New Icons: Adut Akech Bior

Adut per Valentino Haute Couture, AI 2019/20

In Italia l’ abbiamo conosciuta meglio grazie allo spot di Born in Roma, la nuova fragranza di Valentino (rileggi qui il post che VALIUM le ha dedicato), dove sfreccia in moto ad una festa indossando uno splendido abito da sera: è difficile che qualcuno sia rimasto immune al fascino esotico di Adut Akech Bior, più conosciuta come Adut Akech, e che non voglia saperne di più su una modella che ha scalato le vette del fashion system in soli due anni di carriera. Se il suo vi sembra un volto familiare, non stupisce. Sappiate che dal 2017 sfila e posa per le Maison più altisonanti del pianeta: basta dire che il suo debutto internazionale in passerella è avvenuto a Parigi quell’ anno stesso, con un brand del calibro di  Saint Laurent. Nel 2018, lanciatissima, Adut è stata scelta da Karl Lagerfeld in persona per esibirsi in look nuziale al défilé AI 2018/19 di Chanel Haute Couture, un onore che prima di lei spettò solo a un’ altra mannequin di colore (Alek Wek). Ma la vita di Adut Akech non è sempre stata votata al glamour. Sembra una fiaba a lieto fine, certo, però è iniziata in un modo ben diverso. Ripercorrendo l’iter esistenziale della musa di Pierpaolo Piccioli, scopriamo che nasce il 25 Dicembre 1999 nel Sudan del sud e che cresce in Kenya, in un campo profughi. Quando Adut ha 8 anni  la sua famiglia decide di chiedere asilo in Australia, ad Adelaide. Parlando solo Swahili e Dinka, la futura top deve innanzitutto iscriversi ad una scuola di inglese, che frequenta insieme a bambini provenienti da ogni parte del mondo. Degli anni seguenti ricorda il bullismo subito per i suoi incisivi distanziati e per la sua altezza, ma è un bullismo non destinato a durare a lungo: a 13 anni Adut già sfila in passerella, la prima volta per il fashion show di sua zia e successivamente alla Melbourne Fashion Week. E’ proprio allora che decide di diventare modella e si iscrive ad una fashion agency. Il resto, è storia. Sedicenne, vola a Parigi convocata da Saint Laurent, che la scrittura in esclusiva per tre stagioni. Un debutto ai défilé grande stile, il suo, subito seguito da un fioccare di occasioni irripetibili: oltre a Chanel, griffe come Fendi, Valentino, Alexander McQueen, Givenchy, Prada, Miu Miu, Tom Ford, Bottega Veneta, Lanvin, Off-White, Calvin Klein, Burberry, Simone Rocha, Giambattista Valli e Versace (per citarne solo alcune) se la contendono, le campagne pubblicitarie di cui è protagonista sono sempre più numerose. Qualche esempio? Saint Laurent, Valentino, Moschino, Fendi, Zara, Bottega Veneta la scelgono come testimonial ripetutamente, consacrando la fama che nel 2018 Adut ha consolidato posando per il calendario Pirelli scattato da Tim Walker che la immortala,tra le altre, accanto a Whoopi Goldberg e a Naomi Campbell. Nello stesso anno, la top sudanese viene eletta “Model of the Year” da Models.com, mentre, sin dagli esordi, la sua carriera acquista ulteriore impulso grazie ai prestigiosi fashion magazine che la vogliono in copertina: svariate edizioni internazionali di Vogue ma anche I-D, Numéro, Elle, L’Officiel e moltissimi altri ancora.

 

Adv Valentino Born in Roma eau de parfum

Oggi, Adut Akech è richiestissima. Impossibile non ricordarla sul catwalk della collezione Primavera Estate 2019 di Valentino Haute Couture, una sfilata che ha chiamato a raccolta la “crème” delle modelle black per abbattere la discriminazione razziale a colpi di eleganza sopraffina: la prima immagine che viene in mente di lei è come una visione. Adut indossa uno spettacolare abito color corallo che la avvolge, dalla vita in su compreso il capo, in un tripudio di rose di satin. Il suo volto ebano, in quella cornice, risalta al pari di una pietra preziosa. E se il suo “black pride” non passa inosservato (recentemente si è scagliata contro Who Magazine, che in un articolo a lei dedicato aveva pubblicato la foto di un’altra modella di colore, definendo quell’ errore “inaccettabile e ingiustificabile”), è noto l’impegno della top nei confronti dei rifugiati. A questo scopo collabora con le Nazioni Unite e si prodiga per una maggiore comprensione della loro condizione. Esempio vivente del potere dei sogni, role model con fierezza, Adut incoraggia il prossimo a credere in se stesso, a realizzare obiettivi e aspirazioni. Ce l’ha fatta lei, dopotutto, proveniente da un contesto non certo fertile: il che è indicativo della sua tempra. Il sostegno dei rifugiati la coinvolge  a pieno titolo. Perchè Adut Akech, nonostante la fama e la ricchezza, sarà sempre una rifugiata nel profondo, come ha dichiarato a Marie Claire USA. Una rifugiata che ha combattuto con tutte le sue forze per cambiare il corso del proprio destino.

 

Adut per Versace, AI 2019/20

Adut per Max Mara, AI 2019/20

Adut per Alexander McQueen, AI 2019/20

David Jones Beauty Campaign

Adut per Moschino, PE 2020

Adv Missoni AI 2019/20 by Mert & Marcus

Adut per Marc Jacobs, AI 2019/20

Adut per Saint Laurent, AI 2019/20

Adv Bottega Veneta PE 2019 by Tyrone Lebon

Adut per Valentino Haute Couture, PE 2019

Adut per Victoria Beckham, PE 2020

Adut per Etro, AI 2019/20

Chanel Pre-Fall AI 2018, foto by Karl Lagerfeld

Adut per Versace, AI 2018/19

Adv H&M AI 2019/20

Adut per Marni, AI 2019/20

Adut per Miu Miu, AI 2019/20

Adut per Fendi, PE 2020

Adv Americana Manhasset, AI 2018/19

Adut per Tom Ford, AI 2018/19

Adv Moschino PE 2018 by Steven Meisel

Adut per Chanel Haute Couture, AI 2018/19

Adut per Valentino TKY, Pre-Fall 2019

Adv Coach PE 2019 by Craig McDean

Adut per Saint Laurent, PE 2019