L’ accessorio che ci piace

 

Donne e cravatta: un rapporto che affonda le sue origini in un passato più remoto di quanto si pensi. In Francia vigeva ancora la monarchia quando la duchessa di La Vallière, favorita di Luigi XIV, prese ad indossare una cravatta a farfalla dal tessuto soffice e colorato annodandola attorno al collo con disinvoltura. Due secoli dopo, una cravatta simile – ma nera – avrebbe preso il suo nome, tramutandosi in must have per bohemien dalla vena artistica ed intellettuali. Non scelsero però la lavallière femministe ante litteram come George Sand e Flora Tristan, che in concomitanza delle prime rivendicazioni per l’ emancipazione della donna adottarono un look e una cravatta di stampo decisamente maschile . Un gesto di rottura, rivoluzionario, dalla valenza ben precisa di sfida ad ogni convenzione: qualcosa di completamente distante dalla civetteria della duchessa , donna in cravatta per vanità ed emulazione. Ma il XIX secolo aveva ormai dato l’ impulso iniziale ad un trend che al desiderio di autonomia univa un input di eleganza fuori dagli schemi, e la provocatoria dimostrazione che una donna potesse essere attraente, ancora più intrigante,  pur indossando  panni e tipici accessori maschili. Gli esempi che convalidano questo assioma si moltiplicano a partire dal 1930, fatidico anno in cui, in Morocco, una splendida Marlene Dietrich appariva sul grande schermo in frac e cappello a cilindro: il boom dello stile androgino avrebbe d’ ora in poi coinvolto le più magnetiche star dello show business – da Greta Garbo a Katharine Hepburn e Lauren Bacall – senza conoscere cedimenti neppure nella contemporaneità attuale. Basta pensare a Twiggy, alla Debbie Harry dell’ era punk, alla  Diane Keaton di Io e Annie o a svariati look di Madonna, Isabella Rossellini e della R&B singer Janelle,  tutti invariabilmente tesi ad avvalorare l’ iconicità e il potente fascino della woman in tie.  Si riconduce al medesimo filone l’ intuizione di Ralph Lauren, che ha inserito la cravatta tra le creazioni della sua collezione Primavera/Estate: di grandi dimensioni o più sottile, adornata di stampe a quadri o floreali, viene proposta nell’ ambito di un rigoroso black and white e declinata addirittura in vernice, tinta di bianco ghiaccio, per una rivisitazione innovativa e totale della mitica white tie. La eleggiamo “accessorio della settimana” a furor di popolo.

 

 

Il ritorno delle stringate da donna

 

L’estate 2013 segna il ritorno massiccio di un modello di scarpa che, in qualità di ‘classico’, ha conosciuto fasi di auge alterne: le stringate maschili -anche dette oxford, brogues, derby shoes.  Ma ‘maschili’ non significa che non siano declinate anche rigorosamente al femminile, e a questo proposito lo sdoganamento  a cui le sottopose nel 1930 Marlene Dietrich è stato indicativo: in Marocco, indossando frac, cilindro e stringate diede il via a un nuovo look androgino immediatamente apprezzato e imitato da molte altre protagoniste dello show business come Greta Garbo e Katharine Hepburn senza dimenticare Lauren Bacall, che negli outfit e nelle stringate maschili identificava le sue coordinate di stile. Il cinema e le sue dive propongono il look androgino ad intervalli sistematici. Se negli anni ’40 e ’50 le stringate da donna conoscono un vero e proprio boom, negli anni ’70 compaiono tra i costumi di scena di mitici film, come Quinto potere (1976) con Faye Dunaway e Io e Annie, (1977) con Diane Keaton, Più avanti negli anni, tra le paladine del modello stringato troviamo Isabella Rossellini, Sienna Miller e Olivia Palermo. Ormai le brogues sono calzature superfashion: legano a meraviglia con lo stile boho e shabby chic, vengono prodotte da brand prestigiosi come da quelli low cost, si diversificano in svariati modelli e dettagli. La Primavera/Estate 2013 le propone con ornamenti di strass e paillettes, in versione color block, fluo, bicolore e in vernice per accentuarne il glam. Anche le frange, i materiali e le tonalità a contrasto contribuiscono a rendere questo modello – nato come maschile per eccellenza – incredibilmente femminile, coniugando stile e comodità. Quando si è in cerca di un paio di stringate da donna, il brand di riferimento è ormai da tempo Church– Associato alla cinematografia hollywoodiana, appare con le sue mitiche brogues in numerosissimi film. La collezione donna Primavera/Estate 2013 del marchio presenta stringate caratterizzate dal colore, dalla fantasia e dall’ originalità: borchie, cristalli, tonalità sgargianti, addirittura una versione plastic che richiama al trend plexiglass e glitter a sostituire i classici fori le rendono l’ ultima frontiera dello stile e dell’ eleganza dégagé. La palette cromatica contempla toni come il blu elettrico, il verde pop, il giallo canarino ma anche i più classici blue navy, testa di moro, bianco latte. Bisogna prendere atto che, persino per le patite del tacco 13, il glamour delle stringate – unito a un ineguagliabile comfort – rappresenta un atout inconfondibile, che le rende eternamente irrinunciabili  grazie al loro unico, particolarissimo quid in più.