Bianco

Secondo focus sul colore del mese, il bianco. Che oltre ad essere la tonalità della neve e dell’ inverno in generale, simbolizza un nuovo inizio:  è come un foglio immacolato su cui scrivere un capitolo inedito della nostra vita. Luce, purezza, disciplina, pace, chiarezza, levità; il bene contrapposto al male, la positività contrapposta alla negatività, la luminosità del giorno contrapposta alla notte buia…Il bianco rappresenta tutto questo e molto altro ancora. Non a caso, è sempre stato associato a creature leggendarie o ai confini della fantasia. L’ unicorno, ad esempio, ma non solo. Anche Pegaso, il celebre cavallo alato della mitologia greca, è completamente candido. Nel balletto “Il lago dei cigni”, basato su un’ antica fiaba tedesca, le personalità del cigno bianco (Odette) e del cigno nero (Odile) vengono messe a confronto: Odette è la fanciulla aggraziata e virtuosa, vittima di un incantesimo del mago Rothbart; Odile la furba figlia di costui, ambiziosa e ingannatrice. Ne “Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie” compare il Bianconiglio, in inglese White Rabbit, che vive in una casetta nei paraggi di Wonderland. Parlando sempre di fiabe, per descrivere Biancaneve i fratelli Grimm adoperano la frase “bianca come la neve”; un candore che rimanda al suo pallore, ma soprattutto alla sua purezza. E il bianco delle collezioni Autunno Inverno 2021/22? Potremmo definirlo un mix delle caratteristiche citate finora. E’ fiabesco e concreto, fantasioso ed essenziale, teatrale e minimal al tempo stesso. Trionfa perchè abbaglia con la sua raffinatezza e con il suo potente splendore.

 

Ermanno Scervino

JW Anderson

Fendi

Philosophy di Lorenzo Serafini

Simone Rocha

Ferragamo

Genny

Givenchy

Valentino

Bottega Veneta

 

Lo sfizio

Cigno bianco e cigno nero: lo stesso piumaggio sfarzoso e ricco, personalità agli antipodi. Sembrano ispirarsi a Odette e Odile de Il lago dei cigni di Tchajkovsky le due spose in passerella da Rodarte, figure chiave di una collezione Autunno/Inverno che della contrapposizione tra il nero dark e un immacolato candore fa uno dei suoi leitmotiv. Odette il Cigno Bianco, un tripudio candido di pizzi e trine. Odile il Cigno Nero, misteriosamente oscura e nerovestita. Per entrambe, il tulle increspato da una miriade di ruches è un denominatore comune: spose romantiche ma al tempo stesso gotiche, optano per lunghezze midi e un velo che ricade sul viso fino a sfiorare le spalle. Ma le accomunano anche la silhouette che accarezza il corpo, un gioco di balze che dell’ abito movimenta gonna e maniche, il pizzo finissimo cosparso di applique floral, delineando due versioni del wedding dress speculari seppur apparentemente distinte. Il bianco e il nero come concetti agli antipodi ma appartenenti ad un’ unica, medesima visione che li interfaccia in un dualismo inscindibile, emblemi  – come nello ying e nello yang del tao cinese – dell’ eterno ciclo di morte e di rinascita. Candore e oscurità custodiscono il segreto dello stesso enigma: non è un caso che nel balletto di Tchajkovsky sia una sola ballerina ad interpretare il doppio ruolo di Odette e Odile. La sposa di Rodarte riflette questi indizi nel velo che cela il volto in un “vedo non vedo” carico di mistero, gli orecchini pendenti simili a fatati fiori dei boschi. Ad accentuare le suggestioni gotiche, il make up artist James Kaliardos ha tinto labbra ed unghie di un burgundy saturo: talmente scuro da essere confuso con un nero dark.