
(Photo by Bob Collins)
Il 26 settembre del 1973, esattamente 41 anni orsono, ci lasciava una delle più grandi attrici di tutti i tempi: Anna Magnani, prima interprete italiana premiata con l’Oscar – nel 1955, grazie al ruolo di Serafina Delle Rose in La rosa tatuata – rimane una figura leggendaria e memorabile non solo della cosiddetta “romanità”. Il talento innato unito ad una forte, viscerale carica umana renderevano infatti “Nannarella” sublimemente coinvolgente sia nei ruoli drammatici che in quelli contraddistinti da una vena di comicità: non per nulla, a cavallo tra gli anni ’30 e ’40 il suo background professionale incluse una lunga esperienza nella rivista. Toccando l’argomento stile non si può fare a meno di commentare che, nel suo caso, venga completamente “soggiogato”, messo al servizio di una personalità straripante la cui impetuosa impronta caratteriale riduce l’abito alla stregua di strumento: ricordiamo ad esempio la Magnani “Egle” de Nella città l’ inferno (Renato Castellani, 1958), in sottoveste nera dall’ inizio alla fine del film o quasi, senza che mai perda il suo carisma e il suo magnetico appeal. E se Atelier Marras nel 2012 dedica all’attrice uno splendido abito couture incluso nella capsule collection con la quale celebra dieci grandi dive del cinema italiano, di Nannarella rimangono principalmente impressi nell’ immaginario collettivo il suo sguardo intenso, le occhiaie che rifiutò sempre di cammuffare con il trucco, la carnagione candida che bucava il grande schermo e il volto espressivo incorniciato da folti capelli neri. Ma più di ogni altra sua caratteristica, una su tutte la renderà a titolo perenne indimenticata icona: il suo essere così profondamente “vera”. Come disse di lei Tennessee Williams: ” Mi sono chiesto più volte come abbia fatto Anna a vivere nella società e a restare allo stesso tempo così libera dalle sue convenzioni. Era la donna pià anticonvenzionale che ho conosciuto nell’ ambiente professionale e fuori. Ritengo che la sua onestà fosse assoluta. “
Nella gallery che segue, alcuni tra i ritratti più incisivi di Anna Magnani alternati ad una serie delle sue frasi più note.


“Ho capito che ero nata attrice. Avevo solo deciso di diventarlo nella culla, tra una lacrima di troppo e una carezza di meno. Per tutta la vita ho urlato con tutta me stessa per questa lacrima, ho implorato questa carezza. Se oggi dovessi morire, sappiate che ci ho rinunciato. Ma mi ci sono voluti tanti anni, tanti errori.”



“A Trastevere io sono Nannarella, quella vera, sboccata e trasandata. Tra gli aromi e i sapori delle trattorie trovo il mio duplice volto, in perenne altalena tra le lacrime inconsolabili e le risate irrefrenabili.”



” Le grandi passioni non esistono: sono fantasie dei bugiardi. Esistono solo i piccoli amori che possono durare poco oppure a lungo. “



” Le rughe non coprirle che ci ho messo una vita a farmele venire. “

” Non so se sono un’attrice, una grande attrice o una grande artista. Non so se sono capace di recitare. Ho dentro di me tante figure, tante donne, duemila donne. Ho solo bisogno di incontrarle. Devono essere vere, ecco tutto. “



L’ abito che Atelier Marras ha creato in suo onore



” Il fatto è che le donne come me si attaccano soltanto agli uomini con una personalità superiore alla loro: e io non ho mai trovato un uomo con una personalità capace di minimizzare la mia. Ho trovato sempre uomini, come definirli? carucci. Dio: si piange anche per quelli carucci, intendiamoci, ma sono lacrime di mezza lira.”



” E’ così ingiusto morire, dal momento che siamo nati. “



” L’ amore? Toglietemi pure tutto ma l’amore no, non portatemelo via: l’amore è pioggia e vento, è sole e stella. Lo ammetto, ho un carattere eccessivo e smodato. Non mi so frenare, ogni volta che amo mi impegolo fino ai capelli. Sapessi che strazio, poi, uscirne vivi, che tragedia scappare! E una mattina ti svegli nel letto e non hai più sangue. Ma poi ricomincia ed è meraviglioso. “

