Le Frasi

 

” Il cioccolato è materia viva; ha il suo linguaggio, il suo respiro, il suo battito interiore. Imparare a comprenderlo richiede tempo, sensibilità e silenzio… Perché solo quando il cioccolato si sente oggetto di intima attenzione, e solo allora, esso cessa di ammaliare la gola e si mette a dialogare con i sensi. “

(Alexander von Humboldt)

 

La casetta di un tipico mercatino natalizio. E’ interamente in legno, adornata di luci che risplendono nel buio invernale. Su un’insegna scritta a mano spicca il suo nome: “Casa Cioc Cioc”. In bella vista nello stand, una varietà incredibile di cioccolata. Bianca, al latte, fondente, gianduia, cruda, aromatizzata…le tipologie sono innumerevoli. A proposito, sapevate che esiste anche la cioccolata rosa? E che il cioccolato di Modica, in Sicilia, ha ricevuto il riconoscimento di IGP (indicazione geografica protetta) dall’ Unione Europea? Stay tuned su VALIUM, perchè la rubrica “La colazione di oggi” vi stupirà con un tripudio di news, descrizioni e curiosità sull’ alimento più goloso e soprattutto sui suoi derivati…Buon weekend a tutti.

Il luogo

 

Il mare. Ma al tramonto, quando diventa una tavola d’olio che riflette le cangianti sfumature del calar del sole. La spiaggia si svuota e al vocio, alla musica a palla diffusa dagli impianti stereo di alcuni lidi, si sostituisce il suono ipnotico della risacca. Le voci dei “bagnanti serali”, tutti coloro che preferiscono immergersi in acqua con nessuno intorno, vengono veicolate sulla riva dalla brezza. Sono momenti magici, da vivere con lo sguardo rivolto all’orizzonte e la mente sgombra, svuotata dal peso accumulato durante il giorno. Basta allertare i sensi per percepire le vibrazioni scaturite da quegli istanti di armonia cosmica, l’ atmosfera sospesa che aleggia mentre il sole, in un caleidoscopio di colori, sprofonda nella massa acquosa. Camminando sul bagnasciuga, ci si imbatte in chi  approfitta dell’ incanto del tramonto per praticare yoga o in qualche gabbiano che zampetta sulla sabbia prima di riprendere il volo. E’ ora di lasciar spazio al relax. Di sorseggiare un calice di vino frizzante e di ammirare l’ infinito perdendosi lungo la linea dell’ orizzonte. L’ immensità del mare si tramuta in un concetto, in un’ immagine emblematica; ci insegna a relativizzare e a meditare sul suo spazio senza limiti. Ma il mare è anche una porta aperta sul mondo, tangibile e intangibile. Al di là del mare esistono nuove terre, nuove culture, nuove lingue, nuove etnie. Ammirare il mare sconfinato è mettersi in contatto con l’universo sondando dimensioni altrettanto incommensurabili. Il mare, poi, ha un linguaggio proprio, che chi lo ama impara presto a decifrare: come disse Verga, ” Il mare non ha paese nemmen lui, ed è di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare, di qua e di là dove nasce e muore il sole. “

 

 

 

La moda come linguaggio: incontro con Sara Schiavo

Sara in un ritratto di Nelum Francesca Caramini

Se creare, come Camus disse, è “vivere due volte”, Sara Schiavo (leggi qui l’ articolo che VALIUM ha dedicato al suo editoriale “Persinette”) si è assicurata esistenze molteplici grazie alla sua inventiva. Il senso artistico nel sangue, geniale e intuitiva, la giovane creativa romana ha messo in gioco il suo talento a 360°: l’ eclettismo è uno dei tratti che più la identifica. Un eclettismo che nel connubio tra idee e ricerca, nel continuo divenire del flusso ispirativo, nella necessità di esprimersi tramite un’ iconografia potente trova la sua linfa principale. Art director, stylist, designer, consulente, Sara, sostanzialmente, “racconta storie”. E lo fa attingendo all’ immensa forza evocativa veicolata dall’ immagine, dall’ impatto visivo.  La moda rappresenta il cardine su cui poggia la sua intera visione creativa,  un fil rouge che si snoda in un viavai di contaminazioni costanti: fotografia, arte, cinema, riferimenti storici, fiabe, personaggi, “fotogrammi” di vita quotidiana, tutto diventa prezioso materiale che alle suggestioni dona forma e concretezza. Ma non pensate ad una “moda” come pura espressione del gusto del momento; per Sara Schiavo la moda è un linguaggio che ingloba passato, futuro e presente, li mette in dialogo e non viene mai meno al suo valore comunicativo. E’ lei stessa a spiegarcelo in una torrida serata estiva, mentre a Roma l’ afa poco a poco sfuma nel rigenerante Ponentino.

La tua carriera ruota attorno al concetto di “moda”. Com’è cominciato, tutto?

Ho fatto studi artistici, ero portata per il disegno e mi è venuto naturale. Dopo il diploma in grafica pubblicitaria e la laurea in Scienze della Moda e del Costume all’ Università della Sapienza, mi sono iscritta all’ Accademia di Costume e Moda. Ho subito capito che quella sarebbe stata la mia strada. Il mio primo photo shoot risale al progetto di scouting “Final Work – Talents 2011” a conclusione dell’Accademia: contestualizzare i 5 oufit da me creati, che mi sono valsi il 3° posto e hanno sfilato ad Altaroma, è stato il cuore del lavoro. Con dei miei amici fotografi (Paula Ling yi Sun, Nelum Francesca.Caramini, Alessandro Cantarini e Martina Scorcucchi, per una volta nelle vesti di modella) abbiamo scattato alle Cave di Marmo di Carrara, perché la lavorazione della pelle degli abiti era tutto un richiamo alle forme delle rocce e alle loro venature. E’ stata una bellissima avventura, il progetto ha ottenuto molta visibilità e hanno cominciato a contattarmi diverse persone interessate a me non solo come designer, ma anche come art director e stylist. Dopo l’Accademia ho lavorato per due anni all’ Ufficio Stile di Valentino e ho collaborato con un magazine indipendente, FAMO, dove mi occupavo di moda. Dopodiché, tra consulenze e campagne pubblicitarie, ho lavorato essenzialmente come freelance. Dall’ anno scorso insegno Senso Estetico all’ Accademia delle Arti e delle Nuove Tecnologie di Roma, da giugno allo IED di Roma Styling per la moda e a tutt’ oggi, tra l’altro, faccio cool hunting per due brand: ricerco tendenze e immagini che siano di spunto per le collezioni. Mi piace molto perché la curiosità è una mia caratteristica.

Dall’ editoriale “Oh, Ophelia!” (published on Sticks and Stones agency) –  Photo by Marco Valerio Nati

Che cosa rappresenta, per te, la moda?

Un veicolo per comunicare sentimenti, per esprimere esperienza, un modo di vedere il mondo. Per me la moda non è soltanto l’abito, la tendenza del momento. E’ il linguaggio attuale, può riguardare qualsiasi contesto e qualsiasi settore: anticipa i linguaggi futuri, rimanda al passato e ti spinge a comunicarlo in modo più attuale…La moda è il mezzo di espressione più potente che esista, e per esprimersi ha infiniti modi: il design ne rappresenta solo uno.

Come hai vissuto il periodo dei tuoi studi all’ Accademia di Costume e Moda, “vivaio” di talenti illustri come – solo per citarne alcuni – Alessandro Michele, Frida Giannini e Tommaso Aquilani?

Dell’ Accademia ho un ricordo bellissimo anche perché è stato bellissimo relazionarmi con gli altri studenti. Da loro ho imparato tanto, la creatività era alle stelle e la voglia di fare altissima rispetto a quello che ci veniva proposto dall’ Accademia stessa. Abbiamo cominciato a creare delle cose tra di noi spontaneamente, per il puro piacere della sperimentazione: i costumi per le feste che organizzavamo in Accademia, gli allestimenti… E’ stato forse uno dei periodi più belli che io ricordi, perché eravamo completamente liberi e “artistoidi”!

Da “Oh, Ophelia!” – Photo by Marco Valerio Nati

Da “Oh, Ophelia!” – Photo by Marco Valerio Nati

Hai esordito come “junior designer” nel team di Valentino: un ottimo inizio, non c’è che dire. Cosa ci racconti al riguardo?

E’ stato molto costruttivo perché l’entrare subito a contatto con un’azienda così strutturata ha sicuramente accelerato la mia crescita professionale. Se oggi sono molto organizzata è perché ho lavorato da Valentino, dove tutto funzionava alla perfezione. Ho una base solida alle spalle. Mi è un po’ mancato l’aspetto della ‘libertà’: in fondo sono una “free spirit” e la vita d’ufficio non fa per me. Ma ne è valsa la pena per capire cosa volevo veramente fare. Pur lavorando tantissimo, io sentivo sempre il bisogno di stare sul set fotografico…

Che valore ha rivestito, per te, quell’ esperienza?

Quando lavoravo da Valentino, Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli erano già direttori creativi dal 2008. L’azienda, con loro, è cresciuta moltissimo. Hanno fatto un ottimo lavoro. Era bellissimo anche solo vedere quando gli abiti venivano realizzati, le vendeuse che ricevevano le ospiti nei salon Haute Couture…Ho avuto la fortuna di calarmi nelle atmosfere di una delle Maison più importanti al mondo, con un Dna fortissimo. E’ stata un’esperienza molto intensa, ma il bisogno di sperimentare fa parte di me stessa…Preferisco mettermi in gioco in realtà molteplici.

Da “The Dreamers” (published on Book Moda) – Photo by Ursu

Da “The Dreamers” – Photo by Ursu

Oggi crei nelle vesti di Art Director, Fashion Editor, designer e Fashion stylist. Qual è il ruolo che ti calza più a pennello?

La direzione artistica è il ruolo che più mi compete, perché le mie capacità organizzative mi consentono di gestirlo perfettamente. La ricerca è un’altra cosa che mi appassiona moltissimo, l’arrivare a partorire un’idea. Per me è un modo molto forte di esprimermi. Mi piace condividere e costruire le mie visioni insieme ad altri professionisti, è bellissimo così come lo è individuare i personaggi più adatti a raccontare una storia: il fotografo, la modella, la make up artist, l’hairstylist, la location, lo studio della luce e dell’atmosfera…Il gioco di squadra conduce a risultati sempre nuovi. Ho avuto anche esperienze come regista di fashion film.

A quali ispirazioni attinge la tua visione creativa?

Magari vado in macchina, per strada vedo un posto e immagino una storia. Tutto può essere fonte di ispirazione: a volte è la natura, altre l’arte, altre ancora il cinema oppure un personaggio, che sia esistente o meno. A volte delle specie di visioni che mi diverto a interpretare. Cerco sempre, dopo aver avuto un’idea, di far ricerca, di approfondire, di trovare spunti per descrivere la storia che via via si sviluppa…Per me è essenziale.

PARAKIAN Paris SS 2017 adv campaign – Photo by  Paolo Santambrogio

Esistono leitmotiv che ricorrono nel tuo immaginario artistico?

Il personaggio femminile in generale: fanciulla, donna romantica, madre, figlia. La figura femminile è per me spesso fonte di ispirazione, forse perché riesco ad immedesimarmi maggiormente. In generale, comunque, penso che i miei progetti siano tutti molto diversi tra loro perché mi piace fare cose nuove, collaborare con fotografi con stili completamente dissimili. Anche i miei fotografi preferiti hanno un’estetica personalissima, molto riconoscibile: penso ad Harley Weir, a Michal Pudelka, a Tim Walker

In che direzione evolvono i tuoi progetti futuri?

Per scaramanzia, preferirei non parlarne ancora. Sicuramente non mi fermerò!

Da “Daughters” (published on Mia Le Journal n. 2) – Photo by Sara Mautone

Da “Daughters” – Photo by Sara Mautone

Da “Devozione” (published on Liike Magazine Issue One) – Photo by Cristiano Pedrocco

Da “Devozione” – Photo by Cristiano Pedrocco

Da “Devozione” – Photo by Cristiano Pedrocco

Da “Persinette” (published on Paperonfire) – Photo by Daria Paladino

Da “Somnia Naturae” (published on Switch Magazine October Issue) – Photo by Marco Valerio Nati

Da “Somnia Naturae” – Photo by Marco Valerio Nati

CREDITS

Oh, Ophelia!” published on Sticks and Stones agency
art direction & styling Sara Schiavo
photography Marco Valerio Nati
model Alice Pagani
mua Mariangela Palatini
styling assistant Noemi Clarizio
The Dreamers” published on Book Moda
art direction & styling Sara Schiavo
 photography Ursu
models Cecile @iconmodels, Christina @iconmodels and Vittorio @iconmodels
mua & hair Claudio Ferri using Lancôme, Nars and Artego
styling assistant Giulia Mantovani and Angelo De Luca
photography assistant Franco Sassara
mua & hair assistant David Ciorba and Elena Florentina
special thanks to C.o.h.o. Loft, Rome
PARAKIAN Paris SS17 adv campaign
art direction & styling Sara Schiavo
photography Paolo Santambrogio
model Claire De Regge
mua & hair Luciano Chiarello 
styling assistant Gianluca Francese
with Chiara Giannoni, Luca Parrini and Riccardo Oggionni
special thanks for jewels Bernard Delettrez
Daughters” published on Mia Le Journal N°2
art direction Sara Schiavo
photography Sara Mautone
models Caitlin Marie @iconmodels, Patrycja Gacka & Jennifer Distaso
styling Alexia Mingarelli & Sarah Venturini
mua & hair Guia Bianchi
Devozione” published on Liike Magazine Issue One
art direction & styling Sara Schiavo
photography Cristiano Pedrocco
model Valentina Oteri
mua & hair Eleonora Juglair
styling assistant Angelo De Luca
photography assistant Taieb Ksiksi
Persinette” published on Paperonfire
art direction & styling Sara Schiavo
photography Daria Paladino
model Serena Ihnatiuc
mua Micaela Baruffa
hair Salvino Palmieri
styling assistant Noemi Clarizio
photo retouching Laura Gianetti
special thanks to Gold Fever Hair Extensions, Olga Teksheva and Coup de Théâtre
Somnia Naturae” published on Switch Magazine October Issue
art direction Sara Schiavo
photography Marco Valerio Nati
model Anna Bihas
styling Alexia Mingarelli
mua & hair Eleonora Juglair
styling assistant Gianluca Francese