Kairos

 

” Ci viene insegnato che nella lingua araba classica una radice comune lega tappeto e farfalla e certo non soltanto per la fascinazione dei colori. Il tessere e l’annodare alludono di per sé alle vicende ordite per gli uomini da invisibili mani. E si sa come il vocabolo greco che indica l’attimo senza ritorno, da cogliere come un fiore miracoloso − kairos – sia usato per definire un altro indefinibile: la momentanea, lampeggiante fissura tra l’ordito e la trama in cui la spola penetra fulmineamente, come la lama mortale tra i due pezzi di un’armatura. “

 

Cristina Campo, da “Il flauto e il tappeto”