Dolcetto o Scherzetto? (parte 2)

Alberta Ferretti

“Dolcetto o scherzetto?”: una domanda a cui stavolta rispondiamo “Scherzetto”. E’ lo scherzetto dell’incantesimo, del mistero, della dannazione…che cromaticamente, a differenza del’arancio “del dolcetto”, si declina in un nero gotico e totalizzante. Un nero che non si accompagna ad altri colori, un nero che non lascia scampo…Come una notte senza stelle, l’oscurità in cui piomba una stanza non appena si spegne la candela, l’abito che indossano le streghe. A proposito di streghe: continuate a seguire lo Speciale Halloween di VALIUM, perchè ha in serbo una bella sorpresa per voi.

 

Rochas

Moschino

Blumarine

Simone Rocha

GCDS

Erdem

Bora Aksu

Del Core

Dolce & Gabbana

Rick Owens

 

 

 

Dolcetto o Scherzetto? (parte 1)

Dion Lee

“Dolcetto o scherzetto?”: è la domanda che a Halloween rivolgono i bambini durante la loro questua di caramelle. Pare che questo ritornello, in inglese il famoso “Trick or treat?”, risalga al Medioevo. La notte del 31 Ottobre, quando il semestre della luce lasciava il posto al semestre oscuro, si assottigliava il confine tra il mondo dei vivi e l’aldilà. Un’ antica tradizione celtica prevedeva, non a caso, che a cena si aggiungessero dei posti a tavola per i defunti della famiglia, ai quali venivano riservate pietanze e bevande. La buona accoglienza degli spiriti era fondamentale per garantirsi un inverno al riparo dalle privazioni; ecco che allora cominciò a diffondersi un fenomeno che coinvolse i vagabondi e i mendicanti. Andando di porta in porta la notte di Halloween, quei girovaghi elemosinavano un boccone in cambio delle preghiere che avrebbero recitato per i defunti di ogni casa. Se non veniva loro offerto nulla, se ne andavano biascicando auspici di malasorte. Il “dolcetto o scherzetto” di VALIUM, invece, si applica all’ ambito modaiolo e vede protagonisti i due colori di Samhain, l’arancio e il nero. Il primo è il “dolcetto”, la nuance che rimanda alla tipica zucca intagliata, il lato giocoso e celebrativo del 31 Ottobre. Il secondo è lo “scherzetto”, ovvero il lato oscuro, l’incantesimo, il mood gotico che caratterizza la festa di Halloween. Oggi omaggeremo l’arancio con una serie di look tratti dalle collezioni AI 2022/23, ma a brevissimo sarà la volta del nero: rimanete sintonizzati su questo blog.

 

Isabel Marant

Genny

Max Mara

DRome

Michael Kors

Dion Lee

Diesel

Marrisa Wilson

Victoria Beckham

Rick Owens

 

 

L’incantesimo di San Giovanni

 

Eteree creature volteggiano sui prati come fate, grandi ali impalpabili e piedi che affondano nell’ erba alta. Tutto intorno, i fiori di iperico si moltiplicano in una sconfinata distesa gialla. E’ il giorno di San Giovanni, un magico preludio d’ estate. Il sole, già alto, con i suoi raggi ha spazzato via le ultime tracce di una notte stregata. Ma l’incantesimo persiste: l’aria è calda, avvolgente, impalpabile come un tulle tinto di tenui colori candy….e la mattina è iniziata con il delizioso tocco dei petali e della rugiada sulla pelle. L’ acqua di San Giovanni rimane la tradizione più amata di questa ricorrenza, l’ incontro tra il cocente sole estivo e la portentosa guazza lunare. Si dice che propizi la fortuna, calamiti l’amore e preservi la salute, poichè le gocce che di notte si posano sui fiori li caricano di un potere immenso. Non stupisce affatto che, ormai da secoli, la festa di San Giovanni esordisca con un rito purificatore dall’ incanto irresistibile e sempiterno.

 

 

 

 

 

 

Arcobaleni

CHRISTIAN SIRIANO

Solo un paio di mesi fa ha cessato di rappresentare esclusivamente il pride  LGBT diventando un simbolo di buon auspicio nella lotta contro il Coronavirus, ma le collezioni Primavera/Estate 2020 lo hanno già adottato in innumerevoli versioni: l’arcobaleno splende ovunque, tra abiti e accessori. I suoi colori esercitano un appeal atavico, fiabesco, dove fantasia e realtà si intrecciano nella zona franca del sogno. Non stupisce che, qualunque sia la nostra età,  l’ iride ci ammali e ci ipnotizzi con l’ intensità di un potente incantesimo.

 

BOBBY ABLEY

AGATHA RUIZ DE LA PRADA

 

CONG TRI

 

KURT GEIGER

 

DOLCE & GABBANA

JONATHAN COHEN

AQUAZZURA

 

BENETTON

DIOR

ALEXANDER BIRMAN

 

ICEBERG

DUNE LONDON

DOLCE & GABBANA

 

 

Nox, noctis, noctem: una trilogia. Parte 3 – Viktor & Rolf

 

“Glamour”: un vocabolo che deriva dallo scozzese “gramarye”,  ovvero “magia”, “incantesimo”. Probabilmente è una variante di “grammar”, “grammatica” in inglese, in quanto già nel Medioevo questo termine designava la “dottrina” in senso lato. E che cos’è l’esoterismo, se non una dottrina? Originariamente, quindi, dire “glamour” equivaleva a dire “sortilegio”. Ed è proprio al “glamour” nella sua accezione più antica che si ispirano Viktor & Rolf per rappresentare la notte: sono le ore oscure delle streghe, dell’ occulto, del mistero, quelle in cui  a Samhain – oggi più noto come Halloween – il mondo visibile ed invisibile si fondono inesorabilmente. “Spiritual Glamour”, questo il nome della collezione di Haute Couture Autunno Inverno 2019/20 del duo, ripristina l’antico connubio tra esoterismo e natura. Perchè se le erbe, un tempo, erano l’ingrediente base di qualsiasi pozione, il sortilegio di Viktor & Rolf stimola una visione positiva dell’ ambiente riportandolo al suo splendore ancestrale. La magnificenza della natura e i poteri delle piante tornano ad unirsi in un’ alleanza indissolubile, che i due design traducono concretamente. La notte a cui pensano è nera, profonda, duttile nell’esplorare tutte le varianti del color pece; che sono molteplici, al di là delle convinzioni comuni. Ma Viktor & Rolf vanno anche oltre: si avventurano alla ricerca del nero assoluto, il Burgundian Black,  un nero “archetipo” ricavato da ricette antichissime e da un mix di ingredienti naturali. Per ottenerlo, l’artista tessile olandese Claudy Jongstra si adopera come se stesse creando un elisir. Utilizza dei pigmenti vegetali e li fa bollire in un calderone, sperimenta, mescola, fino ad originare il nero più prezioso e secolare. Questa eco-tinta diventa il leitmotiv di look a tema “notte” davvero spettacolari. I volumi sono extra, le silhouette svasate, le sfoffe increspate e rigide sembrano rimandare ad una notte remota. Le piume rievocano i volatili notturni, grandi ali applicate sugli outfit ricordano quelle delle falene. Predominano le mantelle, i capispalla, gli abiti lunghi, tutti rigorosamente adornati con un’ iconografia che inneggia alla notte ed ai suoi emblemi: risaltano la luna, le stelle, i gufi e gli occhi esoterici, incastonati in un cielo buio che la tintura mai uniforme rende ancor più ricco e intenso. E’ una notte che ci incanta, quella di Viktor & Rolf; una notte che ci avviluppa nelle maglie di un potente incantesimo. O di un potente “glamour”, se preferite.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mémoire d’une Odeur di Gucci: il portentoso aroma dei ricordi

 

Mémoire d’une Odeur, la nuova fragranza universale di Gucci, mi ha letteralmente ipnotizzato: provandola, ho notato che non somiglia a nessuno dei profumi creati finora. Nessun punto di riferimento per definire il suo aroma, nessun sentore familiare o “déjà vu” olfattivo. Annusarla sulla mia pelle è stato come essere investita da una folata onirica, dall’ essenza di un tempo non collocabile altrove se non nei meandri dellla mente…Il suo è un odore che sa di antico e, al tempo stesso, è potentemente vivo nel qui e ora: l’ odore dei ricordi.  Lo spiega efficacemente Alessandro Michele, dichiarando di aver “cercato di immaginare il ricordo di un profumo che non poteva essere facilmente identificato; un profumo ibrido che somiglia il più possibile ai ricordi.” Mémoire d’une Odeur, creato dal Maestro Profumiere Alberto Morillas,  è un concentrato di emozioni, un elisir  enogmatico e sorprendente. La sua unicità è tale da annoverarlo in una famiglia olfattiva inedita, battezzata Minerale Aromatica e contraddistinta dalla camomilla romana che fa da firma alla fragranza. Alessandro Michele in persona ha puntato su questo affascinante fiore, coltivato a Roma fin dal 1500: le sue intense note aromatiche verdi si combinano con un un mix floreal-muschiato che dotano Mémoire d’une Odeur di un’ irresistibile, magnetica profondità. Il cuore dell’ eau de parfum esalta accordi di preziosi muschi e Gelsomino Corallo Indiano, il cui aroma mielato si intensifica di notte, mentre il fondo amalgama legni come il cedro e il sandalo a un avvolgente tocco di vaniglia per accentuare l’incisività del jus.

 

 

Da un simile connubio non poteva che nascere un profumo speciale. “L’ olfatto è il senso che, anche a occhi chiusi, ti trasporta in un preciso momento dello spazio e del tempo”, dice ancora Michele, e tuttavia quel tempo lo trascende,  fluttuando in un passato che si fa presente attraverso le reminiscenze. Sensazioni, avvenimenti, suggestioni di ieri riaffiorano grazie ad un aroma, ad un input olfattivo: Mémoire d’une Odeur è l’ incantesimo che lo rende possibile, ma è soprattutto l’ alchimia in virtù della quale i ricordi si tramutano in esperienza sensoriale, nello specifico in una magica fragranza. Concepito come “no gender”, l’ eau de parfum di Gucci  esprime la sua singolarità anche esteriormente. A fare da denominatore comune è un verde tendente al giada, che sfoggiano sia il flacone di ispirazione vintage, scanalato come una colonna antica, sia la confezione che rievoca il cielo stellato dipinto da Giotto a Padova, sul soffitto della Cappella degli Scrovegni.

 

Photo by Glen Luchford

La campagna pubblicitaria, firmata da Glen Luchford, è deliziosamente flou nelle sequenze e squisitamente eterea. Protagonisti sono un gruppo di giovani, precisamente ventuno, tra i quali figurano l’ attore e cantautore Harry Styles, la musicista e designer di gioielli Zumi Rosow, l’artista Olimpia Dior e il fashion designer Harris Reed. Danze attorno al fuoco, performance musicali, partenze in decappottabile, momenti di giocosità o in cui i ragazzi e le ragazze flirtano tra loro si alternano sul suggestivo sfondo del castello medievale di Montecalvello, nei pressi di Viterbo, dando vita a un’ ode collettiva alla libertà dai toni vagamente Hippie (clicca qui per ammirare il video).

 

Photo by Glen Luchford

 

Mémoire d’une Odeur è disponibile in versione eau de parfum nei formati da 60 e 100 ml.

 

 

 

“L’Interdit” di Givenchy, eau de parfum dal proibito incanto

 

Metti una notte a Parigi. Il mood frizzante nonostante l’ ora, modaioli che volteggiano nei corridoi della metropolitana…E una giovane, fascinosa donna che domina la scena. Ha i capelli a caschetto, neri come l’ abito che indossa: un evening dress con pizzi e balze, soave tulle che aleggia ad ogni sua falcata. La donna avanza nella notte, si addentra nella metro come una novella Alice che attraversa lo specchio. Apre una porta, entra, e un palpitante azzurro al neon la inghiotte. In quegli spazi magici, i corpi si dimenano al ritmo di un sound travolgente. E’ lì che la notte vibra, prorompe, ammalia, invita nei suoi antri misteriosi prima che spunti una nuova alba. Quando riemerge da quel mondo sotterraneo, la donna si imbatte nel cielo rosa dell’ aurora. L’ incantesimo è finito, ma l’ atmosfera è ancora intrisa della sua scia olfattiva: sentori ipnotici, audacemente sovversivi. L’ effluvio di momenti vissuti in totale libertà, infrangendo ogni divieto ed annullando la nozione stessa di “proibito”. Non è un caso che  sia proprio “L’ Interdit” il nome di questo profumo. Givenchy lo lanciò nel 1957 dopo averlo dedicato in esclusiva ad Audrey Hepburn, suprema musa della Maison, e ne fece subito la sua fragranza-icona. Oggi, L’ Interdit ritorna in un’ inedita versione ed a prestargli il volto è l’attrice americana Rooney Mara. E’ lei che, indossando uno splendido abito da sera Givenchy Haute Couture,  interpreta lo spot “raccontato” all’ inizio di questo post. Audace e disinvolta, Rooney si muove con naturalezza nello short movie che il regista Todd Haynes ha girato nella stazione della metropolitana Porte des Lilas, dove la notte parigina si tramuta in una poetica fiaba urbana.

 

 

 

L’ ambientazione è ideale per descrivere la femminilità incarnata dalla fragranza, un’ ode all’ unconventional ed alla propria unicità. Creato dai Maestri Profumieri Dominique Ropion, Anne Flipo e Danny Bal, L’ Interdit declina il suo jus in una duplice, suggestiva sfaccettatura: da un lato la luminosità di un candido bouquet floreale, dall’altro il fascino di una notturna oscurità. Ne scaturisce un connubio intrigante, sorprendente, audace, che flirta con i principi emblematici di “bianco e nero” per dare vita a una fragranza dal mood underground potente. Gli accordi bianchi di gelsomino, fiori d’arancio e tuberosa si fondono con i sentori intensi e “scuri” del patchouli e del vetiver: il risultato è un’ eau de parfum radiosa e al tempo stesso avvolgente, irresistibilmente raffinata. Una sfida alle regole che conquista e che travolge con il suo “proibito” incanto.

L’ Interdit è disponibile nei formati da 35, 50 e 80 ml.

 

 

 

 

 

Nelle foto, alcune sequenze dello spot diretto da Todd Haynes, il regista di “Carol” (2015):  il film valse a Rooney Mara il premio come migliore attrice alla 68ma edizione del Festival di Cannes.