Nel tramonto

 

” Camminavo in una primavera mediterranea. Sola. Ancora oceani di pensieri inquieti acceleravano ritmi cardiaci sincopati e ansiosi. Nel confuso di un tramonto marino. Il porto a pochi passi. Liberi i gabbiani in volo. La mia ombra addosso rimproverava sicurezze più che ventenni. Mi vorrei forte e coraggiosa. Pensavo. Integra stella lucente e intanto lame metalliche mi stringevano stronze i fianchi saziandosi, rubando il dolce rimasto sulla mia pelle. Frenetica inquietudine bisognosa di felice quiete. Cosi poetico e triste insieme. Sentirmi romantica nel tramonto. Come sempre musica di violini elettrificati registrati in nebbiose pianure padane ad azzerare il sonoro naturale delle onde nervose. “

 

                                               Isabella Santacroce, da “Destroy”

 

 

Il luogo

 

” Vorrei essere te, così violenta così aspra d’amore, così accesa di vene di bellezza e così castigata.”

Alda Merini, “Per Una Rosa”

 

Un angolo magico di campagna, un’ esplosione di bellezza accentuata dal profumo inebriante delle rose: ti si apre davanti inaspettato e subito cattura il tuo sguardo. E’ un sentiero di cui non riesci a calcolare la lunghezza, immerso nel verde e completamente fiancheggiato da rose che lo sovrastano formando un rigoglioso arco. I colori di questo scenario ammaliano al pari dell’ incanto che sprigiona: un etereo connubio di rosa, verde e azzurro a cui si aggiunge il beige/grezzo della terra, tonalità imprescindibile di una cornice naturale da mozzare il fiato. Siamo nel Paese delle Meraviglie? Forse. Oppure no…Quel che è certo, è che solo il mese di Maggio può offrire simili paesaggi da sogno. Ti addentri in quel sentiero con stupore, senza sapere neppure dove ti condurrà. L’azzurro del cielo, nel frattempo, si tinge delle caleidoscopiche cromie del tramonto prima di sfumare in un crepuscolo color indaco. Tutto intorno è quiete, intervallata dal cinguettio degli uccelli e dal ronzio delle api. Farfalle variopinte svolazzano leggere tra le rose, un vento tiepido veicola  profumi a miriadi. Continuo ad avanzare mentre l’ ambiente che mi circonda si fa sempre più onirico. “Rosa, Rosae, Rosam”, recito mentalmente. E’ come un mantra, una cantilena ipnotica che mi accompagna lungo il tragitto…Non ho idea di dove il sentiero mi stia portando, ma voglio immaginare che proprio in questo momento, nel qui e ora, Maggio mi abbia dischiuso l’ accesso ad un mondo da fiaba.

 

 

 

Solomeo

 

” Poco dopo la notte la luce bianca che accompagna l’aurora si diffonde per le strade e lambisce le case di Solomeo accarezzandole. Dalla valle spira un vento leggero che spinge su verso l’antica rocca i profumi della campagna, profumi che aspiro a pieni polmoni come se fossero la vita stessa. Amo passeggiare in questa luce, che favorisce le idee più serene e pure, quando la natura e gli uomini ancora dormono, e tutto sembra un immenso giardino. In queste ore, prima che la porta della vita si spalanchi sulle urgenze degli affari di un industriale, sui molteplici viaggi, sull’imprevedibile serie di incontri con persone che vogliono offrire o vogliono avere, (…) in queste piccole ore sono gratificato dal pensare in quiete vagando per questo borgo dello spirito, del mio spirito, dove ogni pietra, ogni albero, ogni rosa fragrante mi richiama alla mente questo o quel ricordo pieno di tenerezza, nel quale mi riconosco. Di tutte le cose di Solomeo, due hanno radici nel cuore come fiori di piante sempreverdi: il castello, dove nacque tutto, e il teatro, simbolo centrale di quanto è stato e sarà fatto. Lo studiolo del castello, decorato con antiche pitture, con le piccole finestre che guardano il borgo e tutta la valle di Solomeo, è il luogo dei ricordi e delle idee. Stimo le idee, perché le ritengo comunque più importanti delle cose che producono. La mia passeggiata termina sempre lì, in quel luogo magico dove la memoria, la concentrazione e uno stupore eternamente giovane agiscono insieme sul mio animo come uno stimolo vitalizzante. Solo lì posso abbandonarmi in pieno ai ricordi. “

 

Brunello Cucinelli, da “Il sogno di Solomeo. La mia vita e l’ idea del capitalismo umanistico”

 

 

 

 

 

Storie

 

” Cercare storie. Inventarle o scoprirle. Riconoscerle e intuirne la presenza dietro i loro assurdi nascondigli. Stanarle da una scena di vita quotidiana, un racconto, un episodio di cronaca, una testimonianza, un romanzo, un fatto storico, persino da un gesto, un ricordo, un volto, un dettaglio, un’immagine, un profumo. Catturare storie e portarsele dietro per anni, pensandole e ripensandole. Elaborarle, macerarle e riviverle infinite volte. Amarle. Sognare di farne dei film ma, ed ecco il punto, prima che il sogno fallisca, abbandonarle in un cassetto. Per sempre…Questo è in realtà il mestiere del regista cinematografico, oggi. E sarebbe davvero la professione più bella del creato se la sua perfezione non venisse ciclicamente deturpata da quegli irragionevoli incidenti che finiscono talvolta con il condannare una storia ad assumere le sembianze di un film. Per fortuna sono soltanto rare eccezioni nella vita di un uomo di cinema, anomalie insensate e stravaganti, niente di più. La regola aurea del cineasta è nella quiete dei cassetti, non nel caos di un set. “

 

Giuseppe Tornatore, da “Diario Inconsapevole”