La saggezza inizia con la meraviglia: lo show mozzafiato di Mary Katrantzou al Tempio di Poseidone

 

“La saggezza inizia con la meraviglia”, disse Socrate. E di meraviglia, la collezione Primavera/Estate 2020 di Mary Katrantzou ne sfoggia in abbondanza: basti dire che, osservandola, sembra di ammirare delle squisite creazioni di Haute Couture. Non a caso, è stata presentata con un evento che ha coniugato la sfilata con la celebrazione del 30esimo anniversario della nascita di ELPIDA, l’associazione fondata da Marianna V. Vardinoyannis a sostegno dei bambini malati di cancro. Uno show di tale portata non poteva che avvalersi di una location spettacolare: Mary Katrantzou ha optato per il millenario Tempio di Poseidone a Capo Sunio, in Grecia, conosciuto anche grazie ai tramonti mozzafiato che si godono dal promontorio su cui si erge. Il risultato? Memorabile, uno straordinario mix di estrosità creativa e monumentalità storica. Passato, presente e futuro si fondono in un’ alchimia che il sottofondo musicale di Vangelis rende ancor più magica. Esiste un termine ben preciso per definire il concept della sfilata: in greco moderno è ελληνικότητα, ellinikótita, ovvero “grecità”.

 

 

Perchè con questa collezione la stilista, nata ad Atene, omaggia la Grecia ad ampio spettro. Il suo è un tributo alla storia, alla cultura, allo spirito di un paese ricco di un heritage immenso. Anche nel pensiero: è nella Grecia antica che nacque la filosofia. Proprio da quell’ epoca Mary Katrantzou trae ispirazione, un’ ispirazione tradotta in abiti che ne riflettono tutto lo splendore. Il colore rappresenta il fulcro attorno al quale si concentra, prendendo in prestito i principi dei più noti filosofi. Espressione degli umori corporali e di linfa vitale, il colore nell’ antica Grecia è un emblema di potenza; Platone lo definì “una fiamma che scaturisce da ogni tipo di corpo”. Katrantzou lo profonde negli abiti realizzando creazioni monocrome, “spezzate” soltanto da dettagli ton sur ton. Risaltano il blu del mar Egeo, il viola imperiale di Tiro, il bianco e nero tipico del marmo, ma anche un prezioso verde smeraldo, l’oro, l’acquamarina, il rosa, il rosso, il fucsia. Le silhouette sono voluminose, svasate, ad anfora oppure sferiche, le ruche si moltiplicano così come le piume, le frange e le applicazioni floreali, che si affiancano a un tripudio di perline e di cristalli Swarovski. Ogni look è altamente evocativo, plasmato su un fil rouge specifico. Fitti plissè rimandano alle colonne dei templi, mantelle incorporate a long dress dorati rievocano la maestosità del dio Helios, mentre una bralette ricamata richiama la bilancia di Nemesi, dea della giustizia. I motivi decorativi attingono direttamente all’ antichità: se la costante di Archimede diventa un pattern, la rosa dei venti prolifera e il mappamondo troneggia sulle ampie gonne con crinoline. Interi abiti vengono costruiti su ruche nelle più disparate versioni, altri si rivestono di splendide composizioni floreali. L’effetto mosaico è frequente, acceso da uno scintillio costante, e origina un caleidoscopio cromatico su voluminosi abiti a sfera. Tra i materiali predominano la seta, il satin duchesse, il tulle, che dà forma a una mantella rasoterra su cui ricade una cascata di fiori: sovrapposta a un long dress altrettanto impalpabile, completamente tinta di rosa, costituisce uno dei look di punta della collezione. Ed è sempre la mantella, leitmotiv ricorrente, ad accentuare la ricercatezza degli outfit. Declinata in svariate lunghezze, dona sontuosità agli abiti che sfilano sullo sfondo di un magico crepuscolo.

 

 

Anche gli accessori, le scarpe e i gioielli partecipano a quest’ode alla grecità. Le modelle calzano sandali che gli artigiani greci realizzano a mano, servendosi di tecniche secolari. I gioielli appartengono all’archivio della Maison Bulgari, fondata nel 1884 a Roma dall’argentiere greco Sotirio Voulgaris, mentre la colonna sonora della sfilata è firmata (come già detto) dal Premio Oscar Vangelis. Il fulcro concettuale e la doppia celebrazione, dell’ heritage greco e del trentennale di ELPIDA al tempo stesso, sono il valore aggiunto di uno show che inneggia alla bellezza pura. Lo splendore dello scenario e quello degli abiti si uniscono in un connubio che sottolinea, valorizza e ribadisce la magnificenza ellenica: oggi come ieri.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Foto (cropped) del Tempio di Poseidone in chiusura dell’ articolo: Petroskaz / CC BY-SA (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0) via Wikimedia Commons