Labbra polpose e imbronciate, una fessura tra gli incisivi che la rende sommamente attraente, megacerchi dorati come orecchini e una salopette indossata sulla pelle nuda; oppure chiodo borchiato, megacerchi e minigonna: quando interpretò il ruolo di Betty in 37°2 Le matin di Jean-Jacques Beineix nel 1986, Béatrice Dalle si tramutò in una vera e propria icona. Bella e sfrontata, vagamente maudite, l’identificazione con il personaggio che interpretava sembrava naturale. Forse non fu un caso che, due anni dopo, Marco Bellocchio la volle come protagonista de La visione del Sabba nei panni di una giovane donna sospettata di stregoneria dalla Santa Inquisizione. A quel film ne seguirono molti altri: quasi cinquanta pellicole – a tutt’oggi – per un’ attrice che compirà mezzo secolo il prossimo 19 dicembre, è decisamente un bel traguardo. Tra i registi che l’ hanno diretta appaiono i migliori nomi della cinematografia francese ed internazionale. Qualche esempio? Jim Jarmusch (che la scelse per Taxisti di notte, 1991, con cui debuttò nel cinema stelle a strisce), Claude Lelouch, Claire Denis, Abel Ferrara, Diane Kurys, Virginie Despentes e Yann Gonzales, con cui ha recitato in Les rencontres d’après minuit (2013) presentato a Cannes. Il 2014 sarà però, per Béatrice, l’ anno di una svolta: fedele al suo personaggio sensuale e “sauvage”la vedremo calcare il palcoscenico nel ruolo di una Lucrezia Borgia incisiva e non banale. Sarà David Bobée a dirigerla nella pièce ispirata al dramma che Victor Hugo scrisse sulla nobildonna: la tournée teatrale, dopo un esordio a Grignan, debutterà il prossimo autunno a Parigi alla Maison des Arts de Creteil prima di raggiungere i maggiori palcoscenici mondiali. L’ ex Betty Blue, intanto, si confessa in una lunga intervista per Vanity Fair e parla a ruota libera dei suoi “padroni” (i registi che l’hanno diretta) dei quali si è innamorata in toto, della sua adorazione per Papa Benedetto XVI (“Benedetto, je t’aime!”), ma anche della sua ‘dieta’ a base di zucchero filato, patatine fritte e hamburger‘ incapace di intaccare, tuttavia, una pelle diafana e perennemente bianco latte (“Sono troppo pudica per mettermi in costume da bagno in spiaggia”). Una Béatrice diversa da come l’avevamo sempre conosciuta? In realtà, messi da parte gli eccessi, la sua vita ha cambiato bruscamente rotta anche in virtù di un’ esperienza forte e lacerante: il divorzio dal marito Guenael Meziani, sposato in carcere, sarà l’ ultimo atto di una liason in cui amore e violenza si alternavano in parti uguali. “E’ molto difficile reagire alla violenza coinugale – spiega l’attrice a Vanity Fair – non è uno sconosciuto che ti massacra, ma l’ uomo che ami, pronto a chiederti mille volte perdono”. E lei, Meziani, dichiara di averlo amato moltissimo. Ma la forza di troncare si è rivelata un passaggio obbligato: “Lo senti benissimo che il prossimo pugno in faccia può ucciderti. Evitarlo è un dovere.” Adesso, più in forma che mai, l’ iconica Dalle si prepara ad iniziare un capitolo della sua vita tutto nuovo: possiamo forse contraddirla, quando afferma che – soprattutto per le donne – “La vita comincia a 50 anni”?