Lovelace: in un film, la vita della protagonista di ‘Gola profonda’

Nel 2012 ha celebrato il suo quarantesimo anniversario dall’ uscita nelle sale e nel 2013, il Sundance Film Festival – organizzato in Ohio da Robert Redford – gli ha dedicato un contributo ospitando, in prima assoluta, una pellicola incentrata sulla vita della sua controversa protagonista: stiamo parlando di Gola Profonda, il notissimo porno girato nel 1972 da Gerard Damiano con un budget di appena 25.000 dollari, ma destinato a diventare non solo uno dei capisaldi del genere, bensì un fenomeno di costume di vastissime dimensioni. Un titolo tuttora presente anche nell’ immaginario collettivo di coloro che non l’ hanno mai visto, il film -con i suoi 600 milioni di incasso – è ormai entrato nella storia. Girato a Miami in soli sei giorni di riprese, Gola profonda venne proiettato, per la prima volta, in un cinema di Times Square il 12 giugno 1972: l’esito fu un successo strepitoso, che mescolava pruriginosa curiosità a sincera sorpresa. Era una decisa novità, infatti, che un porno venisse presentato nel pieno centro di Manhattan, e ciò suscitò l’ interesse del pubblico più eterogeneo e incredibile: gli avventori si snodavano in file lunghe interi isolati, pur di assistere alle disavventure di Linda – interpretata da una Linda Lovelace retribuita con poco più di 1200 dollari – che evolvono in una trama, rispetto al genere, piuttosto articolata e originale. Il boom di Gola profonda fu clamoroso e senza precedenti, ma è grazie ad un articolo apparso sul New York Times e firmato da Ralph Blumentahal che avvenne la sua consacrazione definitiva: il titolo faceva riferimento al “porno chic”, sdoganando il genere a luci rosse con tutta l’autorevolezza legata a un quotidiano dalle prestigiose credenziali. Lo scandalo, nonostante ciò, crebbe parallelamente al successo riscosso:  il film venne processato in 30 città e bandito in 23 Stati americani, si susseguirono indagini dell’ Fbi, arresti, incriminazioni, venne coinvolta persino la Corte Suprema. Nonostante la strenua lotta combattuta contro il film, la sua notorietà non venne mai meno ed anzi, incrementò l’ interesse degli ‘insospettabili’ che rifiutavano, per principio, qualsiasi condizionamento e restrizione alla loro libera facoltà di scelta. Oggi Lovelace, un biopic presentato anche al Festival di Berlino, punta i riflettori su Linda Lovelace: nata e cresciuta nel Bronx, a New York, un’ infanzia tormentata, un primo matrimonio che, nella sua autobiografia Ordeal, definì a dir poco burrascoso, prese parte a Gola profonda poco più che ventenne rimanendo nel giro del porno anche per successivi film, finchè, in seguito, si schierò apertamente con le femministe e divenne portavoce di un movimento antipornografico. Una vita breve, quella della Lovelace, stroncata a soli 53 anni da un incidente d’auto: è Amanda Seyfried a interpretarla sul grande schermo, diretta da Rob Epstein e Jeffrey Friedman ed affiancata da Peter Sarsgaard (nei panni del marito Chuck) e Sharon Stone (nel ruolo di sua madre Dorothy). Il film, incentrato sulla drammatica esistenza della pornostar, è uscito nelle sale l’ 8 maggio scorso. E c’è da scommettere che, di riflesso, anche il colossale boom di interesse suscitato da Gola profonda tornerà prepotentemente a rivivere insieme alla storia di Linda.