Sally LaPointe lancia la sua prima collezione Bridal

 

Sally LaPointe ha lanciato la sua prima collezione Sposa. E l’ha fatto alla grande, presentandola alla Bridal Week tenutasi a New York tra l’ 11 e il 14 Ottobre. Il risultato? Un autentico boom, l’apoteosi del signature style LaPointe in versione “giorno del sì”. La sposa a cui si ispira la designer non è, naturalmente, una sposa convenzionale: sceglie indifferentemente la gonna (con inserti trasparenti e spacchi vertiginosi) o i pantaloni, adora le texture paillettate, indossa top cortissimi, bralette, body “squarciati” da tagli geometrici che mostrano la pelle nuda, blazer squadrati e maglie-tunica asimmetriche. Il tutto, impreziosito da un tripudio di piume che ornano oppure invadono interamente i look. La collezione, destinata alla Primavera 2023, spodesta il bianco per lasciare spazio al crema e privilegia il velo, ma rivisitato e corretto: ad accompagnare gli outfit è un velamento in tulle che ricopre anche il volto e si allunga nella parte posteriore fino a sfiorare i fianchi. Un residuo di tradizionalismo? Neanche per sogno. Sotto il velo, la sposa di Sally LaPointe sfoggia un paio di enormi, enigmatici occhiali neri à la Greta Garbo.

 

 

 

Sposarsi d’estate

 

Saremo felici o saremo tristi, che importa? Saremo l’uno accanto all’altra. E questo deve essere, questo è l’essenziale.”
(Gabriele D’Annunzio)

 

Sposarsi d’estate, un ottimo spunto. Approfittare del caldo per godere di splendide location all’ aperto, realizzando allestimenti insoliti – magari fronte mare – e indossando abiti che la magia degli scenari esalta e amplifica meravigliosamente. Sposarsi d’estate significa anche consolidare l’intimità casalinga con il proprio partner nel periodo che più si presta a questa condizione: le serate autunnali, davanti a un piatto di caldarroste e a un calice di vino da gustare con il caminetto acceso. Il matrimonio estivo, innanzitutto, richiede un adeguato abito da sposa. Sceglietelo tra quelli che vi propongo: creazioni vaporose o fascianti, sensuali o eteree, preziosamente perlescenti o discretamente scintillanti. Una serie di modelli da sogno dove a trionfare è il tulle, ornato di pizzi, cristalli, ricami e declinato in svariate versioni, mai scontate nè convenzionali.

 

Luisa Beccaria (foto di Felipe Cordeiro)

Berta

Gali Karten

Monique Lhuillier

Pronovias

Eisen Stein

Agnieszka Swiatly

Giambattista Valli

Blumarine

Jolie Bridal

Ines Di Santo

Gali Karten

Molly Goddard presenta la sua collezione ready to wear dedicata alla sposa

Stratus Dress Ivory

Molly Goddard lancia la sua collezione sposa ready to wear: 11 modelli nello stile signature del brand e acquistabili comodamente on line. La designer – laureata alla prestigiosa Central Saint Martins – ha dichiarato di aver sviluppato questo progetto due anni fa, durante il lockdown dovuto al Covid. Nel periodo in cui l’e-shopping si è rivelato un must, Molly Goddard ha pensato di estendere anche al bridal il concetto di “compra con un click”. Ha creato così una serie di abiti in tessuti ricercati quali il tulle, il taffetà, il voile di cotone, con il colore avorio a fare da denominatore comune. Le lunghezze spaziano dagli orli mini a quelli rasoterra, le taglie abbracciano un range che va dalla 40 alla 52. Predominano silhouette svasate; ruches, volants e punto smock fanno da fil rouge. Le gonne sono ampie, i corpetti preziosi e fascianti. Dettagli in full color ravvivano il total white: una fodera in seta celeste, i nastrini di velluto nella stessa nuance, il velo che si tinge di corallo, avorio e azzurro polvere…E poi, i sandali declinati in tonalità come il verde, il rosso e il fucsia, persino in versione metallizzata. Il loobook è stato scattato in atelier per esaltare il savoir faire degli abiti, la loro allure contemporanea e raffinata a un tempo. Ogni creazione è plasmata su una vestibilità universale, si addice anche alle curvy; lo stile Goddard, vagamente bamboleggiante, diventa unconventional distanziandosi da qualsiasi leziosità. Il bridal “pronto da indossare” è ordinabile nel sito web della designer, ma ci si può avvalere di ulteriori opzioni: scegliere un abito della vasta collezione sposa previo appuntamento (digitale o nell’ atelier di Londra), oppure puntare su un look realizzato su misura.

Nimbus Dress Ivory

Cinnabar Dress Ivory

Agyness Dress Ivory with Blue

Violet Dress Ivory

Cumulus Dress Ivory

Solly Dress White

Saturnia Dress Ivory

Laurel Dress Ivory

Larry Dress Ivory

Matilda Dress Ivory Blue

Nodaleto lancia “The Wedding Collection”

(Photo by Hugo Comte)

Arriva San Valentino e Nodaleto ci stupisce con una sorpresa straordinaria: il lancio della sua prima wedding collection. Lo stile è quello signature, inconfondibile del brand, i colori sono il bianco, il panna e l’azzurro – in questo caso, nella nuance polvere – tipico della tradizione anglosassone (pensate all’ adagio che esorta la sposa ad indossare “Qualcosa di vecchio, qualcosa di nuovo, qualcosa di preso in prestito e qualcosa di azzurro” per avere un matrimonio fortunato). La capsule ripropone i tacchi massicci e scultorei, i vertiginosi plateau, le iconiche Bulla Babies declinate in innumerevoli versioni, ma include anche sandali impreziositi da strass, lacci e piume. Julia Toledano ha dichiarato che, dopo due anni di pandemia, è arrivato il momento di tornare a festeggiare: la sua The Wedding Collection nasce come omaggio alle donne che prediligono un bridal non convenzionale, lontano dal consueto stile classico. La cultura Pop, gli anni ’60 della Factory warholiana, il mood “wild & free” che aleggia su Los Angeles e i riferimenti all’ estetica Jap rimangono i cardini ispiratori della designer; la collezione dedicata alle spose li reinterpreta in occasione del “giorno più bello”, ma in modo del tutto esplosivo. Prova ne è la splendida campagna pubblicitaria scattata da Hugo Comte. Ambientata a Las Vegas, precisamente nelle cappelle dove si celebrano i matrimoni lampo, inneggia a un look intriso di audacia e di accenti camp. La modella Stella Maxwell, che impersona una sposa raffinata ma ribelle, sensuale e vagamente kitsch, è la perfetta protagonista dell’ ad. Potete acquistare The Wedding Collection in esclusiva nel sito di Nodaleto; però affrettatevi, perchè sarà acquistabile solo fino al 14 Febbraio!

 

 

 

Stella Maxwell nella ad campaign scattata a Las Vegas da Hugo Comte

 

CREDITS

Art direction: Olivier Leone

Photography: Hugo Comte

Model: Stella Maxwell

Styling: Georgia Pendlebury

Make Up: Sam Visser

Hair: Sasha Nesterchuk

 

 

Bianco come la neve

Volant Flower A-Line

E’ il bianco puro, assoluto, il bianco del ghiaccio e della neve il protagonista principale della collezione Mariage Autunno Inverno 2020/21 di Viktor & Rolf. Un bianco smagliante e netto, che non lascia spazio a contaminazioni cromatiche: nascono così abiti da sposa sontuosi e teatrali ma “grafici”, mai barocchi, come se quel bianco trasmettesse loro l’ essenzialità del suo candore. Eppure, gli ornamenti preziosi e una sartorialità squisita fanno da leitmotiv all’ intera linea. Cascate di fiori in organza, miriadi di ruches e di volants, finissime lavorazioni in pizzo, ricami argentati e gioielli applicati sui corpetti si alternano a uno scultoreo taffetà e a fiocchi “grafici” che adornano sofisticatamente gli abiti. Il tulle fa la sua apparizione forgiando lunghe e voluminose gonne a corolla, i bustini esibiscono scollature a cuore o con un taglio orizzontale. Le gonne sono ampie come quelle dei vestiti da ballo di altri tempi, ma non mancano le linee ad A e le svasature fluttuanti. A proposito di linee ad A: colpisce un abitino a trapezio, senza maniche e con il collo alto, orlato di sfiziosi volants plissettati. E’ una creazione che mixa suggestioni anni ’60 e anni ’20, distanziandosi dal classico wedding dress ed esaltando un mood unconventional che rievoca il profondo fermento delle due epoche a cui si ispira. Neppure questo look, tuttavia, è privo della preziosità che pervade la collezione Mariage: un decoro di perle in varie dimensioni gli conferisce una allure sublimemente regale. (clicca nel sito di Viktor & Rolf per ammirare la collezione completa )

 

Blooming Lace Tiered Gown

Volant Flower High-Low

Plissé Chiffon Dream

Volant Flower Mermaid

Taffeta Volant Dream

Royal Jewel Shift Dress

Draped Bow A-Line

Marguerite Sparkle Tea Length

Graphic Draped Gown

Royal Bow Taffeta Gown

Marguerite Sparkle Sweetheart

Floral Off-Shoulder Gown

Graphic Sash Ballgown

 

 

 

Enchantment, il bridal incantato di Vera Wang

Larkspure

Nell’ era del Coronavirus, il rapporto tra VALIUM e la natura si fa sempre più stretto. Esaltare la bellezza del creato è rigenerante, ma sottolinea anche la necessità impellente della sua tutela: un mondo che vive in armonia con le proprie risorse, oltre a garantire la preservazione dell’ ecosistema, tiene lontane le minacce pandemiche. Per rimanere in tema “green”, oggi visitiamo una splendida serra fiorita. E’ qui che ammireremo la collezione Bridal Primavera/Estate 2020 di Vera Wang, spettacolari abiti plasmati sull’ incanto dei fiori. Il suo nome, Enchantment, sancisce un connubio perfetto tra le creazioni e lo scenario mozzafiato che le circonda. Piante di ogni specie si affiancano a cespugli di rose, miriadi di orchidee, cascate di glicine; immersi in questa rigogliosa location (di cui sembrano essere parte integrante), ecco gli iconici look che Vera Wang dedica alla sposa.

 

Tulip

Ma li potrebbe dedicare anche a una donna che ama gli abiti lunghi, eterei, preziosi con un tocco rock. Perchè il Bridal di Vera Wang non è esclusivamente destinato all’ altare: il suo stile romantico e privo di leziosismi a un tempo, vagamente gotico, si adatta alle occasioni più disparate. Le spose griffate Wang sono inconfondibili, non hanno nulla della sposa classica. La collezione “Enchantment” ribadisce il concetto attraverso dei look impalbabili e intrisi di una squisita allure floreale. Grandi fiori in organza spuntano su una spalla, sullo scollo, sul punto vita, sono scenografici e altamente ornamentali. Dal punto di vista cromatico, intensificano la nuance dell’abito o creano dei deliziosi spot-colore, risaltando su una palette che alterna i toni neutri a delicatissime tonalità pastello: bianco, avorio, nude, azzurro polvere, lavanda, un rosa evanescente….Ad esaltarli, tessuti come il tulle, il pizzo macramé e il faille di seta, sognanti quanto basta per fondersi con quella tavolozza rarefatta.

 

Sage

Corpetti affusolati e profonde scollature a V fanno da leitmotiv, le maniche sono off-the-shoulder oppure mancano del tutto. Il clou è costituito dalle gonne, che lasciano davvero senza fiato. Ampissime e teatrali, spesso sovrapposte, si alternano a modelli affusolati impreziositi da drappeggi o da lavorazioni plissè, ma hanno tutte un denominatore comune: un fiabesco strascico. I fiori ritornano anche nel nome che viene dato a ciascun abito. Abbiamo così il Delphinium (Larkspure), la primula (Primrose), il tulipano (Tulip), la gardenia (Gardenia), l’ oleandro (Orleander), l’iris (Iris), il giacinto (Hyacinth), la camelia (Camellia), la petunia (Petunia) e così via. E’ un tripudio floreale che arricchisce il giardino di Vera Wang di puro incanto. O sarebbe meglio dire “enchantment”…

 

Iris

Cosmos

Primrose

Gardenia

Hyacinth

Delphinium

Hazel

Petunia

Camellia

Hazel

Aster

Orleander

Azalea

Primrose

Blossom

Hyacinth

Hazel

Azalea e Tulip

 

 

Ricordando Audrey: le preziose suggestioni rétro degli abiti da sposa di Dolce & Gabbana

 

Un candido sogno in pizzo e tulle. Meraviglioso, impalpabile, moltiplicato per cinque: sono gli spettacolari abiti da sposa che Dolce & Gabbana hanno mandato in passerella con la loro collezione Autunno/Inverno 2019/20 (riammirala qui). Una collezione battezzata “Eleganza”, e mai nome avrebbe potuto essere più appropriato. Il fil rouge di un mood squisitamente rétro si snoda attraverso tutte le creazioni, spaziando dalle reminiscenze “mannish” anni ’30 in stile Marlene Dietrich ad uno chic che rievoca il cinema “dei telefoni bianchi”(con tanto di outfit-lingerie bordati di pelliccia), per poi approdare a look dal sapore “Fifties”, ma invasi da stampe floral e animalier di puro imprinting Dolce & Gabbana. I cinque abiti da sposa seguono la stessa ispirazione d’antan: omaggiano la Audrey Hepburn di “Cenerentola a Parigi” (“Funny Face”, 1957), magnificano lo sfarzo del tipico abbigliamento nuziale siciliano, inneggiano all’ opulenza del tulle e, al tempo stesso, ad orli corti dalla contemporanea allure. Capolavoro di raffinatezza, il bridal di Dolce & Gabbana fa di una femminilità ricercatissima il suo leitmotiv. Ad adornare il capo sono grandi fiori bianchi abbinati al tradizionale velo, impreziosito da bordature di pizzo, o ad un etereo fiocco. Il total white predomina, dando vita a look paragonabili a romantiche, evanescenti visioni che grazie a sontuose balze merlettate e ad inedite linee a palloncino incarnano uno splendore senza pari. E se il damascato trionfa in un delizioso abito a trapezio con le bretelle interamente guarnite di fiori, la linea tutù del wedding dress ispirato a quello indossato da Audrey Hepburn in “Cenerentola a Parigi” ammalia con la sua sofisticata teatralità: la gonna in tulle si svasa evidenziando un’ ampiezza vaporosa e si accompagna ad un bustier con scollatura a cuore. Risaltano i lunghi guanti in raso ed un velo che sfiora il gomito, ma è la lunghezza a metà polpaccio ad accrescere la preziosità dell’abito, esaltando le suggestioni rétro che pervadono una collezione intrisa di “Eleganza” pura.

 

 

 

 

 

 

 

 

Vera Wang: quando il bridal dice “sì” al colore

 

Bianco, bye bye.  Il flusso ispirativo ha condotto Vera Wang in tutt’altra direzione rispetto alla tonalità del bridal per antonomasia.  Ad accendere la sua fantasia sono state le opere di Jan Vermeer, il pittore olandese che il dipinto “Ragazza con l’ orecchino di perla” ha reso celebre, ma anche lo straordinario fervore artistico dei Balletti Russi di Djagilev. Niente bianco, dicevamo: la collezione Primavera/Estate 2019 di abiti da sposa griffati Wang è un tripudio di colore esaltato da metri e metri di tulle fluttuante. La palette privilegia il giallo, il rosso, il prugna, il rosa, il lavanda, il verde…Gioca tra alternanze di cipria e nude. Squisitamente  ricercata nei volumi, la silhouette si restringe in un corpetto a cuore per poi prorompere  in veli e strascichi a profusione. Vera Wang rilegge il bridal alla luce dei suoi elementi meno ovvi: a risaltare è una sposa fiabesca, eterea, l’ eroina di un regno incantato. Avanza tra strati impalpabili di tessuto su cui il colore si posa lieve, diluito in cromie che donano movimento e plasticità all’ abito pur senza intaccarne la rarefatta, preziosa allure.  L’ artista Rebecca Moses ha accentuato questa autentica meraviglia visiva dipingendo a mano ogni singola nuance esibita dalle creazioni.

Photo by Inez & Vinoodh

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Una principessa dall’ anima rock: la sposa di Vera Wang

Il classico bianco nuziale si tinge di avorio e assume una allure unconventional che mantiene intatta la preziosità: due dettami ormai basic dell’ estetica di Vera Wang, che firma una Bridal Collection SS 2017 vagamente rock e al tempo stesso sontuosa, ammaliante, eterea. L’ abito – battezzato Imogen, nome dalle reminescenze shakesperiane e leggendarie – è un tripudio di tulle accentuato da una gonna vaporosa, gonfia sui fianchi come ad evocare una dama del ‘700 o la principessa di un’ antica fiaba, e ricade lievemente a strascico. Le spalle si rivestono di una nuvola di crine che esalta una femminilità sognante e rarefatta, ma è nel corpetto che si concentra il supremo must della collezione: un bustier con stecche a vista alternate a trasparenze seduttive, un inno al rétro nella sua più pura quintessenza. A valorizzarne lo stile, una cintura tempestata di pietre e di cristalli sfavillanti.

Il leitmotiv del corsetto si traduce in innnumerevoli declinazioni. Nel modello Ludwig – così chiamato quasi a rimandare al genio visionario di Ludovico di Baviera – cinge il busto e si fa strapeless in un trionfo di ricami in pizzo completamente lavorato a mano. La sposa di Vera Wang non cede però mai del tutto alle lusinghe di un luxury d’antan. Alla sua raffinatezza rara contrappone un hairstyle raccolto in sottilissime treccine di decisa ispirazione “urban”: principessa sì, ma con un’ anima rock di rigore.

Vera Wang: la bridal collection fw 2015/16

 

Ne avevo dato un’ anticipazione con il post di sabato scorso, oggi vi presento la collezione nella sua interezza. Vera Wang si riconferma designer di spicco di un bridal prezioso ed etereo ma dal forte twist contemporaneo, delineando la figura di una sposa iper-chic ma unconventional. La sua rock Princess ama materiali ricercati come il tulle, la seta, il’ organza, l pizzo chantilly e li cosparge di una miriade di paillettes e pietre preziose, non disdegnando trasparenze e profonde scollature che – lungi dallo sminuirne la poesia – donano all’ abito un tocco di sensuale eleganza. I modelli proposti dalla collezione sono svariati, rigorosamente accomunati dal leit motiv di un’ inedita seduttività: la silhouette viene evidenziata da scenografici mermaid dress vertiginosamente scollati a V, esaltata da aderenti bustier che scoprono braccia, spalle e schiena, impreziosita da gonne come nuvole di tulle in stile ball gown. La sensualità di base assume connotati innovativi declinadosi in svariate interpretazioni: con il bianco come nuance d’elezione, Vera Wang gioca con gli orli variando lunghezze e diversificando stili. Alla lunga, futtuante  tunica impreziosita da ricami, cristalli e perline si alternano vaporosi  minidress nuziali e abiti sottoveste tempestati di fiori in pizzo: un ennesimo fil rouge, il fiore, che ritroviamo sotto forma di petali e ricami sulle iper-ampie gonne in tulle e nelle sofisticate applicazioni floreali che adornano una spalla o il corpetto. La sposa Wang è una donna in boccio, che indossa abiti come gemme impalpabili pronte a schiudersi. Il romanticismo è nell’ aria, pronto a mescolarsi al cotè sexy in un mix esplosivo: i mermaid dress incollati al corpo con décolletè a cuore, i numerosi spacchi e le scollature a picco omaggiano una sposa che non teme di osare nel giorno del sì entro i limiti di una raffinata, contemporanea ricercatezza. Ma il bianco non è l’ unica nuance di questa collezione: sempre nell’ ottica di un marcato eclettismo stilistico appaiono il cipria, l’ avorio, gli arabeschi floreali in oro e argento declinati in abiti stile impero dal generoso décollétè e dalla maestosa gonna in tulle. Sposa sui generis, la princess rock di Vera Wang calza con frequenza un paio di anfibi neri: emblematico accessorio di una collezione che rilegge i più squisiti preziosismi del bridal in chiave avanguardista. Ne risulta un mix tra il punk ed il fiabesco straordinariamente calibrato e di grande effetto.