Saint Laurent
Il dizionario italiano la identifica con la voce “diadema”, ma “tiara” è il sostantivo che più la definisce e “mette a fuoco”. La Primavera/Estate fashion coincide con un suo ritorno massiccio, decisivo, eclatante, che ne esalta la preziosità rileggendola in una chiave del tutto inedita: Hedi Slimane per Saint Laurent privilegia le suggestioni Princess, tempestando di cristalli una struttura argentata e sottile. Lungi dal citare un look da cerimonia, l’ (ormai) ex direttore creativo della Maison parigina dota la tiara di connotati rock che nel capello sciolto e in un make up nude registra i suoi motivi base. E poi ci sono i miniabiti, i coat tigrati, i gilet in denim e i pesanti stivaloni, must imprescindibili a cui viene tassativamente abbinato l’ accessorio di head jewellery che fa da leitmotiv alla collezione: l’ ispirazione è grunge, la musa una Courtney Love che ben rientra nei parametri dell’ immaginario 90s oriented e fortemente radicato nella music scene di Slimane. Lo stile è bold, mixa una potente grinta ad una allure sensuale conferendo alla tiara uno status di contemporanea solennità: per dirla con i Rolling Stones, “She’s the boss”. E anche se “it’s only rock’n roll”, ci piace eccome.
Miu Miu
Anche Miuccia Prada non rinuncia a decorare il capo: il fashion show Miu Miu fa della tiara un fil rouge, declinandola a metà tra l’ headband e l’ ornamento jewel. Grafismi geometrici, linee appuntite in stile crown, bicolor a contrasto e un classico oro impreziosito da pietre sottolineano una grazia ricca di dettami rétro, che accosta i numerosi elementi girly ad un hairstyle lungo con riga centrale dal deciso sapore Seventies.
Chanel
Chez Chanel, Karl Lagerfeld ha optato per una tiara sviluppata attorno a “intrecci” e virtuosismi scultorei in total look argento: parte integrante di vere e proprie parure che includono dosi massicce di choker, fiocchi metallici a mò di fermacoda e collane in perle a triplo giro come quelle adorate da Mademoiselle, il diadema sfoggiato dalla traveller pensata da Lagerfeld enfatizza con un luminoso tocco avantgarde il già iconico make up “a mascherina” che immerge lo sguardo in un alone color blu fiordaliso. O meglio Blue Rhythm, tanto per rimaner fedeli al nome della collezione utilizzata per il beauty look.
Dolce & Gabbana
Dulcis in fondo molto Made in Italy, la proposta del duo creativo che delle divagazioni sul tema “corona” ha fatto uno dei suoi stilistici cavalli di battaglia. Dolce & Gabbana spaziano genialmente tra le incursioni nel floral, accentuano decorativismi inneggianti agli agrumi siciliani, riprendono in un tripudio multicolor gli elementi del “carretto” tradizionale. Ma non manca il caratteristico coté Barocco: è in un trionfo di oro, cristalli, rose e putti ornamentali che prende vita una tiara “regale”, preziosa reminescenza ed emblematico attributo di un tempo che fu, fastosamente – oltre che costantemente – rivisitato da Domenico Dolce e Stefano Gabbana.