Accessori per brillare

Vivetta

In questo post trovate una serie di accessori per brillare durante le feste: scarpe, gioielli, borse e cinture che accendono le serate natalizie. Perchè a Natale brillare è lecito; anzi, un vero e proprio dovere. E indossare abiti o/e accessori scintillanti accentua l’essenza “luminosa” della festa più importante dell’anno.

 

Christian Cowan

Etro

GCDS

Isabel Marant

Carolina Herrera

Alexander McQueen

Moschino

Laruicci

Lanvin

Y/Project

Andreadamo

Coperni

 

La colazione di oggi: il cacao in polvere, per un Natale delizioso ma non solo

 

Il cacao in polvere? Una golosità unica. E a Natale regna sovrano: lo troviamo tra gli ingredienti di un gran numero di dolci, oppure spolverato su deliziosi dessert. Può essere gustato anche in modo molto semplice, soprattutto a colazione. Ad esempio, sciolto in una tazza di latte caldo: chi non ha mai provato il celeberrimo Nesquik, protagonista di tutti i breakfast della nostra infanzia? I nutrizionisti, per iniziare la giornata, consigliano di utilizzare cacao in polvere in una dose pari a due cucchiaini da caffè. Di una cosa potete esser certi: i benefici sono garantiti. Perchè il cacao amaro abbonda di sostanze salutari per l’organismo. Il suo utilizzo risale alla notte dei tempi; i primi a scoprire le virtù della polvere di cacao furono i Maya. La coltivazione del Theobroma Cacao (nome botanico della pianta del cacao), infatti, ebbe inizio nel 1000 a.C. all’ interno della nota civiltà precolombiana. L’alimento arrivò in Europa nel 1500 ad opera dei Conquistadores spagnoli, ed è datata 1585 la traversata del primo carico di cioccolato dal porto di Veracruz, in Messico, a quello di Siviglia. Per saperne di più sulla storia del cacao potete far riferimento all’articolo che VALIUM ha dedicato ai vari tipi di cioccolato, lo rintracciate cliccando qui. Quello che mi interessa oggi, invece, è approfondire le portentose proprietà della polvere di cacao, ottenuta grazie a una lavorazione che coinvolge le fave contenute nei baccelli del Theobroma Cacao: i semi vengono sottoposti a fermentazione, essiccazione e tostatura per poi passare attraverso procedimenti di separazione dal guscio e successiva macinazione. Dopodichè, la massa di cacao originata dai frammenti delle fave viene pressata allo scopo di separare la polvere dai lipidi costituiti dal burro di cacao. Il cacao in polvere, quindi, è contraddistinto da livelli molto esigui di grassi e da un aroma straordinariamente intenso, quello del cacao amaro.

 

 

Ma quali virtù possiede, esattamente, la polvere di cacao? Innanzitutto è ricca di polifenoli, dei potenti composti antiossidanti che espletano anche funzioni antinfiammatorie e cardioprotettive. I polifenoli, inoltre, hanno il potere di ridurre livelli troppo elevati di pressione sanguigna contrastando l’ipertensione. Le benefiche proprietà di questi antiossidanti, presenti nel cacao in polvere in grande quantità, si estendono anche alle lipoproteine LDL, dense di colesterolo che diffondono nei tessuti periferici: i polifenoli sono in grado di ridurle ed esercitano una funzione anti-aggregante, contribuendo a mantenere il sangue più fluido con notevoli vantaggi per il cuore e i vasi sanguigni. Persino le funzioni cognitive risentono delle salutari virtù dei polifenoli; attraversando la barriera ematoencefalica, le loro proprietà antiossidanti determinano un miglioramento del flusso sanguigno nel cervello e contrastano le patologie neurovegetative. Come avviene per il cioccolato fondente, il cacao in polvere ha la capacità di incentivare il buonumore tenendo a debita distanza la depressione: ciò è dovuto alla teobramina e al triptpfano contenuti nel prodotto; il triptofano, in particolare, è il precursore della serotonina, il cosiddetto “ormone della felicità”. In più, gustare del cacao in polvere non comporta gli inconvenienti associati al consumo delle tavolette di cioccolato. I polifenoli, rallentando l’assorbimento intestinale del glucosio, scongiurano le impennate glicemiche e migliorano la sensibilità insulinica con effetti positivi anche in chi è affetto da diabete. Un’ulteriore proprietà di questi composti antiossidanti riguarda la lotta all’obesità: altamente saziante, il cacao in polvere riduce l’appetito migliorando il profilo metabolico e favorendo il mantenimento della linea.

 

 

Appurato che il consumo di polvere di cacao apporta innumerevoli benefici, vediamo ora come utilizzarlo a colazione. E’ importante dire che sarebbe opportuno scegliere un cacao privo di zuccheri aggiunti, conservanti e latte in quantità eccessive per non intaccare i salutari effetti dei polifenoli (un suggerimento in tal senso? Provate il cacao in polvere bio). A Natale, ma non solo, è possibile preparare moltissimi dolci con la polvere di cacao: biscotti natalizi dalle forme più svariate, torte, brownie, tiramisù…Consumata nella cioccolata calda accentua il suo delizioso gusto, aggiunta al latte caldo, allo smoothie o ai cereali dona loro un sapore ricco, del tutto speciale. Gli sportivi “spruzzano” di cacao in polvere i frullati, oppure lo degustano con le barrette proteiche: la potente energia che è in grado di donare questo alimento è cosa nota. E se in occasione delle feste volete esagerare, prendete la polvere di cacao e cospargetela sui brownie, i famosi dolcetti made in USA. Sono golosissimi, interamente al cioccolato e a forma di piccoli rettangoli: trovate la ricetta qui.

 

 

Foto via Pexels e Unsplash

 

Tendenze smalti: la palette cromatica dei mesi freddi (feste natalizie comprese)

 

Quali sono le tendenze smalti dell’Autunno Inverno 2023/24 e delle feste natalizie? La palette cromatica è ampia e variegata: predominano colori intensi, profondi, avvolgenti, ispirati all’ Autunno e alla natura autunnale. Natale e Capodanno non fanno eccezione, con l’aggiunta di una serie di tonalità scintillanti. Il rosso trionfa in tutte le sue gradazioni più cupe, ma al primo posto svetta il burgundy; stesso discorso vale per il viola, declinato in nuance come il vinaccia e il prugna. I toni del marrone, un chiaro richiamo alla terra e alle foglie morte, sono gettonatissimi in ogni sfumatura, dal cioccolato al beige senza tralasciare il taupe. Il verde bosco è un’autentica sorpresa: rimanda ai sempreverdi, alla macchia di montagna. Il grigio, un’altra new entry, rievoca la nuda roccia. Non potevano mancare il nero, ormai un basic della palette invernale, e il blu notte, simile a un cielo notturno senza stelle. Alle  cromie decise si alternano nuance di volta in volta tenui o vibranti: ad esempio il rosso, un senza tempo anche nelle sue tonalità più vivaci. Oppure il nude, che riveste l’unghia  di uno strato di colore in stile “vedo-non vedo”. L’oro è già entrato a far parte della quotidianità,  ma affiancato all’argento si prepara a brillare in occasione delle feste. Accanto a loro, risaltano le nuance tipiche del Natale (rosso, verde), ma tutte rigorosamente declinate in versione shimmer. Occhio alla gallery che segue, strutturata in base ai vari raggruppamenti colore.

 

 

I rossi

 

 

I viola

 

 

I marroni

 

 

I verdi

 

 

Il grigio

 

 

Il nero

 

 

Il blu

 

 

Il nude

 

 

L’oro, l’argento, il Natale

 

 

Foto via Pexels e Unsplash

 

Natale è nell’aria

 

Al 25 Dicembre manca poco più di un mese, ma l’atmosfera natalizia inizia a insinuarsi in tutte le città. Luminarie appena installate, vetrine vestite a festa, decorazioni e proposte regalo fanno già parte dello scenario di questo fine Novembre. Cominciamo a tirar fuori l’albero, gli addobbi, libri di ricette che ci guidino nella preparazione di piatti e dolci tradizionali…Il caminetto prende il posto dei caloriferi, senza dubbio meno suggestivi, le candele baluginano poeticamente al calar del crepuscolo; il freddo porta con sè la pioggia, il nevischio, su certe alture anche la neve. Natale è nell’aria: i suoi bagliori e i suoi profumi ravvivano l’anonimo grigriore novembrino. L’odore di fumo che fuoriesce dai comignoli è già un indizio, il sentore della ritrovata intimità familiare. Godiamoci appieno questo periodo, che ci accompagna verso l’Avvento.VALIUM lo celebra con la nuova photostory, un racconto per immagini intriso di una gioia atavica: quella che, ormai da secoli, fa da preludio alle feste natalizie.

 

 

Foto via Pexels e Unsplash

 

La colazione di oggi: i canditi, una tipica delizia natalizia

 

Nel periodo natalizio, i canditi sono gettonatissimi: arricchiscono innumerevoli dolci, su tutti il panettone (rileggi qui l’articolo che VALIUM gli ha dedicato), di un tocco di golosità irresistibile. Ma che cos’è esattamente la frutta candita, e quali benefici apporta? Lo scopriremo in questa nuova puntata de “La colazione di oggi”. La frutta candita è, innanzitutto, frutta che viene disidratata e conservata grazie allo zucchero. Per prepararla si utilizzano gli agrumi (cedro e arancia); lo zucchero favorisce l’ espulsione dell’acqua e si fa strada all’ interno del frutto, solidificandolo e rendendolo estremamente dolce. I procedimenti per ottenere la frutta candita, tuttavia, sono molteplici e differiscono l’ uno dall’ altro. Le variazioni riguardano soprattutto la canditura industriale e quella artigianale, due lavorazioni agli antipodi: la prima si avvale di un buon numero di additivi, aromi e conservanti chimici, per cui ci focalizzeremo solo sulla seconda, ovvero i canditi preparati artigianalmente. Il processo della canditura si perde nella notte dei tempi. L’obiettivo prioritario era quello di preservare la freschezza degli alimenti. Gli antichi Romani ed altri popoli solevano conservare i cibi sotto miele o servendosi dello sciroppo di palma. Oggi, la lavorazione ha luogo nelle pasticcerie artigianali: il mastro pasticcere esamina accuratamente la frutta a sua disposizione, la taglia a cubetti e la riveste di uno speciale sciroppo ricco di zucchero che ha preparato personalmente.

 

 

Va detto, comunque, che i procedimenti utilizzati per la canditura sono perlopiù mantenuti top secret. Ogni mastro pasticcere ha elaborato il proprio. Per far sì che la frutta cristallizzi velocemente, ad esempio, alcuni si servono del miele d’acacia, altri aggiungono qualche goccia di limone. Di base, gli ingredienti della frutta candita sono la frutta stessa, una buona dose di zucchero, del miele di acacia o, in alternativa, un po’ di succo di limone. Tutti componenti genuini, insomma, e ricchi di proprietà nutrizionali. Ma quali sono, virtù salutari a parte, i punti di forza dei canditi artigianali? Innanzitutto, il sapore caratteristico: intenso, profumatissimo. Degustarli è una vera e propria esperienza sensoriale, evocativa ed emozionale a un tempo.

 

 

Approfondiamo ora i benefici dei canditi a livello nutrizionale. Cominciamo col dire che abbondano di Vitamina A e Vitamina C, ma anche di fibre, acqua, minerali come il potassio e polifenoli, dei potenti antiossidanti. Il fruttosio non è presente in quantità troppo elevate, ma le alte dosi di zuccheri solubili rendono i canditi off-limits per chi ha dei problemi di linea, chi soffre di diabete o ha un eccesso di trigliceridi nel sangue.

 

 

A colazione, i canditi risultano perfetti perchè donano energia e tramutano in delizia qualsiasi alimento. Se li amate, le feste natalizie sono il periodo ideale per assaporarli appieno. I dolci che li contengono sono innumerevoli: iniziare con il panettone (che li affianca alle uvette) è d’obbligo, per poi procedere con l’ Angelica di Natale, il Christmas Cake, il Christmas Fruitcake (un caratteristico plumcake inglese), la Treccia di Natale, il tedesco Christstollen e, passando alle tipicità regionali italiane, il Pandolce ligure, il Panforte toscano, lo Zelten del Trentino, i Cannoli  e i Buccellati siciliani…mi fermo qui per motivi di spazio, ma la lista è pressochè infinita.

 

Il Christstollen

Concludo con qualche cenno storico sulla canditura, un termine che deriva dall’ arabo “qandat” probabilmente evoluto dal sanscrito “khandakah”. La conservazione degli alimenti sotto miele o nello sciroppo di palma era diffusa nell’ antica Roma, in Mesopotamia e nel territorio cinese; furono gli Arabi a portarla a livelli di eccellenza, propagando il suo utilizzo in Europa grazie ai rapporti mercantili con Venezia e poi con Genova. Nell’ Italia del Sud la canditura fu divulgata, invece, all’ epoca del dominio islamico sulla Sicilia, che durò per circa 250 anni: dall’ 827 al 1091.

 

 

 

Speciale “Sulle tracce del Principe Maurice”: il Principe vi fa gli Auguri e vi racconta il suo Natale

Il Principe a un party natalizio di Enzo Miccio (a sinistra) insieme alla Contessa Pinina Garavaglia

Anche quest’ anno, la rubrica “Sulle tracce del Principe Maurice” lascia spazio a uno Speciale Natale dedicato al Principe. Maurice racconta come trascorrerà la festa della Natività e rivolge un messaggio di Auguri ai lettori di VALIUM: è uno dei post più attesi dell’ anno, un regalo che l’ Icona della Notte ci fa in occasione delle Feste. Quando lo contatto, è impegnatissimo nei preparativi per una serata super esclusiva: un party natalizio a casa di Enzo Miccio, il celebre wedding designer, conduttore TV e paladino del buon gusto. Quattro chiacchiere al telefono, però, le facciamo ugualmente, perchè è assolutamente intenzionato a rispettare la “tradizione” degli auguri natalizi  che porta avanti su questo blog. Siete curiosi di sapere cosa ci dirà stavolta, a conclusione di un anno segnato sì dalla ripresa, ma anche difficile sotto molteplici punti di vista? Lascio subito la parola al Principe, così potrete scoprirlo!

 

L’ albero di Natale di Piazza San Marco, a Venezia

” Trascorrerò il mio Natale in famiglia, però quest’ anno mi sono lasciato convincere con piacere ad esibirmi in un Christmas Event dell’ Insomnia, a Pontedera, la sera del 25 Dicembre. Quando Antonio Velasquez mi ha chiamato ci ho pensato un po’ su, ma poi gli ho detto di sì: in fondo, anche il pubblico è una mia famiglia! L’ augurio che vorrei fare ai lettori è quello di passare il Natale in serenità,  in pace, in allegria, sperando che con l’anno nuovo tutti i problemi che ancora assillano l’umanità ci diano tregua permettendoci di vivere come più desideriamo. Sogno un 2023 senza inquietudini, sciagure o intoppi di sorta. Sarà molto difficile, ma spero tanto che si possa trovare una soluzione definitiva al Covid, ai problemi di salute in generale e soprattutto alla guerra, che è ormai diventata qualcosa di insostenibile. Anche se potrebbe sembrare un po’ retorico, il mio è un augurio di serenità e di prosperità per quanto possibile: la voglia di fare, di lavorare c’è, la voglia di divertirsi idem, quindi penso che l’Italia se lo meriti sia a livello economico che umano. L’ importante, comunque, è sentirsi in pace con se stessi e non dei frustrati; questo è un concetto che ribadirò anche attraverso il microfono dell’ Insomnia. Cosa penso della ripresa post-Covid? Vorrei che diventasse sempre più concreta e condivisibile da tutte le categorie. Vorrei che tutti potessero effettivamente star meglio, che si sentissero più tranquilli. Sono tanti i problemi da risolvere, però confido che ci riusciremo. E poi vorrei che la gente si approcciasse al Natale, che è una festa così tenera e bella, con un senso di speranza e, ripeto, con molta pace interiore. Almeno nel giorno che tradizionalmente si condivide con la famiglia e con gli amici più cari. Vi consiglio di trascorrere il Natale circondati dagli affetti familiari, ma di trovare anche del tempo per lo svago. Io passerò la vigilia e il Natale in Brianza con mia nipote, la sera di Natale all’ Insomnia e Santo Stefano con tutta la mia famiglia, che si riunisce a pranzo ogni 26 Dicembre. Lo spazio che dedico ai miei cari è fondamentale, per questo inizialmente ero restio ad accettare l’ invito di Antonio Velasquez.

 

 

Poi, invece, mi sono detto che sarebbe stato bello condividere il Natale con tutti coloro che vogliono trascorrerlo con un’ altra famiglia, quella della tribù della notte. L’ anno scorso, come vi ricorderete, non c’è stata questa possibilità: il Memorabilia natalizio del Cocoricò è saltato all’ ultimo minuto a causa del boom dei contagi. In tutta sincerità posso dirvi che, per me, il termine “famiglia” abbraccia un significato molto ampio. Io considero i miei fan, le persone che mi dimostrano affetto e stima anche quando le incontro dopo tanti anni, una sorta di famiglia allargata. Per cui, in sostanza, il mio sarà un Natale trascorso interamente in famiglia! “

 

La sera di Natale, tutti a Pontedera per l’Insomnia Christmas Event!

L’altro volto del Natale del Principe: quello del calore familiare, dei momenti intimi trascorsi davanti al caminetto

Il presepe tradizionale a casa di Lorella, la sorella di Maurice

Un suggestivo buffet di dolci natalizi al party di Enzo Miccio

Roma: lo sfolgorante albero di Natale di fronte al Monumento Nazionale a Vittorio Emanuele II immortalato dal Principe

L’ “Angelo della Pace” che ha concluso l’inaugurazione della Fashion Week di Baku, capitale dell’ Azerbaigian (per saperne di più, non perdetevi la prossima puntata di “Sulle tracce del Principe Maurice”): un bellissimo messaggio di speranza

Altri due alberi di Natale, altre due sfaccettature del Natale di Maurice: l’abete addobbato a casa della nipote Gloria, ovvero il 25 Dicembre degli affetti familiari, e (sotto) l’ albero iper luxury di Cartier nella hall del Four Seasons di Baku, ovvero il Natale dell’ entertainment e della mondanità

 

Photo courtesy of Maurizio Agosti

 

Gli odori del Natale

 

” Basta che un rumore, un odore, già udito o respirato un’altra volta, siano di nuovo reali senza essere attuali, ideali senza essere astratti, perché subito l’essenza permanente e ordinariamente nascosta delle cose venga liberata, e perché il nostro vero “IO”, che talvolta sembrava morto, ma che non lo era interamente, si desti, si animi, ricevendo il celeste nutrimento che gli viene offerto. “

(Marcel Proust)

Già oltre un secolo orsono, Proust parlava di potenza evocativa degli odori. Senza entrare in dettagli scientifici, conosciamo ormai bene la valenza che ricoprono i cinque sensi nel far riaffiorare ricordi e sensazioni: l’olfatto gioca un ruolo chiave. Alcuni studi hanno dimostrato che profumi e odori stimolano il riemergere delle memorie che custodiamo da maggior tempo “coordinandole”, inoltre, con ulteriori memorie associate ai sensi. Prendete ad esempio il Natale. E’ un periodo magico che ognuno di noi collega a svariati odori, indimenticabili proprio perchè legati a giorni (e notti) tanto speciali. Vagando per i mercatini natalizi, il profumo “ricco” e corposo del croccante, dello zucchero filato elargito in soffici nuvole agli avventori costituiscono – o meglio costituivano, prima dell’era del Covid – degli indelebili imprinting olfattivi. E come non pensare al Natale della nostra infanzia? Quando gli abeti non erano ancora stati soppiantati dagli alberi sintetici, i loro aghi emanavano un profumo di bosco inconfondibile. Immaginate poi il fuoco che ardeva nel camino: quelle fiamme e le scintille che sprigionavano rappresentavano uno spettacolo per gli occhi, mentre danzavano nel vano del focolare. L’ odore della legna che brucia è quasi indissolubilmente connesso alle festività natalizie, quando aspettavamo con ansia l’arrivo di Babbo Natale e giocavamo a tombola con i genitori e i parenti riunitisi per l’ occasione. Altri profumi memorabili provengono dalla cucina. Alcuni esempi? L’ aroma avvolgente, dolciastro e intenso della cannella, quello aspro delle arance e dei mandarini di stagione o, ancora, quello invitante dello zucchero a velo, delle uvette dei panettoni. Il Natale, insomma, rimanda ad un archivio olfattivo ricco di sentori. Grazie ad essi riviviamo gli attimi più belli, spensierati e felici di feste che, da bambini, attendevamo per un anno intero (con la vana speranza di cogliere in flagrante Babbo Natale o la Befana mentre si introducevano nei nostri camini). I profumi più evocativi delle mie festività rimangono quello dell’ abete – che i miei acquistavano ogni anno al Vivaio Forestale e sceglievano di un’ altezza che sfiorava quasi il soffitto – e quello del focolare acceso: entrambi, emblemi di momenti vissuti all’ insegna di un calore familiare straordinario e irripetibile. Quali sono, invece, i vostri odori del Natale?

 

 

 

Lo Schiaccianoci, il perenne fascino di una fiaba di Natale

 

” Ora mi rivolgo a te, benevolo lettore o ascoltatore – Fritz, Theodor, Ernst, qualunque sia il tuo nome – , e ti prego di richiamare alla mente il tuo ultimo vivido ricordo di una tavola di Natale addobbata di bei doni colorati; potrai così immaginarti i bambini che, con la luce negli occhi, restano impietriti e muti, nonchè Marie che dopo un po’ con un gran sospiro dice: “Oh, che bello, oh che bello!”, e Fritz che tenta qualche capriola perfettamente riuscita. Quell’ anno i bambini dovevano essere stati proprio buoni e ubbidienti, perchè non avevano mai ricevuto in dono tanti regali così belli e magnifici come quella volta. Sul grande abete al centro stavano appese tante mele d’oro e d’argento. Confetti e caramelle colorate e ogni tipo di leccornie spuntavano dai rami come se fossero gemme e fiori. Ma bisogna ammettere che la cosa più bella, in quell’ albero delle meraviglie, erano le centinaia di piccole luci che tra i suoi rami scuri brillavano come stelline. L’ albero stesso, illuminato dentro e fuori, sembrava invitare i bambini a cogliere i suoi fiori e i suoi frutti. Attorno all’ albero era tutto meravigliosamente scintillante e colorato…Quante belle cose! Se solo si potessero descrivere…”

Ernst T.A.Hoffmann, da “Lo schiaccianoci. Una fiaba di Natale.”

 

 

Natale è terminato da poche ore, ma vale la pena di prolungare le sue atmosfere con uno dei racconti migliori di sempre, “Lo schiaccianoci” di Ernst T.A. Hoffmann. La storia di Maria (o Clara, come viene chiamata nella trasposizione danzata del libro), Fritz e Schiaccianoci, le loro avventure tra realtà e sogno nella notte più magica dell’ anno, sono un classico natalizio che ha dato origine anche al suggestivo balletto musicato da Piotr IlicTchaikovsky e coreografato da Marius Petipa oltre che, molti anni dopo, da icone della danza del calibro di George Balanchine e Rudolf Nureyev. Queste testimonianze fotografiche rappresentano quindi un omaggio ad una fiaba e ad un balletto – di cui VALIUM aveva già parlato in occasione del live sul grande schermo di “The Nutcracker” del Royal Ballet, rileggi qui il post – che non cesseranno mai di rievocare l’ incanto delle feste natalizie.

 

 

 

 

 

 

Foto, dall’ alto verso il basso:

Sammydavisdog via Flickr, CC BY 2.0

Larry Lamsa via Flickr, CC BY 2.0

Gabriel Saldana via Wikimedia [CC BY-SA 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0)]

Larry Lamsa via Flickr, CC BY 2.0

Main State Ballet via Flickr, CC BY 2.0

Larry Lamsa via Flickr, CC BY 2.0

Larry Lamsa via Flickr, CC BY 2.0