Il suo nuovo album non uscirà che a Ottobre (precisamente il 6 e per l’ etichetta Verve Records/Barclay/Universal Music France), ma già ne assaporiamo il mood a piccole dosi: il “French touch” di Carla Bruni, d’altronde, è inconfondibile. E’ così che ha deciso di intitolare la sua quinta fatica discografica, una raccolta di hit anglofone prodotte dal mitico David Foster. Ultima anticipazione in ordine di tempo, “Miss You” dei Rolling Stones in un’ intensa Bruni‘s edition: la voce sussurrata, il ritmo cadenzato che alterna chitarre e percussioni danno vita a un mix talmente suggestivo che sembra fatto apposta per essere tradotto visivamente. Il risultato è un video che Jean-Baptiste Mondino dirige, con sublime maestria creativa, coniugando sequenze in un bianco e nero minimal ad un sapore vagamente esistenzialista. A fare da protagonista Carla Bruni ed un suo “doppio”, il corpo inguainato in un bodysuit in total black, l’ allure di una Gréco contemporanea diluita in movenze ad alto tasso coreografico. Il volto velato che ricorda, per inciso, l’ artwork di copertina di un celebre album dei Rolling come “Goat’s Head Soup” .
Un fotogramma del video di “Miss You” by Jean-Baptiste Mondino
Le movenze della Bruni e del suo doppio si intrecciano in un pas de deux intrigante, di volta in volta flessuoso e evanescente, dando vita ad una “Miss You” raffinata e dai forti connotati iconici. Lo spirito “intimista” che pervade il brano è uno dei leitmotiv di “French Touch”: melodie sensuali ma ricche di calore, essenziali ma giocose, in bilico tra il romanticismo ed un sofisticato appeal. I brani a cui si ispirano sono frammenti di emozione rara, la soundtrack di un vissuto declinato in luoghi, in preziosi istanti o in specifiche persone. Carla Bruni non esita a definire ogni canzone un “coup de foudre” che scaturisce da un inarrestabile fluire evocativo. A rivelarlo è anche il sound “compatto” e potentemente armonioso del singolo-anteprima dell’ album, la cover di “Enjoy the silence”. La hit che i Depeche Mode sfornarono nel 1990 viene esaltata da una versione “nude” a base di chitarra, voce e piano e corredata da un video flou, sospeso, sottilmente onirico. Ricordi e sensazioni riaffiorano come da un cappello magico: forse è proprio questa, la più pura quintessenza del “French Touch” di Carlà.
La copertina di “French Touch”
Photo Carla Bruni via Stijn Vogels (“Carla Bruni: Quelqu’un m’a dit”) on Flickr CC BY-NC-SA-2.0