La neve ha un suo profumo? E in caso affermativo, quale? Cominciamo subito col dire che la neve, essendo composta di acqua allo stato solido (ogni fiocco è costituito da molteplici cristalli di ghiaccio), è assolutamente inodore. Possiamo parlare, dunque, dei profumi che la neve evoca. Ad esempio il profumo dell’aria cristallina, tersa, pervasa da note di ghiaccio. Alcuni ricercatori, tuttavia, sostengono che la neve, a causa del riscaldamento globale, abbia sviluppato un proprio odore: quando cadono, i fiocchi di neve si impregnano delle impurità contenute nell’aria. Di conseguenza, gli studiosi affermano che in ogni luogo la neve abbia un odore diverso. Il manto nevoso presente in Svezia, ad esempio, risulterà olfattivamente distinto da quello del Wisconsin o di una qualsiasi metropoli del globo; ad avallare questa teoria è Johan Lundstrom, docente di neuroscienze cliniche al Monell Chemical Senses Center di Philadelphia. Tornando al cambiamento climatico, è stato dimostrato che ha un ruolo fondamentale nella veicolazione degli odori: l’aumento della temperatura globale facilita la diffusione delle molecole odorose, che vengono avvertite con maggiore intensità.
Forse è proprio per questo che molti sostengono che più ci si avvicina al Circolo Polare Artico, più la neve ha un odore che rimanda all’aria gelida e pulita. Differenze in base ai luoghi a parte, l’olfatto percepisce lo stimolo odoroso della neve associandolo a sentori di purezza, benessere e intensa freschezza. Potremmo paragonarlo all’aria pungente che respiriamo in montagna, quando attraversiamo con le ciaspole i boschi silenziosi, o a quello della brina che si forma sui prati, sui tetti e sul suolo nelle prime ore del giorno. Le marche di profumi più prestigiose, affascinate dall’ineffabile odore della neve, hanno cercato di riprodurlo svariate volte. A tale scopo, si sono servite di specifici ingredienti. Vediamo quali.
Il muschio bianco è certamente il più diffuso. La sua profumazione delicata, un po’ dolce e “minimale”, richiama il candore e la nettezza della neve fresca. Gli accenti metallici rinviano al tipico sentore che il gelo espande nell’aria. La famiglia olfattiva dei legni, rappresentata soprattutto dal sandalo, dal cedro e dal vetiver, è molto presente: le loro note boisé evocano l’odore delle foreste, la maestosità della natura ammantata dalla coltre nevosa. Gli accenti acquatici ci trascinano in un viaggio olfattivo dove i laghi ghiacciati, gli arabeschi di gelo e i ghiaccioli che pendono dai tetti e dai rami degli alberi catturano l’algido fascino dell’atmosfera invernale. Gli agrumi, infine, apportano un tocco di briosa luminosità: fanno pensare a un paesaggio innevato lambito dai raggi del sole. Che sia inodore o meno, insomma, la neve ha ispirato un gran numero di nasi grazie alla sua evocatività; prova ne è il fatto che possiamo contare su molteplici profumi che si sono fatti interpreti del suo odore e hanno saputo catturare le glaciali atmosfere della stagione più magica dell’anno.
Foto via Pexels, Pixabay e Unsplash
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