Macondo

 

“Nelle notti d’inverno, mentre faceva cuocere la minestra nel camino, soffriva la nostalgia del caldo del suo retrobottega, il ronzio del sole nei mandorli polverosi, il fischio del treno nel sopore della siesta, proprio come a Macondo soffriva la nostalgia della minestra invernale nel camino, del richiamo del venditore di caffè e delle lodole fugaci della primavera. Stordito da due nostalgie opposte come due specchi, perse il suo meraviglioso senso della irrealtà, e alla fine raccomandò a tutti che se ne andassero da Macondo, che dimenticassero tutto quello che lui gli aveva insegnato del mondo e del cuore umano, che se ne fottessero di Orazio, e che in qualsiasi luogo si fossero trovati si ricordassero sempre che il passato era menzogna, che la memoria non aveva vie di ritorno, che qualsiasi primavera antica è irrecuperabile, e che l’amore più sfrenato e tenace era in ogni modo una verità effimera.”

Gabriel Garcìa Màrquez, da “Cent’anni di solitudine” (Mondadori, 2021)

 

Sera d’estate

 

Un gabbiano d’argento si stacca dal tramonto.
A volte una vela. Alte, alte, stelle.
(Pablo Neruda)

A cena qui, stasera? Un frizzantino per iniziare e il mare che riempie lo sguardo. Quando il sole tramonta è il momento ideale: il cielo vira a un mix di arancio, giallo e rosa, immergendo il panorama in una luce onirica. Sulla spiaggia le voci si smorzano, sostituite dallo stridio dei gabbiani. Le onde si acquietano e il loro ritmo diventa ipnotico, instaurando una meravigliosa armonia con la calma del mare. Sono momenti magici, intrisi di vibrazioni mistiche: istanti in cui l’ anima abbraccia l’infinito e si fa un tutt’uno con il cosmo. Aggiungete a questo stato di grazia del buon vino e un delizioso menu a base di pesce. Ma anche chiacchiere a ruota libera, sorrisi,  l’ ebbrezza delle ore condivise con qualcuno con cui siete in sintonia…Vi renderete conto che sì, la vita è davvero bella, e che in fondo basta poco per essere felici: il mare, un cielo al tramonto, un calice di bollicine e la frizzante euforia di una serata estiva. “Carpe Diem”, diceva Orazio. Cogliete l’attimo! Distaccatevi dalla quotidianità per inoltrarvi appieno in una dimensione incantata.