Un sorso di estate

 

” La marea gialla – essenza di un mese bellissimo – veniva versata nella macina e usciva dal becco di sotto per essere travasata nei recipienti di terracotta, fatta fermentare e racchiusa nelle bottiglie lavate per l’occasione. Poi veniva sistemata in file ordinate, dorate, negli scaffali bui della cantina. Vino di dente di leone. Parole che significavano estate. Il vino era l’estate catturata e messa in bottiglia. E adesso che Douglas sapeva di essere veramente vivo, e si muoveva fra le cose del mondo per vederle e toccarle tutte, pareva appropriato che un po’ di quella nuova coscienza, di quel giorno di vendemmia così speciale venisse conservato e tappato in cantina, per essere aperto magari in gennaio, durante una nevicata, quando il sole fosse dimenticato da settimane oppure mesi, e il miracolo della coscienza avesse bisogno di una rinfrescatina. Dato che quella sarebbe stata un’estate di inattese meraviglie, Douglas voleva conservarne e imbottigliarne il più possibile, in modo che gli bastasse scendere nel buio della cantina, in punta di piedi, e allungare la mano. E là, fila su fila, col delicato splendore dei fiori che sbocciano di primo mattino, con la luce di giugno che brilla sotto uno strato di polvere, avrebbe ritrovato il vino del dente di leone. Guardalo attraverso quel vino il giorno di inverno e la neve si scioglierà sull’erba e gli alberi saranno ripopolati di uccelli, e foglie e fiori si apriranno di nuovo come un continente di farfalle che volano nel vento. Guardaci attraverso e il cielo, da plumbeo, diventerà azzurro. Tieni l’estate in una mano, versala in un bicchiere (…); cambia stagione, nelle tue vene, portandoti un bicchiere alle labbra e mandando giù un sorso di estate. “

Ray Bradbury, da “L’estate incantata”

 

 

Un abito bianco, il cielo di Giugno, la natura

 

“Il bianco è un mondo così alto rispetto a noi che quasi non ne avvertiamo il suono, è un nulla prima dell’origine.”
(Vassili Kandinsky)

 

Un abito bianco, le sfumature incredibili del cielo di Giugno, i colori straordinari della natura nei giorni che precedono il Solstizio d’Estate. Il bianco sprigiona luminosità, risalta in qualsiasi scenario, fa tabula rasa del passato e simbolizza la rinascita associata alla bella stagione. E’ questo il tema della photostory che oggi vi propongo. Il bianco come un foglio tutto da riempire, per voltar pagina ed iniziare a scrivere un nuovo capitolo.

 

(Foto via Pexels e Unsplash)

 

Giugno

Zara

Il mese di giugno si distese all’improvviso nel tempo, come un campo di papaveri.
(Pablo Neruda)

Dopo una Primavera pressochè inesistente, ecco che arriva il “Mese del Sole”. E speriamo che lo sia, nonostante le previsioni meteo di questi giorni! Nell’ emisfero boreale, a Giugno l’ Estate fa il suo ingresso trionfale. Per il calendario giuliano e gregoriano, è il sesto mese dell’anno. Giugno (che dura solo 30 giorni) deve il suo nome a Giunone, moglie di Giove e regina di tutti gli dei. Giunone era la protettrice della fecondità, del parto, della forza vitale associata alla natura. Non è un caso che i frutti, così come il grano, maturino proprio nel mese di Giugno. E’ il tempo del primo raccolto, della mietitura. Il Sole splende in tutta la sua potenza e trionfa definitivamente sul buio il 21 Giugno, con il Solstizio d’Estate. Gli antichi popoli celebravano questa “festa della luce” tramite fuochi e falò che inneggiavano al vigore solare; i rituali proseguivano anche la notte del 24 Giugno, data in cui ricorre la festività di San Giovanni Battista. I cosiddetti “fuochi di San Giovanni”, infatti, sono un retaggio di remotissimi riti pagani. Ma la notte di San Giovanni merita un articolo a parte, ricca com’è di elementi simbolici che coniugano religione, esoterismo e magia. Il mese di Giugno, di primaria importanza per l’agricoltura, sancisce anche l’inizio della spensieratezza estiva: le scuole chiudono, il buio arriva sempre più tardi, i primi caldi invitano a uscire e a trascorrere il maggior tempo possibile all’aria aperta. Le ferie si avvicinano, così come un gran numero di eventi, festival, concerti, rassegne, rievocazioni storiche a cui poter assistere liberamente (un esempio su tutti? Il 50mo anniversario di Umbria Jazz, imperdibile, in programma a Perugia dal 7 al 16 Luglio). Astrologicamente, Giugno è dominato dal segno dei Gemelli e del Cancro; le pietre associate al sesto mese dell’anno sono la Perla, l’Alessandrite e la Pietra di Luna. Il colore che identifica questo periodo è il verde (una scelta che non mi trova d’accordo!). Le date più importanti, invece, sono rappresentate dal 2 Giugno (festa della Repubblica), il 21 Giugno (Solstizio d’Estate) e il 24 Giugno (festa di San Giovanni Battista, patrono di svariati Comuni italiani).

Il look del mese

Giugno viene anche chiamato “Mese della Libertà”: ho scelto quindi un abito dal sapore boho firmato Zara (vedi foto di copertina). E’ in maglia, svasato ma piuttosto aderente al corpo. Ha uno scollo tondeggiante, corte maniche a sbuffo e viene vivacizzato da miriadi di righe colorate. Comodo, pratico e confortevole, si rivela perfetto per affrontare il primo mese dell’ Estate.

L’accessorio del mese

 

Jacquemus

Ricordate l’iconicissmo Bomba hat di Jacquemus, il cappello in rafia dalla falda smisurata? Bene: sta per fare un grande ritorno. Jacquemus, infatti, lo ha incluso nella capsule Eté 2023, e sarà disponibile a breve nello shop on line. Prendete nota: donerà una allure da diva a qualsiasi look voi indossiate.

 

 

Foto via Pexels e Unsplash

 

Giugno

 

Una fiammata – i papaveri,
sotto il cielo di giugno.
(Mario Luzi)

 

Benvenuto a Giugno, primo mese dell’ Estate. Ribattezzato “Mese del Sole”, deve l’appellativo al Solstizio d’Estate che cade ogni anno tra il 20 e il 21 Giugno: è il giorno più luminoso, il più ricco di ore di luce, e precede la ricorrenza altrettanto magica della notte di San Giovanni, che anticipa la festività di San Giovanni Battista (il 24 Giugno). Con questo mese, il cui nome rimanda alla dea Giunone, l’anno arriva alla sua esatta metà. Il cielo risplende di un azzurro intenso, il sole si fa cocente. L’ Estate irrompe con il suo clima infuocato e i suoi lunghi tramonti. “Libertà” è la parola d’ordine, una parola che vale il doppio dopo la fine delle restrizioni anti Covid. Aleggia un desiderio inebriante di uscire; di aperitivi, cene, divertimenti e sport all’aria aperta. Inizia la stagione delle vacanze, dei viaggi…una pausa di due-tre mesi in attesa dei “buoni propositi” settembrini. Ma Giugno, tra i mesi caldi, è sicuramente il più bello: le sue ricorrenze lo impregnano di fascino e il caos del solleone è ancora lontano. Il mare, per chi non vive nelle zone costiere, ricomincia a diventare la meta di molti weekend. Non è un caso che il look che ho scelto per rappresentare il sesto mese dell’anno combini perfettamente il beachwear e l’ urban style; l’ ensemble, griffato Jacquemus, è un trionfo di fucsia e di cromie ton sur ton. Si declinano in un fucsia acceso il bikini e la lunga giacca stile denim con ornamenti in 3D. I pantaloni, a vita super bassa, sono tinti di una nuance più fredda di rosa replicata anche sui vistosi orecchini a cerchio. La particolarità del look è che può essere indossato h24: se il bikini è riservato alla spiaggia, il reggiseno del due pezzi diventa una bralette abbinata ai pantaloni e alla giacca lasciata aperta.

 

 

L’ accessorio del mese, sempre in un vivido hot pink, è la mini bag Venerdì di The Attico. In calf leather al 100%, ha un volume triangolare e una cerniera che si snoda tra la parte superiore della borsa e ciascuno dei suoi due lati. Venerdì è una borsa con manico, ma si abbina a una tracolla amovibile che, volendo, può tramutarsi in una cintura: la borsa che diventa una sorta di “appendice” del look, portata in vita o in qualsiasi parte del corpo, è un supremo must di stagione.

 

Solstizio di Estate (Alban Heruin)

 

” C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole. “

(Giovanni Pascoli)

Stamattina, alle 5.31, l’ Estate ha fatto il suo ingresso trionfale. L’ arrivo alle prime ore dell’ alba ha accentuato la suggestività e la valenza emblematica che il Solstizio di Giugno porta con sè da sempre: un nuovo inizio, un nuovo ciclo naturale che ben si associa agli istanti del sorgere del sole. In quel momento, alle 5.31 appunto, l’ astro infuocato era posizionato alla declinazione massima nel suo moto lungo l’ eclittica e al culmine dell’altezza rispetto all’ orizzonte. Nell’ emisfero boreale è il giorno più lungo dell’ anno, ore ed ore di luminosità senza pari. Potremo definire il Solstizio, non a caso, “la festa del Sole”: la potenza che emanano i suoi raggi raggiunge l’ apogeo, cielo e terra si uniscono in una danza cosmica impregnata di energia e di misticismo. I Druidi battezzarono il 21 Giugno “Alban Heruin”, traducibile come “luce della riva” o “della spiaggia”, un rimando alla concezione celtica dell’ universo; la spiaggia, la riva, erano “terre di mezzo” che univano mare e terraferma.  E il Sole, che ad Alban Heruin si trovava proprio all’ intersezione tra le terre, per i Celti situate a nord dell’ equatore celeste, e i mari, situati al suo sud, era una sorta di trait d’union di quelle due superfici. Il significato attribuito all’ accensione dei falò – rituale del Solstizio per eccellenza – ha sempre a che vedere con il Sole, del quale il fuoco simbolizza e rafforza la potenza: le fiamme prolungano l’ energia caratteristica dell’ astro, che dal primo giorno di Estate in poi andrà affievolendosi a poco a poco (portandosi via anche la luce), e  poi purificano, allontanano le entità malefiche e i malanni. Ma se il Sole è il protagonista principale del 21 Giugno, quest’anno dovrà contendersi il primato con le stelle. Perchè? Ve lo spiego qui di seguito…

 

 

Fino al 20 Luglio sarà attiva una vera e propria cascata di stelle cadenti, dette Lambda Sagittaridi in quanto pare che abbiano origine nella costellazione del Sagittario. La loro performance più spettacolare si è svolta nel weekend appena trascorso, tra sabato e domenica notte, ma è previsto che ci regalino molti altri momenti di magia nelle ore buie dei giorni prossimi. La notte del Solstizio, in questo senso, viene data per certa: prepariamoci quindi a dare il benvenuto all’ Estate celebrando il Sole, re della luce e della rinascita, ma ammirando anche il fulgore di uno sciame di stelle. Perchè se il Sole è forza, vigore, luminosità allo stato puro, anche gli astri che brillano nel cielo notturno racchiudono un simbolismo estremamente affascinante. Penso a una celebre frase di Victor Hugo: “Ciò che fa notte dentro di noi, può lasciare stelle”. Sono parole significative, decisamente profonde. Delle autentiche lezioni di vita.

 

 

 

 

Il luogo

 

Un luogo? All’ aria aperta. Che sia nel dehors di un bar o di un locale, in giardino, in un prato, in campagna, di fronte al mare…E’ ora di ricominciare a vivere assaporando le atmosfere frizzanti dell’ Estate in arrivo. E di ripristinare, rigorosamente, il rito dell’ aperitivo troppo a lungo abbandonato giocoforza: potete immaginare qualcosa di meglio, a fine giornata, di un buon drink affacciato sui magnifici tramonti di Giugno? Rappresenta una pausa, o sarebbe più appropriato dire un rituale, all’ insegna della convivialità e del relax “vivace”, quello fatto di chiacchiere, sorrisi e risate liberatorie; momenti che si incastrano mirabilmente nella cornice di una Primavera che presto lascerà spazio alla magia ed alla suggestività del Solstizio d’Estate. La riapertura generale ci sta dando la possibilità di godere delle prime serate di aria tiepida, con i capelli scompigliati da una leggera brezza e il viavai cittadino che non si arresta neppure alle fatidiche otto di sera: anzi, semmai è proprio a quell’ ora che le vie e le piazze cominciano a brulicare di vita. Personalmente, il mio “all’ aria aperta” è sinonimo di “a contatto con la natura”. Perchè non mi stancherò mai di stupirmi davanti alla sua meraviglia, di riscoprirla ogni volta, di ammirare fin nei minimi dettagli la sua perfezione. Come disse William Shakespeare, ” E questa nostra vita, via dalla folla, trova lingue negli alberi, libri nei ruscelli, prediche nelle pietre, e ovunque il bene.”: chi mi conosce sa che, non a caso, sono una delle sue più grandi ammiratrici…

 

 

 

Giugno

 

Com’è gradevole il tiglio nelle sere di Giugno! / L’aria è si dolce che a palpebre chiuse / annusi il vento che risuona – la città è vicina – / e porta aromi di birra e di vino…
(Arthur Rimbaud)

Un benvenuto a Giugno, il mese del Solstizio d’Estate. Lasciando parlare le immagini, che quando si tratta di meraviglia della natura hanno sempre molto da dire.

 

 

 

 

 

Divine Rose Collection di Pat McGrath: il fascino divino della rosa

 

La aspettavate con ansia? Sappiate che sta per arrivare. Per l’ esattezza, anzi, sarà qui i primi di Giugno. Sto parlando – e la foto qui sopra è un indizio – di Divine Rose Collection, la nuovissima collezione della guru del make up Pat McGrath. Se date un’ occhiata al suo feed Instagram (senza dubbio, uno dei più spettacolari) l’ avvisterete in un tripudio di glitter oro che scintillano come se non ci fosse un domani. Perchè abbagliare, stupire, mozzare il fiato è la norma, per la make up artist più celebre al mondo. Che abbia definito “Divine” questa collezione non sorprende: è divina di nome e di fatto. Per andare alla sua scoperta, bisogna cominciare da una stratosferica palette. Mothership VIII: Divine Rose II (disponibile anche in Limited Edition), il clou della linea, ostenta una serie di nuance che vanno a enfatizzare quelle dell’ iconica e già nota Mothership VII: Divine Rose. Accanto alle due palette, la collezione propone vere e proprie chicche luxury destinate alle labbra, tutte all’ insegna delle tonalità più affascinanti che le rose possono sfoggiare. Quali? Il rosa e il pesca, naturalmente: shade raffinatissime e tenui, ma intrise di una magia unica.

 

Mothership VIII: Divine Rose II in Limited Edition

Mothership VIII: Divine Rose II  è colore puro declinato in sfumature galattiche e cangianti. La sua tavolozza eleva alla massima potenza le tonalità contenute in Mothership VII: Divine Rose rendendole oltremodo ipnotiche, scintillanti, multidimensionali. Le tinte virano a gradazioni talmente sublimi da sembrare aliene sia per provenienza che per intensità del colore: merito dei pigmenti che compongono i dieci ombretti e delle microperle che li impreziosicono. Luce e iridescenze si alternano, si fondono, originano un travolgente effetto futuribile. Osservate la foto qui sotto, prestando attenzione alle cromie di punta: Astral Pink Moon è uno splendido champagne rosato cosparso di glitter, VR Sextraterrestrial una tricromia “ultraterrena” che combina il fucsia, il rame e lo chartreuse, Gold Lust 001 un oro irresistibile che è tutto un luccichio. Se la palette cromatica di Mothership VII: Divine Rose è un concentrato di colori lunari, opalescenti e cosmici, quella di Mothership VIII: Divine Rose II potrebbe essere paragonata a una supernova.

Mothership VIII: Divine Rose II in edizione standard

A grande richiesta, anche Mothership VII: Divine arriva in Limited Edition

Mothership VII: Divine Rose e le sue nuance

Se la palette Mothership VIII: Divine Rose II è il pezzo forte della collezione, il resto dei prodotti non scherza. Pat McGrath punta tutto sul trucco labbra, declinando cult come Mattetrance Lipstick, Permagel Ultra Lip Pencil e Lust: Gloss in due nuance nuove di zecca. Mattetrance Lipstick, ad esempio, per la Divine Rose Collection si “sdoppia” nelle tonalità Christy e Soft Core.

Mattetrance Lipstick Divine Rose: Christy

Christy è una gradazione di rosa antico a base calda, avvolgente e ricca. I pigmenti contenuti nel rossetto intensificano il colore, mentre il finish opaco lo rende altamente coprente. Grazie a una texture cremosa e lucente Mattetrance mantiene le labbra soffici, evidenziando al tempo stesso una allure incredibilmente sensuale. Nel crearlo, Pat McGrath ha rievocato la “femme fatale”, le sinuose sirene del silver screen: il risultato collima in pieno con la sua ispirazione.

Mattetrance Lipstick Divine Rose: Soft Core

Soft Core, sempre nei toni del rosa, sfoggia invece una nuance a base fredda straordinariamente magnetica.

Permagel Ultra Lip Pencil Suburbia

Per il contorno labbra, Permagel Ultra Lip Pencil si declina nelle shade Suburbia e Buff. Anche in questo caso predomina il rosa, profondo e antico per Suburbia e tendente al nude scuro, quasi al mattone, per Buff. Entrambe le matite sono waterproof e definiscono la forma delle labbra con un tratto deciso che si fonde alla perfezione con il rossetto.

Permagel Ultra Lip Pencil Buff

Chi ama la brillantezza polposa del gloss potrà scegliere tra le due gradazioni adottate da un’ altra icona del brand, Lust: Gloss. Lip balm che coniuga il colore con la più assoluta lucentezza, scivola sulle labbra e le scolpisce a tre dimensioni. E’ levigante, luccicante, talmente seduttivo da risultare “peccaminoso”: da qui il suo nome. Per tutte le addicted allo splendore di Lust: Gloss, la Divine Rose Collection lo include nei colori Divine Rose, il rosa antico che è un po’ il trademark della collezione, e Peach Perversion, un pesca chiarissimo e (tanto per rimanere in tema) “lussurioso”.

Lust: Gloss Divine Rose

Lust: Gloss Peach Perversion

La Divine Rose Collection è composta anche da quattro kit che riuniscono i suoi prodotti in svariate combinazioni (potete visionarli nella slide qui di seguito). A fare da leitmotiv, un packaging che è un trionfo di bellezza: raffigura un volto femminile truccato di tutto punto, una corona di rose rosa a cingerle la fronte e una d’oro sul capo. Un’ape, ingolosita dalla brillantezza del suo rossetto, si posa sul labbro inferiore di quella sontuosa “glam queen”. L’ immagine emana sensualità, una magnificenza esaltata dalla presenza della “regina del fiori”. Il volto, realizzato con l’aerografo, delinea la  perfetta testimonial della collezione. Da notare che il rosa, oltre ad essere il colore chiave di Divine Rose, è anche la tonalità che accomuna le due palette (Mothership VIII; Divine Rose II e Mothership VII: Divine Rose) in Limited Edition: femminilissima ma mai banale, grazie a Pat McGrath questa cromia raggiunge le più alte vette del sublime.

 

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Make a – yellow – wish

 

E’ il 1 Giugno e ci auguriamo decisamente che questo clima altalenante che alterna sole ad acquazzoni,  che passa dall’ afa tropicale  alla tramontana  in un battito di ciglia,  sia giunto ormai a uno stallo. La foto che in VALIUM inaugura il nuovo mese dovrebbe essere di buon auspicio: vorremmo poter crogiolarci al sole, lasciare che raggi decisi,  non più flebili e offuscati dalle nuvole, regalino al nostro volto un tono ambrato – specie dopo aver plaudito al ritorno dell’ abbronzatura rilanciata in toto da Kate Moss, superimitata dopo sue recenti foto con la carnagione color biscotto – vorremmo poter sfoggiare un simbolico ombrello trasparente cosparso di margherite in onore alla bella stagione, vorremmo poter indossare un abito completamente giallo per riflettere la luce carica che il sole diffonde…E lasciarci cullare, come riverite principesse, da una brezza calda e profumata di fiori che ci sfiora la pelle. Reale possibilità o utopie vintage? A proposito di vintage, avreste immaginato che la foto allegata a questo post risale agli swinging anni ’60? Da notare l’attualità di forme, linee, elementi decorativi, e persino di tessuti, dell’abito. Last but not least, il giallo brillante che si identifica con una tra le sfumature più gettonate della palette cromatica di questa primavera/estate. Corsi e ricorsi storici della moda e dello stile…

Buon venerdì!