Il focus

 

Foto simili ad opere dei Preraffaelliti, abiti che rievocano la leggiadra leggerezza di quelli indossate dalle dee, dalle  eroine mitologiche immortalate da John William Waterhouse. Eppure, le location sono molto distanti dalle brumose lande anglosassoni: ci troviamo in Sicilia, tra Modica e Noto. Precisamente nel Feudo di Castelluccio, un podere nella zona sudorientale dell’ isola dove, spalmati su 5000 metri quadri, si alternano mandorleti, aranceti e ulivi. La tenuta, che comprende un palazzo nobiliare e un borgo settecentesco , è stata eletta a buen retiro da Luisa Beccaria. Qui, in uno degli angoli più suggestivi e magici del ragusano, la designer ha instaurato un rapporto con la natura che si intreccia indissolubilmente con il suo stile di vita e con quello dei suoi cinque figli: la cottura del pane, la preparazione del latte di mandorle, la raccolta delle olive (il celebre Olio di Oliva di Castelluccio viene prodotto nell’ azienda agricola di Don Lucio Bonaccorsi di Reburdone, marito della stilista e discendente dei Principi Bonaccorsi di Reburdone, proprietari del feudo), sono azioni che scandiscono i ritmi del tempo e delle stagioni. Non stupisce che, per svelare la collezione Primavera Estate 2021, Luisa Beccaria abbia scelto proprio gli splendidi spazi di Castelluccio. Il cortometraggio della presentazione porta la firma di Lola Montes Schnabel – figlia del noto pittore Julian Schnabel – ed ha come titolo “Know Thyself”, “conosci te stesso”: frammenti di vita campestre e atmosfere bucoliche si snodano lungo tutto il minifilm, un autentico concentrato di fascino. A fare da protagonista è la famiglia Beccaria Bonaccorsi al completo, mamma novantenne della designer e amiche delle figlie incluse. Il legame con la natura, le fasi della giornata rappresentate attraverso i rituali quotidiani, gli splendori della location e, soprattutto, il concetto di “famiglia” e il suo valore sono i cardini portanti di ogni sequenza. Il lookbook della collezione, scattato da Alessandro Sala, reinterpreta questi temi dando vita a immagini di immensa suggestività. Un esempio? L’abito in chiffon impalpabile (vedi foto), arricchito da un tripudio di ricami e applicazioni floreali, sembra appartenere a una Naiade, una Ninfa delle Acque. E’ etereo e soave, iper femminile in puro stile Beccaria. Il colore che sfoggia si colloca a metà tra il glicine, il lilla dei lillà e il celeste tenue del cielo al crepuscolo…o, forse, di quelle “chiare, fresche et dolci acque” citate da Petrarca nel “Canzoniere”: una ricostruzione della vita interiore petrarchesca che, per l’argomento trattato, sembra tracciare un trait d’union con il “Conosci te stesso” che dà il titolo al corto di Lola Montes Schnabel.

 

Photo by Alessandro Sala/Cesura