I suit monocromo di Sally LaPointe

 

Se con la Primavera in vista torna la voglia di colore, le collezioni di Sally LaPointe sono una vera e propria goduria per gli occhi. Da qualche stagione a questa parte, la vibrante palette cromatica della designer statunitense si declina in look rigorosamente monocromo. La collezione Primavera Estate e Resort 2023 sanciscono il trionfo di tonalità come il pesca, il tangerine, il fucsia, il giada, il verde acqua, il lime, il rosa, il celeste, il giallo e, ultimi ma non meno importanti, il bianco e il nero. Forme fluide o morbidamente avvolte attorno al corpo si coniugano con i più disparati materiali: dal satin all’organza, dal cupro al crêpe. Oggi ho scelto di focalizzare l’attenzione sui suit di Sally LaPointe. In puro monocolor, puntano su giacche comode e appena sagomate abbinandole a pantaloni a vita alta, ampi o vagamente a zampa. A impreziosire gli outfit, un tripudio di piume in ton sur ton che quando non “esplode” a cascata sulle maniche lo fa lungo le gambe dei pantaloni. Altri look esaltano la lucentezza del satin, oppure solcano il tessuto con una fitta plissettatura. Il risultato, in ogni caso, rimane invariato: glamour nella quintessenza combinato con un “arcobaleno” di seducenti cromie.

 

 

 

Les Fleurs de Chanel, make up collection PE 2021: la straordinaria poesia dei fiori in boccio

 

Per la Primavera Estate 2021, la Global Creative Make Up Artist e Colour Designer di Chanel Lucia Pica ha pensato ad una collezione completamente ispirata ai fiori. Mai come in questo periodo dell’ anno, infatti, i fiori esprimono il loro incanto: appena sbocciati, esibiscono colori e forme da lasciare senza fiato. I petali, accarezzati dal primo sole, scintillano di riflessi. Ogni specie vanta una propria peculiarità, una propria meraviglia. La Primavera rende i fiori protagonisti, offrendo allo sguardo un tripudio di varietà e di cromie. Non è un caso, poi, che Gabrielle Chanel abbia eletto la camelia a simbolo della Maison da lei fondata nel 1910. Oggi, dopo oltre un secolo da quell’ anno leggendario, Lucia Pica prende a modello il mondo dei fiori per la creazione di una make up collection che trasuda fascino. A farne parte sono due palette di ombretti, un mascara, due shade di rossetto matte e due di rossetto liquido, un blush illuminante e tre diverse nuance di smalti: i prodotti, in colorazioni vivaci ma poetiche, sono dei cult Chanel declinati in sfumature inedite e alternano finish laccati, vellutati, satinati, che rimandano alla straordinaria eterogeneità floreale.

 

 

Cominciamo dallo sguardo, incorniciato dal celebre quartetto di ombretti Chanel Les 4 Ombres. Conosciamo ormai bene la loro texture setosa, facilmente sfumabile e modulabile a nostro piacimento. Les Fleurs de Chanel include due palette: denominatore comune, delle tonalità avvolgenti e calde –  quattro per ognuna, naturalmente – che sembrano baciate dal sole. Golden Meadow (in basso nella foto) propone colori come l’ oro, il rosa, il marrone e il mattone, mentre Bouquet Ambrè comprende gradazioni di rame, bronzo, avorio e terracotta.

 

 

Per completare un make up occhi così prezioso, il mascara ideale non poteva che essere Chanel Le Volume: la nuance in cui si declina è 120 Metal Terracotta, un terracotta metal e ultraluminoso molto simile al color rame. La formula del prodotto, invece, rimane invariata; ingredienti come un mix di cere e la gomma di acacia contribuiscono a rendere le ciglia morbide ed estremamente curvabili, mentre lo speciale applicatore a dischetti sovrapposti le avvolge, infoltisce e volumizza sin dalla prima stesura.

 

 

Les Fleurs de Chanel propone una doppia versione di make up labbra: ultra matte o laccato. Nel primo caso, a fare da protagonista è l’ opacissimo Rouge Allure Velvet Extreme, dalla colorazione piena a base di innumerevoli micropigmenti. La formula esclusiva del rossetto, composta da ingredienti tra i quali spiccano l’ olio di mandorle dolci, la vitamina E ed un connubio super emolliente di polvere di riso e magnesia, contribuisce a mantenere le labbra morbide scongiurando l’ aridità e le grinze. Il finish matte, dal canto suo, garantisce un look vellutato incredibilmente chic. Queste le shade in cui il rossetto è disponibile: Pivoine Noire, un rosa antico molto avvolgente, e Eclosion, un rosa “spento” che vira vagamente al geranio (potete ammirarli, rispettivamente, a sinistra e a destra nella foto qui sotto).

 

 

Chi ama le labbra lucide, potrà provare invece il rossetto liquido Rouge Allure Laque in due nuove e affascinanti cromie: Dark Blossom, un solare rosa caldo, e Invincible, una tonalità vibrante a metà tra il rosso e il magenta. Rouge Allure Laque possiede molteplici punti di forza; colore intenso, brillantezza satinata e idratazione sono conferiti da un mix di oli emollienti, pigmenti sottili e polimeri filmogeni che favoriscono una tenuta di ben dodici ore. (nelle foto, Dark Blossom seguito da Invincible)

 

 

In Primavera, si sa, uno dei primi desideri è quello di dire addio al pallore. A tal proposito, la make up collection di Chanel vanta un blush illuminante davvero d’eccezione: lo compongono due polveri, declinate in due differenti nuance, che scolpiscono il viso e al tempo stesso lo illuminano donandogli un tocco di colore. Adornato da un motivo in rilievo a carattere floreale, il blush si avvale di una texture che si fonde subito con la pelle e di magnifici riflessi che catturano la luce. Non è un caso che sia uno dei prodotti clou della collezione. Anche grazie alle sue shade: un rosa corallo che vira leggermente all’ arancio e un rosa caldo con riflessi oro.

 

 

Veniamo alle unghie. Gli smalti Les Vernis de Chanel sono ormai un must del brand: la loro pellicola ultra resistente protegge l’ unghia e la tinge di colori brillantissimi a effetto lacca. La tenuta estrema è un ulteriore atout di questo prodotto iper richiesto, che Lucia Pica ha annoverato, in tre nuance esclusive, nella make up collection Les Fleurs de Chanel. La palette è composta da 883 Pensée, un rosa chiarissimo e caldo che tende vagamente al nude, 885 Anthurium, un magenta vibrante che sconfina nel geranio, e 887 Metallic Bloom, un esplosivo rosso metal dal sottotono arancio. Quest’ ultima tonalità, senza dubbio la più iconica, potete scommetterci: spopolerà tutta l’estate.

 

 

Nelle immagini di seguito, alcuni scatti “floreali” che hanno ispirato la Global Creative Make Up Artist e Colour Designer Lucia Pica.

 

 

 

 

 

Una fiaba di fine anno

Gucci

Mai come in questo periodo dell’ anno c’è voglia di fiaba: le fiabe si leggono, si guardano al cinema e in TV. E’ una conseguenza naturale, quindi, ispirarsi alle fiabe anche dal punto di vista del look. Le collezioni Autunno Inverno 2020/21 contengono moltissimi spunti a tema, a volte declinati in suggestioni, altre in forme, volumi e materiali che rievocano gli abiti di figure mitiche della letteratura fiabesca. Con vaghi accenti surreali e molto estro.

 

Moschino

 

Philosophy by Lorenzo Serafini

AK x Vivienne Westwood

 

Christopher John Rogers

Vivetta

Alexander McQueen

 

Valentino

 

Creazioni Antonella

Alberta Ferretti

Cettina Bucca

 

Erdem

Preen by Thornton Bregazzi

 

 

 

Tendenze AI 2019/20 – Piumini come abiti da sera

PIERPAOLO PICCIOLI X MONCLER GENIUS

Siamo arrivati al gran finale: le tendenze Autunno/Inverno 2019/20 di VALIUM si concludono con un capo che, nato come basic dei mesi freddi, ha acquisito un’ eleganza tale da rientrare tra i must del look sia diurno che serale. Sto parlando del piumino, capospalla evolutosi in modo inarrestabile. In un decennio o poco più,  la tipica allure sporty che lo caratterizzava è mutata radicalmente: Moncler ha addirittura lanciato un progetto, Moncler Genius, che ogni anno coinvolge i più talentuosi designer contemporanei. Ciascuno di loro propone una capsule in cui rivisita il piumino con la massima creatività; si tratta di veri e propri capolavori, basti pensare ai modelli Couture ideati da Pierpaolo Piccioli. In generale, comunque, il “puffer coat” ha oltrepassato i confini della funzionalità per declinarsi in versioni deluxe o da gran sera. Variano le forme, i volumi, i colori, persino le texture. Max Mara, ad esempio, ha presentato una linea in raso antigoccia, mentre Vivetta opta per un tessuto trapuntato effetto divano. Tornando a Piccioli, colpiscono i decori di ispirazione etiope creati dalla top Liya Kebede per la sua collezione Moncler Genius: un tocco potentemente esotico destinato al capospalla “delle nevi” per eccellenza.

 

SIMONE ROCHA X MONCLER GENIUS

GENNY

DRIES VAN NOTEN

VIVETTA

MARCHI

OFF-WHITE

MAX MARA

BALENCIAGA

EMPORIO ARMANI

 

 

 

Alta Moda PE 2020: flash dalle sfilate di Parigi (parte 2)

STEPHANE ROLLAND. 1

Il cerchio assurto a leitmotiv. Funge da decoro, si apre ad oblò, delinea alti colli, tratteggia le forme ed i volumi di abiti sontuosi, al tempo stesso vaporosi ed essenziali in virtù delle geometrie che li contraddistinguono. Cinque colori di base (bianco, nero, blu elettrico, beige e fucsia) ricorrono, decisi, per sottolineare le sensuali asimmetrie dei long dress, evidenziare linee a uovo e potenziare l’impatto cromatico di gonne ampissime e corredate di strascico. In alcuni look, le nuance si uniscono in un bicolor netto valorizzando grafismi e tagli stilizzati. E se gli abiti abbracciano silhouette svariate (a tunica, affusolata, ovale, svasata, over nelle gonne fiabesche e arricchite di ruche), è sempre la purezza a prevalere: bandito ogni orpello e barocchismo.

 

STEPHANE ROLLAND. 2

STEPHANE ROLLAND. 3

 

GIORGIO ARMANI PRIVE‘. 1

Uno chic squisito e dai tratti esotici, prevalentemente orientali, che è una vera e propria ode all’ Ikat. La collezione si apre con innumerevoli “ensemble” di pantalone e giacca, moltiplicando i modelli di quest’ultima ma rimanendo fedele alla linea a sigaretta, o comunque stretta in fondo, dei pantaloni. Poi, inizia una parata di abiti da sera che sono meraviglia pura: spicca un tripudio di blue elettrico, alternato al verde smeraldo e al verde giada, i corpetti lasciano le spalle nude (quando non sono rivestite di tulle), le gonne si fanno sempre più impalpabili declinandosi in forme ad anfora, svasate oppure lunghe e dritte. Le frange abbondanti, le cromie e i decorativismi rievocano l’eleganza del pavone, un’ opulenza regale e sofisticata ma mai ridondante.

 

GIORGIO ARMANI PRIVE’. 2

GIORGIO ARMANI PRIVE’. 3

 

GIVENCHY. 1

Clare Waight Keller elegge il giardino a motivo ispiratore. E lo tramuta  in una metafora dell’esistenza osservata “a ritroso”, con tutti i ricordi, le amicizie, le esperienze susseguitesi stagione dopo stagione: un patrimonio ricco di insegnamenti di vita. I giardini di Monk’s House (la residenza di Virginia Woolf), del Castello di Sissinghurst e di Le Clos Fiorentina, la villa di Hubert de Givenchy sulla Costa Azzurra, sono i principali riferimenti della designer. Non è un caso che i look della sua collezione siano preziosi come i fiori di un giardino all’ inglese, adornati di ruche che gareggiano in bellezza con i petali e di decori scultorei simili a enormi corolle. Drapeggi, volant, plissé e increspature rappresentano i cardini di una sartorialità sublime che cromaticamente raggiunge le più alte vette in un dégradé inneggiante ai colori di una viola del pensiero.

 

GIVENCHY. 2

GIVENCHY. 3

 

MAISON MARGIELA ARTISANAL. 1

John Galliano ribadisce la sua vena iconoclasta e fa sfilare capi classico-borghesi attualizzati all’era cyber. La riflessione da cui parte è incentrata sulla sostenibilità della moda e sul riciclo: in un’epoca in cui è emersa l’importanza del riutilizzo, il designer si propone di applicare il concetto anche agli abiti. Destruttura totalmente, quindi, i basic dell’ abbigliamento classico, per poi riassemblarli in un tripudio di materiali di recupero. L’operazione di Galliano non riguarda però solo il riuso, ma anche la trasformazione dei prodotti: li taglia, li ricuce, li tinge di colori vibranti (turchese, lime, violetto, azzurro cielo), crea perforazioni seriali che diventano dei veri e propri pattern. Lunghi abiti affusolati e tempestati di fori ricorrono nella collezione almeno quanto i cappotti oversize, cuciti assieme tramite impunture volutamente maldestre. Per instaurare un rapporto tra l’artigianalità dell’ Haute Couture e un “fatto a mano” eco-sostenibile.

 

MAISON MARGIELA. 2

MAISON MARGIELA. 3

 

 

 

Il doppio volto del bianco

ANDREAS KRONTHALER X VIVIENNE WESTWOOD

Bianco uguale a puro, spirituale, divino…Non a caso, nel mondo occidentale è il colore dell’ abito che si indossa quando si ricevono i sacramenti e quando ci si sposa. L’ appeal del bianco è senza tempo, non conosce cedimenti o momenti “out”: prova ne è il fatto che lo ritroviamo puntuale in passerella. Le collezioni AI 2019/20 non sfuggono alla regola e propongono un gran numero di look in total white. Colpiscono abiti lunghi, accurati nelle forme e nei volumi,  che per svariati dettagli potrebbero essere confusi con – oppure utilizzati come – abiti da sposa. Qualche esempio? Una nuvola di volant in tulle, veli che ricoprono il volto, silhouette Rinascimentali, decori di piume…In questo post trovate cinque look rappresentativi griffati da altrettanti brand. Se non ad una mise nuziale, sembrano rimandare all’ immacolata veste dell’ “incantatrice bianca”, Ginevra (il suo nome, in gallese, ha quel significato): la loro allure, di volta in volta eterea o sobria, rievoca il fascino eterno ed immutabile della regina di Camelot.

 

ANN DEMEULEMEESTER

MARNI

VALENTINO

GENNY

 

 

Tendenze PE 2018 – Plastica? Fantastica!

Chanel

Tessuti hi-tech, trasparenze sintetiche, suggestioni sci-fi in chiave chic: lo stile della Primavera/Estate 2018 adotta la plastica ma accentua la femminilità. Abiti e capispalla si declinano in PVC senza trascurare l’ appeal sartoriale, spaziando tra forme, decori e dettagli a metà tra il romantico e il sensuale.  Per completare il tutto, l’ accento cade sugli accessori: rigorosamente in plastica, of course, e iper sofisticati.

 

Christopher Kane

Acne Studios

Balmain

Fendi

Toga

Marc Jacobs

Balenciaga

Burberry

Valentino

MSGM

Anya Hindmarch

 

Velvet Avantgarde

Self Portrait

“She wore blue velvet/Bluer than velvet was the night”…Canta Tony Bennett in un brano – “Blue Velvet” – che dal 1951 ad oggi vanta molteplici cover. E tinto di blu, ma non solo, il velluto torna trionfante posizionandosi in vetta alla classifica dei trend dell’ Autunno/Inverno 2017/18. Segni particolari? Una palette cromatica che si accende di nuance vibranti, insolite e decisamente strong. Il giallo, il rosa shocking, il blu Klein, il viola si alternano al carminio, al turchese, all’ oro e si contrappongono alle tonalità intense o neutre che evidenziano, da sempre, la preziosità di un tessuto considerato regale. Tra i suoi punti di forza risalta l’ eclettismo, che gli permette di spaziare tra un’ incredibile varietà di stili e di adattarsi perfettamente a look sia diurni, che serali. Ma il velluto di stagione non si accontenta degli abiti. Lo ritroviamo sotto forma di guanti, scarpe, borse, spille, hairband ed ogni tipo di accessori. Le sue metamorfosi sono contraddistinte, invece, da un unico denominatore comune: la ricerca di nuove forme e di un’ estetica inedita. E’ così che la tipica allure luxury di questo tessuto lascia spazio ad accenti all’ insegna dell’ avantgarde più puro.

 

Temperley London

Cédric Charlier

 

Prada – Velvet bag

Dries Van Noten

 

Balenciaga

Ellery

Aquilano Rimondi

 Zara – orecchini

Jason Wu

Gucci – marsupio GG Marmont

Lorenzo Serafini – Liz Headband

Anna Sui

Alberta Ferretti

Valentino

Fendi – Kan I F bag

 

Emporio Armani

Prada

Zara – cerchietto con strass

Jeremy Scott

Monse

Altuzarra

Tibi

Dior

Dries Van Noten

Mary Katrantzou – mules Porthos

Gucci – GG Marmont bag

Zara – headband turbante

Andreas Kronthaler for Vivienne Westwood

Vivienne Westwood

Dries Van Noten

Max Mara

Monse

Dolce & Gabbana

Gucci – spilla in velluto

Tibi

Tibi

Luisa Beccaria

Miu Miu

Gucci

Gucci – Dyonisus velvet super mini bag

Mary Katrantzou

 

Rétro is cool: 15 rivisitazioni DOC dalle collezioni Pre-Fall 2017

ANTONIO MARRAS – il montgomery ha una linea svasata in stile 50s e il foulard cita Audrey Hepburn, ma è realizzato in tessuto high tech.

Le collezioni Pre-Fall e le contaminazioni rétro: un connubio evidente. Capispalla svasati, pantaloni palazzo, flares, abiti a trapezio e dal sapore hippie-chic si alternano in un universo ispirativo inesauribile. Il trionfo di uno stile “che fu”? Tutt’altro. Le rivisitazioni di capi e silhouette d’antan abbondano di spunti più che mai contemporanei. O, per meglio dire, decisamente avantgarde. Sono vere e proprie riletture in chiave rivoluzionaria di basic del guardaroba, versioni aggiornate al Nuovo Millennio di capisaldi epocali poi assurti a evergreen in virtù del loro valore emblematico. Il risultato è un design profondamente ricercato e al tempo stesso inedito, che dà vita a nuove forme e sperimenta materiali. Nessun déjà vu bensì un’ ipermoderna sofisticatezza, che alla rielaborazione dei modelli di riferimento affianca un’ accurato studio sul colore. E’ così che nella tipica palette autunnale di verdi intensi, senape e burgundy fanno capolino nuance vibranti come il fucsia, l’ arancio, il giallo, il rosso e, ancora, il rosa, declinato dalle gradazioni shocking fino al cosiddetto Millennial Pink: affinchè una vivida scia d’estate possa insinuarsi anche nel più monotono grigiore autunnale.

 

ROKSANDA – I flares si dilatano e sfoggiano una scampanatura extra, ma al tempo stesso gli orli si accorciano abbondantemente.

FAUSTO PUGLISI – Il bomber si tinge di rosa shocking adornato di bordature rosse: un abbinamento cromatico al top di stagione.

FENDI – La gonna plissè accentua il suo mood rétro declinandosi in un etereo cipria e accompagnandosi a un trequarti svasato con collo bicolor in pelliccia.

CELINE – La zip anni ’70 si affianca a decori geometrici in pelle e dona un tono biker a una morbida blusa. Ad accompagnarla, una long skirt a pieghe che traduce un twist d’altri tempi in contemporanea ricercatezza.

J. CREW – Retaggio della moda francese ottocentesca, le ruches mantengono la pole position e ribadiscono la loro funzione ornamentale disseminandosi nei punti meno ovvi dell’ oufit.

ELLERY – L’ abito hippie – chic, in velluto color cobalto, ostenta maniche a campana e un gioco di lacci sul décolleté. La silhouette svasata è un leitmotiv delle collezioni Pre-Fall.

TANYA TAYLOR – Sempre più ampi, arrivano a sfiorare terra: i nuovi pantaloni palazzo potenziano il coté glamour accanto a top dai volumi altrettanto maxi e in una seduttiva versione monospalla.

GUCCI – Le balze regnano sovrane, come nel caso di questo long dress Gucci che le moltiplica all over sull’ abito e le borda di oro. Alla texture impalpabile del tessuto si coniuga un Millennial Pink rientrato ormai a tutto diritto nella palette Autunnale.

VALENTINO – Pier Paolo Piccioli reinterpreta il sailor style declinandolo in un tailleur pantalone dall’ allure ultrachic e in ton sur ton con gli accessori.

SPORTMAX – L’ abito a trapezio, un cult dei 60s, si fa sporty e ad un netto tricolor di bianco, nero e grigio affianca un intreccio di lacci sulle maniche che rafforza la sua originalità.

PHILOSOPHY DI LORENZO SERAFINI – Minilunghezze e tartan a rievocare l’ effervescente era della Swinging London: la donna di Philosophy potrebbe essere una musa del rock, che inguaina le gambe nei ricamatissimi collant in full color e mitiga l’audacia sfoggiando romantici colli in pizzo.

AQUILANO RIMONDI – Pantaloni a vita alta e un pattern check a effetto pied-de-poule per il tailleur pantalone che ricorda l’ eleganza di Katharine Hepburn e Marlene Dietrich.

DELPOZO – L’ abito in stile anni ’50 accentua le geometrie nella linea e nei motivi grafici che lo adornano, esaltando colori vividi come il turchese, l’ arancio e il rosa shocking su uno sfondo in total black. A far pendant con le sue cromie  i calzini nell’ identica nuance di pink.

GIVENCHY – E che pelliccia sia, ma in full color! Ancora una volta ritroviamo il Millennial Pink, declinato in un modello vagamente anni ’30 rivisitato in versione essenziale. Risaltano la gonna a ruches e l’ accostamento trendy del rosa con il rosso.

Back to the Past

 

Per la collezione Primavera/Estate 2011 di Jil Sander, Raf Simons profondeva color blocking a piene mani e operava una decisa svolta nella scelta delle lunghezze e dei volumi: le prime in prevalenza maxi, i secondi giostrati alternativamente tra ampiezze ed aderenze costruite sulla linearità più assoluta. Al fine di forgiare i suoi outfit ‘di design‘, Simons si serviva di tessuti ad hoc quali le mischie di cotone e di seta, il cotone, il taffetà, il nylon setificato, il popeline di cotone, l’ organza. Il risultato, evidenziava quella ridefinizione delle forme che la stagione successiva portò il brand ad abbracciare il trend oversize con una cospicua predominanza di silhouette ‘a uovo’. Dalla collezione del 2011, riproponiamo un outfit che con estrema essenzialità ne riprende i temi principali: un abito in total pink strutturato come il petalo di un fiore, che lascia scoperte le spalle e acquista volume progressivamente per poi restringersi nel fondo. Un piccolo capolavoro di semplicità e sofisticatezza, perfetto per la bella stagione e aderente ai nuovi dettami stilistici che Simons decise di adottare per l’ intera collezione. Ma anche un calzante portabandiera della nuance – il rosa – che Jil Sander sempre più spesso, negli anni, renderà propria. E’ un rosa mai squillante eppure deciso, in una sfumatura confetto che illumina il viso ed esalta la femminilità laddove i volumi l’hanno stravolta. L’ abito che richiama a un petalo di rosa ci piace per la sua valenza innovativa e per la sua delicata allure estiva, fresca ma ricercata. Con questo post VALIUM inaugura una rubrica che proporrà, di volta in volta, un outfit scelto tra le collezioni del passato a rappresentare un significativo esempio di evoluzione stilistica e creatività. Una rivisitazione che ci permetterà, alla luce delle creazioni d’antan, di interpretare e decodificare le coordinate stilistiche attuali approfondendone i percorsi e gli sviluppi. Stay tuned!