Verso l’Equinozio di Primavera

 

E’ che dietro le cose ci sei tu, Primavera, che incominci a scrivere nell’umidità, con dita di bambina giocherellona, il delirante alfabeto del tempo che ritorna.
(Pablo Neruda)

La Primavera è nell’aria, e ogni cosa si impregna di magia. La luce toglie spazio al buio, rispuntano i colori, un’atmosfera sospesa e onirica avvolge gli scenari in un alone flou che svanirà con i primi tepori, con le prime giornate di pieno sole. La nuova photostory di VALIUM, scatto dopo scatto, vi accompagna in un fatato percorso la cui meta è l’Equinozio di Primavera.

 

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Marzo, il look del mese

Sportmax

Marzo, voglia di leggerezza. Voglia di abbandonare maglioni, giacche, cappotti, per abbracciare tessuti impalpabili ed eterei come i fiori che, a poco a poco, si preparano ad accogliere la Primavera. Il look del mese è firmato Sportmax e “racconta” molto bene il desiderio di rinascita che si associa al cambio stagionale: la silhouette affusolata invita a riscoprire le forme del corpo, celate per mesi e mesi da volumi over; il colore ricorda l’incantevole tonalità del glicine, che fiorisce tra Marzo e Aprile. L’outfit, composto da un ensemble di blusa e gonna attillatissime, viene ammorbidito da drappeggi sui fianchi che lo dotano di una soave fluidità. Le spalle accentuate e il colletto, che riproduce quello tipico di una camicia, esaltano la linea minimal del look senza scalfirne l’allure estremamente femminile. Raffinatezza e accenti futuribili creano un connubio vincente impreziosito dalle audaci trasparenze dello chiffon tecnico.

 

 

Il periodo in cui l’Inverno è quasi alle nostre spalle ma non è ancora Primavera, propizia il sogno: suggestioni ed atmosfere oniriche associate all’idea del risveglio, di una natura che torna a vivere in un’esplosione di colori tenui, carichi di fascino, profusi di magia. Ed è proprio in questo incrocio tra passato e futuro, in questo limbo dove l’avvenire si impregna di accenti di poesia, che si colloca il look di Sportmax da me scelto per rappresentare il mese di Marzo.

 

Rose rosse a San Valentino

 

Il mio bacio ha il fiato delle rose rosse,
petalo che si scioglie sulla bocca.
(Sergej Esenin)

 

Se pensiamo ai simboli di San Valentino, quelli che ci vengono in mente per primi sono il cuore e le rose rosse. Già, ma perchè le rose, e perchè proprio le rose rosse? Il motivo affonda le sue radici nella notte dei tempi. La rosa rossa era il fiore prediletto da Venere, per i Greci Afrodite, la dea della bellezza, della fecondità, dell’amore e della potenza dell’eros. Già in epoche antichissime, quindi, la rosa rossa veniva associata agli innamorati e considerata un loro emblema. Ma il fiore tanto amato dalla dea, molti secoli dopo, entra anche a far parte di una leggenda che ha come protagonista San Valentino. Si narra che, mentre il Santo era impegnato nella cura del suo giardino, udì una coppia litigare furiosamente. Questo fatto lo colpì a tal punto che decise di intervenire: colse una rosa rossa e la posò tra le mani dei due innamorati, stando molto attento affinchè non fossero punti dalle sue spine. I fidanzati smisero immediatamente di bisticciare e pregarono San Valentino di benedire la loro coppia. Da allora, vissero in armonia per tutta la vita.

 

 

Il galateo dei fiori prevede per le rose delle regole ben precise; a seconda del loro colore e del numero compreso nel bouquet, infatti, trasmettono un messaggio completamente diverso. Cominciamo col dire che la rosa rossa rappresenta l’amore romantico e la passione.  Innanzitutto, il numero di rose che compone il bouquet dev’essere rigorosamente dispari. Esiste un’eccezione: il mazzo di dodici rose è perfetto così com’è, dato che ognuna è l’emblema di un mese dell’anno e svela il desiderio di passare il resto della vita insieme. Il linguaggio dei fiori stabilisce poi che regalare un’unica rosa rossa (ma priva di spine) indica un colpo di fulmine, e scongiura l’eventualità di spezzare il cuore.  Donare tre rose è un modo per comunicare il proprio amore, mentre un mazzo di cinque denota un amore all’apice della sua intensità. Sette rose sono un simbolo di possesso, dicono “ti voglio tutt* per me”. Nove rose rappresentano una coppia che basta a se stessa, dichiarano “io e te siamo il mondo intero”, undici sottolineano l’amabilità del partner. Dopo un litigio, si regalano quindici rose rosse per chiedere perdono; trentatré rose o, ancor meglio, centouno, significano che l’amore è ben saldo e rimarrà eterno.

 

 

E chi sceglie di trasmettere un messaggio pur senza buttarsi a capofitto in una relazione amorosa, quali possibilità ha? Può senza dubbio optare per rose in colori diversi dal rosso. Ad esempio, la rosa bianca simboleggia l’amore platonico; la rosa gialla la volontà di tramutare un’amicizia in amore, oppure rappresenta la gelosia; la rosa blu è un invito a scoprire il messaggio che si cela dietro il suo dono, la rosa rosa esprime ammirazione, omaggia il fascino di qualcuno. E voi, avete già pensato alle rose che vi piacerebbe ricevere o regalare a San Valentino?

 

 

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Gli agrumi, frutti invernali dalle molteplici proprietà

 

L’ Inverno è il loro regno: tra Dicembre e Marzo, gli agrumi raggiungono il massimo splendore; tingono la nostra tavola di vivaci colori e solleticano l’olfatto con un profumo inconfondibile. Le arance, i limoni, i mandarini, le clementine, i cedri e i pompelmi sono i frutti più noti appartenenti al genere Citrus della famiglia delle Rutaceae. Li accomuna un elenco interminabile di proprietà: abbondano di vitamina C (o acido ascorbico), tant’è che anticamente i marinai li consumavano per prevenire lo scorbuto; sono ricchi di pectina, una fibra solubile che rafforza il sistema immunitario, svolge una funzione prebiotica, contrasta il colesterolo e stimola la produzione di vitamina K; contengono dosi massicce di  acqua e potassio, un minerale benefico per la muscolatura e per il cuore, ma anche di acido citrico, un efficace antidoto contro i calcoli renali. In più, pare che gli agrumi siano un toccasana per scongiurare il rischio di neoplasie allo stomaco. Versatili e succosi, questi frutti vengono utilizzati per preparare bibite, succhi, spremute, cocktail, marmellate, dolci e come condimento di innumerevoli pietanze: approfittate delle loro molteplici proprietà per trascorrere all’insegna del benessere gli ultimi mesi dell’Inverno.

 

 

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Oro di Natale

Paco Rabanne

Prosegue la parata fashion dei colori del Natale. Oggi è la volta dell’oro, una tonalità regale che si associa alla nascita del “Re dei Re” e alla luce che è venuto a portare nel mondo. Sontuoso, sublime, luminoso, l’oro rimanda da sempre alla ricchezza e alla preziosità. Ma è anche il colore della rinascita interiore e della conoscenza di sè; sin da tempi remotissimi viene collegato al Sole: i suoi bagliori sono un preludio del ritorno della luce celebrato con il Solstizio d’Inverno.

 

Carolina Herrera

Menchen Thomas

Akris

Philipp Plein

Luisa Spagnoli

Blumarine

Hellessy

Sportmax

Roberto Cavalli

Diesel

Simkhai

Shiatzy Chen

 

 

Il luogo: a Gubbio per l’accensione dell’Albero di Natale più Grande del Mondo

 

L’albero di Natale più grande del mondo? Si trova a Gubbio, la splendida cittadina medievale in provincia di Perugia in cui San Francesco d’Assisi ammansì un lupo ferocissimo. L’ Albero, realizzato da un Comitato di volontari (i cosiddetti “alberaioli”) a partire dal 1981, dieci anni dopo è entrato a buon diritto nel Guinness dei Primati. Ma non si tratta, come molti di voi sapranno bene, di un albero di Natale classico: a dargli forma sono 950 luci a led che ne delineano la sagoma e la struttura sulle pendici del Monte Ingino, proprio alle spalle della cittadina famosa anche per le sue ceramiche. Visivamente, è un autentico splendore. La sagoma, stilizzata, riprende quella di un abete cosparso di migliaia di luci multicolori. In cima all’albero, una luminosissima stella cometa raggiunge la basilica del Santo Patrono, Sant’Ubaldo, che si staglia sulla vetta del monte. I corpi illuminanti che compongono l’Albero, diversi per tipologia e colore, danno vita a un capolavoro artistico dal potentissimo impatto visivo: le dimensioni enormi dell’opera (che ha una base di 450 metri e un’altezza di 750 metri, pari cioè a trenta campi da calcio) amplificano l’effetto cromatico mozzafiato originato dalle luci led. Per darvi un’idea più precisa, basta citare alcuni numeri. La sagoma dell’ albero, di colore verde, consta di 300 luci; al suo interno, 400 luci variopinte riproducono le tradizionali palline dell’albero di Natale; per la stella cometa, color oro, vengono utilizzate 250 luci. Considerate che la sua superficie sfiora i 1000 metri quadri! Tutti gli anni, per la realizzazione dell’albero, gli alberaioli impiegano 1300 ore; bisogna anche tener conto del grandissimo lavoro che è stato fatto per “disegnare” un abete di corpi illuminanti adagiato sulle pendici scoscese di una montagna. L’ Albero viene acceso ogni 7 Dicembre con una sfarzosa cerimonia pubblica: l’atmosfera medievale della città viene rievocata da gruppi di sbandieratori, figuranti appartenenti al corteo storico, musici e cantori, ma a dare il via al meraviglioso spettacolo di luci sono personaggi istituzionali o provenienti dal mondo della cultura, della scienza, dello spettacolo e del volontariato. Qualche esempio? Tra i prestigiosi nomi di coloro che hanno acceso l’ Albero rientrano quelli di Papa Francesco (nel 2014), Giorgio Napolitano (nel 2012), Papa Benedetto XVI (nel 2011). Altri protagonisti del rito sono stati, in ordine sparso, Guido Bertolaso (sottosegretario alla Protezione Civile), don Luigi Ciotti, Chicco Testa (presidente di Enel), Carlo Giovanardi, Terence Hill (che ha interpretato “Don Matteo” proprio a Gubbio, scelta come prima location della serie televisiva). L’accensione dell’ Albero è una vera e propria festa, un evento che puntualmente suscita miriadi di emozioni: assistere alla manifestazione significa condividere la gioia, la meraviglia e la magia che quei momenti portano con sè; quando il tripudio di luci scintilla sul Monte Ingino, è come se lo spirito del Natale prorompesse in tutto il suo fulgore. A proposito di fulgore, sapevate che l’ Albero di Gubbio vi offre la possibilità di adottare una delle sue luci? Con una spesa simbolica di soli 15 euro, potete scegliere un corpo illuminante nell’ apposito sito web (adottaunaluce.it) ed inserire una dedica che poi diverrà pubblica. Gli importi ricavati dall’ iniziativa copriranno buona parte dei costi dell’energia elettrica che fa brillare l’ Albero da Guinness dei Primati.

 

 

L’accensione dell’ Albero di Natale più Grande del Mondo avrà luogo proprio stasera, alle 18, in Piazza Quaranta Martiri. La cerimonia, arrivata alla sua 43esima edizione, come ogni anno è stata organizzata dal Comitato dei Volontari e dal Comune di Gubbio; avrà inizio con l’esibizione degli Sbandieratori per poi proseguire con le performance dei musicisti eugubini Sara Jane e Paolo Ceccarelli, dei cantanti della rinomata Bernstein School of Musical Theater e dell’artista Andrea Arena. A fare da padroni di casa saranno i conduttori Ubaldo Gini e Silvia Procacci, mentre il mondo delle istituzioni verrà rappresentato da Donatella Tesei, Presidente della Regione Umbria, Filippo Maria Stirati, sindaco di Gubbio, Monsignor Luciano Paolucci Bedini, vescovo della città, e Giacomo Fumanti, presidente del Comitato “Albero di Natale più Grande del Mondo”. Quest’anno l’accensione si avvarrà di un testimonial d’eccezione: l’associazione Rondine Cittadella della Pace, che da oltre 25 anni si impegna a favore della pace nel mondo e della riduzione dei conflitti armati. Se non avete la possibilità di prender parte alla Cerimonia, potrete ammirarla on line, e in diretta, su tutti i canali social dell’Albero di Gubbio oltre che su tgrmedia.it e arancialive.com. L’albero rimarrà acceso fino alla seconda domenica di Gennaio. Siete pronti ad assistere a questo spettacolo incantevole?

 

 

Se poi intendete recarvi a Gubbio per Natale, sappiate che è in corso la quinta edizione di ChristmasLand: la località umbra si trasforma in una magnifica Città del Natale in cui si concentrano suggestive installazioni, atmosfere fiabesche e location incantate. Come quella che dà il nome all’iniziativa, ChristmasLand, un percorso all’interno del MUAM (Museo delle Arti e Mestieri) di Palazzo Beni. Nei 700 metri quadri di quest’antica dimora aristocratica potrete addentrarvi nel Villaggio innevato degli Elfi, dove verrete stupiti da giochi di luce mozzafiato, visitare la collezione dei Presepi dal Mondo al piano nobile, fotografarvi sullo sfondo di magiche scenografie natalizie. Oppure potrete immergervi nella suggestiva fiaba proiettata su una parete del secondo piano, che per l’occasione si tramuta in uno scrigno delle meraviglie. All’uscita di Palazzo Beni farete conoscenza con Babbo Natale, che vi attende seduto su un trono ed è pronto a lasciarsi immortalare in un selfie accanto alla sua slitta. Per chi adora il cioccolato è in programma un’esperienza imperdibile, La Magia del Cioccolato nelle cantine del Palazzo Conti della Porta: i maestri cioccolatieri vi offriranno dimostrazioni della loro arte, degustazioni e prelibatezze da acquistare in spazi decorati con invitanti statue di cioccolato.

 

 

Ma non è finita qui. Lungo le viuzze medievali del quartiere di San Martino è possibile imbattersi in un incantevole Presepe realizzato con statue a grandezza naturale, pura poesia di un mondo antico che a Gubbio conserva ancora le sue vestigia. Nei giardini di Piazza Quaranta Martiri troverete il Mercatino di Natale: delizie dolciarie e ghiottonerie della tradizione culinaria si alternano agli addobbi natalizi e all’oggettistica artigianale. In Piazza Quaranta Martiri fa bella mostra di sè anche la Grande Ruota del Polo Nord, una ruota panoramica da dove potrete ammirare la Gubbio vestita a festa e il maestoso Albero di Natale più Grande del Mondo; nella stessa piazza parte la slitta di Babbo Natale: un’opportunità per fare un giro su una slitta trainata dai cavalli e guidata da Santa Klaus in persona. Ed è sempre in Piazza Quaranta Martiri che prende il via il trenino turistico chiamato Gubbio Express Christmas, grazie al quale effettuerete un tragitto che vi farà scoprire le bellezze millenarie della città. Se invece preferite godervi Gubbio dall’alto, soprattutto l’ Albero di Natale, puntate sulla Funivia di Colle Eletto: impiegherete sei minuti per raggiungere la Basilica di Sant’Ubaldo (a due passi dalla stella dell’Albero) dal centro della città.

 

 

Il Natale, si sa, è la festa della Luce. E Gubbio sottolinea il concetto con la splendida illuminazione artistica di Piazza di San Giovanni: ideati dal Light Designer Ing. Matteo Costantini, i giochi di luci colorate che invadono la location danno vita a un’atmosfera magica e surreale. E poi, dulcis in fundo, in via dei Consoli c’è la Fontana del Bargello; vi basterà compiere tre giri di corsa intorno al momumento per poter prendere la Patente da Matto, una pratica che risale al 1880, ed onorare la presunta pazzia che, come vogliono le leggende, da secoli aleggia sulla città. Per tutte le informazioni sul Natale a Gubbio visitate i siti gubbionatale.it, ilikegubbio.com oltre che, naturalmente, alberodigubbio.com

 

 

Foto di copertina di Gavirati

Un ringraziamento speciale allo IAT del Comune di Gubbio per la preziosa collaborazione

 

Tendenze smalti: la palette cromatica dei mesi freddi (feste natalizie comprese)

 

Quali sono le tendenze smalti dell’Autunno Inverno 2023/24 e delle feste natalizie? La palette cromatica è ampia e variegata: predominano colori intensi, profondi, avvolgenti, ispirati all’ Autunno e alla natura autunnale. Natale e Capodanno non fanno eccezione, con l’aggiunta di una serie di tonalità scintillanti. Il rosso trionfa in tutte le sue gradazioni più cupe, ma al primo posto svetta il burgundy; stesso discorso vale per il viola, declinato in nuance come il vinaccia e il prugna. I toni del marrone, un chiaro richiamo alla terra e alle foglie morte, sono gettonatissimi in ogni sfumatura, dal cioccolato al beige senza tralasciare il taupe. Il verde bosco è un’autentica sorpresa: rimanda ai sempreverdi, alla macchia di montagna. Il grigio, un’altra new entry, rievoca la nuda roccia. Non potevano mancare il nero, ormai un basic della palette invernale, e il blu notte, simile a un cielo notturno senza stelle. Alle  cromie decise si alternano nuance di volta in volta tenui o vibranti: ad esempio il rosso, un senza tempo anche nelle sue tonalità più vivaci. Oppure il nude, che riveste l’unghia  di uno strato di colore in stile “vedo-non vedo”. L’oro è già entrato a far parte della quotidianità,  ma affiancato all’argento si prepara a brillare in occasione delle feste. Accanto a loro, risaltano le nuance tipiche del Natale (rosso, verde), ma tutte rigorosamente declinate in versione shimmer. Occhio alla gallery che segue, strutturata in base ai vari raggruppamenti colore.

 

 

I rossi

 

 

I viola

 

 

I marroni

 

 

I verdi

 

 

Il grigio

 

 

Il nero

 

 

Il blu

 

 

Il nude

 

 

L’oro, l’argento, il Natale

 

 

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Scandi Blonde, il biondo ghiaccio di tendenza per l’inverno

 

Il biondo dell’Autunno Inverno 2023/24? E’ chiarissimo, glaciale, scandinavo. Non è un caso che sia stato battezzato Scandi Blonde: il caratteristico biondo freddo delle chiome del Nord Europa. I capelli vengono decolorati, anche più di una volta, per ottenere una schiaritura DOC. La tonalità finale si presenta altamente luminosa, biondissima dalla radice alla punta del capello, ma per mantenere la capigliatura sana è essenziale nutrirla di frequente con creme e balsami specifici. Lo Scandi Blonde è una tinta dal forte appeal, molto scenografica. Per replicare il vero biondo scandinavo, com’è ovvio, bisogna avere i colori adatti: occhi e carnagione chiari, “nordici”. Se invece questa nuance attira per il suo fascino potente, perchè non passa inosservata, va valutato quanto si accorda con i colori e i lineamenti di chi la sceglie. Tenete presente che il biondo freddo evidenzia i tratti del viso, che se sono irregolari risaltano maggiormente. Per evitare l’effetto slavato, inoltre, sarebbe meglio non fare mai a meno di un tocco di make up. Con l’Inverno che si avvicina ogni giorno che passa, comunque, una cosa è certa: puntando sullo Scandi Blonde, il look “regina delle nevi” è assicurato!

 

Schiatzy Chen

Dior Haute Couture

Philosophy di Lorenzo Serafini

Zimmermann

Sacai

Menchen Thomas

Del Core

Gucci

Zimmermann

Antonio Marras

Courrèges

Giambattista Valli Haute Couture

Lanvin

Menchen Thomas

 

Tendenze AI 2023/24 – Il cappotto: colori e trend di stagione

Eudon Choi

Il freddo è ormai arrivato, e il cappotto si rivela un capospalla imprescindibile. Ma quali sono i modelli di tendenza? Scopriamoli insieme. In un ipotetico primo posto in classifica troviamo le spalle larghe: dire larghe è un eufemismo, sarebbe meglio definirle oversize. Possono essere squadrate o arrotondate, non ha importanza. Quel che conta è che siano iper-voluminose. Un altro trend è rappresentato dal maxi revers: il bavero, così come le spalle, ha dimensioni rilevanti e non passa inosservato. Infine, la lunghezza: il cappotto dell’Autunno Inverno 2023/24 ha un orlo che arriva come minimo a metà polpaccio o si allunga fino a sfiorare il suolo. Il cappotto colorato “regge” ancora? In linea di massima sì, anche se le collezioni privilegiano una palette in cui predominano i colori neutri: cammello, marrone, beige, panna, grigio, nero e bianco sono le nuance più ricorrenti.

 

Proenza Schouler

Y/Project

Sportmax

Marco Rambaldi

Philipp Plein

KGL

Gucci

Dundas

Dawei

Thom Browne

Ferrari

Max Mara

Anteprima

Blumarine

Off-White

MM6 Maison Margiela

 

Novembre Accessori Parade

Fendi

Torna la parata degli accessori più cool tratti dalle collezioni Autunno Inverno 2023/24. Siamo ormai a Novembre inoltrato: il freddo repentino, le piogge e il vento sferzante ci accompagnano verso l’Inverno lungo un sentiero sempre più breve. E’ tempo di cuissardes, di ankle boots da combattimento, di plaid-mantelle da avvolgere attorno al corpo…Le tonalità sono perlopiù neutre, ma non mancano vividi accenti di colore. I gioielli si fanno maxi per non “perdersi” tra le sciarpe, i colli dei cappotti o delle eco pellicce. Del passamontagna abbiamo già parlato (rileggi qui l’articolo). Tra i copricapi, lo affiancano cappelli e calotte inedite che velano finanche gli occhi. La battaglia modaiola contro i primi freddi presegue imperterrita, spesso incurante delle temperature ogni giorno più gelide: un ultimo giro di valzer prima di raggiungere i bagliori e lo scintillio del Natale.

 

Max Mara

Eudon Choi

Etro

Ermanno Scervino

Vivienne Westwood

Roberto Cavalli

Zimmermann

Jil Sander

Vivienne Tam

Gucci

Marco Rambaldi

Vaquera

Isabel Marant

Alberta Ferretti