Un sogno di Natale

 

” Le campane suonavano tanto allegramente che era difficile trattenersi dal ballare. Dei festoni verdi erano appesi alle mura e ogni pianta era un albero di Natale ricolmo di giocattoli, splendente alla luce di candele che non si spegnevano mai. In una postazione molti spiritelli confezionavano come pazzi abiti caldi, portando a termine il lavoro più velocemente di qualsiasi macchina da cucire mai inventata, e grandi mucchi erano già pronti per essere spediti alla povera gente. Altre creature erano impegnate a infilare dei soldi nei borsellini, e scrivevano assegni che facevano volar via nel vento – un genere incantevole di bufera di neve che cadeva in un mondo di sotto pieno di miseria. (…) ” Ti prego, dimmi, che splendido mondo è mai questo?” chiese Effie, non appena si fu ripresa dalla visione di tutte quelle cose straordinarie. “Questo è il mondo di Natale; e qui lavoriamo tutto l’anno, senza stancarci mai di prepararci per quel giorno felice. Vedi, questi sono i santi pronti a partire, perchè alcuni devono andare molto lontano e i bambini non devono rimanere delusi.” Mentre parlava, lo spirito indicò quattro grandi slitte cariche di balocchi, con un vecchio e allegro Santa Claus in ognuna, che indossava i guanti e si rimboccava le coperte in vista di una lunga corsa nel freddo. “Come! Pensavo che ci fosse un solo Santa Claus, e perfino che fosse una frottola” esclamò Effie, stupita a quella vista. “Non smettere mai di credere alle care, vecchie storie, anche quando arriverai a capire che sono soltanto la piacevole ombra di un’ amabile verità.”

 

Luisa May Alcott, da “Un sogno di Natale, e come si avverò”, tratto dal libro di racconti “Storie di Natale”

 

 

Illustrazione (cropped) via Dave from Flickr, CC BY-ND 2.0