Happy Halloween

” Halloween è il giorno in cui ci si ricorda che viviamo in un piccolo angolo di luce circondati dall’oscurità di ciò che non conosciamo. Un piccolo giro al di fuori della percezione abituata a vedere solo un certo percorso, una piccola occhiata verso quell’oscurità. “

Stephen King

Mood gothic: suggestioni esoteriche in total black

SIMONE ROCHA: come una notte cupa che si accende all’ improvviso di stelle

Con Halloween dietro l’ angolo, i sentori dark e magici raggiungono le più alte vette. Inizia l’ anno esoterico: il buio prevale sulla luce del giorno, cadono le barriere tra aldilà e mondo tangibile, un nuovo ciclo cosmico avanza in un tripudio di potenti energie. La notte di Samhain, l’ antico Capodanno celtico, segna questo rito di passaggio in un’ atmosfera incantata e fortemente evocativa. Uno scenario da cui l’ ispirazione fashion non poteva certo rimanere immune: mai come ora si assiste a un vero e proprio trionfo del mood esoterico tra i trend di stagione. Le collezioni Autunno/Inverno inneggiano a un total black “notturno”, che declina il coté dark in un suggestivo mix di simboli occulti e reminescenze di fiabe gotiche. Messi al bando i dettagli orrorifici o troppo cupi, è una allure lunare e onirica a trionfare: unicorni, farfalle, gufi, amuleti e galassie stellari adornano le creazioni di Alexander McQueen come magici emblemi, donando un tocco di preziosità aggiuntiva a long dress impalpabili che scintillano di ricami. Gli stessi decori pervadono di fatato incanto anche gli accessori. Il mood è notturno, rarefatto, vagamente ipnotico, tradotto dalla scia olfattiva di una fragranza – McQueen Parfum – che effonde nel buio un’ aura di seduttività misteriosa.

ALEXANDER MCQUEEN

Dolce & Gabbana traggono ispirazione dalla fiaba, evidenziandone le sfaccettature gotiche in un’ iconografia che riproduce candelabri, specchi incantati e antichi orologi da tasca su uno sfondo rigorosamente all black. Al luccichio delle paillettes che rievoca principesse svegliate da un bacio si contrappone il mondo oscuro della regina che interroga lo specchio, suo alleato fedele: “Chi è la più bella del Reame?”

DOLCE & GABBANA

In un contesto simile anche la rosa, simbolo esoterico del mistero della vita e della rigenerazione, si inserisce significativamente tra i leitmotiv ornamentali.

GUCCI

E’ un serpente a regnare, sovrano, nell’ immaginario stilistico di Alessandro Michele. Vessillo delle energie racchiuse nella Madre Terra, il serpente incarna l’ eterno ciclo della rinascita: Gucci lo evidenzia, sinuoso, mentre serpeggia sullo scollo di un abito che è un tenebroso tripudio di pizzi e ruches. Oppure lo cita nella forma dei grandi anelli su cui scolpisce altrettanto simboliche teste di tigri, leoni e volatili accentuandone la qualità iconica.

Tra la fauna esoterica dell’ Autunno/Inverno non poteva mancare un enigmatico gatto nero: Alexis Mabille lo raffigura in un doppio profilo simmetrico dando forma a un minidress, mentre Marc Jacobs adorna di fitte piume all black che ricordano quelle del corvo i capispalla di una collezione ad alto tasso gotico.

ALEXIS MABILLE

MARC JACOBS

ANTONIO MARRAS: total black gotico e perline Déco si abbinano a una veletta immancabile

VALENTINO: booties millelacci

MOSCHINO

Chez Moschino il nero si tinge del fumo di un emblematico incendio devastatore e risalta la solennità cupa, vagamente d’antan, di enormi lampadari in cristallo con cui gli abiti si agghindano a mò di vistosi decori.

MOSCHINO: cappelli a cilindro corrosi dalle fiamme

 

Glitter People

 

” Quando sono diventata famosa ho cominciato a chiedermi come potevo rendermi utile grazie a questa mia condizione privilegiata: ho compreso che era un dovere portare avanti una causa. “

Imany

biancoDa un’ intervista per Vanity Fair di Carla Bardelli, 10/10/2016

Photo by Eddy BERTHIER (Flickr: Imany @ Feeerieen 2011) [CC BY 2.0 (http://creativecommons.org/licenses/by/2.0)], via Wikimedia Commons)

Tendenze FW 2016/17: maniche extralong spensieratamente chic

Joseph

Maniche lunghe, lunghissime. E, spesso, oversize: è uno dei trend più inediti dell’ Autunno/Inverno e coinvolge capi e stili del womenswear in toto. Pull tricot, caftani, abiti da sera, felpe con cappuccio e minicoat sono accomunati da maniche extralong che spaziano, disinvolte, dal mood sporty alla sofisticatezza eccentrica. Piacciono perchè sono easy, scenografiche, ma soprattutto giocose: fare a meno dei guanti non è mai stato così spensieratamente chic.

Fenty x Puma by Rihanna

Nina Ricci

Narciso Rodriguez

Roberto Cavalli

MSGM

Marques’ Almeida

Jonathan Simkhai

Marc Jacobs

Jacquemus

L’ addio a Marni di Consuelo Castiglioni

Una notizia che, diffusa il 21 Ottobre scorso, suona ancora come un fulmine a ciel sereno: Consuelo Castiglioni “divorzia” da Marni, e lo fa dopo 22 anni in cui ha saputo imprimere un’ impronta di totale unicità al brand da lei fondato. “Sono stati anni frenetici ed entusiasmanti, che hanno assorbito tutte le mie energie per realizzare un progetto di cui sono orgogliosa.” ha dichiarato la designer nel comunicato stampa, adducendo motivazioni personali alla sua decisione. Classe 1959, nata in Svizzera, Consuelo Castiglioni aveva dato vita a Marni nel 1994 in connubio con il marito Gianni. “Grazie anche al supporto costante della mia famiglia, che mi ha permesso di restare fedele alla mia idea, ho costruito un marchio con un’ identità precisa e inconfondibile. E’ ora arrivato il momento di dedicarmi alla mia vita privata. Ringrazio tutti coloro che hanno creduto nel mio progetto e che mi hanno, con fedeltà e dedizione, aiutato in questo fantastico percorso”, ha aggiunto l’ ex direttore creativo. Il brand, acquistato dalla holding Only The Brave di Renzo Rosso nel 2012,  era passato un anno fa sotto il suo controllo totale. Sarà ora Francesco Risso a prendere il timone estetico:  con un CV che annovera studi al Polimoda di Firenze, al Fashion Institute of Technology di New York e alla Central Saint Martins di Londra, Risso vanta esperienze in Anna Molinari, Alessandro Dell’ Acqua, Malo e Prada, dove dal 2008 si è occupato di womenswear e brand endorsement. Con Marni, esordirà in passerella con la collezione Autunno/Inverno 2017/2018 ed è già effettivo il suo incarico alla direzione creativa. Augurando a Consuelo Castiglioni il meglio, il patron di OTB Renzo Rosso ha speso parole di entusiasmo nei confronti della new entry. “Sono felice di dare il benvenuto a Francesco, il cui talento contribuirà a scrivere un nuovo importante capitolo nella storia di questa casa di moda italiana nel cuore, ma globale nello spirito”, ha  commentato: la nuova era di Marni è già iniziata.

Nella foto, un look dalla collezione FW 2016/17 di Marni

Polka dots, un ritorno all’ insegna del black & white

MSGM

Sarà che l’ Autunno ha decretato il trionfo dell’ Infinity Mirrored Room di Yayoi Kusama, in mostra a Roma con la collettiva Love, ma i polka dots – o più semplicemente i pois – che sono il suo leitmotiv artistico tornano prepotentemente ad intrigarci. Come non rimanere travolti dal tripudio ipnotico di zucche gialle tempestate di pois neri che vengono moltiplicati all’ infinito dagli specchi? Non a caso l’ opera, denominata All the Eternal Love I Have for the Pumpkins (2003), è già un cult celebrato a livello internazionale. Anche le collezioni Autunno/Inverno registrano un’ esplosione di “pallini” irresistibile e significativa: i pois invadono abiti, pull e capispalla assumendo un vasto range di dimensioni, in un mix & match frenetico che sottolinea la struttura dell’ outfit. E tra i più sfegatati fan dei polka dots risaltano tre brand che dell’ estrosità geniale hanno fatto la propria bandiera. Accanto a MSGM e Giamba non poteva mancare Marc Jacobs, che proprio con il contributo di Yayoi Kusama realizzò, nel 2012, una storica limited edition tutta all’ insegna dei pois. Filo conduttore delle creazioni riprodotte in questa photogallery – oltre all’ iconico pattern – è l’ alternanza di un black & white netto, quasi grafico, sporadicamente ravvivato da tocchi di rosso: ad indicare che l’ esuberanza travolgente dei nuovi polka dots, ebbene sì, può anche fare a meno del colore.

Marc Jacobs

Giamba

Il close-up della settimana

Il mondo visionario e poetico di Antonio Marras si riflette, con immutata suggestività, in ognuna delle sue collezioni. L’ ispirazione che spazia tra luoghi – uno su tutti, la sua Sardegna – riferimenti iconici e una miriade di spunti culturali dona un prezioso valore aggiunto a creazioni che scaturiscono da un mix di estro ed arte pura. Oggi, la Triennale di Milano racconta 20 anni del suo percorso visivo in una mostra, Nulla dies sine linea, a cura di Francesca Alfano Miglietti. Dal 22 Ottobre al 21 Gennaio 2017 il Triennale Design Museum espone oltre 500 tra disegni e dipinti, schizzi, installazioni edite ed inedite, innumerevoli testimonianze di viaggio affiancate da diari, quaderni ed album che racchiudono un vero e proprio caleidoscopio di colori, di frammenti e di memorie. Un allestimento che si snoda per più di 1200 metri quadri sintetizzato da un titolo emblematico: “Nulla dies sine linea” è una celebre frase pronunciata da Plinio Il Vecchio riferendosi al pittore Apelle, che “non lasciava passar giorno senza tratteggiare col pennello qualche linea”.  L’attinenza con la doppia carriera – artistica e stilistica – di Antonio Marras è evidente, e si fa più pregnante ancora poichè sintetizza un universo creativo a tutto tondo e ricco di contaminazioni materiche, nelle tecniche e nei linguaggi. Artista, ma a sua volta organizzatore di mostre oltre che di molteplici eventi, nel 2001 Marras si è aggiudicato il premio Francesca Alinovi e dieci anni dopo ha partecipato, con un’ installazione, alla 54ma Biennale di Venezia. L’ esposizione con cui la Triennale lo celebra vuol essere, come dichiara Francesca Alfano Miglietti, “un’ esperienza totalizzante, un viaggio in un mondo suggestivo e provocatorio (suggestivo perchè provocatorio), a volte assoluto, a tratti spregiudicato”: il prezioso tributo ad un artista/stilista che rivela, scrive ancora la Alfano Miglietti,  “una sterminata curiosità intellettuale e una rara potenza creativa”.

Nulla dies sine linea

Dal 22 Ottobre al 21 Genaio 2017 c/o Triennale di Milano, viale Alemagna 6

Orari: 10,30 – 20,30 dal martedì alla domenica.

Nella foto, un look dalla collezione Resort SS 2016 di Antonio Marras

Moschino FW 2016/17: quando il luxury va in fiamme

Splendidi abiti fatti a brandelli, laceri, anneriti dal fumo. Sopravvissuti, con enormi squarci, ad un incendio devastante. E’ una collezione scampata alle fiamme quella pensata da Jeremy Scott per l’ Autunno/Inverno di Moschino, con tanto di contorno apocalittico in passerella: la scenografia evidenzia opulenti cornici d’oro accatastate, pianoforti a coda smembrati, lampadari di cristallo frantumati in ordine sparso, un cumulo di rovine che giace su ampi tappeti antichi. Un’ allusione al fashion system con l’ alternarsi delle mode sempre più rapido, un falò delle vanità contemporaneo o, più in generale, la metafora di un modus vivendi odierno che tramite il virtuale tutto “brucia” e fagocita? Nessuna opzione potrebbe rivelarsi incorretta, debitamente condita con la tipica ironia di Scott. Quel che è certo è che le fiamme hanno consunto, con velocità istantanea, preziose stoffe e miriadi di ruches, mermaid dress teatrali che si svasano in un tripudio di tulle. L’ associazione con un ammonitorio memento mori e con il falò vanitatum di un Girolamo Savonarola del 2000 è quella che, in realtà, affiora più spontanea: implicazioni sociologiche legate alla crisi a parte, un luxury devastato da fiamme “catartiche” è un ipotetico concept che si fa strada con goliardia giocosa.

In questo contesto, anche la veletta – uno dei simboli supremi della sofisticatezza – ribadisce la sua presenza: ma è una veletta “in fumo”, che avvolge il viso e punta in alto come una scia gassosa post-combustione, oppure si tinge di un rosso sgargiante e si adorna, vezzosa, di un fiocco. Con i lembi dei nastri completamente bruciacchiati, è ovvio.

Gli abiti a cui si abbina non perdono però la loro allure flamboyante (è il caso di dirlo) neppure di un millimetro: perchè se fuoco dev’ essere, che almeno quello dell’ araba fenice sia. Un fuoco che distrugge, che dissolve nel fumo, ma solo per creare ex novo. Un fuoco che permette, immancabilmente, di rinascere dalle proprie ceneri con rinnovato vigore.

Blackpepper, l’ enigma speziato di Comme des Garçons

Un profumo che ribalta qualsiasi familiare cognizione olfattiva, alla continua ricerca di sondare l’ insondabile: Blackpepper, la nuova fragranza di Comme des Garçons, si insinua nei territori ignoti e oscuri dell’ enigma penetrandoli con un aroma senza eguali. La cifra stilistica di Rei Kawakubo si traduce in sentori che ne riproducono fedelmente la concettualità sovversiva, elevando il pepe nero del Madagascar ad ingrediente chiave di un effluvio simile a un crash di molecole: semi di peperoncino che si librano, a miriadi, nell’ oscurità totale. Note speziate sospese in una dimensione all black come la finta neve racchiusa nelle palle di vetro, i fiocchi che fluttuano vorticosi ad ogni scuotimento. Ad accentuare il cotè avvolgente e ipnotico, gli accordi di legno di cedro e di Patchouli si mescolano a quelli, persistenti, del legno di Agar ( o “oud”) per culminare nella fragrante dolcezza della resina di caramello di Tonka Bean. Il fondo suggella il mix di semi e legni in un tripudio muschiato che ne calibra l’ intensità armoniosamente, dando vita ad una scia olfattiva dall’ allure misteriosa ed irresistibilmente penetrante.

Blackpepper, che porta la collaudata firma dei nasi Christian Astuguevieille e Antoine Maisondieu, è disponibile in versione eau de parfum da 50 e 100 ml natural spray.

Tendenze FW 2016/17: mantelle eclettiche e unconventional

Marni

Con la stagione fredda, la mantella torna tra i top trends in tutto il suo aristocratico splendore. Quest’ anno moltiplica l’ eclettismo proponendosi in un caleidoscopio di versioni: minimal, preziosamente decorata, asimmetrica, effetto trompe l’ oeil, con bordature in pelliccia e mixata al poncho, in un crescendo di ricercatezza intrisa di estrosità pura. Anche le lunghezze si adattano ai suoi stili eterogenei, spaziando dai maxiorli ai modelli che sfiorano il girovita. Ma le varianti sono accomunate da un unico leitmotiv: lo chic unconventional che sconfigge il déjà vu con dosi massicce di fantasia.

Roksanda

Gareth Pugh

Gucci

Salvatore Ferragamo

Antonio Marras

Delpozo

Prada

I’m Isola Marras

Mulberry

Maison Margiela