Nottate milanesi

 

” E poi è stato grazie a quei primi fumetti che sono arrivato a Milano, e ho cominciato a spassarmela. Lavoravo tanto, ma riuscivo anche a godermi le nottate milanesi, che erano intensissime. Soprattutto al Capolinea, storico jazz club sui Navigli. C’era una band fissa, con ospiti che si alternavano di volta in volta. Lì ho visto e sentito spesso Enzo Jannacci. Ed era bellissimo anche andare nel quartiere di Brera, quello degli artisti. E dei ribelli. A Brera ho conosciuto Andrea Valcarenghi di “Re Nudo”, un leader assoluto della controcultura. Di quelle notti ero uno spettatore. Bevevo con gli occhi e con le orecchie quello che vedevo, ed era tutto straordinario. E si beveva anche nel senso più comune, parecchio. Certe “mattine” cominciavano a mezzogiorno, con un gran mal di testa. I tipi che si incontravano, al Capolinea o nei locali di Brera, stavano cambiando il mondo. Ero affascinato da quegli ambienti milanesi, ma non stupito, perchè avevo già respirato quell’ aria nuova a Venezia, tra il ’67 e il ’68. Ma anche prima, per la verità: alla Biennale di Venezia del ’64, in cui avevano presentato la pop art americana. Mentre dall’ Inghilterra stavano cominciando ad arrivare le canzoni dei Beatles e Rolling Stones, in Italia si ascoltava anche De André. Per me, giovanissimo, era stato un cambiamento culturale, prima che politico. Un cambiamento partito dall’arte, dalla musica, dalla letteratura. “

 

Milo Manara, da “A figura intera”

 

 

 

 

 

Buon compleanno, Topolino!

 

 

Oggi è un giorno speciale: Topolino, il topo più celebre e celebrato del mondo, compie 90 anni. L’ avreste mai detto? Eppure è in perfetta forma! I fatti, però, parlano chiaro. Era il 18 Novembre del 1928 quando “Steambot Willie”, il corto Disney che lo vedeva protagonista, venne proiettato al Colony Theatre di New York. Fu accolto con una vera e propria ovazione. Da allora, Topolino divenne il personaggio principale di una saga che narrava le sue avventure e quelle degli amici che Disney gli andava via via affiancando. “Steambot Willie” rappresentò una pietra miliare anche perchè fu il primo cartoon sonoro: un bel record per Walt Disney. A prestare la voce alla nuova star sarebbe stato proprio lui, e lo fece fino al 1946, quando il fumo danneggiò le sue corde vocali. Topolino, tuttavia, non debuttò con “Steambot Willie” nè in quel corto pronunciò le sue prime parole. Era apparso già in “Plane Crazy” e in “Topolino Gaucho” qualche mese prima, ma “Plane Crazy” incontrò difficoltà di distribuzione tali che i due corti apparvero solo un anno dopo sugli schermi. Corpo nero, guanti bianchi e orecchie tonde da qualunque angolazione le si guardino, Topolino indossava unicamente un paio di braghette con due bottoni e delle scarpe comode. Era simpatico, argusto, astuto, ma anche romantico e sognatore. “La gente si diverte con Topolino perchè è umano e questo è il segreto della sua popolarità”, disse suo papà Walt Disney.

 

Walt Disney

Il re dei cartoon lo aveva creato insieme al socio Ub Iwerks, nel 1928, dopo che la Universal si era appropriata dei diritti di Oswald the Lucky Rabbit, un personaggio che aveva precedentemente inventato ispirandosi alle fattezze del Gatto Felix. Ecco alcune curiosità sull’ icona oggi novantenne: all’ inizio avrebbe dovuto chiamarsi Mortimer Mouse, ma la moglie di Disney propose il più divertente Mickey Mouse (in Italia poi battezzato Topolino). Pochi sanno che il nostro eroe ha una sorella, Amalia Fieldmouse, apparsa solo nelle strisce a fumetti: Amalia è la madre dei più noti Morty e Ferdy, i Tip e Tap nostrani. Colei che viene considerata la sua fidanzata storica, Minnie, è in realtà sua moglie e affianca Topolino già in “Plane Crazy”, anche lei doppiata dallo stesso Disney. Nel corto “The Opry House”, del 1929, Mickey Mouse sfoggia per la prima volta i suoi iconici guanti bianchi e scopriamo che ha quattro dita anzichè cinque, una scelta dettata da motivi sia economici che estetici (Disney associava le cinque dita ad un casco di banane).

 

 

Sempre nel 1929, il leggendario topo parla per la prima volta in “The Karnival Kid”. Le sue parole? “Hot Dogs!”. Il personaggio subisce due cruciali trasformazioni: nel 1935 appare a colori nel corto “Fanfara” e dal 1940 in poi assume un aspetto sempre più simile a quello attuale. In Italia iniziamo a conoscerlo nel 1932, quando Walt Disney viene premiato con un Oscar proprio per la sua creazione; poco tempo dopo, un giornalino a fumetti (“Topolino”) consacra la fama di Mickey nel Bel Paese.

 

 

 

Nel 1933, Topolino è già un personaggio iconico. Esce il primo orologio con le lancette che ne riproducono le fattezze: il prezzo è di 3 dollari e 75 centesimi, mentre attualmente il suo valore ammonta a circa 6000 dollari. In occasione del 50mo compleanno, nel 1978, a Topolino viene intitolata nientemeno che una stella sulla Hollywood Walk of Fame. Oggi, può essere considerato una superstar a tutti gli effetti: protagonista di oltre 135 corti e di molteplici lungometraggi, strisce a fumetti e programmi TV, a lui sono dedicati anche parchi a tema  – Disneyland – sparsi in tutto il mondo. Al cinema e nelle varie Disneyland gli “hidden Mickeys” (sagome di Topolino nascoste) sono innumerevoli, basti pensare che ne sono state avvistate 376 nel solo parco di Los Angeles.

 

 

Ben visibili sono, invece, i tributi che il mondo dello stile ha sempre ideato in suo onore: dalla Topolino fever sono scaturite collezioni di moda, accessori, gioielli, oggetti di design – come la celebre sedia di Terence Cornan – che hanno sancito il ruolo di “musa” di Mickey Mouse. Inutile dire che le creazioni realizzate per il suo 90mo compleanno siano numerosissime. I designer si sono sbizzarriti nell’ omaggiare il celebre topo attraverso limited edition apposite, avvalorando una volta di più la fama e l’affetto che lo circondano. Non resta che augurare all’ icona Disney 100 di questi giorni, ma in un continuo loop. Perchè  una cosa è certa: Topolino è ormai immortale!

 

La sedia di Terence Conran

 

 

La capsule Disney x Karen Walker

La collezione eyewear di Italia Independent

L’ eau de toilette “Mickey Mouse” di Zara

 

Photo Mickey Mouse courtesy of Walt Disney Italia c/o Opinion Leader