Fiori eterei e meraviglia bucolica: la collezione PE 2021 di Rodarte

 

Il fatto che molte collezioni di moda, a causa della pandemia, siano state svelate attraverso i lookbook ha un innegabile valore aggiunto: quello di “raccontare” visivamente le creazioni, l’ ispirazione dalla quale hanno preso vita, il mood e le suggestioni di cui sono intrise. Ogni scatto rivela l’anima della collezione, scava nei riferimenti che hanno fomentato l’estro del designer. Il lookbook di Rodarte, in tal senso, è esemplificativo: le immagini, che portano la firma della fashion photographer Daria Kobayashi Ritch, colgono l’ essenza delle mise e ne rievocano l’ universo ispirativo alla perfezione. E’ un mondo in cui i fiori, l’atmosfera primaverile e il tulle impalpabile si amalgamano mirabilmente, esaltati dal clima idilliaco di un bosco affacciato su un vasto panorama collinare. Gli abiti ideati da Kate e Laura Mulleavy sono parte integrante di questo scenario. Rodarte ribadisce i propri stilemi, ma li reinterpreta in virtù delle esigenze imposte dall’ emergenza sanitaria. “Etereo”, “floreale”, “femminile” continuano ad essere le parole d’ordine, coniugandosi però con un’ alta portabilità e con un vago sapore sporty. Predominano abiti sognanti adornati da fantasie floral di tipo vintage, che rimandano di volta in volta a stampe, aiuole fiorite o a certe carte da parati rétro, riprodotte tramite pattern ben precisi. Le maniche sono prevalentemente a sbuffo, i colletti a punta e impreziositi da una rosa in stoffa al centro, le gonne fluttuano con il vento oppure sfoggiano lavorazioni plissé. Non di rado, pettorine, fiocchi e bordature in ruches arricchiscono la struttura dei vestiti. Accenti comfort, come in molte collezioni create durante il lockdown, non possono mancare. Fanno la loro comparsa, quindi, completi pigiama o in stile jogging con tanto di felpa in seta. Questi ultimi vengono declinati in una doppia versione: in alcuni casi mantengono i decori floreali, in altri esibiscono lo slogan “J’aime Rod Arte” su uno sfondo a tinta unita. Non passano inosservati, poi, gli eleganti pantaloni a vita alta dalla linea ampia. Due le nuance di cui si tingono, rosa e azzurro; la fila di bottoni in cristallo e una tasca a forma di cuore sono indizi di una femminilità incantevole. Anche la palette cromatica esprime questo mood sofisticato ed evanescente, alternando i colori pastello a nuance più intense di rosso, rosa, azzurro e verde. La cura dei dettagli va di pari passo con quella degli accessori: spiccano i guanti e i calzini in pizzo, indossati con sandali dal tacco a spillo, che rifiniscono ogni look. Ma ad esaltare lo splendore della collezione è un final touch spettacolare. Come ninfe dei boschi o ammalianti fate, le modelle ostentano una serie di “aureole” floreali mozzafiato. E’ l’ epitome del sogno, della meraviglia che aleggia su tutte le creazioni. Una preziosità aggiuntiva che sottolinea il messaggio di Rodarte: bellezza e fantasia, se inserite nel suo contesto in modo armonico, sono un efficace antidoto contro il dramma pandemico.

 

 

L’ hair stylist Rachel Lee Wright, accentuando l’ allure bucolica dei look, ha raccolto i capelli delle modelle per poi agghindarli con copricapi ricoperti da un tripudio di fiori finti. Alcune mise sono state invece accompagnate dalla chioma sciolta, ornata di fiori posizionati come due fermagli laterali. Anche il make up ha contribuito a risaltare i motivi ispiratori della collezione. Il make up artist Uzo, Director Global Artistry NARS, ha puntato su uno sguardo etereo, intensificandolo con mazzetti di ciglia finte al centro della palpebra e in direzione della tempia. Per completare l’ opera, ha tinto le labbra delle modelle di un vibrante color amarena utilizzando il Red Opulence Lipstick di NARS.

 

 

Photo by Daria Kobayashi Ritch

 

 

 

ROD Almayate: dalla Spagna con creatività e irriverenza

 

Chi segue VALIUM conosce bene Schield, il brand di luxury jewellery fondato nel 2012 a Firenze da Roberto Ferlito. Sono innumerevoli gli articoli che questo blog ha dedicato al marchio che ha sancito la collaborazione tra Roberto e il fashion photographer Diego Diaz Marin, ideatore dell’ identità visiva del progetto oltre che autore delle surreali campagne che l’ hanno raccontato: il duo creativo rientra tra i “VALIUM‘s friends” di lunga data. Adesso, provate per un attimo a chiudere gli occhi e a sognare. Davanti a voi c’è il mare, il gelo invernale viene sostituito da un clima tiepido. Lo sciabordio delle onde, con il suo ritmo soave e ipnotico, contrasta con le travolgenti melodie di una chitarra flamenca. Sullo sfondo, in cima a un promontorio, troneggia la sagoma dell’ iconico toro di Osborne. Ebbene sì, siamo in Spagna, e più precisamente in Andalusia: è proprio qui che, ad Almayate, Schield rinasce a nuova vita. Trasferitosi a pochi passi da Torre del Mar (città natale di Diego Diaz Marin), il brand fiorentino cambia nome e si tramuta in un progetto che ingloba moda, design e fotografia. Oggi si chiama ROD come un’ antichissima divinità slava, il creatore per antonomasia. E se da ROD si originò il Creato, Roberto Ferlito e Diego Diaz Marin danno vita ad un concept inedito basato su una serie di principi: l’ originalità, la passione e la libertà sono i suoi pilastri, la creazione il suo atto supremo. Nessuna censura, nessun asservimento al marketing o alle logiche di mercato, nessuno stereotipo di bellezza da seguire; ROD restituisce priorità all’arte e mantiene l’ imprinting Made in Italy avvalendosi del savoir faire minuzioso degli artigiani italiani. Ferlito, con oltre 20 anni di esperienza nel design di alta moda, e Diaz Marin, con la sua fotografia dissacrante, inaugurano un progetto che coniuga “Haute Joaillerie” e irriverenza. Così come è avvenuto per Schield, non è difficile prevedere che un folto stuolo di celeb, influencer e teste coronate si innamorerà di ROD all’istante. Ho incontrato Diego Diaz Marin per saperne di più sul brand e per approfondire,  insieme a Roberto Ferlito, questa ennesima, elettrizzante avventura che li vede protagonisti.

Da due mesi vi siete trasferiti in Spagna, dove avete appena dato il via ad un nuovo capitolo della vostra vita privata e professionale. Come avete maturato questa decisione?

Da più di un anno stavamo valutando l’idea di ricominciare tutto da capo, ma lo vedevamo come un sogno molto lontano: come se lavorare nella moda al di fuori delle sue capitali fosse qualcosa di impossibile…Però, negli ultimi anni, ogni volta che andavamo alle Fashion Week ci rendevamo conto che c’era sempre meno bisogno di essere lì. Perché con una personalità decisa e Internet, potevamo realizzare il nostro sogno in qualsiasi parte del mondo.

 

Roberto Ferlito e Diego Diaz Marin

 

Rispetto all’ Italia, a vostro parere, la Spagna ha una marcia in più? E quali sono i suoi punti di forza?

Non penso che abbia una marcia in più, ma nemmeno nessuna marcia in meno…. Però sì, lo vedo come un posto dove si può creare in modo più libero, indipendente. E senza stare tutto il tempo a guardare cosa fa tendenza, ma ascoltando semplicemente il proprio istinto: qualcosa che per noi è sempre stato un gran bisogno.

Nuova vita, nuovo nome: Schield è diventato ROD, un progetto che poggia le sue basi su una filosofia ben precisa. Cosa raccontate, al riguardo, ai lettori di VALIUM?

Per noi ROD, che significa bastonata, è un movimento che pensiamo sia necessario nella moda dei nostri giorni: significa fare una “pulizia” e tornare un po’ alle basi, laddove “moda” è sinonimo di qualità, creatività, arte e singolarità.

 

 

Nella mitologia slava ROD è una divinità, il creatore del mondo. La scelta di questo nome ha a che fare con la “rinascita” del vostro brand?

Certo! Noi volevamo dar vita a un mondo contraddistinto da un’onestà molto forte con noi stessi, dove poter creare senza l’influenza o le imposizioni del mercato. Un luogo in cui viene promosso il diritto di ogni donna e di ogni uomo a fare o ad essere quello che vuole, senza mai perdere l’eleganza e la dignità.

 

 

 

Diego, la Spagna per te è un rimpatrio. Abbiamo parlato spesso del color turchese che, come un trademark della tua fotografia, rimanda alle tonalità e ai paesaggi di Torre del Mar. Come vivi questo ritorno alle radici?

Lo sto vivendo in un modo incredibile! Soprattutto perchè ogni angolo che vedo per strada mi ispira, sembra parte di una mia scenografia…

A Roberto vorrei invece chiedere quali input ispirativi evoca in lui questa paradisiaca location. Come descriveresti le suggestioni che sprigiona il nuovo contesto in cui ti trovi a creare?

Per me evoca degli input molto forti e intensi, associati a tutte le nuove cose che sto scoprendo in questo nuovo ambiente.

 

 

ROD è fondato sui valore-base della creatività e dell’ irriverenza. Come tradurrà questi principi in stile?

Questo dovrete scoprirlo piano piano insieme a noi, seguendo l’evoluzione del brand!

 

 

 

Nel vostro comunicato, affermate di volervi distanziare da un sistema moda ormai asservito al marketing. Qual è la vostra ricetta per restituire priorità alla creazione?

Eliminare gli intermediari e tornare agli inizi dell’Alta Moda parigina, dove c’era un rapporto diretto tra lo stilista e la cliente finale.

 

 

La prima campagna di ROD, Diego, porta la tua firma. A quali motivi ti sei ispirato e come ce la racconteresti?

Mi inspiro a tutto il DNA che la mia terra mi ha trasmesso con il passare del tempo.

 

Il toro di Osborne, iconico emblema del promontorio di Almayate

 

ROD Almayate  www.rodalmayate.com

Photo by Diego Diaz Marin

 

 

 

 

 

Kate Moss per Alexander McQueen: advertising campaign dai toni dark

 

A pochi giorni dal suo quarantesimo compleanno – degnamente celebrato con uno shooting sensual-patinato per PlayboyKate Moss torna a far parlare di sè in occasione dell’ advertising campaign Primavera/Estate 2014 di Alexander McQueen che la vede protagonista. Una campagna che, insieme al relativo video, sta suscitando interesse e stupore: calata in atmosfere notturne tra l’ onirico e il dark, ritroviamo infatti una Kate inedita dai capelli corti, tinti di un giallo vivido con striature arancio, alle prese con situazioni inquietanti e decisamente ambigue. Sua ‘compagna di avventure,’ una bambola che ne riproduce esattamente le fattezze e il look, quel mix di tribal glamour che affianca il cuoio fetish a dettami etno-afro caratteristico della collezione McQueen per la bella stagione. Su uno sfondo blu notte con ampie concessioni alle nuance dell’ ottanio sono gli spessi bracciali dorati della Maison a risaltare sui polsi e sulle braccia di Kate, avvolgendola di una allure esotica e sensuale. Gli scatti – realizzati, come il video, da Steven Klein – ci mostrano solo in parte la storia sviluppata nello short film, evidenziando la location di una casa semiabbandonata e la plasticata alter ego della protagonista. Dalle riprese video apprendiamo invece di un misterioso inseguitore di Kate, intento a filmarne ogni minimo gesto e tragitto: non a caso, Klein ha attinto ispirazione al torbido mood voyeuristico del film Peeping Tom (1960), la cui trama si snoda tra le gesta di un assassino che ama filmare le espressioni di orrore delle donne che è in procinto di uccidere. L’ operazione artistica del noto fotografo va a collocarsi tra le advertising campaign sicuramente di maggiore impatto di Alexander McQueen, contraddistintosi,nel tempo, per le immagini pubblicitarie di alta qualità e dall’ intenso appeal.

 

 

 

 

 

 

Nars Guy Bourdin: i cofanetti natalizi

 

Ricordate la collezione Nars per il Natale 2013 dedicata a Guy Bourdin che VALIUM ha presentato nel post della scorsa domenica? Oggi, torniamo ad occuparcene per esaminare i due cofanetti appositamente pensati per le feste di fine anno a cui la linea make up è legata. I nomi, Promiscuous e One Night Stand, come anticipato si rifanno in toto all’ iconografia sensuale e provocante di Guy Bourdin, il grande fashion photographer parigino che alcuni, per la sfrontatezza e l’ audacia delle sue immagini, accostano ad Helmut Newton. Il colore, predominante, caratterizza tutta l’opera di Bourdin e Nars non poteva che dedicargli una collezione denotata dalle nuance più vibranti e di forte impatto. Ma il colore è anche il leit motiv dei due cofanetti che Nars lancia e propone in occasione delle feste natalizie: ad esempio, One night stand.

 

Dal packaging che ricrea la decadente sensualtà ritratta da Guy Bourdin con un’ immagine ad hoc, One night stand è un cofanetto che contiene un fard in sei nuance speciali: tra esse anche una terra abbronzante, Laguna, che si unisce alle rimanenti tonalità tutte nelle sfumature del pesca e del rosa. Come Deep Throat, un pesca dai riflessi dorati, o Orgasm, un rosa pesca che aggiunge scintillio ai  riflessi gold, O, ancora,  Mistinguette, un fard nei toni del rosa pastello, Goulue, un rosa carico e intenso, e Devotee, fard opalescente dall’ effetto illuminante.

Il secondo cofanetto, Promiscuous, è invece dedicato alle labbra: un sicuro punto focale di seduzione, specie se rivestite di un audace e provocante lipstick laccato. Il packaging del prodotto, un astuccio nero sormontato da una bocca in vernice bluette di ispirazione surrealista, è elegante e particolare. All’ interno, cinque matite per il contorno labbra dal finish vellutato esibiscono le loro nuance decisamente glamourous: il rosso porpora di Cruella, il rosa malva di Sex Machine, il lilla tendente al rosa di Never Say Never ed il rosa cipriato di Dolce Vita. Alle prime quattro matite in toni mat se ne aggiunge una dal finish brillante: New Love, un rosa fragola ricco di riflessi dorati. I cofanetti sono disponibili presso le migliori profumerie ed i più forniti siti di e-commerce.