Flash su una collezione: le riflessioni di Miuccia Prada sulla donna e sul Giappone

 

La collezione Prada Primavera/Estate 2013 è una collezione che nasce, come ha dichiarato Miuccia Prada, “da una riflessione sui sentimenti delle donne e sulle sensazioni che provano le donne.” Ruotando attorno a questo concetto, dunque, traduce stilisticamente i temi che rimandano alla complessità, ai contrasti insiti nell’ animo femminile scaturiti da input sociali che, nel tempo, hanno cercato di plasmare l’ immagine della donna inquadrandola in schemi preconcetti o stimolandola ad adottare atteggiamenti che cozzano con la sua natura innata.  Quindi, ecco l’ aggressività vista come un obbligo, la durezza fatta propria che convivono, stabilmente, con lo spirito più poetico e femminile inglobandosi nelle molteplici sfaccettature di cui è composta la sua essenza. Un mix di sogno e sacrificio che unisce metaforiche morbidezze e ruvidità, rinvenendo nel Giappone e nella sua cultura un punto cardine di riferimento. Quale figura, infatti, incarna più della Geisha questo connubio tra la conservazione della propria individualità e la necessità di compiacere gli altri? Entrano dunque in gioco capi dai tessuti  ripiegati su sè stessi in stile origami, fiori profusi soggetti a metamorfosi continue che, simbolizzando i mutamenti della femminilità, si declinano in varie versioni: stilizzati, grafici, pop, bizzarri, romantici, e si associano ai capi grazie a intarsi, applicazioni, stampi e ricami o spruzzati addosso come graffiti. Seguono poi i tubini dalle linee essenziali, le giacche destrutturate,  le forme geometriche delle minigonne e di soprabiti e giacche che richiamano al kimono, i pantaloni da biker o con l’orlo al polpaccio per giungere a dettagli di pura femminilità: la stola – in raso o pelliccia – che copre a malapena il reggiseno e le pellicce in visone, tinte di bianco e di rosa, ornate da applicazioni floreali, sempre in pelliccia e in toni a contrasto. In una palette cromatica che bandisce  i colori pastello favorendo il grigio antracite, il rosso, il verde bosco, il blu, il nero e un bianco cangiante che vira vagamente al rosa cipria, la collezione Prada sceglie il cotone, la seta, l’ organza, lo shantung e il cotone doble come tessuti di elezione, rendendo gli accessori un suo punto focale: le borse sono a manico, in svariati modelli che includono -tra gli altri- secchielli, bauletti o purse, ma il vero clou Miuccia Prada ce lo dona con le scarpe. Rielabora infatti le tradizionali okobo giapponesi creando specialissime varianti di zeppe a volte dalla doppia o dalla tripla suola, altissime platform fissate al piede con sottili listelli in pelle e indossate, rigorosamente, con un calzino in pelle tabi con cerniera e in toni metallici. Sono zeppe che, nella loro combinazione di modernità e tradizione, rimandano al ruolo di fetiches che nella costrizione del piede hanno – da tempi remoti – costantemente  identificato la propria carica sensuale e seduttiva, ma a ribadire un definitivo concetto essenziale: è la donna, oggi, a gestire il suo potere di seduzione. Riflessione sulla femminilità e parallelismi jap sono, dunque, gli atout su cui si accende il flash di questa collezione: un riferimento non solo stilistico, ma filosofico-esistenziale.

Buon martedì.