Tendenze PE 2023 – Frange come non le avete mai viste

Versace

Le frange invadono la moda della Primavera Estate 2023. Sono copiose, fittissime, vere e proprie cascate che impreziosiscono i look. Niente a che vedere con i riferimenti allo stile hippie: danno corpo ai capi, scintillano. Assumono le sembianze di piume, si fanno scultoree e originano suggestioni in 3D. La loro texture si avvale dei più disparati materiali. Coinvolgono gli abiti così come gli accessori: Victoria Beckham, ad esempio, ha creato una serie di borse en pendant con le frange ricorrenti nella sua collezione. Le frange della bella stagione, insomma, sono frange come non le avete mai viste. Date un’occhiata alla gallery e fate le vostre considerazioni.

 

Bronx and Banco

Jill Sander

Bottega Veneta

Jason Wu

Victoria Beckham

Aliette, Givenchy

Giorgio Armani, Luisa Spagnoli

Jonathan Simkhai

Paco Rabanne

Proenza Schouler

Sportmax

Acne Studios, Michael Kors

 

 

Le Frasi

 

“Beato chi dimentica la ragione del viaggio e nella stella, nel fiore, nelle nuvole, lascia la sua anima.”

(Antonio Machado)

 

 

Afterglow Sensual Shine, il nuovo lipstick di NARS: lucentezza, colore e cura delle labbra

 

In Primavera, la voglia di sperimentare con il make up è alle stelle. La natura, i paesaggi, il cielo, i fiori, offrono dei continui spunti cromatici: c’è solo l’imbarazzo della scelta. Il mood inebriante che impregna l’aria effonde un alone di sensualità. E dove focalizzarla al meglio, se non sul make up labbra? NARS si è lasciato ispirare da quest’atmosfera e ha lanciato un lipstick, Afterglow Sensual Shine, che sembra riflettere le nuance di un tramonto primaverile. Va detto subito che si tratta di un rossetto “ibrido”: pensato, cioè, per coniugare il colore con un’azione nutriente e protettiva. Il finish lucido, che scongiura qualsiasi traccia di vischiosità, volumizza le labbra e origina giochi di luce in 3D. Le shade, a lunga tenuta, vantano una coprenza modulabile; si spazia dall’ effetto trasparenza a risultati cromatici di media intensità. Tutto dipende da come Afterglow viene applicato: passandolo più volte sulle labbra, la tinta acquisterà profondità.

 

 

La cura delle labbra rappresenta un cardine del prodotto. A tale scopo, NARS si è avvalso di ingredienti DOC: antiossidanti in quantità, burro di karitè e mango per un’idratazione costante e completa. Ma non è finita qui. La speciale formula battezzata Monoi Hydrating Complex, un portentoso amalgama di estratto di Gardenia Thaitensis, olio di cocco e squalene, assicura labbra elastiche ed iper vellutate.

 

 

Passiamo ora alle shade in cui si declina Afterglow Sensual Shine, lo straordinario rossetto “ibrido” di NARS. Come vi accennavo, la palette sembra direttamente attingere alle sfumature di un tramonto primaverile: oltre alle iconiche 777 Orgasm (rosa pesca con riflessi oro) e 888 Dolce Vita (rosa antico), sono presenti 209 On Edge (un rosa caldo ed avvolgente), 217 Truth or Dare (corallo), 222 Voltage (rosso vibrante), 223 Idolized (rosso mattone) e 321 Turned On (rosso bacca). La tavolozza spazia dal nude ai toni del rosa, del rosso e del viola dando vita a cromatismi ad alto tasso di fascino e seduttività. Per accentuare la lucentezza del rossetto, NARS consiglia di ultimare la stesura con una passata di Afterglow Lip Shine.

 

 

 

La colazione di oggi: 10 dolcificanti rigorosamente naturali

 

Oggi affrontiamo un tema importante: come dolcificare in modo sano la nostra prima colazione. Cominciamo col dire che, al momento di iniziare la giornata, la dolcificazione è un gesto fondamentale. Al di là delle calorie che contiene, infatti, il dolcificante apporta energia. E ciò significa che dona una sferzata salutare a tutto l’organismo. Ma quali sono i migliori dolcificanti, quelli davvero benefici e privi di “effetti collaterali”? Prendiamo ad esempio lo zucchero bianco. E’ senza dubbio il più utilizzato, eppure i nutrizionisti consigliano di evitarlo. Un consumo regolare di zucchero bianco può favorire l’ insorgere del diabete, dell’ ipertensione arteriosa, di livelli eccessivamente elevati di trigliceridi, e quindi comportare gravi rischi per l’apparato cardiocircolatorio e il sistema nervoso. Lo zucchero bianco, oltre ad abbassare le difese immunitarie, spiana la strada alla carie e soprattutto all’osteoporosi: basti pensare che, affinchè venga assimilato al meglio, sottrae dosi massicce di calcio al nostro organismo. In più, fermenta nell’ intestino incrementando il gas e alterando la flora batterica. Ma c’è dell’altro. Alcune ricerche hanno dimostrato che l’energia fornita dallo zucchero da tavola è di breve durata, dato lo stress ormonale che consegue all’aumento della glicemia: lo sforzo attuato dal pancreas per ovviare a tale stress produce un calo energetico che predispone al consumo di quantità di zucchero sempre maggiori. Un vero e proprio circolo vizioso, a cui si aggiunge lo svantaggio più notevole. Le vitamine e i sali minerali contenuti nello zucchero bianco, infatti, vengono fortemente ridotti durante il processo di raffinazione. Lungi da me, naturalmente, il voler bandire una crociata contro questo tipo di zucchero! Se però siete in cerca di alternative, vi si presentano due opzioni: la sostituzione dello zucchero bianco con quello integrale e l’ utilizzo di dolcificanti rigorosamente naturali. Non sottoposti, cioè, al processo di raffinazione. Andiamo subito a scoprire, dunque, quali sono i principali dolcificanti naturali.

Lo zucchero integrale di canna

Deriva dalla canna da zucchero, una pianta appartenente alla famiglia delle Poaceae. La Saccharum Officinarum, questo il suo nome botanico, è tipica delle zone tropicali: cresce soprattutto nell’America Centrale, in Sudamerica, nell’ isola di Mauritius e alle Barbados. Lo zucchero integrale di canna ha un colore marrognolo e un gusto molto intenso che somiglia a quello della liquirizia. Non è soggetto a raffinazione chimica, quindi ha un bassissimo indice glicemico, ed è altamente salutare. La sua percentuale di saccarosio è minima, mentre abbonda di nutrienti: minerali quali il calcio, il potassio, il fosforo, il magnesio, lo zinco, e vitamine del gruppo A, C e B.

Il miele

In questa rubrica vi ho parlato spessissimo delle proprietà del miele. E’ un’ autentica miniera di sali minerali e vitamine del gruppo B, rafforza il sistema immunitario ed ha proprietà antibatteriche e cicatrizzanti. Per le patologie gastriche e da raffreddamento si rivela un toccasana. Scegliete il tipo di miele che più vi si confà cliccando qui.

La noce di cocco

Vellutato e leggerissimo, il latte di cocco in polvere abbonda di elettroliti naturali. Ma per dolcificare, la noce di cocco si può utilizzare anche grattugiata – contiene una grande quantità di fibre e grassi monoinsaturi, i cosiddetti “grassi buoni”- o in versione burro di cocco, che ha il vantaggio di essere completamente privo di colesterolo.

Lo sciroppo d’acero

Estratto dalla linfa dell’ acero da zucchero, è uno dei dolcificanti naturali più utilizzati. Gli americani lo usano per rendere più golosi i pancake, ma oltre al gusto delizioso vanta delle ottime proprietà. Contiene saccarosio e sali minerali come il calcio, il ferro e il potassio, una discreta quantità di acido malico (noto per le sue virtù antitumorali) e di fenoli, degli eccellenti antiossidanti. Lo sciroppo d’acero svolge un’azione particolarmente benefica per l’apparato gastrointestinale: riduce il gonfiore, stimola la diuresi, combatte l’acidità gastrica e regolarizza l’intestino.

I datteri

Forse non li pensavate nel ruolo di dolcificanti. Invece…Si utilizzano sotto forma di zucchero e abbondano di proprietà: un bassissimo indice glicemico, tanto per dirne una. Sono ricchi di fibre (quindi favoriscono la digestione) e di minerali come il magnesio, il calcio e il fosforo, fungono da antidoto contro l’ ipercolesterolemia e possiedono delle efficaci virtù antiossidanti.

Lo sciroppo di agave

Era il dolcificante degli Aztechi: il suo utilizzo ha radici antichissime. Si tratta della linfa dell’ agave, una pianta succulenta della famiglia delle Asparagaceae il cui aspetto è simile al cactus. Lo sciroppo di agave è noto, innanzitutto, per l’ indice glicemico estremamente basso che lo rende l’ideale per i diabetici e per tutti coloro che vogliono mantenersi in forma. Contiene inulina (un valido antitumorale), fruttosio, sali minerali quali il ferro e il calcio che combattono, rispettivamente, l’anemia e l’osteoporosi. I bifido batteri di cui è ricco, inoltre, incrementano l’equilibrio della flora intestinale.

I mirtilli

I mirtilli possono essere degli ottimi dolcificanti. Possiedono innumerevoli proprietà benefiche: ricchi di sostanze antiossidanti, contrastano l’azione dei radicali liberi e prevengono la degenerazione cellulare. Ma non solo. I mirtilli sono portentosi per la vista, l’apparato urinario e la circolazione del sangue, ripristinano l’equilibrio intestinale e mantengono in salute il fegato.

La stevia

E’ una pianta angiosperma appartenente alla famiglia delle Asteraceae che cresce tra il Paraguay e il Brasile. Da essa si ricava un potente dolcificante naturale, privo di indice glicemico e di calorie: perfetto, quindi, per i diabetici e per chi vuole mantenere sotto controllo il proprio peso. Dopo il via libera dell’ Unione Europea, la stevia è vendutissima anche nel Vecchio Continente. Esistono oltre 200 varietà di stevia, ma la stevia rebaudiana rappresenta la specie che vanta proprietà prettamente dolcificanti. Ne esistono diverse versioni: è disponibile in foglie essiccate intere o in polvere, oppure ancora sotto forma di estratto in polvere; a queste tipologie si affiancano le zollette di stevia e un liquido contenente un concentrato del prodotto. Sembra incredibile, eppure la stevia è un dolcificante che ha il potere di contrastare il diabete, l’ ipoglicemia,  la tendenza al sovrappeso e l’ ipotensione arteriosa. A tali scopi, tuttavia, è consigliabile assumerla su indicazione del medico.

Le albicocche

Sapevate che le albicocche, opportunamente tritate, sono un dolcificante perfetto? Non apportano calorie in eccesso, mentre abbondano di fibre e betacarotene. La vitamina A di cui sono ricche, inoltre, è un potente antiossidante. Risultano eccellenti per chi segue una dieta dimagrante e per tenere l’ iperglicemia a debita distanza.

Il malto

Non solo birra: il malto è uno dei dolcificanti naturali più apprezzati. Si ottiene da cereali come l’orzo, il grano, il riso, il frumento e il mais, i chicchi dei quali vengono sottoposti a germinazione parziale, ed è ricco di proprietà benefiche. Contiene un gran numero di sali minerali, su tutti il fosforo e il magnesio, svolge un’azione benefica sull’ apparato digerente, ma il suo valore aggiunto è costituito dal maltolo: una ricerca scientifica ha decantato le spiccate virtù antitumorali di questa sostanza. Ogni tipo di malto, inoltre, possiede caratteristiche strettamente associate al cereale a cui appartiene. Il più comune è il malto d’orzo, un depurante naturale; seguono il malto di riso, ottimo per la salute dei bronchi, e il malto di mais, un toccasana per l’apparato urinario.

Foto della stelvia: Gabriela F. Ruellan, CC0, via Wikimedia Commons

 

Il prato e il paradiso

 

“Sofia domandò com’ era il paradiso e la nonna rispose che forse assomigliava a quel prato là; stavano passando davanti a un pascolo a fianco del sentiero e si fermarono a guardare. Faceva molto caldo, la strada maestra era bianca e screpolata e tutte le pianticelle che crescevano lungo il ciglio del fossato avevano le foglie impolverate. Entrarono nel pascolo e sedettero sull’ erba che era alta e per nulla polverosa, e cosparsa di campanule e antennarie e ranuncoli. “Ci sono formiche in paradiso?” domandò Sofia. “No”, disse la nonna, e si distese con cautela sulla schiena, si tirò il cappello sul naso e cercò di dormire di nascosto. Lontano lontano si sentiva una macchina agricola, instancabile e pacifica. Escludendo il rumore della macchina, il che non era difficile, e ascoltando solamente gli insetti, questi diventavano migliaia di milioni e riempivano il mondo intero di ritmiche ondate d’estasi, e di un senso di estate. Sofia raccolse dei fiori e li tenne in mano fin quando divennero caldi e sgradevoli; allora li depose sulla nonna e domandò come facesse Dio ad ascoltare tutti quelli che pregano contemporaneamente. “E’ saggio, tanto saggio”, mormorò la nonna assonnata sotto il cappello. “Rispondi bene”, disse Sofia. “Com’è che ci riesce?” “Ha dei segretari…” “Ma come fa a esaudire le preghiere se non fa in tempo a parlare con i segretari prima che vada a finir male?” La nonna fece finta di dormire ma sapeva bene che non ingannava nessuno e alla fine disse che Dio predispone in modo che non possa succedere nulla di male fra l’attimo in cui si prega e l’attimo in cui viene informato sul contenuto della preghiera; allora la nipotina le domandò che cosa succede quando uno prega mentre sta cadendo da un albero e si trova ancora a mezz’aria. “Aha”, fece la nonna, e parve rianimarsi. “Allora fa in modo che si impigli in un ramo”. “Buona idea”, concedette Sofia. “Adesso tocca a te farmi delle domande. Ma devono essere sul paradiso.”

Tove Jansson, da “Il libro dell’estate”

 

 

L’ accessorio che ci piace

 

Il secondo weekend dedicato al Festival di Coachella si avvia alla conclusione. Quest’anno, il celeberrimo Coachella Valley Music and Arts Festival è stato suddiviso in due tranche corrispondenti, rispettivamente, al fine settimana compreso tra il 14 al 16 e a quello tra il 21 e il 23 Aprile. Organizzato come sempre in California, all’ Empire Polo Club di Indio, Coachella è un appuntamento irrinunciabile che coniuga le performance musicali degli artisti con una location a dir poco iconica e con i trend modaioli più cool (rileggi qui l’articolo che VALIUM ha pubblicato sul Festival). Il fashion world non ha mai mancato di proporre look e capsule pensati per l’evento che annualmente anima la suggestiva Coachella Valley. Gladys Tamez Millinery, la modisteria luxury con base a Los Angeles che vanta innumerevoli star hollywoodiane tra i suoi clienti, quest’ anno ha dedicato al Festival un’ intera linea di cappelli. Se seguite VALIUM, conoscete già Gladys Tamez (guarda qui lo strepitoso editoriale che il fotografo Diego Diaz Marin realizzò per lei nel 2018) : la modista, nata in Texas e cresciuta in Messico, ha studiato a Monterrey e a Firenze prima di iniziare la sua liason con i cappelli ispirandosi a quelli dei toreri del Messico del Nord.

 

 

In omaggio a Coachella, Gladys Tamez ha ideato una serie di straordinarie creazioni. La linea è stata battezzata Festival Shop e sancisce il predominio del modello da cowboy, naturalmente in chiave inedita e del tutto sui generis: colori eye-catching come il rosa, il rosso fuoco e il lavanda vengono esaltati da nastri di gros grain, miriadi di cristalli e stelle paillettate ornamentali. Ma il cappello più sorprendente è senz’altro il modello identificato come “Nomi”. Vanta un design da cowboy perfettamente strutturato, con la falda rialzata lateralmente, ed è realizzato in velluto di feltro. A renderlo unico è una fitta cascata di strass scintillanti che adorna la calotta del cappello e il bordo della tesa: l’effetto è mozzafiato, potentemente teatrale (vedi foto sopra). L’ imprinting country-western vira al glamour più sfrenato, combinando la tradizione con un “Las Vegas style” dagli accenti superchic. “Nomi” (disponibile nei colori magenta, grigio, nero e alabastro) non passa certo inosservato. Basti pensare che è un accessorio che, preso singolarmente, è in grado di arricchire e definire in toto il look: Gladys Tamez ha creato un autentico “cappello statement” che intriga e stupisce ai massimi livelli. Al Festival di Coachella come altrove.

 

 

Aspettando che venga Maggio

 

“Aspettare che viene Maggio” è un detto che significa perdere tempo, attendere qualcosa a vuoto, illudersi su una situazione che probabilmente non si realizzerà mai. In questo post, invece, indica la condizione che descrive senza metafore e a prescindere dai modi di dire. Aprile non è stato un bel mese, dal punto di vista del meteo. La Primavera è rimasta in sordina mentre il freddo, la pioggia e la neve (sui monti) hanno continuato ad impazzare. Ma la voglia di rinascita non conosce cedimenti: mentre il mese volge al termine riponiamo le speranze in Maggio, da sempre un trait d’union tra la Primavera e l’Estate. La photostory che vi presento oggi evoca lo stato d’animo scaturito dall’ inizio di un nuovo ciclo naturale ed emozionale. Gli scatti esprimono tutta la gioia che si associa al mood frizzante, ai magici scenari e alle lunghe, miti giornate del mese che sta per arrivare. Interrompete il grigiore con VALIUM, e aspettate che venga Maggio godendovi la photostory che pubblico per voi.

 

 

Foto via Pexels e Unsplash

 

Le Frasi

 

Se non ricordi che amore t’abbia mai fatto commettere la più piccola follia, allora non hai amato.

(William Shakespeare)

 

 

 

Andaluiza, il gioiello sensoriale che J.U.S. Parfums dedica all’ Andalusia

 

Questo mese abbiamo parlato spesso dell’Andalusia. Dapprima con un articolo sul duende e poi con uno, per la serie “Il Luogo”, relativo alla Feria de Abril di Siviglia. Oggi rimaniamo nella regione più caliente di Spagna per assaporarne i profumi, gli inebrianti aromi. E lo facciamo con una fragranza che le ha dedicato J.U.S. Parfums: Andaluiza, questo il suo nome, fa parte della Collezione di Gioielli Sensoriali che la Maison francese fondata da Brigitte Wormser, Thierry de Baschmakoff e Jean-Baptiste Roux ha creato in collaborazione con illustri maestri profumieri. Il terzetto delle novità olfattive include, oltre a Andaluiza, Spritzlove e Spicydelice, tutte fragranze che ottemperano alla carta di valori del brand. L’ obiettivo è la creazione di prodotti unici, altamente sensoriali, ideati da un team di giovani profumieri nella più totale libertà. Niente vincoli nè marketing brief, soltanto audacia e inventiva: un concetto che coinvolge persino il packaging dei profumi, coloratissimi e in materiali inediti ma rigorosamente all’ insegna della sostenibilità.

 

 

Il mix tra materie prime naturali e molecole sintetiche è una costante, per J.U.S. Parfums. In Andaluiza, non a caso, predominano accordi di melograno e fiori di cisto a fianco del tonkalactone. Per afferrare appieno il mood della fragranza, è sufficiente dire che incarna  la multiculturalità della regione da cui prende il nome. Oriente e Occidente si fondono, dando vita ad un profumo seducente e dal forte imprinting sensuale. Andaluiza è stato creato dal profumiere Pierre Gueros, un globetrotter con la passione per i luoghi contraddistinti dalla commistione di culture. Ideando Andaluiza, Gueros si è ispirato ai caratteristici giardini dei patios andalusi, ampi cortili interni alle magioni: tra il verde risalta un tripudio di fiori, stagni, fontane dalla struttura ricercata; le pareti sono decorate con suggestivi affreschi mitologici. Ogni dettaglio contribuisce a evocare il Giardino del Paradiso musulmano.

 

 

In questo “giardino andaluso millenario”, come lo definisce Pierre Gueros, i profumi vibrano, travolgono, inebriano. Andaluiza, un fruttato orientale, esordisce con una sferzante essenza di scorza del mandarino del Madagascar unita a note di melograno. L’ intensità raggiunge il suo culmine in accordi ambrati di fiori di cisto e nell’ elisir del cedro di Alas, un legno “antico” e molto persistente. Il vetiver, l’ambra grigia e il tonkalactone stemperano l’aroma del jus, dotandolo di avvolgenti accenti olfattivi.

Racchiuso in un contenitore color vinaccia, dal design avveniristico e con il tappo svasato verso l’alto, Andaluiza è disponibile nei formati da 25, 100 e 200 ml. Il flacone, in linea con la filosofia eco-sostenibile di J.U.S. Parfums, è ricaricabile.

 

 

 

Tendenze PE 2023 – Trasparenze che svelano il corpo o inneggiano a velate sovrapposizioni

N.21

Sarà una Primavera Estate, questa, all’ insegna delle trasparenze: tessuti eterei e impalpabili come l’organza, il voile di cotone, il tulle e lo chiffon svelano il corpo in un sofisticato gioco di vedo-non-vedo, dove l’effetto new look si stempera grazie a una lingerie a vista che fa della culotte il proprio pezzo forte. Ma le trasparenze del 2023 non si limitano agli ammiccamenti di matrice sensuale; ricoprono anche l’intero outfit dando vita a look che inneggiano a velate sovrapposizioni. Esplora la gallery per scoprire lo “sheer trend” e le sue molteplici sfaccettature.

 

LaQuan Smith

Act N.1

Alberta Ferretti

Dsquared2

Prada

Ferragamo

Tory Burch

Erdem

MSGM

Elie Saab

Giorgio Armani