Ore di luce di fine Settembre

 

 

“Non posso sopportare di perdere qualcosa di così prezioso come il sole autunnale restando in casa. Così ho trascorso quasi tutte le ore di luce nel cielo aperto.”
(Nathaniel Hawthorne)

 

L’Autunno ha già fatto il suo ingresso, ma è un fine Settembre caldo e assolato. L’anticiclone africano Apollo ha riportato le temperature a valori record in quasi tutta l’ Europa: nel weekend si prevede un rialzo di circa 10 gradi rispetto alle medie stagionali. E c’è chi ne approfitta per godersi gli ultimi sprazzi di sole all’aria aperta, usufruendo di spazi ormai privi del caos turistico e assaporando appieno le atmosfere, i suoni e la sensazione di libertà che ci regala la natura. La pace e la luce di inizio Autunno nutrono l’anima. Generano un mood sospeso, quasi metafisico: ci si sente in perfetta armonia con se stessi e con il creato. Le emozioni si acuiscono, le vibrazioni positive diventano quasi palpabili. E a una corsa verso il mare su una spiaggia deserta si alternano pause dedicate alla pratica Zen dello stone balancing e passeggiate in antichi villaggi di campagna. Tutti momenti che Meum Mare, su Pexels, immortala in scatti magnifici e impregnati di magia.

 

 

Foto: Meum Mare via Pexels

 

Luci della sera

 

Allora andiamo, tu ed io, quando la sera si stende contro il cielo.”
(T.S. Eliot)

Ultima decade di Settembre. La sera arriva presto: alle 19.30 fa già buio, l’Equinozio d’Autunno è vicino. Ma le città risplendono. Quando scende il crepuscolo si riempiono di luci, bagliori scintillanti, scritte al neon. Un tripudio luminoso e variopinto ravviva i centri urbani, riaccende la loro attrattività dopo la pausa estiva. E sembra invitarci a immergerci in quegli spazi, che avevamo temporaneamente sostituito con quelli – marittimi o montani – delle località di villeggiatura. La città si fa bella per invogliarci di nuovo a viverla, e lo fa nel modo migliore. Perchè, dopotutto, il buio di Settembre permette alle luci di brillare ancora più intensamente. Ed è questo il concetto su cui ho incentrato la photostory che oggi pubblico. Buona visione!

 

 

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Giorni di cielo sceso in terra

 

” A settembre succedono giorni di cielo sceso in terra. Si abbassa il ponte levatoio del suo castello in aria e giù per una scala azzurra il cielo si appoggia per un poco al suolo. A dieci anni potevo vedere i gradini squadrati, da poterli risalire cogli occhi. Oggi mi contento di averli visti e di credere che ci sono ancora. Settembre è il mese delle nozze tra la superficie terrestre e lo spazio di sopra acceso dalla luce. Sulle terrazze gradinate a viti i pescatori fanno i contadini e raccolgono i grappoli nei cesti fatti dalle donne. Prima ancora di spremerli, il giorno di vendemmia ubriaca gli scalzi tra i filari al sole e lo sciame delle vespe assetate. L’isola a settembre è una mucca da vino. E’ il mese della festa del santo, sfila per mare la processione delle barche e di sera sulla spiaggia si sparano i fuochi d’artificio. Nelle altri estati ci andavamo al completo. Mia sorella saltava di gioia dietro a ogni scoppio di colori in aria. Papà la sollevava facendo con la bocca il verso ai botti e lei mimava la ricaduta delle scintille a terra. Ho visto al cinema ripetere a Totò la mimica di un fuoco d’artificio, ma loro due la facevano meglio. Mamma s’incantava, io guardavo le facce di quelli che guardavano gli scoppi in cielo. Gli occhi dei bambini riflettevano le luci colorate. I profili dei grandi, puntati verso l’alto, accoglievano lo spettacolo come fanno i fiori con la pioggia. “

Erri De Luca, da “I pesci non chiudono gli occhi”

 

 

1 Settembre

 

Ecco arrivati i giorni di settembre. Con dell’estate il meglio del tempo, e dell’autunno il meglio della vivacità.
(Helen Hunt Jackson)

 

L’arrivo di Settembre coincide con un importante giro di boa: l’Estate volge al termine, le vacanze si apprestano ad entrare nel cassetto dei ricordi, le giornate tornano ad essere scandite dagli orari lavorativi. Ma non è tempo di tristezza, anzi. Il 23 di questo mese inizierà l’Autunno, una stagione di bilanci e riflessioni. La natura esuberante dell’ Estate ci ha donato i suoi frutti, adesso è il momento di immagazzinare il raccolto. E di dedicarsi alla vendemmia, raccogliendo l’uva che finirà sulle nostre tavole e quella destinata alla vinificazione. La delizia dei suoi grappoli è incomparabile così come le sue proprietà, ed è in buona compagnia: tra la frutta di Settembre rientrano i mirtilli, i lamponi, le susine, le mele, le pere e le arance. Il clima è mite, l’aria è frizzante. Gli animali cominciano a far provviste per l’Inverno, gli uccelli migratori si accingono a librarsi in volo verso mete lontanissime. Il rituale dell’approvvigionamento dei viveri appartiene anche all’ uomo, che in previsione dell’ arrivo del freddo si dedica alla preparazione di conserve e marmellate. Settembre è il mese dei buoni propositi, dei nuovi progetti: la transizione tra l’ Estate e l’Autunno rappresenta il periodo in cui si prende maggiormente coscienza della ciclicità della vita, del cambiamento intrinseco alla sua continuità. Ringraziamo Madre Terra per il raccolto di cui ci ha fatto dono e prepariamoci ad affrontare una stagione che, a differenza dell’ Estate briosa ed estroversa, valorizza l’ interiorità e l’introspezione. Il nome “Settembre” deriva da “September” e da “Septem”, “sette” in latino: per il calendario romano era il settimo mese dell’ anno. September su sostituito con “Germanico” per ben due volte. La prima, nel 37, fu Caligola a farlo variare in onore del padre che portava quel nome. La seconda, nell’ 89, il mutamento imposto da Domiziano intendeva celebrare la sua vittoria sui Catti (una popolazione germanica), ma quando l’imperatore venne assassinato il mese riprese il nome originario. Anche Commodo, che regnò dal 180 al 192, operò una variazione. La riforma del calendario da lui attuata prevedeva che September diventasse “Amazonius”, ma il cambiamento ebbe breve durata. E’ interessante sapere che Settembre, nel calendario rivoluzionario francese, era il mese che concludeva l’anno. “Fruttidoro” terminava tra il 16 e il 17, e il 22 Settembre, dopo una pausa di cinque giorni battezzati “Sanculottidi”, iniziava “Vendemmiaio”: per i rivoluzionari, il mese che coincideva con l’inizio dell’ anno. Le ricorrenze più importanti di Settembre sono l’Equinozio d’Autunno (in cui il giorno e la notte, dalla durata identica, simbolizzano l’armonia perfetta tra maschile e femminile) e la festa di San Michele, il 29 Settembre, di fatto una solennità dedicata agli Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele. I segni zodiacali del mese sono la Vergine e la Bilancia, il colore è l’ametista, la pietra lo zaffiro in tutto il suo splendore.

 

 

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1 Luglio

 

Non sederti ad aspettare. Esci, senti la vita. Tocca il sole e immergiti nel mare.
(Gialal al-Din Rumi)

 

C’è un segmento di percorso, lungo la linea ferroviaria che collega Ancona con il Nord Italia, dove sembra che il treno sfrecci direttamente sopra il mare. Guardi attraverso il finestrino e vedi solo un’immensa massa d’acqua dello stesso colore del cielo. Potremmo immortalare quell’immagine, assurgendola ad emblema di Luglio: un mese che coniuga perfettamente il tema del viaggio con la sconfinata vastità del mare. Luglio per me è questo, insieme a molti altri fotogrammi ancora. Le stoppie che ardevano nei campi, per esempio, il cui odore di bruciato ci assaliva nottetempo mentre con i miei, quando ero piccola, ci accingevamo a raggiungere la località costiera dove andavamo in villeggiatura. Oppure le luci intermittenti delle lucciole che volavano nel nostro giardinetto. Oppure, ancora, il lungomare percorso instancabilmente alle nove di sera, quando la luna faceva capolino nel cielo del crepuscolo, insieme all’ amica del cuore: mai potrò dimenticare quel tragitto dell’adolescenza, le pazze risate, i primi approcci con il sesso opposto. A Luglio cominciano i mesi vacanzieri, quelli della spensieratezza, che per me sono sempre stati “fronte mare”. Il caos agostano è distante, le mete turistiche sono vivibilissime e permettono un relax ancora immune dalla baraonda estiva. Abbiamo tutto il tempo di formulare i nostri “buoni propositi” (perchè è così che funziona) e organizzarci affinchè a Settembre diventino reali…Luglio, il settimo mese dell’ anno per il calendario gregoriano, dura 31 giorni. Nell’antica Roma era dedicato a Giulio Cesare (nato il 12 o il 13 del mese), da cui prende il nome. Per il calendario romano di Romolo era “Quintilis”, “cinque” in latino, poichè rappresentava il quinto mese dell’anno. Quando Cesare morì, Marco Antonio volle omaggiarlo intitolandogli il suo mese di nascita: “Quintilis” divenne così “Iulius”, l’attuale Luglio. Ed è proprio da Iulius che derivano le varianti neolatine e germaniche “Julio” (in spagnolo), “Juillet” (in francese), “July” (in inglese) e “Juli” (in tedesco). Non esistono particolari ricorrenze italiche legate al mese di Luglio. A livello internazionale, invece, si ricordano l’Indipendence Day, festeggiato il 4 Luglio negli Stati Uniti d’America, la commemorazione della presa della Bastiglia che i francesi celebrano il 14 Luglio, e il primo sbarco sulla luna risalente al 20 Luglio del 1969. Il colore di Luglio è il bianco, un tripudio di luminosità, la pietra il rubino, simbolo di lunga vita. I segni zodiacali che dominano questo mese sono il Cancro (22 Giugno-22 Luglio) e il Leone (23 Luglio-23 Agosto).

 

 

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Il close-up della settimana

(Foto di Riccardo Raspa)

Dopo mesi di previsioni e toto-nomi, il 28 Gennaio è arrivato l’annuncio ufficiale: il nuovo Direttore Creativo di Gucci sarà Sabato De Sarno. Il Gruppo Kering ha divulgato la news tramite il suo sito, dove si comunica che la prima collezione del designer sfilerà a Milano Moda Donna nel Settembre 2023. I pronostici che ipotizzavano l’ ingresso in Gucci di Jonathan Anderson o di Maria Grazia Chiuri, dunque, sono stati smentiti. Il designer che prenderà il posto di Alessandro Michele vanta un prestigioso background professionale, ma è un volto poco noto a chi non opera nel fashion business. Sabato De Sarno, originario di Napoli, ha debuttato nel 2005 in Prada per poi approdare da Dolce & Gabbana. Nel 2009 ha fatto il suo ingresso nella Maison Valentino, ricoprendo incarichi di sempre maggiore responsabilità. E’ lì che la carriera del designer ha subito una svolta decisiva: dopo la nomina a Fashion Director, De Sarno ha rivestito il ruolo di supervisore delle collezioni uomo e donna. Oggi, appena la sua nomina in Gucci diverrà effettiva, prenderà il timone dell’ Ufficio Stile e riporterà a Marco Bizzarri, Presidente e CEO della Maison. Il suo compito sarà quello di delineare la visione creativa per quanto riguarda le collezioni donna e uomo, gli accessori, il lifestyle e la pelletteria. “Sono profondamente onorato di assumere il ruolo di Direttore Creativo di Gucci“, ha dichiarato Sabato De Sarno. “Sono orgoglioso di entrare a far parte di una Maison con una storia e un patrimonio straordinari, che nel corso degli anni ha saputo accogliere e custodire valori in cui credo. Sono emozionato ed entusiasta di dare il mio contributo al brand attraverso la mia visione creativa”. Anche Marco Bizzarri ha speso parole entusiaste per la nomina di De Sarno: “Avendo lavorato in alcuni dei più affermati brand di moda italiani”, ha affermato il Presidente e CEO di Gucci, “Sabato porta con sé un’esperienza vasta e di rilievo. Sono certo che, grazie alla sua profonda comprensione e al suo apprezzamento per il patrimonio unico del nostro marchio, guiderà il team creativo con una visione distintiva che contribuirà a scrivere il prossimo capitolo di Gucci, rafforzando l’autorità della Maison nel campo della moda e capitalizzando il suo heritage indiscusso”. Il Presidente e CEO di Kering François-Henri Pinault si unisce al coro di encomi: “Con Sabato De Sarno alla guida creativa, siamo certi che la Maison continuerà a influenzare la moda e la cultura attraverso prodotti e collezioni altamente desiderabili e a contribuire con una prospettiva unica e contemporanea al lusso moderno”, ha commentato. La curiosità e l’interesse nei confronti della visione di De Sarno sono già salite alle stelle. Ce la faremo ad aspettare fino al prossimo Settembre?

 

 

Il popolo dell’ autunno: guardatevi da loro

 

” Per alcuni, l’autunno viene presto, e permane per tutta la vita, quando ottobre segue settembre, e novembre tocca ottobre, e poi, invece di dicembre e del natale, non c’è la stella di Betlemme, non c’è letizia, ma ritorna settembre e il vecchio ottobre, e così via, per tutti gli anni, senza inverno, senza primavera, senza estate vivificatrice. Per questi esseri, l’autunno è la stagione normale, l’unica stagione, e non c’è per loro altra scelta. Da dove vengono? Dalla polvere. Dove vanno? Verso la tomba. È sangue che scorre nelle loro vene? No: è il vento della notte. Che cosa pulsa nella loro testa? Il verme. Che cosa parla attraverso le loro bocche? Il rospo. Che cosa guarda attraverso i loro occhi? Il serpente. Che cosa ode attraverso le loro orecchie? L’abisso tra le stelle. Scatenano il temporale umano per le anime, divorano la carne della ragione, riempiono le tombe di peccatori. Si agitano freneticamente. Corrono come scarafaggi, strisciano, tessono, filtrano, si agitano, fanno oscurare tutte le lune, e rannuvolano le acque chiare. La ragnatela li ode, trema.. si spezza. Questo è il popolo dell’autunno. Guardatevi da loro.“

Ray Bradbury, da “Il popolo dell’ autunno”

 

 

Neon Lights, September Lights

 

È di notte che è bello credere alla luce.
(Edmond Rostand)

8 Settembre, il sole tramonta alle 19.39. Il buio arriva sempre più presto, alle 20 il cielo è già quello della notte. Che cosa c’è di bello, quindi, nelle sere di questo mese? La risposta è molto semplice: il tripudio di luci che si accende sulla città. Che si tratti di antichi lampioni o di insegne luminose, il risultato non cambia: sono momenti ad alto tasso di suggestività. Luci e colori animano i centri urbani, li fanno vivere e risplendere anche in notturna. Se poi parliamo di luci al neon, l’ effetto è mozzafiato. Cromie vibranti, intermittenti, in technicolor animano la metropoli e diventano una sorta di termometro della sua nightlife: il numero di neon che sfavillano è direttamente proporzionale all’ offerta di locali, discoteche, ristoranti e bar di una determinata città. Come lo scorso anno, VALIUM dedica una speciale photostory alle “neon lights” di Settembre. Perchè, come dichiara Edmond Rostand nell’ epigrafe di questo articolo, “è di notte che è bello credere alla luce”. Soprattutto se è una notte settembrina.

 

 

 

 

La luna di settembre

 

” Una sera sorgeva la luna, sul ciglio della collina. Gli alberelli lontani erano neri; la luna, enorme, matura. Ci fermammo. Io dissi: – Tutti gli anni, a settembre, la luna è la stessa, eppure mai che me ne ricordi. Tu lo sapevi ch’era gialla? L’ amico guardò la luna, e ci pensava. Mi pareva davvero di non averla mai vista così, ma insieme di averne in bocca il sapore, di salutare in lei qualcosa di antico, d’ infantile, tanto che dissi: – E’ una luna da vigna. Da bambino credevo che i grappoli d’uva li faccia e li maturi la luna. – Non so, – disse l’amico. – Per me è sempre la stessa. Ora il brivido mi aveva lasciato e la luna col suo sapore di vendemmia ci guardava entrambi come una creatura che conoscevo e ritrovavo. E, come una creatura, il suo passato non contava per me ch’ero giovane e avrei potuto andarle incontro e parlarle, e salire fin lassù fra gli alberelli, nei dolci vapori estivi ch’erano sempre stati e non invecchiano mai. L’ amico taceva, e io pensavo già al piacere che avrei provato l’ indomani portando in me sotto il sole la certezza che anche la notte è viva. Così quei giorni mi passavano, monotoni e freschi, nella loro novità. Non sapevo che la loro tumultuosa baldanza l’avrei vista un giorno come un fermo ricordo. “

Cesare Pavese, da “Feria d’agosto”

Neon Lights

 

Mentre Settembre avanza, le giornate si fanno sempre più brevi. Il sole tramonta intorno alle 19.30 e mezz’ora dopo è già buio. Ma è proprio in questo periodo, al calar della sera, che le città iniziano a prender vita: le insegne al neon si accendono una dopo l’altra, illuminando il cielo con un tripudio di bagliori lampeggianti. Durante l’happy hour, a fine estate, il crepuscolo scintilla dei colori più incredibili e svariati. Sono istanti tipicamente metropolitani, caratteristici delle città di grandi dimensioni (pensate solo a New York e alla sua Times Square), ma non necessariamente. Il post di oggi nasce, quindi, come omaggio nei confronti di queste settimane dell’ anno e di un’ atmosfera che mi affascina da sempre. Accanto alle insegne di negozi, cinema, hotel e locali, un travolgente sfolgorio in technicolor, risaltano i simboli e le scritte: cuori, frecce, fette di pizza e arcobaleni si alternano a slogan, motti e frasi apparentemente surreali. Ho già parlato abbastanza…E’ ora di dar voce alle immagini, d’impatto quanto basta per risultare eloquenti di per sè. Siete pronti ad addentrarvi insieme a VALIUM nella sfavillante giungla urbana?