Luna Piena della Neve: il fascino potente della Microluna in arrivo il 24 Febbraio

 

Domani, tutti con gli occhi puntati verso il cielo: è in arrivo il plenilunio più magico di Febbraio. Non si tratta, però, di una Superluna. La Luna Piena della Neve (questo il suo nome) sfoggia un fascino altrettanto potente di una luna al perigeo, ma la sua è una bellezza che va oltre le dimensioni. Alle 13.30, quando raggiungerà la fase di piena, il satellite della Terra disterà da quest’ultima 405.085 km; ciò significa che sarà prossimo all’apogeo, il punto di maggior lontananza che intercorre tra l’orbita lunare e il nostro pianeta. La Luna della Neve può essere considerata quindi una Microluna: il plenilunio apparirà minuto, pur mantenendo un’intensa luminosità. Potremo ammirarlo in tutta la sua pienezza al calar del buio, quando l’oscurità ne esalterà il fulgore. Naturalmente, sarà essenziale che il cielo sia sgombro di nuvole.

 

 

Ma da dove deriva il nome di Luna Piena della Neve? A battezzarla così fu la tribù di nativi americani dei Dakota, che si ispirarono agli scenari innevati in cui fa solitamente la sua comparsa. E’ curioso constatare che i Cherokee, il gruppo etnico più numeroso del Nord America, la denominarono invece Luna della Fame o Luna Ossuta. In Inverno, infatti, quando la neve e le temperature polari ostacolavano la caccia, patire la fame era quasi la regola. Gli antichi Celti mantennero il collegamento con il gelo stagionale dandole il nome di Luna di Ghiaccio, mentre altri popoli indigeni dell’America settentrionale l’appellarono in svariati modi: Luna dell’ Aquila, Luna dell’Orso Nero…L’orso più diffuso da quelle parti, non a caso, dà alla luce i suoi cuccioli proprio a Febbraio. I Cinesi, dal canto loro, chiamarono il plenilunio del secondo mese dell’anno Luna Piena dei Germogli, associandolo a un’idea di rinascita che anche gli Hopi attribuirono alla Microluna; per il popolo indigeno amerindo stanziato in Arizona era la Luna della Purificazione o del Rinnovamento, una definizione che probabilmente indicava l’imminente risveglio della natura.

 

L’eclissi solare anulare del 14 Ottobre: un evento imperdibile (anche on line)

 

Tutto esiste grazie a questo paio di camminatori:
il sole e il tempo.
(Raul Aceves)

 

In Italia non sarà visibile direttamente, ma potrete ammirarla grazie al sito della NASA che ha organizzato una live: sto parlando dell’eclissi anulare di sole prevista per oggi, il 14 Ottobre. L’eclissi potrà essere osservata negli Stati Uniti, in Centro America, in Colombia e in Brasile, utilizzando tassativamente delle precauzioni per non incorrere in lesioni irreversibili agli occhi. Ma che cos’è, precisamente, un’eclissi solare anulare? Questo fenomeno si verifica ogni volta che la Luna, nel punto più distante della sua orbita intorno alla Terra, si interpone tra il Sole e il nostro pianeta. La sua posizione fa sì che sembri più minuta rispetto al Sole, perciò non riesce ad oscurarlo completamente. La parte dell’astro solare rimasta visibile ci apparirà simile a un gigantesco anello infuocato, una visione di pura meraviglia. Le eclissi, infatti, sono determinate dall’ allineamento (parziale o totale) tra Sole, Luna e Terra. Prendendo come riferimento l’orario italiano, la Luna comincerà ad oscurare il Sole alle 17.03; l’eclissi evolverà in un’ eclissi anulare alle 18.10 e raggiungerà l’apice alle 19.59: in questo momento sarà possibile ammirare l’anello di fuoco in tutto il suo splendore. Poi, a poco a poco, il Sole ricomincerà ad essere visibile nella sua interezza (almeno in America, perchè a quell’ora in Italia il cielo sarà già buio).

 

 

Erano ben due anni che un’eclissi solare anulare non si verificava: l’ultima ha fatto la sua comparsa il 10 Giugno del 2021. Anche in quel caso, tuttavia, in Italia non abbiamo potuto osservarla; a godersi lo straordinario spettacolo cosmico sono stati i canadesi del Nord, i russi e i groenlandesi. Il fenomeno si ripresenterà tra un anno esatto, il 2 Ottobre 2024, ma sarà visibile soltanto nell’area più a Sud dell’ America meridionale e nel Pacifico. Nel Nord America, inoltre, un’eclissi solare totale potrà essere ammirata l’8 Aprile 2024. Nonostante ciò, ripeto, la tecnologia è in grado di fornirci un aiuto prezioso. Oggi pomeriggio, se vorrete rimanere estasiati davanti all’ anello di fuoco del Sole, non dovete far altro che collegarvi al sito della NASA o a siti come The Virtual Telescope Project per godervi l’eclissi solare anulare on line.

 

 

 

La colazione di oggi: le fragoline di bosco, un elisir di lunga vita

 

Maggio, come tutti ben sappiamo, è il tempo delle fragole. Ma anche delle fragoline di bosco! La Fragaria Vesca (questo il suo nome botanico), a differenza della Fragaria X ananassa che viene coltivata, nasce spontanea nel sottobosco ed è diffusa in Europa, nel Nord America e in Asia settentrionale. Le dissomiglianze tra le due tipologie sono evidenti: le fragoline, rispetto alle fragole da giardino, hanno dimensioni molto più piccole, una consistenza più soffice (“vesca”, in latino, significa “molle” non a caso) e un sapore decisamente più intenso. Quando passeggiamo nei boschi, la Fragaria Vesca è ben distinguibile. Cresce in mazzetti ornati da triadi di foglie dai bordi dentellati, ha fiori minuti e bianchissimi che sfoggiano un massimo di sei petali, fiorisce da Aprile fino a Luglio ma non è raro che sbocci anche in Autunno. La Fregaria Vesca predilige i terreni piuttosto ombreggiati, battuti dal sole quanto basta. Ma perchè dovremmo prenderla in considerazione, data l’ enorme diffusione della Fragaria X ananassa? E’ molto semplice: le fragoline sono oltremodo ricche di proprietà benefiche e curative.

 

 

Basti dire che vengono utilizzate come pianta medicinale sin da tempi remotissimi: tra le loro innumerevoli virtù, rientra quella di combattere i malanni gastrointestinali. Le fragoline di bosco depurano, svolgono un’efficace azione diuretica, tengono a bada gli sbalzi di pressione e contrastano l’ipertensione arteriosa. In Primavera, quando maturano i loro “falsi frutti” (i frutti veri e propri sono gli acheni, i semini che punteggiano la superficie rossa), sono un toccasana per azzerare lo stress tipico del cambio di stagione. La Fragaria Vesca abbonda di sali minerali come il ferro, il calcio, lo iodio, il fosforo e il magnesio, un ottimo drenante: grazie ad esso combatte eccellentemente la ritenzione idrica, favorisce la diuresi e depura l’organismo. Il frutto (lo chiameremo così), inoltre, è ricco di acido acetilsalicilico, noto per le sue virtù analgesiche e antinfiammatorie.

 

 

Anche la vitamina C contenuta nella Fragaria Vesca è di fondamentale importanza: le proprietà antiossidanti di questa vitamina contrastano la deleteria azione dei radicali liberi, causa prima della degenerazione dei tessuti. Grazie alle sostanze benefiche di cui abbonda, la fragolina di bosco può essere considerata un valido ricostituente, il che si rivela un toccasana anche per l’ ipertensione arteriosa di cui vi ho parlato poco fa. Ritemprare il sistema nervoso, combattere i radicali liberi e drenare i liquidi in eccesso, infatti, rappresentano tre azioni basilari per proteggere le arterie e rigenerare l’organismo.

 

 

Cosa potreste preparare, quindi, con le fragoline di bosco? A colazione, frappè e frullati sono l’ideale sia per dissetarsi che per drenare i liquidi.  Le fragoline possono essere anche gustate così come sono, magari condite con un po’ di limone, per godere appieno delle virtù antiossidanti di cui sono ricche. Altre idee? Inseritele nella macedonia, insieme ad altri tipi di frutta. Oppure consumatele nel porridge (la zuppa di avena). Quando viene inclusa nella farcitura o nella decorazione dei dolci, la Fragaria Vesca raggiunge il top della golosità. Se però volete sfruttare al meglio le proprietà salutari delle fragoline selvatiche, assaporatele al naturale dopo averle mescolate al miele: l’effetto ricostituente è assicurato.

 

 

 

La Luna Piena della Neve, uno straordinario spettacolo astronomico nel cielo di Febbraio

 

Febbraio è un mese ricco di sorprese e ricorrenze. Anche gli astri, in questi giorni, fanno la loro parte: lo spettacolo che il cielo ci regalerà oggi pomeriggio è assolutamente imperdibile. La Luna Piena della Neve, seconda luna piena dell’ anno, ci stupirà con un fulgore luminoso che alle 17.56 raggiungerà il suo apice. Sarà una visione del tutto magica, che molti di noi non esiteranno a immortalare tramite smartphone e macchine fotografiche. Anche perchè si tratta di un plenilunio speciale, carico di atmosfera: gli Indiani d’America lo battezzarono “Luna Piena della Neve” perchè appariva nel pieno dell’ inverno, quando le temperature erano gelide e i paesaggi completamente innevati. Il discorso, come vedremo, è molto ampio e coinvolge temi quali la sopravvivenza, la caccia, il rinnovamento…Tutti argomenti associati, appunto, all’ apogeo della stagione fredda e a impercettibili preludi di primavera.

 

 

La luminosità di questa luna non mancò di far colpo sulle tribù Pellerossa del Nord America, che le assegnarono svariati nomi. Oltre a “Luna Piena della Neve”, ad esempio, fu chiamata “Luna della Fame” e “Luna dell’ Osso”, un appellativo coniato dai Cherokee: nel cuore dell’ inverno, le provviste di viveri erano quasi terminate e la caccia difficilmente praticabile; non era raro che nelle tribù si digiunasse, si rosicchiasse la carne dalle ossa della selvaggina o ci si nutrisse di pietanze a base di midollo osseo per non patire la fame. Ma la Luna Piena della Neve era anche la prima luna piena dell’ anno, secondo il calendario lunare. La popolazione indigena degli Hopi, di conseguenza, la battezzò “Luna della Purificazione e del Rinnovamento”; si pensava che quel plenilunio, con la sua luce mozzafiato, sancisse una sorta di rinascita, un nuovo ciclo temporale. Lo stesso concetto è insito nell’ appellativo che le fu dato in Cina, “Luna che sboccia”, mentre i Celti si rifecero agli scenari invernali chiamandola “Luna di Ghiaccio”. Tornando all’ evento che si verificherà oggi pomeriggio, prendete nota dell’ orario: 17.56, come vi ho già accennato. In quel momento la Luna Piena della Neve sprigionerà il massimo della luminosità, ma in molti consigliano di ammirarla anche più tardi, quando il cielo sarà completamente buio. Alle 17.40, in effetti, il sole tramonterà e 16 minuti dopo l’oscurità potrebbe essere troppo scarsa, impedendoci di godere appieno del plenilunio. Qualunque sia la vostra scelta, non perdetevi per nulla al mondo questo straordinario spettacolo astronomico!

 

Dopo la magica notte di San Giovanni, tutto l’incanto della Superluna di Fragola

 

Dopo lo spettacolo delle superlune e del Solstizio, i meravigliosi eventi che ci regala il cosmo non accennano a diminuire. Ecco quindi che alla notte di San Giovanni, la più magica dei mesi caldi, seguirà un nuovo plenilunio mozzafiato: la Superluna di Fragola  è imperdibile per una serie di motivi. In primo luogo, sarà la prima luna piena dell’ estate e l’ ultima superluna dell’ anno. Pur non essendo un’ autentica superluna, poi, dato che il plenilunio apparirà diverse ore dopo dal suo perigeo, si presenterà grande e luminosa, una visione d’ incanto nel cielo di Giugno. Non raggiungerà, certo, le dimensioni della Superluna di Sangue dello scorso Maggio, posizionata alla minima distanza dalla Terra anche rispetto alle altre Superlune del 2021, ma sarà molto piacevole osservarla e godere del suo chiarore. La fase di perigeo della Luna di Fragola si è verificata ieri. Stasera, il plenilunio sarà visibile dalle 20.40 in avanti e potremo ammirarlo addirittura fino a sabato mattina. Ma perchè viene chiamata Luna di Fragola? In realtà, non è l’unico nome con cui è stata battezzata. Nel Nord America la appellarono così le tribù che vivevano tra gli Stati Uniti e il Canada, dato che coincideva con lo spuntare delle prime fragole. Gli europei, prima che questi frutti venissero importati dall’ America, le avevano dato il nome di Luna Rosa, ispirandosi alla “regina dei fiori” che a Giugno conosce il suo massimo splendore. Tra le tante denominazioni spicca quella di Luna di Miele: viene subito in mente il viaggio di nozze, e non a caso. Forse, dal momento che il mese di Maggio inaugura la stagione dei matrimoni, ci si ricollegava al classico viaggio che gli sposi effettuano dopo il sì. Stasera, dunque, occhi puntati verso il cielo per vedere la splendida Superluna di Fragola (potete ammirarla anche on line nei vari siti di astronomia). Ma intanto, spazio alle tradizioni più suggestive del 24 Giugno  come la classica  “acqua di San Giovanni”, una bacinella in cui diverse specie di erbe e fiori sono state messe a bagno ed esposte alla rugiada della fatata notte appena trascorsa. Di mattina, si usava lavarsi con quest’ acqua dalle virtù miracolose; in particolare, veniva utilizzata per difendersi dalla sfortuna, dalle energie negative e dalle malattie. Tra meraviglie cosmiche e antiche tradizioni, insomma, un fatto è certo: si preannuncia una giornata ad alto tasso di suggestività.