Deborah Harry per Victor Demarchelier: un’anima Rock

 

Lui è un “figlio d’arte”: Victor Demarchelier, nato, cresciuto a New York e calato sin da bambino nelle immaginifiche location degli shooting di moda. Nel 2006, dopo essersi laureato in Economia e Arte al Vassar College inizia a lavorare nello studio di suo padre Patrick, dove apprende e affina le sue competenze nella fashion photography. Quando decide di lanciarsi a sua volta come fotografo, i suoi clienti hanno i nomi prestigiosi di Saks Fifth Avenue, Victoria’s Secret, Avon e le sue collaborazioni annoverano patinati ed autorevoli fashion magazine come VOGUE, VOGUE Paris, VOGUE Giappone, VOGUE Spagna, VOGUE Cina, VOGUE Germania, VOGUE Russia, Teen VOGUE ma anche Interview, Harper’s Bazaar USA, GQ, Harper’s Bazaar UK, V, 25 Mag, Harper’s Bazaar Australia e Wonderland.

Lei è un’icona che ha eccelso in plurimi ruoli: cantante, attrice, cantautrice, Coniglietta di Playboy. Deborah Harry, figura ormai mitica dell’ era Punk e fondatrice, insieme a Chris Stein, del gruppo dei Blondie nel lontano 1975,  è ed è stata forse la lead singer più rappresentativa all’ interno di una band, tanto da venir personalmente identificata con il nome del suo gruppo. Grintosa, estrosa, una personalità travolgente, nel suo elenco di successi annovera storici hit quali Heart of Glass, Call me, Atomic, The tide is high, Rapture e molti altri ancora. La sua apparizione al MET Gala lo scorso 6 Maggio, in occasione dell’ inaugurazione della mostra Punk: Chaos to Couture, ha suscitato clamore per la mise quanto mai vicina allo stile celebrato, un look che le è valsa la definizione di “Punk who still rocks”.

Victor e Debbie hanno recentemente intersecato le loro vite in occasione di uno shooting per il numero di Maggio di VOGUE Spagna, dove l’iconica bionda del Punk made in USA è stata immortalata da Demarchelier in due splendidi ritratti, a colori e in bianco e nero. Nel primo, ‘Blondie‘ sfoggia un look da Lady in cui risalta l’eleganza, accentuata da un notevole cappello color tortora a falda larga. Pendenti in argento, un abito color grigio antracite ornato di un ampio colletto e polsini bianchi completano il suo look. Ma è lo sguardo, la postura, il modo di fissare l’obiettivo con la testa reclinata che ci parlano dell’ immensa grinta, del carisma di questa donna, sicura di sè e consapevole del suo valore senza mai ostentare atteggiamenti da diva.

 

 

Nel secondo ritratto, in bianco e nero, Debbie rivolge all’obiettivo il medesimo sguardo obliquo, ma vagamente languido, che emana eppure forza a piene mani Il suo volto intenso, le sopracciglia accuratamente delineate, gli zigomi scolpiti rendono difficile presagire che dalla fondazione dei Blondie ad oggi siano trascorsi quasi 40 anni, e senza tirare in ballo artificiali quanto ormai iperabusate ‘iniezioni’ di eterna giovinezza: non è decisamente il caso di Debbie, fortunatamente e saggiamente lontana da qualsiasi ‘metamorfosi’ chimica. Nel ritratto, a sottolinearne la determinazione, anche i gioielli: un alto bracciale, un ampio girocollo, un anello tubolare che ricopre quasi interamente il mignolo, con le loro dimensioni importanti e lo stile essenziale accentuano la sua allure da leader, ruolo che Debbie ricopre con una naturalezza tale quasi fosse un dono genetico. Complessivamente, i due suggestivi ritratti di Demarchelier hanno perfettamente perseguito il loro scopo: quello di mostrarci non solo il volto, ma l’anima di una delle icone storiche della music scene contemporanea. E di una cosa possiamo esser certi: quella di Deborah Harry è un’ anima Rock. Con la maiuscola.

Buona domenica.