Glitter People

 

” Il bello di interpretare personaggi realmente esistiti è che in genere ci sono molte più informazioni su di loro; così molte delle risposte per le quali avrei fatto un sacco di domande, sono già là. “

Keira Knightley

Photo by Josh Jensen (Keira Knightley) [CC BY-SA 2.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0)], attraverso Wikimedia Commons

“David Bowie. Il mito da Ziggy Stardust a Let’s dance” in mostra al Mantova Outlet Village

©Michael Putland

 

La collaborazione tra Mantova Outlet Village e ONO Arte Contemporanea prosegue con successo. Dopo il boom di presenze registrato dalla mostra Frida Kahlo. Fotografie di Leo Matitz, l’ Outlet Village di proprietà del Gruppo Blackstone e la galleria d’arte bolognese hanno in programma un nuovo, entusiasmante evento: l’ esposizione David Bowie. Il mito da Ziggy Stardust a Let’s Dance riassume infatti, in un percorso di 30 scatti, l’ ascesa di un artista divenuto una vera e propria icona globale. Saranno le foto di Michael Putland e il lavoro grafico di Terry Pastor ad illustrare la carriera di Bowie in quattro sezioni cruciali. La prima sezione, incentrata su un servizio realizzato nel 1972 da Putland nella residenza bowiana di Haddon Hall, racconta il periodo antecedente al clamoroso exploit di Ziggy Stardust e all’ uscita dell’ album The rise and fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars. Non a caso sono proprio le opere di Terry Pastor, autore dell’ artwork del disco e di Honky Dory, a completare questa tranche iniziale. La seconda sezione si concentra sulla “metamorfosi” di Bowie in The Thin White Duke. E’ è il 1976 e Station to station ha appena visto la luce, seguito da un lungo tour promozionale in Europa e negli Stati Uniti: Michael Putland ne immortala le tappe europee in una serie di celebri scatti live. Gli anni ’80 coincidono per Bowie con il successo commerciale di Let’s Dance, un momento di enorme popolarità che la terza sezione celebra attraverso i ritratti sorridenti scattati da Putland al divo del rock tra palco e backstage. A concludere la mostra, una quarta sezione dedicata alle foto del concerto-tributo a Freddie Mercury del 1992. Bowie viene ritratto on stage al Wembley Stadium, mentre omaggia il leader dei Queen in una storica performance insieme ad Annie Lennox: istanti memorabili che l’ obiettivo di Michael Putland coglie con un’ intensità senza pari, realizzando primi piani che annovera tra i suoi scatti più riusciti.

L’ esposizione, curata da ONO Arte Contemporanea, sarà introdotta da Daniela Sogliani del Centro Internazionale d’Arte e di Cultura di Palazzo Te domenica 29 Maggio alle 17.30.

©Michael Putland

Michael Putland ha iniziato la sua carriera fotografica alla fine degli anni ’60. Fotografo ufficiale dei Rolling Stones dal 1973, da allora ad oggi ha ritratto l’ élite musicale e culturale della scena anglosassone: John Lennon, Bob Marley, Madonna e Tony Blair sono solo alcuni dei personaggi immortalati dal suo obiettivo. Suoi scatti sono esposti nella grande mostra Exhibitionism che la Galleria Saatchi di Londra dedica ai Rolling Stones. Ed è sempre con gli Stones che Putland è attualmente impegnato nella realizzazione di un libro che racconterà, per immagini, l’ intera carriera della band.

©Michael Putland

 ©Michael Putland

©Michael Putland

David Bowie. Il mito da Ziggy Stardust a Let’s Dance.

Dal 29 Maggio al 17 Luglio 2016

c/o Mantova Outlet Village

Via Marco Biagi

Bagnolo San Vito (MN)

Per info e orari: 0376/25041

info@mantovaoutlet.it

www.mantovaoutlet.it

 

Photo courtesy of ONO Arte

Il close-up della settimana

 

Sono passati venticinque anni esatti da quando, seducente e incantevole “canarino”, Vanessa Paradis si dondolava in una gabbia nello spot della fragranza Coco ideato da Jean-Paul Goude. Quei fotogrammi, memorabili, sono rimasti perennemente associati all’ iconografia dei profumi griffati Chanel. Oggi, le news della Maison sul fronte testimonial sono ancora una volta da prima pagina: sarà infatti Lily-Rose Depp, figlia di Vanessa Paradis e di Johnny Depp, il volto di N.5 L’eau. Tra le attrici più applaudite al 69° Festival di Cannes, Lily-Rose ha brillato come protagonista di La danseuse, film-debutto di Stéphanie Di Giusto dove interpreta una giovane Isadora Duncan che rivoluziona il concetto di “danza” in piena Belle Epoque.  Con la Maison di Rue de Cambon, la primogenita del “Pirata dei Caraibi” non è nuova alle collaborazioni: nel Settembre scorso campeggiava nell’ advertising campaign della collezione di eyewear Perle. Un ruolo di star, il suo, che era già nell’ aria. A 17 anni non ancora compiuti, Lily-Rose vanta un ovale perfetto in cui risaltano gli occhi intensi di papà Johnny e gli zigomi scolpiti di mamma Vanessa. E un’ eleganza innata, ça va sans dire, che le ha subito valso l’ attenzione dei fashion magazine. Non c’è da meravigliarsi che sia proprio lei ad incarnare lo spirito di N.5 L’eau, la nuova fragranza creata da Olivier Polge per ChanelLily-Rose “rappresenta alla perfezione la sua generazione e i suoi valori di libertà e audacia” ha dichiarato alla stampa la Maison, e trasmetterà la sua bellezza e la sua freschezza all’ iconico profumo in una campagna scattata da Johan Renck. Il lancio è previsto per l’ Autunno 2016; intanto, oltre che in La danseuse, potremo ammirare al cinema la giovane musa di Karl Lagerfeld in Yoga Hosers di Kevin Smith e Planetarium di Rebecca Zlotowski.

Photo by Mossroll (Opera propria) [CC BY-SA 4.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0)], attraverso Wikimedia Commons

Tendenze SS 2016: look che brillano di luce propria

Louis Vuitton

 

 Glitter, paillettes, strass si preparano a scintillare sotto il sole estivo come mai prima d’ora. I designer li propongono in dosi massicce, profusi su interi outfit o come iconici dettagli, declinati in un lunare argento così come nei più svariati colori. L’ effetto è strepitoso, iper scenografico, un “party” in pieno giorno che prosegue, ininterrotto, fino a notte inoltrata: l’ atout perfetto che fa risplendere di mille bagliori la più banale quotidianità.

 

Gucci

MM6 Maison Margiela

Emilio Pucci

Sonia Rykiel

Marni

Lanvin

Carolina Herrera

Nina Ricci

Elie Saab

Glitter People

 

” Preferirei sempre avere un copione mediocre con un grande regista piuttosto che un grande copione con un regista mediocre. “

 

Kirsten Dunst

 

 

Photo by Marcus Linder from Stockholm, Sweden (Kirsten in Stockholm!) [CC BY-SA 2.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0)], attraverso Wikimedia Commons

L’ accessorio che ci piace

 

Si chiama Flowerland, ed è un vero e proprio tappeto di fiori che sboccia sugli accessori – ma anche su cappotti e minidress – griffati Fendi. Fiori stilizzati e multicolor, dalle forme grafiche, che declinano i propri maxipetali in materiali ricercati quali la pelle, il pitone, la pelliccia. Se in passerella il flower power rinnova la supremazia del floral, Fendi lo celebra in una collezione che è una gioia per gli occhi. Lo squisito savoir faire artigianale e la texture pregiata dotano le borse di preziosità aggiuntiva, tramutando i modelli più iconici in assoluti must have: la Peekaboo, la Baguette, la By The Way e la Dotcom si adornano di un tripudio di applicazioni floreali che coinvolge i bag charms e la Strap You, tracolla intercambiabile dal doppio ruolo decorativo e funzionale, il nuovissimo accessorio cult della Maison. Ma la top position delle novità vede svettare la Double Baguette, rivisitazione della mitica Baguette che nel 2017 festeggerà il suo ventennale. Proposta in diverse varianti bicolor a righe, si declina in dimensioni micro ed è un piccolo (per il formato, 17,5 x 12 cm) ma grande (per sfiziosità e inventiva) gioiello di borsa: a noi piace la versione bianco-blu, in ayer lucente e con decori flowers che mixano colori e materiali. Spiccano i fiori in pelliccia, enormi, applicati sulla patta. La chiusura con bottone magnetico è sottolineata dal leggendario logo con la doppia F, in finitura palladio come la tracolla a catena. Tasche piatte e spazi ad hoc amplificano la capienza interna coniugando stile ed efficienza. Il dualismo, d’altronde, sembra proprio la carta vincente di questa microbag che – a partire dal nome – stupisce nel connubio tra pelle e pitone, tra l’ estro floreale e i dettagli in fur, tra il mood giocoso e la raffinatezza estrema. Accogliamo quindi con un doppio, scrosciante applauso la deliziosa – oltre che già iconica – Double Baguette.

Gucci preview Fw 2016-17: il fascino discreto del monocolor in total look

 

Manca appena un mese all’ equinozio d’Estate ma pioggia, nubi e grigiore non sembrano avere intenzione di lasciar spazio al sole. Una preview sulle collezioni Autunno/Inverno risulta, quindi, tutto fuorchè singolare: specie se il focus include la palette cromatica nelle sue declinazioni più impattanti. Come i total look monocolor che Alessandro Michele ha pensato per Gucci, straordinarie “chicche” dalle reminescenze rétro in cui spicca il leitmotiv dei collant in tonalità vibranti che pervade l’ intera collezione. Opaci, coprenti quel tanto che basta per rinvigorire la nuance di base, riportano la mente agli anni della Swingin’ London e di Mary Quant: cromie come non se ne vedevano da tempo, in gradazioni vivaci o in uno stiloso ton sur ton. E’ quest’ ultima opzione a dare un tocco speciale a tre mise – in un’ unica sfumatura dalla testa ai piedi – coniugate nei toni del rosa confetto, del turchese e del giallo strong. Il total look pink risalta per un mood, al tempo stesso, raffinato e sognante. Come un tipico look “Swinging” evidenzia le gambe grazie a un capospalla dagli orli minimi, una pelliccia pop valorizzata da dettagli ad hoc: una grande rosa sul collo, guanti in pelle impreziositi di perle, stiletto sandals metallizzati. E ancora, portata a tracolla, l’iconica Marmont bag che il design trapuntato rende sommamente chic.

Ritroviamo la borsa della doppia G abbinata a un abitino adornato da una lunga abbottonatura frontale. Le maniche a tre quarti sono svasate, l’ effetto bonton è accentuato da un tripudio di rose sullo scollo e dal cappello con maxicupola: il tutto in un turchese talmente intenso da virare vagamente al giada.

E’ il total yellow a trionfare, sgargiante, nel look dai toni Seventies che vede protagonista una scenografica pelliccia a pelo lungo. Gli accessori hanno, come sempre, un ruolo rilevante: la fascia-turbante, gli occhiali con la montatura a goccia, gli immancabili sandali metal abbinati alla Marmont bag ne definiscono mirabilmente il mood. A decorare le dita, anelli che spaziano dal pollice all’ indice. Il design bohemien e le dimensioni importanti dei bijoux riconducono a uno stile divenuto ormai l’ iconico, supremo trademark del suo promotore: Alessandro Michele.

Il close-up della settimana

 

 

L’ avvicendarsi del “divorzi” e degli incarichi prosegue indefesso, nel panorama del fashion world attuale. Le ultime notizie – dopo la dipartita di Alessandra Facchinetti da Tod’s – riguardano Jonathan Saunders e il brand Diane Von Furstenberg, del quale è appena stato nominato Direttore Creativo: a pochi mesi dall’ annuncio della chiusura del proprio marchio, per il designer scozzese si prospetta dunque una nuova avventura. Un ennesimo fiore all’ occhiello, considerato il prestigio raggiunto in un percorso che annovera i top names di Alexander McQueen, Pucci e Chloè tra le griffe con cui ha instaurato una collaborazione. La posizione che si accinge ora a ricoprire lo vedrà riportare direttamente a Paolo Riva, il CEO dell’ azienda fondata dall’ ideatrice del Wrap Dress: Diane Von Furstenberg ha spiegato di essere rimasta ammaliata dalla passione per i colori e per le stampe rivelata dal neo Direttore Creativo, aggiungendo che “il suo desiderio di far sentire belle le donne lo rendono la forza creativa perfetta per guidare DVF verso il futuro”. Pluripremiato – ha ottenuto riconoscimenti quali lo Scottish Style Award (2005), l’ Elle Style Award (2007), il British Fashion Council/Vogue Fashion Fund (2012) – e talentuoso, Sanders si è specializzato con un master in “Tessuti Stampati” all’ autorevole Central Saint Martins nel 2002. L’ anno dopo ha debuttato alla London Fashion Week con il proprio brand, che in oltre un decennio ha saputo guadagnarsi i favori di celebs del calibro di Madonna, Michelle Obama e Kylie Minogue. La notizia della nomina alla direzione creativa di Diane Von Furstenberg è stata accolta con slancio dal giovane designer, che ha dichiarato di essere “entusiasta di far parte del suo prossimo capitolo”. Elogiando la forza e la grande carica ispirazionale della fondatrice dell’azienda, Saunders ha espresso la sua soddisfazione per l’ opportunità di lavorare, insieme a Paolo Riva, al futuro del marchio.

Nella foto: un look tratto dalla collezione SS 2016 di Diane Von Furstenberg

Glitter People

 

” Sono una sentimentale totale quando si tratta di vestiti. Sono collegati a così tanti ricordi che non riesco a buttare nulla. “

 

Vanessa Paradis

 

 

Photo by Baptiste ROUSSEL (Photo personnelle (own work)) [CC BY-SA 3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)], attraverso Wikimedia Commons

Tendenze hairstyle: per Jeremy Scott “Much is better”

 

 

Parola d’ ordine: esagerare. Enfatizzare al massimo il volume, giocare sull’ impatto, creare un look che mixa suggestioni anni ’50 e giocosità. Prendendo a modello l’ hairstyle ideato da Eugene Souleiman per il fashion show Spring/Summer 2016 di Jeremy Scott, un trionfo di teste cotonate da far invidia alle eroine del film Hairspray di John Waters: è proprio alle maxiacconciature esibite da Divine e Debbie Harry in questa pellicola cult che si è ispirato Souleiman, amalgamando il tutto ai beehive e agli hairlook “importanti” di music stars come i B-52s e le Supremes. Lunghezza che sfiora le spalle, scalatura ad hoc, colori decisi e senza vie di mezzo come il platino, il rame e il castano intenso, le chiome sfoggiate dalle modelle hanno calamitato l’ attenzione donando ad ogni mise un twist in più. “Less is better” è un motto non adottato – almeno non stavolta – dal Global Creative Director Wella, che sui volumi extra ha fondato il leitmotiv del suo hairstyle: i favolosi Fifties vengono rivisitati con piglio contemporaneo, giocando sul contrasto tra le radici scolpite in una massa vaporosa e le punte fluttuanti. Entrano in gioco reminescenze di “donne in carriera” e cotonature anni ’80 – un decennio che Scott ama in modo particolare – in stile Melanie Griffith, sottolineando il connubio molto glamour e vagamente (quanto splendidamente) trash che questo look esprime alla perfezione. Souleiman lo ha realizzato avvolgendo le radici in grossi bigodini dopo aver asciugato i capelli per garantire una tenuta ottimale. L’ effetto volume è stato ottenuto pettinando la chioma e suddividendola, successivamente, in tante piccole ciocche fissate sulla parte alta del capo. Per finire, uno step fondamentale: dosi massicce di Wella EIMI Stay Firm Hairspray hanno modellato lo styling rendendolo ancor più spettacolare.