Angelina Jolie è Maleficent, la strega più iconica della storia del cinema

 

Sarà il prossimo ruolo nel quale la vedremo sul grande schermo, un ruolo insolito che esprime a 360° la sua versatilità di attrice: Angelina Jolie vestirà i panni di Maleficent, la perfida e affascinante strega de La bella addormentata nel bosco, celebre fiaba tradizionale europea riadattata da Charles Perrault nel 1680. Il fantasy Disney, che prende il titolo dal nome della malvagia protagonista, è diretto da Robert Stromberg. Al suo debutto come regista, Stromberg viene finora ricordato come l’ eccellente scenografo di Il grande e potente Oz Alice in Wonderland di Tim Burton, per il quale ha ricevuto – così come per Avatar – un Oscar alla miglior scenografia. Suo anche il contributo alla pellicola Il labirinto del Fauno di Guillermo Del Toro. Le prime immagini diffuse di Maleficent non lasciano dubbi nel decretare Angelina Jolie strega più che mai affascinante e iconica:  gli zigomi scolpiti, le fulgide labbra rosse, gli irresistibili occhi verdi la rendono un prototipo di ‘cattiva’ ammaliante che unisce alla perfidia una profonda intelligenza e tutta l’allure di mistero scaturita da un segreto, un profondo torto subito che ha cambiato per sempre la sua vita e la sua essenza di donna.  Il carisma del personaggio è indubbio, prova ne è che il film – una versione de La bella addormentata nel bosco vista dalla prospettiva di Maleficent – ruota interamente intorno alla sua storia, scavando nelle vicissitudini che ne hanno provocato l’ evoluzione in Regina spietata. La fiaba, con Maleficent, abbandona qualsiasi carattere edulcorato ed etereo per calarsi in atmosfere cupe, oscure, dark perfettamente aderenti alla sua protagonista: una splendida donna – contraddistinta da un copricapo a forma di corna, simbolo del male ma anche di un potere supremo – che vive il bosco come una dimora ancestrale, di cui conosce la magia e gli imperscrutabili segreti. Quando il suo Regno le verrà usurpato dal nonno della Principessa Aurora – che nel film viene interpretata, bambina, dalla figlia di Angelina Vivienne Marcheline Jolie-Pitt – sorgerà in lei un desiderio di vendetta sempre più pressante. Ma la Maleficent di Angelina Jolie si rivela “iconica” non per nulla: alla perfidia unisce il fascino, l’arguzia, l’ironia, il savoir faire, la seduttività, come fosse una dark lady anni ’40. Il suo magnetismo calamita l’ interesse dello spettatore dall’ inizio alla fine della pellicola.

 

 

Il nuovo trailer del film, di cui è stata data una ghiotta anticipazione ai Grammy Awards, è interamente percorso dalla melodia di Once Upon a Dream, suggestivo brano interpretato da Lana Del Rey. Una soundtrack cadenzata come una ninna nanna d’incanto, struggente e ipnotica, accompagnata da una frase d’apertura che è tutta un programma: “Pensi di conoscere la storia, ora scopri la verità”. Vale a dire il tormentato passato di Maleficent, ferita a tal punto da desiderare di uccidere la dolce Aurora pur di dar sfogo alla sua vendetta.

 

 

Il film di Robert Stromberg uscirà nelle sale italiane il prossimo 28 maggio. Del cast, oltre ad Angelina Jolie, fanno parte Elle Fanning (nel ruolo di Aurora), Sam Riley, Imelda Staunton, Sharito Copley, Miranda Richardson, Lesley Manville e Juno Temple.

 

Il close-up della settimana

 

La passione di Madonna per il Made in Italy prosegue indefessa: d’altronde, fu proprio The Queen of Pop a lanciare lo slogan “The Italians make it better”. In occasione dei Grammy Awards 2014, fedele al suo motto, non ha esitato ad optare per un prestigioso, italianissimo nome al momento di designare l’ abito da indossare durante la sua esibizione: la scelta è caduta su Francesco Scognamiglio, con il quale era già iniziata una liason professionale di reciproca adorazione nel 2008. Fu proprio il  designer napoletano, infatti, a creare i costumi di scena per il video di Give it 2 me.  Lo scorso 26 gennaio, allo Staples Center di Los Angeles – sede della 56ma edizione degli Oscar della Musica – Madonna Louise Veronica  Ciccone si è presentata dunque in un prezioso abito romantico e sensuale in cui ricami di peonie e bagliori argentei risaltano su un total look di pizzo bianco. A completare l’ outfit, un candido cappello adornato di arabeschi silver. L’ abito, squisito nella sua ricercatezza, ha immediatamente catturato l’attenzione del pubblico grazie all’ impatto altamente scenografico sortito dal mix di glamour e sopraffina artigianalità: etereo e femminile, si è rivelato perfetto per accompagnare l’ interpretazione di brani come Open you heart e Same love, un inno apertamente gay-friendly che Madonna ha dedicato all’ amore senza pregiudizi e senza confini.

 

 

Appartenente alla collezione Autunno/Inverno 2014/15 di Francesco Scognamiglio, pare che il long dress fosse stato inizialmente opzionato anche da Cate Blanchett. Per il designer partenopeo, aver vestito l’ ex Material Girl ha coinciso con la soddisfazione di constatare, per l’ ennesima volta, la predilezione e l’ ammirazione che la pop star nutre nei confronti delle sue creazioni. Un’ ammirazione totalmente ricambiata: “Madonna è stata la mia icona da quando avevo 8 anni – ha affermato Scognamiglio in occasione di un’ intervista – lo è ancora oggi e devo a lei la maggior parte del mio successo. “

Kate Moss per Alexander McQueen: advertising campaign dai toni dark

 

A pochi giorni dal suo quarantesimo compleanno – degnamente celebrato con uno shooting sensual-patinato per PlayboyKate Moss torna a far parlare di sè in occasione dell’ advertising campaign Primavera/Estate 2014 di Alexander McQueen che la vede protagonista. Una campagna che, insieme al relativo video, sta suscitando interesse e stupore: calata in atmosfere notturne tra l’ onirico e il dark, ritroviamo infatti una Kate inedita dai capelli corti, tinti di un giallo vivido con striature arancio, alle prese con situazioni inquietanti e decisamente ambigue. Sua ‘compagna di avventure,’ una bambola che ne riproduce esattamente le fattezze e il look, quel mix di tribal glamour che affianca il cuoio fetish a dettami etno-afro caratteristico della collezione McQueen per la bella stagione. Su uno sfondo blu notte con ampie concessioni alle nuance dell’ ottanio sono gli spessi bracciali dorati della Maison a risaltare sui polsi e sulle braccia di Kate, avvolgendola di una allure esotica e sensuale. Gli scatti – realizzati, come il video, da Steven Klein – ci mostrano solo in parte la storia sviluppata nello short film, evidenziando la location di una casa semiabbandonata e la plasticata alter ego della protagonista. Dalle riprese video apprendiamo invece di un misterioso inseguitore di Kate, intento a filmarne ogni minimo gesto e tragitto: non a caso, Klein ha attinto ispirazione al torbido mood voyeuristico del film Peeping Tom (1960), la cui trama si snoda tra le gesta di un assassino che ama filmare le espressioni di orrore delle donne che è in procinto di uccidere. L’ operazione artistica del noto fotografo va a collocarsi tra le advertising campaign sicuramente di maggiore impatto di Alexander McQueen, contraddistintosi,nel tempo, per le immagini pubblicitarie di alta qualità e dall’ intenso appeal.

 

 

 

 

 

 

Parigi: le spose Couture

Chanel

Un’ usanza consolidata nel tempo prevedeva che, in occasione dei défilé di Haute Couture, i couturier presentassero come ultimo look una ‘chicca’ finale: l’ abito da sposa. La consuetudine è poi sfumata con il passar degli anni, forse anche in virtù dell’ evoluzione dei costumi – tra matrimoni, convivenze e single impenitenti, l’ amore non segue più un percorso standard -ma non è mai giunta a perdersi del tutto. Oggi, l’ abito da sposa che chiude la sfilata è un’ opzione facoltativa:  che viene abbracciata, oppure ignorata, perlopiù in parti uguali. I recenti défilè parigini l’hanno adottata in buon numero: in fondo, la natura esclusiva e lo stile fiabesco che accompagnano all’ Alta Moda ben si accordano con il look da sogno caratteristico del giorno del sì. Molteplici couturier hanno dunque incluso ‘la sposa’ nelle loro collezioni,  dandone un’ interpretazione prettamente in linea con le proprie creazioni. Un leit motiv delle spose Couture di questa Primavera/Estate è la pressochè assoluta assenza del minimal: Chanel a parte, che ha scelto la semplice sofisticatezza dello chiffon frammisto ad un profuso luccichio argenteo, gli abiti sono scenografici, preziosi nella lavorazione e nei dettagli, ricchi di pizzi e di applicazioni floreali. In alcuni casi, densi di richiami etnici. Altra particolarità è la scelta unanime del bianco: con l’ eccezione di Elie Saab, che ha optato per un nude squisitamente adornato di ricami, il colore associato per eccellenza all’ abito da sposa risulta vincente su tutti i fronti. Così come il velo prevale e diventa, anzi, sempre più elaborato e ‘importante’. In fondo, se l’ Haute Couture valorizza, della moda, il ‘sogno’, che doni al “giorno più bello” una allure principesca e del tutto speciale è perfettamente connaturato alla sua funzione: intraprendiamo dunque, nella  photogallery che segue, il nostro percorso verso un mondo d’ incanto.

 

Serkan Cura

 

Elie Saab

 

Jean.Paul Gaultier

 

Ralph & Russo

 

Alexis Mabille

 

Zuhair Morad

 

Julien Fournie

 

Oscar Carvallo

 

Franck Sorbier

 

Maison Schiaparelli

 

 

L’ accessorio che ci piace

 

Non poteva mancare, tra gli accessori che ci piacciono, questa borsa cult: lanciata da Roberto Cavalli durante la Primavera/Estate 2013, la Hera Bag si è tramutata in must have a velocità supersonica. Parte del merito va anche al geniale photofilm tramite il quale è stata presentata, Psychotic Love, che in modo accattivante inserisce, tra le ossessioni di una superglam quanto nevrotica protagonista, una Hera bag declinata in svariate versioni dalle quali mai si separa. E poi, diciamolo. Hera bag è ‘geneticamente’ destinata al successo, a cominciare dal nome: Hera (Era), come la mitologica dea greca della femminilità, sorella e moglie al tempo stesso di Zeus, sovrana dell’ Olimpo. Un appellativo solenne che la circonda di un’ aura di maestosità e di magia profusa. Venerata come archetipa ‘dea madre’, infatti, ad Era sono stati dedicati templi incalcolabili sin da tempi remotissimi,. Hera bag ne perpetua l’ incanto rendendosi depositaria esclusiva dei segreti, dei desideri e del potere seduttivo della persona a cui appartiene, e per meglio rifletterne la personalità nasce in due differenti dimensioni identiche per materiale, stampe e nell’ iconica catena dorata che funge da tracolla. Nel tempo, Hera è evoluta costantemente. Il classico modello in pelle stampata e in pitone è stato infatti arricchito di stampe e colori che l’ hanno adornata di pattern geometrici, floreali, animalier e declinata in un’ ampia serie di nuance, dalle più vibranti a toni pastello che includono un arancio smorzato, il rosa baby e il celeste. Quest’ anno, in occasione dell’ arrivo della bella stagione, la It bag Cavalli è già pronta per nuove metamorfosi: quella che ci entusiasma di più è, senza dubbio, legata al trend metal e cangiante così à la page attualmente e la presenta, lucente di riflessi, in metalliche tonalità bon bon come il lilla e il giallo limone. Sofisticata e oltremodo glam, la metal Hera assume connotati di stile che la rendono perfetta per la vita quotidiana come per la sera, con il valore aggiunto di una allure da vera disco queen: l’ equivalente di un mix di seduttiva,  preziosa eleganza. L’ avete già inclusa nella vostra prossima wishlist?

Ti amo Italia: Antonio Marras per Collistar

 

Un nome che è una dichiarazione d’amore all’ Italia sia negli intenti, che nei contenuti. Ti amo Italia, la nuova make up capsule collection firmata Collistar, conta infatti sulla prestigiosa collaborazione di un nome che, del Made in Italy, è uno dei più celebrati rappresentanti: quello del giovane designer Antonio Marras, che ha incanalato la sua geniale inventiva nella creazione di un logo e di un packaging davvero particolari. Un volto di donna  graficamente essenziale,  con l’ occhio a richiamare la C del brand, la bocca che brilla di rosso scarlatto e un collo slanciato ispirato a Modigliani è il leit motiv figurativo che accompagna l’ intera linea, un inno alle bellezze del territorio e delle città italiane evocate costantemente nei nomi.  Ecco quindi prodotti come Amore: Terra e Fard,  che consta di due nuance in polvere – 1 Verona, 2 Tropea – da mixare od usare singolarmente, o ancora le Creme di Sole, che garantiscono un effetto poudré e abbronzato nelle  tonalità 1 Terra di Siena e 2 Terra di Stromboli. Richiamano a luoghi iconici del Bel Paese anche il fard Cuore di Colore, cremoso e impalpabile, disponibile in colori quali 1 Capri e 2 Amalfi, e il Twist Ombretto Ultrabrillante: 109 Firenze e 110 Venezia ne costituiscono le due versioni cromatiche, la cui iridescenza è potenziata dalle perle Crystal. Le labbra vengono enfatizzate da gloss e lipstick che le rendono morbide e vellutate: Twist Gloss Ultrabrillante, dalla texture arricchita di pro-collagene, è declinato in due sfumature, 209 Portofino e 210 Taormina, mentre Mille Baci Rossetto Luci e Colore – contenuto in un pregiato involucro in vetro di Murano – conta su un’ ampia gamma di colori dagli italianissimi nomi. A 51 Nudo Milano, 52 Rosa Cortina, 53 Rosa Murano, 54 Arancio Siracusa e 55 Rosso Roma si affianca, a sorpresa, il 56 Rosso Marras: una citazione al couturier che non poteva mancare, ispirata all’ amore per il lipstick rosso  di sua madre che ha menzionato in più di una intervista. Sono invece due le tonalità di Smalto Gloss Effetto Gel: 523 Ocra Positano e 579 Rosso Montalcino. Ma la vera chicca è rappresentata da Mascara Infinito Waterproof, un prodotto altamente incurvante e contraddistinto da un nero intenso, iil cui nome richiama reminescenze leopardiane e mari in cui “è dolce naufragar”. La capsule collection, supportata da una advertising campaign che ha come protagonista l’attrice Margaret Madè fotografata da Giampaolo Sgura, sarà disponibile in profumeria a partire dal prossimo Febbraio.

 

 

 

Dita Von Teese ‘lady Butterfly’ per Jean-Paul Gaultier

 

Ha portato in passerella una collezione che è un ricorrente omaggio alla farfalla, Jean-Paul Gaultier, ai recenti défilè di Haute Couture parigini: contraddistinti da nomi quali  Mariposa, Minute Papillon, Lady Butterfly, hanno sfilato outfit rigorosamente all’ insegna delle più disparate versioni del lepidottero dalle ali sgargianti. Come copricapo, borsetta, bracciale, seducente veletta o presente nelle forme degli abiti – evidente o insinuata nel design d’insieme – la farfalla si declina in interpretazioni fantsiose e versatili, non ultima quella di artistica scultura per capelli. La ritroviamo a rifinire i revers delle giacche o in accenni di mantelle svolazzanti, non tralasciando i ricami frammisti di tulle e Swarovski che ne ricordano le ali. Il tutto, in un tripudio di colori che non risparmiano le tinte neutre nè le più vibranti, dando luogo a look stilisticamente ricercati e dal forte impatto visivo. Non stupisce, dunque, se a sfilare in passerella indossando un minidress farfalla dall’ attilatissimo bustier l’  Enfant Terrible della Couture Française abbia chiamato Dita Von Teese, alla quale è legato da un solido e pluriennale rapporto di amicizia. Non è la prima volta che The Queen of Burlesque calca le passerelle dei défilè Gaultier: l’ arcinota guépière assurta ormai a simbolo della Maison non sembra, d’altronde, creata apposta per Dita? Sta di fatto che la connotazione ‘leggiadra’ e romanticamente femminile a cui viene unanimemente associata la farfalla ha trovato nella Burlesque diva l’ interprete più fascinosamente azzeccata, la più significativa esponente di un butterfly mood sensuale e spensierato, benchè solo in apparenza. La sua elaborata metamorfosi, la brevità del suo ciclo vitale, infatti, connotano la farfalla di uno spiccato valore simbolico e metaforico. Un dettaglio certo da non sottovalutare, forse foriero di una sorta di preciso messaggio implicitamente espresso dal geniale e stravagante couturier francese: ma quando si accendono i riflettori e il fashion show, roboante, ha inizio, il gioco e l’ ironia regnano sovrani alla corte dell’ Enfant Terrible. E qualsiasi cosa si tramuta, inesorabilmente, in glamour e colore: dopotutto, “That’s enterteinment, baby!”.


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fringe benefit

Altuzarra

Dettaglio di stile  basic delle sqaw in tempi immemorabili, le frange divengono urban quando, negli Anni Ruggenti, le Flapper ne fanno un must: ma sarà la Old Hollywood ad includerle in abiti sempre più scenografici e scintillanti, in un percorso di stile che dalle frange ‘danzanti’ del Charleston avanza in direzione grande schermo adornando gli outfit e gli evening dress delle dive più iconiche, da allora fino ad oggi.  Il ’68 le ripropone in versione hippy, richiamando il look degli antichi pellerossa e profondendole in abiti e accessori: ma accanto allo stile on the road alla Easy rider – che celebra le frange come reminescenze di altre civiltà, etnie e culture – viene eletto a cult il miniabito verde con frangette in metallo e plastica di Paco Rabanne indossato da Jane Fonda in Barbarella. La primavera 2014 riporta le frange prepotentemente in auge e si accinge a decretarne un nuovo boom: accessori, capispalla, abiti da giorno e da sera ne contengono a manciate, non mancando di evidenziarne il twist flessuoso e sensuale. E’ fuor di dubbio: il trend è più che mai consolidato e le include rigorosamente tra i must di stagione. Non ci resta che prepararci alla loro invasione!

 

Gucci

Calvin Klein

Miu Miu

Erdem

Mark Fast

Valentino

Rodarte

Manolo Blahnik

Jean-Paul Gaultier

Donna Karan

 

 

Ipnotica: la pre-collezione estiva di accessori Cavalli in un photofilm di Diego Diaz Marin

 

Si intitola Ipnotica il photofilm lanciato da Roberto Cavalli per presentare la sua pre-collezione estiva di accessori.  Autore degli scatti è ancora un volta il talentuoso Diego Diaz Marin, che con la direzione creativa di Rachele Cavalli ha ideato il concept e realizzato fotograficamente le sequenze che ne sviluppano la storia: un excursus dai tratti surreali e onirici, tinto dei colori vibranti che caratterizzano la produzione artistica del giovane fashion photographer andaluso. Ambientato nella location del castello Sammezzano, in Toscana, Ipnotica ne mostra il suggestivo quid di reminescenze architettoniche marocchine e sivigliane.  In un mood che mescola sensualità, glamour e vagheggiamenti, gli scatti fotografici raccontano la storia della protagonista – la top model Natalia Karimova – evidenziando  la squisita ricercatezza degli accessori Cavalli. Una preziosità che ammalia la bellissima donna a punto tale da farla cadere in un sonno incantato, trasportandola in una sorta di viaggio emozionale che la conduce in lontane terre d’Oriente. Le tappe iniziali del sogno la calano in un antico castello dall’ atmosfera asettica dove lei, con i suoi accessori, può sentirsi assoluta regina. Diaz Marin rende egregiamente la freddezza del luogo tramite una ricca palette di azzurri, che vanno dalle nuance del celeste a quelle del turchese passando per un incisivo bluette. Successivamente, l’azione si sposta in uno scenario dai caratteri esotici in cui i cammelli, gli edifici ed i colori intensi, ambrati, luminosi denotano un tipico paesaggio mediorientale. Il viaggio onirico avrà fine solo con il risveglio della protagonista: al piccolo shock iniziale si sostituisce la consapevolezza di poter rivivere, ogni giorno, le emozioni del sogno grazie agli incantevoli accessori della Maison toscana. La pre-collezione estate 2014 si incastona sublimemente nella storia: oggetti del desiderio allo stato puro, le zeppe design, i gioielli stilosi, le borse di classe curate nei minimi dettagli irrompono nella realtà in tutto il loro splendore. Tramutando l’ esistenza quotidiana in un’ autentica, immaginifica vita da sogno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Chanel Le Vernis: la triade primaverile

 

E’ già disponibile, presso le migliori profumerie, la nuova triade di smalti Chanel per la Primavera 2014: le tre nuance cult di stagione, come di consueto già candidate a must have, sono state incluse dalla Maison nella collezione make up Notes du Printemps uscita all’ inizio del nuovo anno. Il terzetto di lacche per unghie propone, stavolta, un’efficace sintesi cromatica che va a soddisfare i gusti delle più svariate tipologie femminili: a un colore delicato come Ballerina (167) , si vanno infatti ad affiancare Chiarivari (603) e Tapage (605), rispettivamente un porpora dark intenso e un rosso acceso che vira al fragola. Come dire: ce n’è per tutte. Chi ama il mood etereo dei colori pastello sceglierà Ballerina, un rosa chiarissimo e opaco ispirato alla classica tonalità dei tutù. Le più avanguardiste opteranno per Chiarivari, lucido, molto scuro e d’ impatto, dal twist dark rock. La nuance vibrante di Tapage, dal canto suo, è un vero e proprio inno alla bella stagione in arrivo e ricorda, con il suo rosso fragola, i colori delle rose in boccio: uno smalto da esibire eliminando i bijoux, tanto la sua vestibilità risulta perfetta. A questo punto la domanda diviene  d’obbligo: quale sarà, della triade, la lacca per unghie più richiesta? Come ogni anno, si apre il “toto-scommesse”. Voci di corridoio danno per vincente Chiarivari e il suo connubio di grinta, classe e stile. Ma non resta che aspettare e verificare, nei mesi a venire, l’ effettivo smalto che riscuoterà maggior successo. Staremo a vedere: e che la competition abbia inizio!