raso, la tela di cotone e il bio-lattice si adornano di pizzo, perle, piume e pietre dure delineando un crossover di stili che fa della lingerie a vista uno dei suoi denominatori comuni. Cascate di frange di cristalli, fuseaux in pizzo e lunghe gonne a sirena abbattono gli “stereotipi” per definire una femminilità audace e mai scontata.

 

4. Alberta Ferretti

 

Il tema è viaggio, “Wanderlust” il nome della collezione. Colpiscono subito i colori: ocra, turchese, arancio, fucsia, tabacco, ametista, verde bosco…Le texture sono impalpabili, eteree e leggerissime in puro stile Ferretti. Il lungo si alterna al corto, le canutiglie decorano gli abiti o li plasmano per intero. Lo chiffon, la seta, la tela e la seta in lino predominano, alternandosi alla rafia per accentuare un mood vagamente ethno. I pantaloni sono ampi e comodi, spesso abbinati a lunghe camicie con cintura. Trench, tute e giacche si fanno incorporei, le frange si affiancano ad arabescati decori tribali. I long dress danzanti non mancano, la natura è un motivo ricorrente: soprattutto sotto forma di preziose foglie ornamentali che proliferano sulle bralette, sulle minigonne e sugli abiti signature del brand.

 

5. N.21

 

Battezzata “The Lovers”, la collezione è pervasa da una femminilità potente accentuata da gonne a matita, reggiseni che spuntano dalle scollature e trasparenze in dosi massicce. L’ amore che Dell’ Acqua esplora è di tipo passionale, e i colori ne identificano le varie fasi: il rosso dei minishorts sfrontati, della lingerie in bella mostra, degli abiti see-through o rivestiti di paillettes contraddistingue l’erotismo; il nero dei look basati su un gioco di vedo-non-vedo, del mini cardigan fasciante allacciato con noncuranza, del trench svolazzante con minigonna abbinata è indicativo di delusione, ira e scontento; il bianco dei minidress da sposa, ricamatissimi e vagamente vintage, rimanda a un matrimonio mai concretizzato: prova ne è il fatto che sono stati ridotti a brandelli.

 

6. Max Mara

 

Ian Griffiths elegge a muse due icone degli anni ’30, Renée Perle (modella e compagna dell’artista Jacques Henri Lartigue) e Eileen Gray (architetto e designer di mobili), ispirandosi a uno stile con molti rimandi epocali che aggiorna al terzo millennio. I look rievocano quelli abitualmente esibiti sia dalla Perle che dalla Gray: spiccano i pantaloni molto ampi a vita alta, declinati anche in jumpsuit, i top sleeveless, le camicie sbottonate, le giacche comode con grandi revers, le lunghe gonne a doppiopetto. I cappelli a tesa larghissima si alternano a copricapo simili a cuffie da bagno. Le prime uscite esaltano colori come l’écru, il nero e il panna, mentre i look di chiusura sanciscono il trionfo in monocromo del verde, del celeste e del giallo pastello che sfoggiano cappotti sovrapposti a costumi da bagno tipicamente rétro.

 

7. Emporio Armani

 

Una collezione che inneggia alle forme morbide e fluide a cui ci ha abituato Armani, pervasa di sognanti colori pastello e di suggestioni etnico-esotiche: l’ ispirazione del designer attinge a paesi e continenti lontani quali l’ Africa, l’ Arabia, la Siria, la Persia, la Cina, il Giappone e la Polinesia per dare vita a look da “cittadina del mondo” iper raffinata. Top in rete, canottiere tempestate di paillettes o movimentate da frange, gonne sarong, ampi pantaloni ristretti alla caviglia, lunghi abiti impalpabili tempestati di fiori che sembrano dipinti a mano si alternano in una suggestiva parata. A fare da leitmotiv, la lucentezza del raso e della seta affiancata ai fili di cristalli che rendono preziosamente iridescenti le creazioni. La palette cromatica sancisce il predominio del lilla, del verde acqua, del grigio, del celeste e del giada.

 

8. Sportmax

 

Il contrasto sonoro ottenuto dai termini “Bouba/Kiki” è la fonte ispirativa della collezione. Il dualismo costituisce, quindi, la base di ogni creazione: le contrapposizioni imperano, mettendo a confronto epoche, concetti e stili. Il risultato è un mix assemblato senza una logica, ma all’ insegna della libertà e della sperimentazione. Suggestioni anni ’90 convivono con cult dei Sixties come le stampe optical e psichedeliche, le gonne a ruota si amplificano e sono a vita bassa, le asimmetrie plasmano capi totalmente sbilanciati e proliferano al pari delle sovrapposizioni. Un top di frange in colori fluo rimanda ad antichi echi tribali, le gonne a palloncino proliferano e il vinile si alterna alla fluidità del raso, tessuto-cardine dei cuissardes ricorrenti nella collezione. Cromaticamente prevalgono il lilla, il nero, il rosa, il prugna e il verde acido.

 

9. Gucci

 

“Benvenuti a Twinsburg” è il titolo di una collezione incentrata sul concetto dell’ “io” e dell'”altro”. Sfilano coppie di gemelli mano nella mano, una sorta di gioco di specchi che ruota attorno al tema dell’ identità. Lo stile è eclettico e giostrato in piena libertà, com’è tipico di Alessandro Michele: abiti asimmetrici con uno strascico di ruches e corpetto in vinile, ensemble in raso da odalisca indossati con calze tigrate, pantaloni uniti alle culottes in pizzo da una giarrettiera, casacche kimono oversize, qipao fioriti sullo sfondo di un turchese squillante, abiti plissé tinti di un viola ipnotico e dotati di smisurati polsini-volants, ruches e balze fittissime, paisley a profusione, long dress in vinile con stampa tigre, un giubbino paillettato color arancio su cui campeggia la scritta “Fuori!!!” in onore del Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano sono solo alcuni esempi dei look andati in scena. Gli accessori non passano inosservati: ad orecchini con perle a cascata lunghi fin quasi a sfiorare il gomito si alternano choker-catena con il logo della doppia G ed elaborati piercing con pendenti extralong laterali.

 

10. Versace

 

Una collezione dall’ impatto potente, punk e gotica, dedicata a una dea oscura ribelle e molto affascinante. I look, che spaziano dal nero al viola al fucsia in monocromo (queste le tre nuance predominanti) coniugano il glamour con una seduttività sfrontata: pelle, vinile, borchie, squarci, scolli vertiginosi, frange, abiti e top con cappuccio incorporato sono i punti cardine dei look. La silhouette è sinuosa, gli abiti fasciano il corpo come i pantaloni di pelle, la vita bassa ricorre, grandi cinture scendono sui fianchi. Chiodo e giacche da motociclista si alternano a voluminose pellicce in piume, i pantaloni cargo si indossano con top dagli orli svolazzanti mentre lunghi abiti attillati, con la scollatura che “sprofonda” verso l’ ombelico, si contrappongono a minidress con corsetto in pizzo e giarrettiera abbinata. Donatella Versace li tinge di colori fluo (giallo, rosa, viola) e li accompagna a un velo di tulle che copre capo e volto, quasi un richiamo al look di Madonna negli anni ’80. Non è un caso che la collezione sia ricca di riferimenti a quel periodo e al decennio successivo.